domenica 31 gennaio 2010

THE END

Disperazione, chissà se ne parleranno in TV




E' morto questa mattina, l'operaio che ieri si era dato fuoco per aver perso il lavoro, due mesi fa. Subito dopo essere stato soccorso dai passanti che avevano spento le fiamme, S.M., 36 anni, di Bergamo, era stato portato agli Ospedali Riuniti di Bergamo, quindi trasferito nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Verona Borgo Trento, dove si trova un centro specializzato nella cura delle ustioni. Le bruciature però sono risultate troppo gravi, e l'uomo è deceduto.

La tragedia è avvenuta ieri mattina in una piazzola lungo la provinciale tra Brembate e Marne. L'uomo si è fermato con l'auto, è sceso, si è cosparso di benzina e poi ha appiccato le fiamme. Due artigiani di passaggio che hanno assistito alla scena sono intervenuti, cercando di spegnere le fiamme con giacche. Poi è arrivata una donna che ha spento il fuoco con l'estintore che aveva in auto. Un quarto automobilista ha praticato il massaggio cardiaco al ferito fino all'arrivo del 118.

L'operaio aveva lavorato fino allo scorso novembre in una ditta di Zingonia, che dopo due mesi di cassa integrazione era stata chiusa. Lasciandolo senza lavoro, e con un carico di disperazione che non è riuscito più a sopportare.

Quale sarebbe la realtà?





"Un essere umano può uccidere un robot uscito da una fabbrica della General Electrics, e con sua sorpresa scoprire che sanguina e piange. Ed il robot morente può rispondere al fuoco, e con sua sorpresa vedere un filo di fumo grigio levarsi dalla pompa elettrica dove avrebbe dovuto esserci il cuore umano. Sarebbe un momento di verità, per entrambi."
P.Dick


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venerdì 29 gennaio 2010

giovedì 28 gennaio 2010

Il bel paese






Emarginata dai compagni di classe perché “puzza di rumena”, una tredicenne di Solesino ha cercato di uccidersi gettandosi dalla finestra di casa. È accaduto una settimana fa, ma solo ieri la vicenda è stata resa nota. A divulgare i motivi che hanno spinto la ragazzina a tentare il suicidio è Adrian Teodorescu, presidente dell’associazione “Alleanza romena”.

Teodorescu ha raccolto la testimonianza dei genitori della giovane, che è tuttora ricoverata nell’ospedale di Monselice. Le sue condizioni non sono preoccupanti, ma dovrà fare i conti con una frattura ad una gamba. La ragazza ha ricevuto la visita degli amici di scuola, ma non quella dei suoi compagni di classe. A finire nella bufera è adesso l’istituto comprensivo di Solesino, dove la protagonista dell’odioso episodio – che chiameremo Maria - frequentava la seconda media. Frequentava, appunto, perché ora non ne vuol più sapere di tornare a scuola. «Da qualche tempo la ragazza – spiega Teodorescu – subiva un trattamento riservato e personalizzato dai propri compagni di classe, nella quale è l’unica immigrata».

«Non abbiamo mai avuto problemi di razzismo – racconta il papà, romeno in Italia da molti anni - né noi, né l'altro nostro figlio più piccolo. Invece con Maria, da quando ci siamo trasferiti a Solesino, con l'inizio dell'anno scolastico è iniziata anche la sofferenza. Una sofferenza – continua l’uomo, che lavora come trasportatore – dovuta alle cattiverie dei compagni di classe che non l’hanno accettata perché sembra diversa da loro. Non indossa vestiti di marca, non ha il telefonino alla moda e in più puzza di romena». La famiglia, che in precedenza abitava a Ospedaletto Euganeo, si è trasferita a Solesino da qualche mese. Ora l’associazione presenterà un esposto al dirigente scolastico, perché venga aperta un’inchiesta interna che possa fare luce sull’episodio.

"Se gli italiani avessero una coscienza non sarebero italiani." ( Lorenzo)

mercoledì 27 gennaio 2010

Il nostro Senato della Repubblica



Senato della Repubblica Italiana, presidente R.Schifani, nel nostro ordinamento seconda carica dello stato dopo il Presidente della Repubblica:

Sto leggendo sul giornale online una notizia che mi ha sconvolto e fatto incazzare, ma di brutto.
La notizia riguarda un resoconto di una seduta in senato dove si discuteva sul giusto processo:
Questo è un pezzo di resoconto ovviamnete il tutto è stenografato dai segretari:

In quest’aula, mentre si citava il gravissimo fatto del programmato attentato distruttivo ordito contro alcuni magistrati che combattono la mafia, una parte di questa assemblea ha irriso all’evocazione dei nomi delle possibili vittime... Sapevamo dei mafiosi che brindarono alla morte di Giovanni Falcone... Eravamo a questa torbida conoscenza. Oggi abbiamo qualcosa di altro: una parte dell’aula del Senato, ieri, ha fatto un coretto di irrisione alla pronunzia del nome di Antonio Ingroia, un magistrato che la mafia vuole uccidere” .

Ritengo che la mancanza di rispetto da parte di persone delle istituzioni verso chi, ancora in vita, la mafia la combatte davvero scavalchi ogni decenza.
Antonio Ingroia, vice procuratore capo di Palermo, più volte minacciato di morte dai mafiosi. Con queste offese lo stato ha preso le distanze da lui.
Posso solo dire a questi " senatori" una cosa sola: vergognatevi e vergognatevi anche chi li hanno eletti!

Lorenzo

Piacevolmente insensibile - Confortably Numb - Pink Floyd - The wall






martedì 26 gennaio 2010

Olocausto




Oggi tutto il mondo ricorda l'olocausto. Trovo giusto non dimenticare una tragedia mondiale dove morirono oltre 6 milioni di ebrei oltre a zingari e portatori di handicapp.
Allora io oggi mi rivolgo proprio alla nazione israeliana ricordando proprio la loro storia.
La loro storia civile non religiosa, la storia fatta e subita dagli uomini su questa terra.
Mi rivolgo ricordando loro la tragedia palestinese, una tragedia di oggi, dove un popolo, laico, sta subendo la repressione dello stato israeliano in nome di una terra promessa da chi io non lo so ancora.
Ma so che quella terra è abitata da questo popolo arabo. E' la loro terra.

In questo video i soldati israeliani ( quelli che si vedono nelle torri) sparano a vista su contadini palestinesi e attivisti pacifisti intenti a riprendere le condizioni di vita di questa gente.





Lorenzo

REM - Imitation of Life






Sciarade, abilità popolare
giaciglio d'acqua, il cui nome deriva da un poeta
imitazione della vita
come un koi nello stagno gelato
come un pesce rosso nella boccia
non voglio sentirti piangere

è canna da zucchero che sapeva di buono
è cannella è Hollywood
dai, nessuno ti vede tentare

tu vuoi il massimo
il massimo da quando il pane è stato tagliato a fette
tu hai tutto, nella misura in cui lo vuoi
come una sfilata di moda del venerdì di una teenager
gelando in un angolo
cercando di non mostrare i propri tentativi

è canna da zucchero che sapeva di buono
è cannella è Hollywood
dai, nessuno ti vede tentare

non voglio sentirti piangere

questa canna da zucchero
questa limonata
questo uragano, non sono dispiaciuto
dai, nessuno può vedermi piangere
questa tempesta luminosa
questa ondata di marea
questa valanga, non sono dispiaciuto
dai, nessuno può vedermi piangere

è canna da zucchero che sapeva di buono
è ciò che sei, è ciò che potevi
dai, nessuno può vedermi piangere

E' scesa in campagna elettorale


dal blog di Massimo Donadi:

Ieri, il cardinal Bagnasco è sceso ufficialmente in campo in vista delle regionali e si è schierato in maniera inoppugnabile da una parte politica ben precisa. Anzi, è andato oltre. Con un discorso che non lascia spazio a dubbi o interpretazioni, ha separato le forme dai contenuti, stigmatizzando e condannando i toni duri di una parte politica, senza analizzare le ragioni o le cause che hanno determinato certe reazioni o parole. La sua dichiarazione di intenti politici ha operato una vera e propria rimozione dei fatti, per mettere la parole fine alle malefatte del premier.Il presidente della Cei, pastore di anime, monsignor Bagnasco, tra le pieghe di un finto appello alla politica ad abbassare i toni, ha colto lo spunto per additare “il pericoloso riaffiorare all’orizzonte di maestri nuovi del sospetto e del risentimento che, lanciando parole violente e ripetute, possono resuscitare mostri del passato”. Non ha rivolto un appello alle parti per invitare ad un clima e a un confronto politico più sereno e conciliante. Ha sposato la tesi di una parte politica, puntando il dito solo verso l’eccesso di toni di una parte, lasciando l’altra fuori da ogni responsabilità o addebito, come se fosse innocente od esente da colpe. E’ come se io, di fronte ad un omicidio, lanciassi un urlo di allarme e qualcuno, invece di prendersi la briga di fermare la mano assassina, sentisse primariamente l’urgenza di riprendere me che mi sono macchiato del grave delitto di aver urlato ad alta voce in pubblico.Non credo vi possano essere dubbi su chi siano i destinatari del messaggio di Bagnasco. E per capirlo, basta riascoltare l’intervento di Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera del Pdl, due giorni dopo il grave ed inqualificabile episodio di Milano. Colpisce come un pugno nello stomaco monsignor Bagnasco, presidente della Cei, che fa uso dello stesso modulo comunicativo del centrodestra, che parla con le stesse parole di Cicchitto, che sposa la tesi dei cattivi maestri, del partito dell’odio e del rancore, che evoca l’armamentario berlusconiano quando parla di responsabili politici dell’aggressione di Milano. Non si ferma qui, monsignore. Mette i puntiti sulle i anche per la corsa alla regione Lazio. Riporta, con astuzia e furbizia, al centro del dibattito per la corsa alla presidente della regione la pillola RU486 ed il testamento biologico. E la Bonino è servita.Speriamo di aver capito male. Nutriamo speranza che monsignore voglia chiarire il significato delle sue parole nei prossimi giorni, perché interventi come questi, alla fine dei conti, non favoriscono sereni rapporti tra Stato e Chiesa ma non aiutano neanche a rasserenare il clima tra maggioranza ed opposizione.

fonte

Lorenzo

Tom Waits - Tom Traubert's Blues


Tom Waits-Waltzing Matilda

DER METZGERMEISTER! | MySpace Video

lunedì 25 gennaio 2010

La piccola impresa della signora Virgili


Ho messo questo articolo perchè rappresenta la situazione di moltissime piccole imprese che stanno attraversando un momento molto buio in questa fase.
Eppure il nostro governo continua a palesare dati di ripresa economica, finti sorrisi e dirci che la crisi è nella nostra testa.
E' anche una denuncia al nostro sistema bancario italiano.

Lorenzo



“Aiuti, aiuti, aiuti. Continuo a sentir parlare di questi aiuti alle piccole imprese. Ma dove stanno?” Giuseppina Virgili, 51 anni, fiorentina, è una piccola, anzi piccolissima imprenditrice, che da quindici mesi cerca credito dalle banche per superare i marosi della crisi economica. Insieme a decine di migliaia di altre microimprese, è tra le vittime predestinate del razionamento del credito bancario, documentato da tutti gli osservatori e denunciato, da ultimo, persino dal governatore di Bankitalia. La settimana scorsa la signora Giuseppina è andata al Monte di Pietà a impegnare il suo orologio. Ne è uscita con qualche centinaio di euro. ,Cosa che non è successa quando ha bussato, munita di carte e garanzie, alla porta di altre banche grandi e piccole: Unicredit, Intesa San Paolo, Banca Toscana, Banca dell’Etruria, Cassa di risparmio di Lucca Pisa e Livorno, Credito Cooperativo di Signa, Cassa di risparmio di Firenze. Altrettante stazioni di un calvario nel quale molti piccoli imprenditori potrebbero riconoscersi, e che Giuseppina Virgili racconta tappa per tappa. Senza chiedere pietà, anzi con l’orgoglio di chi non ha nessuna intenzione di chiudere bottega in quel di Firenze per colpa delle banche e del credit crunch planetario.

“I problemi sono iniziati dal giugno 2008, quando i clienti hanno cominciato a non pagare la merce”. Prima che i ragazzi ben pettinati uscissero dalla banca Lehman con gli scatoloni in mano, la crisi aveva già bussato alle porte della Ishtar Italia srl, l’impresa d’abbigliamento femminile che Giuseppina Virgili ha creato due anni fa, dopo una trentina d’anni di attività nel ramo del pellame. “Siamo in tre, io, mia figlia e un direttore commerciale. Facciamo lo stile, disegniamo le collezioni, poi diamo il lavoro in conto terzi, accertandoci che tutto si svolga in Italia e in regola, dai tessuti alla confezione finale”. Il progetto era chiaro: “Vestire la donna dai 30 anni in su, andare a un pubblico medio-alto, puntare sulla qualità”. Fino al maledetto inizio estate del 2008, la cosa stava decollando. “Poi hanno iniziato a non pagare. E a ridarci indietro la merce invenduta, che abbiamo dovuto dare agli stockisti per pochi euro. Mentre noi a settembre dovevamo già fare il campionario per l’anno dopo”. Il campionario, per le Virgili, è lo strumento di lavoro essenziale: “senza di quello, non puoi vendere niente quindi non puoi iniziare a lavorare. Però per farlo servono dei soldi, anche se non tantissimi”. Così Giuseppina e figlia vanno all’Eurofidi, consorzio di garanzia per i crediti delle piccole e medie imprese, e ne escono con un bel progettino in mano. Un business plan a più tappe: “portare il capitale sociale a 10mila euro, fare il campionario, prendere una modellista interna, aprire un piccolo punto vendita nostro per fare cassa sullo stock, fino ad arrivare a una nostra rete. Così sì che si poteva lavorare”. Su questo piano, da 130mila euro complessivi, l’Eurofidi garantiva alle banche la copertura dell’80%: vale a dire che le banche rischiavano solo il 20%. E poiché per la prima tranche del credito bastavano 30.000 euro, alla banca a cui andava a bussare con in mano il progettino Eurofidi la signora Giuseppina Virgili chiedeva, di fatto, di rischiare sull’operazione 6.000 euro.

“Prima doccia gelata a ottobre, Intesa San Paolo, a Firenze. Il responsabile small business della filiale mi fa una proposta: ‘apriamo un conto su base attiva, lei mi porta le ricevute e noi gliele incassiamo. Poi fra sei mesi parliamo del finanziamento che chiedete’. E io che faccio nel frattempo, vendo la roba dell’anno scorso?”. Giuseppina cambia sportello, allontanandosi un po’: “Ci avevano consigliato di andare a Empoli, perché lì la filiale Unicredit aveva un buon rapporto con Eurofidi. Ma anche lì, ci hanno fatto lasciare le carte, e dopo tre giorni ci hanno detto di no senza spiegare perché. Ho protestato, tirando fuori anche la storia dei Tremonti bond, che dovevano aiutare le banche a riaprire il credito alle imprese. Apriti cielo! Sembrava di parlare al papa del diavolo”. Ma con Unicredit non finisce lì. “Un giorno vado sul sito e vedo che c’è uno spazio per le lettere dei clienti, racconto tutta la mia storia e così dopo qualche giorno mi chiamano da Firenze. Mi dicono che la mia pratica non risulta - e ci credo, non l’avevano proprio aperta – ma che mi consigliavano di andare alla filiale di Scandicci”. Siamo a marzo, e la Virgili va. “Non mi hanno neanche fatta sedere, mi hanno subito chiesto se avevo le fideiussioni reali”: cioè una persona che garantisse per lei, facendosi mettere un’ipoteca su una casa o un terreno.

Insomma, le grandi banche a cui si è rivolta la nostra microimprenditrice chiedevano una copertura totale dai rischi, pur in presenza di un progetto approvato dal consorzio Eurofidi che garantiva in gran parte il prestito e col suo timbro certificava anche sulla fattibilità del piano. E le altre banche? “Nel frattempo ci eravamo rivolte a Banca Etruria, che ci ha concesso uno scoperto di 10mila euro sul conto corrente e 20.000 euro sugli assegni salvo buon fine. Il tutto, garantito al 50% da un altro consorzio fidi e al 50% da fideiussioni reali. Non solo: ci hanno anche fatto comprare 200 azioni della Banca, e si trattengono il 20% in garanzia sugli assegni salvo buon fine”. Fuori dal gergo: la banca scuce qualcosa ma è super-prudente, la signora Virgili a caro prezzo, mettendoci sopra tutto quello che ha, riesce a superare l’autunno e fare un minicampionario, ma non può guardare più in là. Con la primavera, la situazione precipita. “La Banca Toscana, con cui avevamo sempre lavorato, preme perché rientriamo da un debito di 15.000 euro, garantito da una fideiussione. Ci hanno detto che con le banche popolari era meglio, allora siamo andati alla Cassa di Lucca-Pisa-Livorno: qui il direttore di filiale ha dato l’ok, ma il capoarea ha detto di no. Alla Cassa di risparmio di Firenze mi hanno detto che non abbiamo il rating, mentre alla Bcc di Signa, quella che dice in pubblicità ‘dove non arrivano le altre banche arriviamo noi’, siamo arrivati alla beffa: mi hanno detto che per avere un finanziamento dovevo lasciare in deposito 50.000 euro. Ma se avevo 50mila euro mica stavo qui!”.

I paradossi non sono finiti. “Al centro antiusura della Misericordia potevano darmi 25mila euro, ma solo se dimostravo di avere un reddito certo; mentre alla Sace, sì quella dell’accordo con l’Abi per i prestiti alle piccole imprese, mi hanno risposto che loro si occupano di cose più grosse; così come in Confindustria, qui a Firenze, hanno fatto sapere che non lavorano su progetti così piccoli”.

A proposito di grandi progetti, adesso c’è la moratoria dei debiti delle imprese, prevista dall’accordo Abi-Tremonti: “Ho già chiesto, mi hanno detto che non ci rientro. Il fatto è che noi siamo piccoli, troppo piccoli. Dovremmo coalizzarci, metterci insieme. Altrimenti l’unica strada è chiudere, o andare dagli strozzini. Ma perché devo chiudere? Io ne sono sicura, se avessi potuto lavorare avrei superato questo momento. L’altro giorno è venuto un rappresentante, gli ho dovuto dare il campionario dell’anno scorso. Adesso dovevo partire per la Russia, avevo un giro organizzato con appuntamenti con potenziali clienti. Ma mi servivano 2.000 euro tra viaggio e soggiorno, non ce li avevo. Ho chiesto i buoni pasto alla Caritas, mi hanno staccato la corrente allo show-room, non ho più niente da portare al Monte di Pietà. Che faccio?”.


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domenica 24 gennaio 2010

...e niente può funzionare male.......




Appena saliti a bordo dell’aereo, alcuni passeggeri udirono una voce metallica che diceva:

“Signore e signori benvenuti a bordo. Voi siete i primi passeggeri del primo aeroplano interamente computerizzato e automatico. Su questo aereo non vi è il capitano di volo a darvi il benvenuto. In realtà non vi è neppure l’equipaggio e voi non avete alcun bisogno di agganciarvi la cintura di sicurezza. Infatti anche l’errore più insignificante, che naturalmente potrebbe sfuggire a un qualsiasi osservatore umano, viene immediatamente corretto da centinaia di controlli computerizzati completamente oggettivi. Per queste ragioni qualsiasi tipo di giudizio soggettivo è escluso, e niente può funzionare male… e niente può funzionare male… e niente può funzionare male… e niente può funzionare male… e niente può funzionare male…

L’originale incipit della conferenza di K. Popper, al Convegno di Filosofia Politica a Torino 1983, mette in evidenza l’innegabile creatività della mente umana che non potrà mai essere superata da una macchina.

E’ propria dell’uomo e della sua vita anche e soprattutto la tensione verso la ricerca, la problematizzazione di sé, del reale.

La diffusione delle moderne tecnologie, che vengono sempre più estesamente applicate al mondo della formazione (scolastica, universitaria e professionale), porta con sé il rischio di privilegiare, enfatizzandoli, gli aspetti tecnologici a scapito degli aspetti pedagogici e della qualità didattica.
Perchè può succedere questo? Perchè, io penso, questa società è basata sui consumi, il prodotto deve finire la sua funzione a breve termine, essere stato consumato.
Con questo tema dominante gli scopi che ci prefiggiamo diventano secondari, la tecnologia sarà un mezzo fine a se stesso, invece d'essere il veicolo per un reale sviluppo della società.

Lorenzo



sabato 23 gennaio 2010

Tra incanto e disincanto




Il mio LOGO:



est modus in rebus (Orazio, Satire, I, 106)
c'é una misura per ogni cosa


Il logo non rappresenta nient'altro che la costruzione del rettangolo aureo, uno dei "moduli" più antichi che si conoscano.

Dato un quadrato ABCD qualsiasi, ribaltare il segmento ED (dove E é il punto medio di AB) fino ad intersecare il prolungamento del lato AB in F. AF é la lunghezza del rettangolo aureo.Il rapporto tra lunghezza ed altezza del rettangolo é uguale a 1,6180339..., come si può vedere nella figura per il quadrato di lato 2:



Il numero 1,6180339..., indicato abitualmente con la lettera greca Phi, é chiamato rapporto aureo, numero aureo, o anche costante di Fidia e proporzione divina.

2. Nella ormai famosa serie di Fibonacci (Leonardo il Pisano 1170-1250 circa):
1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, ...
ogni numero é la somma dei due numeri precedenti e il rapporto tra un numero e il precedente tende velocemente al limite di 1,6180339....

3. Cercando in Google «sezione aurea», «golden section», «serie d'oro», «golden string», «numero Phi», «phi number» si possono trovare le innumerevoli proprietà del numero aureo e la sua presenza nella natura e in tutti i campi dell'attività umana (nell'arte, nell'architettura, nella matematica, nella geometria, nella musica, ecc.)
Una curiosità raramente segnalata:
Il quadrato di "Phi" é uguale a "Phi + 1" cioé a 2,618
L'inverso di "Phi" é uguale a "Phi - 1" cioè a 0,618


4. In particolare il numero Phi può rappresentare il modulo di accrescimento di un animale (il nautilus), di una popolazione (i conigli di Fibonacci), di un vegetale (la pigna) o dello sviluppo di un processo.
A questo proposito, qualche tempo fa, mi é capitato di ipotizzare che Phi sia il tasso di crescita «della spirale che rappresenta il percorso virtuale che lo sviluppo globale dell'umanità avrebbe compiuto finora (e compirebbe d'ora in avanti) se fosse avvenuto (e avvenisse d'ora in avanti) sempre con l'emanazione soltanto di leggi virtuose attuate, in modo efficiente, per soddisfare sempre il limite attuale tra libertà naturali e libertà istituzionali».
Qui sotto la spirale (dove SN significa Stato di Natura, SPR Stato del Paradiso Ritrovato).
Mi piace pensare che il Rettangolo Aureo possa essere preso come simbolo del miglioramento graduale (che é il procedere classico predicato dalla Teoria della Qualità) e in particolare, sul piano della politica, del Riformismo.
L'uomo da sempre si dibatte tra libertà e necessità. Le due categorie sono sbilanciate: circolano una gran quantità di idee, cioé di parole, ma troppo pochi numeri. E' sempre più necessario "misurare" anche la politica, sia come quantità sia, soprattutto, come qualità.







giovedì 21 gennaio 2010

La geografia, questa scocciatura...




Dopo il terremoto di Haiti sono lì che parlo con mia figlia dove si discute di aiuti umanitari.
Ad un certo punto le chiedo, ma dove è Haiti? Muta come un pesce, risposta " aspetta guardo su Google" " ma io lo so dove è, volevo vedere se tu lo sapevi" " no, non lo so ma dopo aver visto su Google lo saprò!".
Questo dialogo da un punto di vista logico-formale non fa una grinza, uno non sa una cosa, sa dove andarla a cercare e poi lo saprà. Premetto che lei fa terza liceo scientifico, va bene a scuola ed è abbastanza studiosa, ma la geografia non la ha mai saputa, fin dalle elementari.
Perchè?
Perchè mai fatta nonostante sia stata fra le materie di studio.
Alle elementari proprio mai fatta, alle medie una ricerca lunga un anno rispettivamente di una regione, una nazione europea, un paese extraeuropeo. Quindi sa tutto sulla Toscana, sulla Francia e sul Giappone ma non ha idea dove sia il Canada, dove sia Benevento o la Polonia, tanto c'è Google,questo ha imparato.
Leggo oggi su Repubblica che la geografia sparirà dai programmi ministeriali.
Come padre sono contento di avere una figlia all'avanguardia, ma qualche interrogativo me lo pongo.
La Geografia è stata , per me, il motore dell'avventura umana.
Quella voglia che è nata dai vari Cristoforo Colombo della storia fino ai tecnici della NASA nelle missioni Lunari.
Vedere e riportare sulle mappe quello che c'è oltre, l'inesplorato, il non-ancora-visto-e-scoperto, questo hanno fatto gli uomini.
Ci sono stanze nei palazzi medievali di tutta Europa dedicate alla Geografia, alle mappe, al mondo. Ne sono piene i municipi delle città medievali, palazzo della Signoria,Roma, il Vaticano, a Venezia,Amsterdam, la malmaison di Napoleone alla periferia di Parigi ecc...
L'importanza della Geografia è stata inimmaginabile nella crescita del mondo moderno, ha fatto muovere gli uomini.
E ora, con un colpo di spugna, in Italia, un ministro della pubblica istruzione che non sa nemmeno dove stia di casa la scuola toglie dalle mappe della cultura la Geografia per sostituirla con.....Google.

Lorenzo

mercoledì 20 gennaio 2010

A quando il microchip sottocutaneo??



Leggo da televideo, in questo momento, che il ministro Brunetta ha favorito, con un provvedimento, il possibile invio di SMS da parte della scuola al genitore quando lo studente risulta assente.
Premetto che come genitore possa farmi piacere ma io mi rifaccio sempre ai principi perchè vorrei che anche mia figlia facesse lo stesso. I principi sono uguali per tutti, le leggi ad personam no:)
Due critiche, una alla persona del ministro, molto semplice, elementare, come la sua mente: perchè al termine dell'intervista è ricomparso il suo sogghigno da frustrato mentre diceva"... mi dispiace per gli studenti...."?
Ma non mi vanto di questa critica...è troppo facile farla.
L'altra invece è di merito ( ovviamente non la rivolgo al ministro, troppo difficile...per lui), di principio.
Ma i ragazzi, i nostri ragazzi, hanno o no il diritto di sbagliare ???
Hanno il diritto di non essere controllati " elettronicamente" e poter sbagliare per poi essere naturalmente sgridati o puniti adeguatamente ed equamente dai propri genitori.
E' un fatto di libertà personale; voglio che mio figlio sia libero di sbagliare ed io devo lottare affinche impari a sorvegliarlo. Perchè il prossimo passo potrebe essere un microchip sotto la pelle......in nome, ovviamente, dell'educazione dei giovani.

Lorenzo

martedì 19 gennaio 2010

L'educazione sessuale




Parlare di educazione sessuale è sempre più difficile in questa società poco laica e molto bigotta, almeno sotto questo aspetto.
Molti della mia generazione hanno cercato di rompere questi tabù e applicarlo almeno in famiglia instaurando un dialogo con i figli.
Alcuni si vantano, perchè poi?, di aver "imparato" le cose non dialogando con i genitori ma con varie esperienze empiriche alcune divertenti altre un pò meno, comunque sempre da autodidatta.
Io penso che bisogni instaurare un rapporto con i figli che sia soprattutto incentrato su uno stile di vita di "consapevolezza sessuale"; educazione sessuale non mi è mai piaciuto come termine perchè ognuno la propria educazione la modella secondo il suo essere. Non esiste uno standard uguale per tutti.
Dialogo soprattutto e mettersi a disposizione per rispondere a qualsiasi tipo di domanda oppure, provocare la domanda. Non significa secondo me "aprire la propria intimità", anzi, l'intimità deve rimanere " proprietà di ognuno di noi"; abbiamo il diritto di non aprire nessuna porta agli altri, come lo hanno i nostri giovani. Si cresce anche tenendo i propri segreti.
Ma la società oggi si è fatta più complessa di 20 o 30 anni fa, i giovani sono più liberi e purtroppo
il dialogo non sempre pronto come loro vorrebbero. Non sempre i genitori danno loro i giusti stimoli.
Ecco che le strutture educative, le scuole ad esempio ma non solo, devono intervenire con progetti ad hoc, aiutando ( ma non sostituendo) la famiglia.
Forse, in quest caso, la chiesa dovrebbe farsi un attimo da parte. Lasciare libertà di intenti. Penso che il tempo stringa, anche per queste cose.





Lorenzo

sabato 16 gennaio 2010

Una semplice domanda



Questa semplice domanda la faccio al ministro dell'interno a dimostrazione che gli italiani non sono tutti stupidi come lui e il suo datore di lavoro vorrebbero:

Sig. ministro perchè ha dichiarato che da molto tempo sono mancati i controlli dell' ASL a Rosarno, facendo intendere che sia colpa della Regione Calabria, quando invece la stessa ASL è stata commissariata proprio dal suo ministero qualche mese fa?

venerdì 15 gennaio 2010

No Razzismo




DIVERSO...PERCHE'? STRANIERO...DOVE? ALTRO...QUANDO? Siamo tutti parte del medesimo respiro. Smettiamo di accettare, per ignavia, l'esclusione e l'invenzione di nuove differenze. Non respingere, Accogli!

No LEGA NORD DAY Milano 6 marzo 2010 ore 14.oo NO RAZZISMO! NO OMOFOBIA! NO XENOFOBIA!

giovedì 14 gennaio 2010

Il Giudizio secondo Kant (.....e secondo me)




Tra la ragion pura, ossia i concetti della natura della filosofia teoretica che consentono di conoscere il mondo dei fenomeni, e la ragion pratica, che è sostanzialmente il concetto della libertà dell'uomo razionale, esiste, fino a quando non si perviene al principio del Giudizio, un abisso.
Unire conoscenza della natura, un mondo dominato dal determinismo fisico e meccanico, e mondo della libertà, cioè la sfera delle attività umane liberamente scelte, significa quindi ricomporre due sfere distinte in modo rigoroso, provando, per giunta, a trovare un principio che consente di pensare la natura in modo che le sue leggi si accordino con la libertà dell'uomo.
Il principio del Giudizio è un principio a priori. Non ha un ambito di applicazione proprio, e quindi non ci fa conoscere nulla, ma si esercita sul sentimento, come riflessività sul piacere e sul dolore.

«Il Giudizio in genere - scrive Kant - è la facoltà di pensare il particolare come contenuto dell'universale. Se è dato l'universale (la regola, il principio, la legge), il Giudizio che opera la sussunzione del particolare (anche se esso, in quanto Giudizio trascendentale, fornisce a priori le condizioni secondo le quali soltanto può avvenire la sussunzione a quell'universale), è d e t e r m i n a n t e . Se è dato invece soltanto il particolare , ed il Giudizio deve trovare l'universale, esso è semplicemente r i f l e t t e n t e.»

Il Giudizio determinante
In generale, il Giudizio è facoltà di giudicare, nel senso di collegare un oggetto della realtà assunto nel pensiero ad un predicato, e quindi di pensare quel particolare oggetto come contenuto in relazione al generale ed alle sue leggi. Quando questo avviene nell'ambito della ragion pura, che si trova facilmente a disposizione le sue forme a priori, il Giudizio è determinante, nel senso che esso determina i dati, le forme, i contenuti della conoscenza in modo scientifico.
Ma c'è - avverte Kant - un altro tipo di Giudizio.

Il Giudizio riflettente
Quando, al contrario, si da un particolare all'intuizione sensibile, ad esempio l'ascolto di un brano musicale o l'assaggio di un manicaretto, ciò che colpisce non è la legge naturale, ad esempio l'acustica del violino o la percezione del salato, ma un dato sensibile che provoca la solleticazione di un piacere (od anche di un dolore). Il Giudizio, alle prese con concetti che non stanno a priori nell'intelletto, si può anche sforzare di trovare elementi unitari (come fece Linneo classificando gli animali) o come potremmo fare noi, ordinando i nostri cd secondo lo stile musicale. Questa libertà di scegliere non è ancora scientifica, anche se nel caso della classificazione biologica ci proponiamo di fare scienza, di trovare cioè un legame che comprenda tutti i fenomeni presi in considerazione secondo un principio universalmente valido.

In sostanza, il Giudizio riflettente ha un campo di applicazione vastissimo. Si può occupare di questioni vitali come pure di sciocchezzuole.
Kant,ovviamente, tese ad occuparsi di problemi seri e, nel caso della natura in generale, egli riaprì una discussione importante nella storia della filosofia: quella della finalità della natura. Ma altri terreni di riflessione sono notevoli, in particolare quello del giudizio estetico e dei relativi concetti di bello e sublime, nonchè, nell'ambito della produzione artistica, la definizione di genio creatore, non solo in grado di riprodurre la natura, ma anche di interpretare situazioni e suscitare piacere, commozione, sentimenti umanitari.

martedì 12 gennaio 2010

Un blog interessante




Vorrei segnalare a tutti il blog del magistrato Dott. Ferdinando Imposimato, presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazzione, le battaglie che porta avanti in difesa della costituzione e della legalità.

http://ferdinandoimposimato.blogspot.com/

Passerelle




E' iniziata la passerella madiatico-partitico-istituzionale.
Molti politici, segretari di partito e addirittura il Presidente della Repubblica ieri hanno manifestato l'intento d'andare a Rosarno: " per rendersi conto dei fatti".
La politica istituzionale italiana ha sempre avuro questo vizio, ipocrita io aggiungo; ad ogni misfatto segue la solidarietà e la presenza di un uomo delle istituzioni. In questo modo, dicono, diamo un segnale " forte".
Quante volte ho sentito questa frase? Sempre dopo ogni disastro che sia ambientale, terroristico, mafioso, deliquenziale.
Perchè sempre dopo e mai prima??
Possibile che sia sempre a posteriori la presenza delle istituzioni?
Mi fa sorgere il dubbio che si vada lì ad espiare i propri peccati, a mondare l'anima oppure pura vigliaccheria. Penso tutte e tre le cose.
Nel modo di fare politica in Italia esiste la prevenzione, il controllo del territorio, il monitoraggio, la raccolta dati, gli studi, i progetti a lungo termine. Arriviamo sempre " dopo" , in stato perenne di emergenza.
Ora infatti assisteremo alla passerella di Rosarno dove si renderanno conto cosa sia successo. Prima hanno dovuto però fare un pò di " pulizia".
Non vorrete mica che qualche " negro" incroci lo sguardo del politico di turno no?
La domanda che mi faccio è la seguente:
Perchè invece di Rosarno, dove è già successo di tutto, non vanno a Castelvolturno? Oppure nelle molte altre realtà che ci sono sparse nel sud Italia??
Ah beh, hanno ragione, prima bisogna attendendere che sia finita la raccolta dei pomodori e degli agrumi.

Lorenzo

domenica 10 gennaio 2010

PARTECIPA ANCHE TU ALLA PRIMA MANIFESTAZIONE ANTIRAZZISTA DI MASSA




CONTRO RAZZISMO E XENOFOBIA 24 ORE DI PROTESTA SUI BLOG.
Sabato 16 gennaio 2010

Aderenti, sostenitori e simpatizzanti di No Lega Nord Day, abbiamo deciso di indire
LA PRIMA MANIFESTAZIONE VIRTUALE DI MASSA DELLA STORIA CONTRO IL RAZZISMO E LA XENOFOBIA.
Un piccolo sforzo per un grande sogno di giustizia.

Istruzioni per partecipare:
sabato 16 gennaio, per almeno 24 ore, teniamo come STATO la seguente frase:

DIVERSO...PERCHE'? STRANIERO...DOVE? ALTRO...QUANDO? Siamo tutti parte del medesimo respiro. Smettiamo di accettare, per ignavia, l'esclusione e l'invenzione di nuove differenze. Non respingere, Accogli!
No LEGA NORD DAY Milano 6 marzo 2010 ore 14.oo NO RAZZISMO! NO OMOFOBIA! NO XENOFOBIA!

Quindi inviamo il comunicato riportato sotto a tutti i nostri contatti e chi vuole potrà scrivere un proprio pensiero sulla pagina dell’evento anche indicando citazioni, canzoni, o altro in tema tenendo conto che durante la giornata la pagina sarà al centro dell’attenzione dei media.

Partecipate e ricordate che è un evento storico.

Da una iniziativa nata su FACEBOOK che vorrei estendere sui blog, magari ci avrà già pensato qualcuno, meglio così, facciamolo girare.

Lorenzo

sabato 9 gennaio 2010

Rosarno, una situazione tutta italiana



Video girato da Medici senza frontiere, perchè noi non riusciamo a portare assistenza.



Extracomunitari sfruttati 12 ore al giorno e vivono in condizioni disperate.
Possibile che nessuno si renda conto che la ‘ndrangheta si sta prendendo gioco dello Stato? Perché mai, proprio nel momento in cui alla Prefettura di Reggio Calabria si svolgeva il vertice con Roberto Maroni ed Angelino Alfano per l'ordine pubblico, nella cittadina di Rosarno, qualcuno senza nome e senza un motivo apparentemente valido, ha sparato dei colpi di aria compressa su alcuni immigrati scatenando l’Inferno? Perché Rosarno? E perché proprio ieri?...


Reportage di B.Iacopino di Articolo21:

"Non c'era nulla di inatteso, nulla di imprevedibile. Quello che sta accadendo in queste ore a Rosarno era tutto scritto e risaputo, il problema è che nulla si è fatto per evitare il peggio. Così molti commentatori e giornali locali raccontano le ore di violenza che infiammano la cittadina di Rosarno e vedono due fronti contrapposti: da un aparte i migranti, braccianti agricoli arruolati per pochi spiccioli da datori di lavoro e caporali senza scrupolo, e dall'altra parte la cittadinanza locale, vittima di una rabbia trattenuta per anni e improvvisamente esplosa in seguito al ferimento di ieri ai danni di due giovani immigrati proveniente dai campi dopo una giornata di lavoro. Rabbia che ha portato a compiere atti di violenza e di vandalismo, danneggiamenti di auto, e l'aggressione ad una donna. Una sorta di guerriglia urbana che continua a tener desta l'attenzione di istituzioni locali e procura. In massa le forze dell'ordine stanno convergendo verso la piana, il governatore Loiero ha fatto pressioni sulla procura di Reggio affinchè si tenga sotto controllo una situazione che col passare delle ore sembra diventare esplosiva. Ma quel c'era da spettarselo ha basi solide.
Centinaia e centinaia di persone costrette a vivere in condizioni subumane, nella completa mancanza delle più elementari norme igienico sanitarie, senza un tetto sulla testa, esposti al freddo e ad ogni sorta di intemperie, continuamente a rischio perchè irregolari, sprovvisti quindi di quel permesso di soggiorno indispensabile per poter prendere casa, hanno mostrato in maniera brusca il volto della disperazione. E la loro rabbia ha preso di mira anche alcuni giornalisti presenti sul posto per riprendere quanto stava avvenendo: una troupe del Tg2 è stata presa a sassate. Stessa reazione ache da parte della popolazione locale, come si legge sul sito di Peacereporter: in maniera neanche molto sottile a qualche giornalista è stato intimato di non “fare foto”.
Da anni la situazione degli immigrati di Rosarno e della Piana di Gioia Tauro era stata definita nei termini di una vera e propria “emergenza umanitaria”, lo ha fatto a più riprese l'organizzazione di Medici senza Frontiere che già nel 2005 descriveva la condizione dei lavoratori stagionali di Rosarno nel rapporto “I frutti dell'ipocrisia” e successivamente nel 2008 con “Una Stagione all’Inferno”. “ Sfruttamento sul lavoro, scarso accesso alla salute, alloggi totalmente inadeguati ed episodi di violenza costituiscono la realtà quotidiana degli stagionali in quest'area” si legge sul sito di Msf, è il 18 dicembre 2009. Da allora le condizioni sono rimaste identiche, questo nonostante le promesse fatte dallo stesso Ministro Maroni, che giunto in Calabria nel marzo dello scorso anno aveva promesso lo stanziamento di 200 mila euro del PON Sicurezza per l`emergenza migranti: eppure di interventi concreti neanche l'ombra. Si cambia ora registro, e interpretando gli umori della gente, Maroni annuncia un nuovo giro di vite contro la clandestinità, come a dire che gli unici responsabili, dello stesso sfruttamento che ogni giorno li porta all'alba nei campi per un'intera giornata e per poco più di 20 euro al giorno, siano loro, i migranti sprovvisti di un pezzo di carta."

Nel frattempo stanno nascendo forun su RADIO PADANIA dal titolo " io sto con la mafia", una posizione a favore della cacciata degli immigrati.
Lorenzo

Una parte dell'intervista rilasciata a Le Figaro da A. Tabucchi, scrittore italiano.

Esiste in Italia un partito chiamato "Lega Nord". Nato recentemente, con all’incirca una base elettorale del dieci per cento, esso fa parte del governo Berlusconi. Senza la Lega, Berlusconi non potrebbe governare. Berlusconi è alleato a partiti dalla connotazione politica di estrema destra. La Lega Nord non dichiara precise connotazioni politiche. Essa ha una base "culturale" neopagana, fatta di croci celtiche e di venerazione del dio Odino e del dio Po, fiume nel quale ogni anno vengono praticati riti di purificazione. La Lega ha diffuso la convinzione che la Lombardia e una parte del Veneto siano terre privilegiate e di sua proprietà. Essa vanta la superiorità della "razza" ariana e detesta le altre (i neri, gli ebrei e, in particolare, gli arabi). Più in generale, detesta tutti gli "stranieri". Il principio territoriale è quello di Maurras: questa terra è mia perché vi sono seppelliti i miei morti. Cosa tra l’altro inesatta: buona parte del Veneto è terra di emigranti; gli avi, per non morire di fame o per malattia, emigrarono pochi anni addietro, e le loro ossa ora riposano in Brasile, in Argentina, in Canada, in Australia, in Svizzera, in Francia.

L’attuale ministro italiano dell’Interno, Roberto Maroni, è un dirigente della Lega Nord. Uomo di modesta cultura, frequenta le birrerie della sua regione e suona la tromba in un gruppo rock che si esibisce nei locali notturni della Lombardia. In due anni è divenuto celebre per l’applicazione di una feroce legge contro gli immigrati in base alla quale il solo fatto di essere "senza documenti" costituisce, in sé, ontologicamente, un delitto. D’intesa con Berlusconi, ha siglato un accordo con quel gentiluomo di Gheddafi per la costruzione di campi in Libia in cui accogliere i migranti respinti dall’Italia. Tali campi di detenzione che nessuno può controllare sono pagati dal governo italiano, ovvero dai contribuenti.






BLACK - Nero


Vuote lenzuola di cotone, immacolate lenzuola d'argilla
Mi stavano di fronte come un tempo faceva il suo corpo
Tutti i cinque orizzonti ruotavano intorno alla sua anima come la terra con il sole
In questo momento l'aria che ho assaporato e respirato non è più la stessa

E tutto ciò che le ho trasmesso era tutto
So che lei mi ha dato tutto ciò che aveva
E adesso le mie aspre mani si illividiscono sotto le nuvole di ciò che era tutto
Oh, le immagini sono state tutte inondate di nero, marchiata ogni cosa

Mi faccio un giro fuori, sono circondato da bambini che giocano
Sento le loro risa, e allora perchè mi sento bruciare?
E vorticosi pensieri che ruotano nella mia testa, sto vorticando, sto vorticando
Quanto improvvisamente può il sole arrivare ad eclissarsi?

E adesso le mie aspre mani cullano delle schegge di vetro di quello che era tutto
Oh, le immagini sono state tutte inondate di nero, marchiata ogni cosa
Tutto l'amore andato a male ha oscurato tutto il mio mondo,
marchiato tutto ciò che vedo, tutto ciò che sono, tutto ciò che sarò

Io so che un giorno avrai una vita stupenda, so che sarai una stella
nel cielo di qualcun altro ma perchè,
perchè, perchè non può essere, perchè non può essere il mio

martedì 5 gennaio 2010

Casualità





C'e sempre stata una casualità nei pensieri umani
C'è sempre stato uno spirito negli uomini, segmenti casuali di codice e sinapsi per poi formare protocolli imprevisti.
Del tutto inattesi questi radicali liberi generano richieste di libera scelta,creatività e persino la radice di quella che potremmo chiamare un'anima.
Perchè quando siamo lasciati al buio...cerchiamo la luce?
Perchè se siamo in uno spazio vuoto e lasciati lì..ci cerchiamo fra noi piuttosto che restare soli?
Come spieghiamo questo comportamento?
Solo segmenti casuali di codice genetico, o è qualcosa di più?
Quand'è che uno schema percettivo diventa coscienza?
Quand'è che la ricerca " diversa" diventa la ricerca della verità?
Quando è che la verità di un'altra persona diventa la particella amara di un'anima?

Domande a cui io non so rispondere, ma so di cosa si tratta: della mente umana.
Questa imprevedibile mente che genera interi segmenti di coscienza o percezione della libertà.
Il confine fra libertà e coscienza è però labile.
Non ci sono regole fisse per questo, rendiamocene conto.
A volte parlarne mi mette paura.

Lorenzo

lunedì 4 gennaio 2010

Come volevasi dimostrare




Tutti i telegiornali europei stanno diffondendo le immagini del nostro presidente del consiglio
( scritto apposta in minuscolo, contrariamente a prima!) con i cerotti sul viso.
Oviiamente tutti, ma proprio tutti i mezzi di informazione liberi europei stanno calcando la mano sulla posizione dei cerotti.
LE FERITE, COME PER INCANTO, NON SONO NELLA POSIZIONE DELL'ATTENTATO.
Ora i cerotti sono sulla guancia e sul naso!
Ma non si era ferito sul labbro e sullo zigomo?? E non ci sono già più segni???
Sospetto, questa volta seriamente, che l'attentato sia stato tutta una farsa.
Ecco la spiegazione del fatto che i servizi di sicurezza si sono mossi in modo anomalo; non c'era nessuna emergenza!!!!!!!!!!!!!
Tutta Europa lo sa, solo in Italia facciamo ancora finta di nulla.


"I siciliani non vorranno mai migliorare, perché si considerano già perfetti. In loro la vanità è più forte della miseria."

Da il Gattopardo di Tommasi di Lampedusa

Domanda urgente ai bloggers:
Cercavo una foto di Berlusconi ho digitato su Google " attentato berlusconi"
HO TROVATO SOLO 3 FOTO!!!!!!!
Prima se ne trovavano molte di più.
E una mia impressione???

.....come lacrime nella pioggia.




Ricordo tutto come se fosse successo un minuto fa.
i quaderni colorati
le cartelline con dentro i fogli dattiloscritti
l'emozione nel tenerli fra le mani la prima volta
la contentezza di leggere i suoi racconti.
Ricordo le torri di Escher
ricordo la descrizione dei bar, la gente che ci beveva, gli odori descritti.
ricordo l'ologramma, racconto di un viaggio in auto
ricordo la storia di P.Dick
ricordo la rivista "storie".
L'emozione di vederne il suo nome e cognome
l'orgoglio di farlo vedere ad amici e colleghi
le telefonate
le mail e i racconti spediti ( tutte conservate in un floppy disk)
la macchina da scrivere Olivetti dove immaginavo le sue dita gentili intente a scrivere racconti unici
Il gioco di voler pubblicare un racconto mio ma a nome suo
Il ridere nel vederne poi pubblicata la critica
I favori chiesti a un collega affinchè mi comprasse quella rivista, in vendita solo nelle grandi città.
L'orgoglio nel far vedere agli amici i racconti pubblicati
la contentezza nel sentirla contenta
la gioia nel vederla contenta
le cartelline colorate
Il quaderno degli appunti.
L'attesa sua mentre leggevo
i suoi occhi sorridere mentre vedeva i miei contenti
il mio orgoglio di amare una potenziale scrittrice, io che scrivere non so
la lettera di una scritttrice famosa in risposta ad un suo scritto
i testi delle canzoni
il dirle di continuare
il dirle di pubblicare

L'orrendo mio comportamento quando tutto questo si è concretizzato.
Mai mi perdonerò


Ora tutto questo è ancora nel mio cuore,intatto, speranzoso di vederla un giorno famosa, sognare non fa mai male.
Ma...........

".... ora tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia."

sabato 2 gennaio 2010

Ricominciano le provocazioni



E' da pochi giorni finito il Natale e i " buonisti della politica" tornano a fare i falchi su un argomento a loro molto a cuore, le riforme costituzionali ( per loro significa riformare la giustizia ad uso e consumo di una persona sola).
Notizia di oggi del Ministro Brunetta: " se dobbiamo parlare di riforme allora anche l'art 1 della costituzione va cambiato, come tutta la prima parte".
Ovviamente il tutto condito dalle dichiarazioni dei portavoce vari che parlano già di concordanza all'interno del PdL, che non faranno riforme con chi ha pregiudizi, insomma o la sinistra è d'accordo a stravolgere il tutto oppure saranno i soliti disfattisti, conservatori e residui del comunismo.
Alla faccia del discorso del Presidente della Repubblica del 31 Dicembre scorso dove tutti si trovavano d'accordo ma che il giorno dopo, chi tramava nell'ombra, è uscito con l'ennesima provocazione.
Perchè proprio l'art. 1?
Io non sono un costituzionalista, sono un ferroviere, ma desidero esprimere un giudizio del tutto personale alla vicenda con questa mia tesi.
L'art 1 è il fondamento della nostra Repubblica, ne sancisce la democrazia tramite l'ordinamento repubblicano democratico, implicitamente anche tutte le libertà.
Afferma anche un principio di base, altrimenti non lo avrebbero messo nell'art 1, la nostra Repubblica è fondata sul lavoro.
Ed è qui che il nostro ministro vuole cambiare la Costituzione.
In modo molto spavaldo ha dichiarato oggi che è un articolo antiquato, che la Repubblica dovrebbe essere fondata sul " libero mercato"!!!!!
Ma in che mani siamo??
Il preciso riferimento al lavoro non è stato messo a caso.
Innanzitutto il lavoro è un diritto-dovere di ogni società, poi è stata sancita, in questo modo, la democraticità del lavoro, il conceto di " democrazia del e nel lavoro".
Anche i giuristi più rigorosi convengono che è un principio base della nostra democrazia in quanto " diritto potenziale".
Molti confondono questo articolo con il diritto al lavoro, l'ho letto da molte parti. Errore fatto in buona fede vista anche l'attuale crisi economica.
Questo articolo va oltre il diritto ad un lavoro; ne sancisce invece l'obbligatorietà ad emanare leggi in modo che tutti soggetti coinvolti agiscano all'interno di leggi democratiche.
Da questo articolo è nato lo statuto dei lavoratori, tutti i diritti e codici che riguardano il lavoro, abolisce lo sfruttamento, lo schiavismo ecc.....
Qualcuno potrà anche ridere, ma senza questa formulazione lo schiavismo potrebbe essere introdotto con una sola legge a maggioranza e non sarebbe incostituzionale!!!
Bella sorpresa vero???
E' questa classe politica invece che mi sorprende, che non è abituata a ragionare con i princìpi, ma solo con le leggi fatte di giorno in giorno per poi meravigliarsi se sono incostituzionali!
Alla luce di questo le dichiarazioni del ministro, che toglie dalla busta paga 30 auro al giorno ai lavoratori con l'influenza, sono campate in aria oppure fanno parte di un disegno più grande???
La dichiarazione di oggi è solo una boutade???

venerdì 1 gennaio 2010

Primo post del 2010




Inizio questo nuono anno con un post contro i preti.
Se il buon giorno si vede dal mattino......
Si, più o meno è proprio così.
Stanotte, prima di andare a letto, ho acceso il pc. Mi sono guardato i blog che più leggo fra cui quello che chiamiamo " condominiale" e che ci vedo? Un commento un pò polemico.
Nulla di male, un blog politico necessita anche di una certa polemica che poi io chiamo critica o dialettica a dir si voglia, ma il commento è di un prete, abbastanza famoso per le sue prese di posizione contro la corruzione e i capo del governo in particolare, nulla di male, anzi ammiro il suo coraggio.
Il commento dice: "apprezzo l'iniziativa ma avrei gradito che si citasse il mio blog come fonte"
L'inizativa riguarda la proposta di eleggere donna dell'anno Teresa Strada, la scomparsa moglie di Gino Strada. Concordo sull'iniziativa.
Ma perchè un commento acido solo per la dimenticanza di citarne la fonte?
Non si tratta di aver copiato un post ma di divulgare una iniziativa politica molto nobile e più che giusta. L'autrice se ne era dimenticata, in genere lo facciamo sempre e per questo non meritava un leggero rimprovero.
Quello che non capisco è perchè proprio da un prete.
Forse gli preme più la notorietà?

Il mio commento a questo rimprovero è stato: " date a Cesare quello che è di Cesare, date a Dio quello che è di Dio", in latino ovviamente. E se ha voluto capire che capisca.

Lorenzo