lunedì 29 dicembre 2008

Io, ovvero inesistente e impacciato

Eravamo un mucchio di esistenti impacciati, imbarazzati da noi stessi, non avevamo la minima ragione d'esser lì, né gli uni né gli altri, ciascun esistente, confuso, vagamente inquieto si sentiva di troppo in rapporto agli altri.
Di troppo: era il solo rapporto ch'io potessi stabilire tra quegli alberi, quelle cancellate, quei ciottoli. Invano cercavo di contare i castagni, di situarli in rapporto alla Velleda, di confrontare la loro altezza con quella dei platani: ciascuno di essi sfuggiva dalle relazioni nelle quali io cercavo di rinchiuderli, s'isolava, traboccava. Di queste relazioni (che m'ostinavo a mantenere per ritardare il crollo del mondo umano, il mondo delle misure, delle quantità, delle direzioni) sentivo l'arbitrarietà; non avevano più mordente sulle cose.
Di troppo, il castagno, lì davanti a me, un po' a sinistra. Di troppo la Velleda… Ed io - fiacco, illanguidito, osceno, digerente, pieno di cupi pensieri - anch'io ero di troppo. Fortunatamente non lo sentivo, più che altro lo comprendevo, ma ero a disagio perché avevo paura di sentirlo (anche adesso ho paura - ho paura che questo mi prenda dietro la testa e mi sollevi come un'onda). Pensavo vagamente di sopprimermi, per annientare almeno una di queste esistenze superflue. Ma la mia stessa morte sarebbe stata di troppo. Di troppo il mio cadavere, il mio sangue su quei ciottoli, tra quelle piante, in fondo a quel giardino sorridente. E la carne corrosa sarebbe stata di troppo nella terra che l'avrebbe ricevuta, e le mie ossa, infine, ripulite, scorticate, nette e pulite come denti, sarebbero state anch'esse di troppo: io ero di troppo per l'eternità.
"

(Sartre, La nausea)

sabato 27 dicembre 2008

Sulle religioni


"La decisione cristiana di trovare il mondo brutto e cattivo, ha reso brutto e cattivo il mondo."
(Nietzsche)


I miei dubbi sulla religione incominciarono molto presto, quando da piccolo, al catechismo, sentii parlare del limbo, un luogo per i bambini morti prima di ricevere il battesimo.
Per loro il limbo era un luogo che nella mia immaginazione non riusciva essere mai troppo preciso.
Alle scuole superiori, studiando Dante, appresi che nel limbo c'erano anche tutte le persone nate prima dell'avvento del battesimo.
Studiai che c'era Aristotele, Platone, Omero, e molti altri. Mica male come compagnia.
Tempo dopo, ricordo, a casa di un mio amico, sfogliai un antico dizionario teologico, beh del limbo nemmeno l'ombra, mi chiesi perchè?? E' un dubbio che mi è sempre rimasto, visto che non ho avuto molte conversazioni con persone di chiesa.
L'unica volta che l'ho avuta è quando mi sono confessato a militare(obbligato dal capitano!) e, dopo avergli detto i peccati (?) mi chiese quanti erano i comandamenti, io risposi 12!! In effetti non lo ricordavo, per punizione mi fece recitare delle preghiere .
Cosa è allora il limbo?
Tramite considerazioni mie sono arrivato alla conclusione che è una condizione di coloro che restano nell'imperfetto, nell'incompiuto, nell'inquietudine.
In questa condizione la religione ti dice che non sei nulla, non meriti il paradiso ma nemmeno l'inferno o quella fase di transizione che si chiama purgatorio.
Avere dubbi, cercare verità apparentemente introvabili significherebbe per la chiesa stare nel limbo, cioè nel nulla o ,come direbbe Heidegger, in un non luogo.
La religione, oltre che trovarla dogmatica( così non cade nel limbo!) mi ha sempre ingenerato un senso di paura.

mercoledì 24 dicembre 2008

Per non dimenticare le vittime della mafia


VITTIME DELLA MAFIA :

EMANUELE BASILE - Capitano dei carabinieri -4 Maggio 1980
GAETANO COSTA - Procuratore capo di Palermo -6 Agosto 1980
CARLO ALBERTO DALLA CHIESA E MOGLIE - 3 Settembre 1982
GIANGIACOMO MONTALDO - Giudice- 25 Gennaio 1983
MARIO D'ALEO - Capitano dei carabinieri - 13 Giugno 1983
ROCCO CHINNICI - Capo ufficio istruzione - 29 Luglio 1983
BEPPE MONTATA - Capo squadra mobile Palermo - 28 Luglio 1985
ANTONINO CASSARA' - Vice questore di Palermo - 5 Agosto 1985
ROBERTO ANTIOCHIA - Agente di polizia - 5 Agosto 1985
GIUSEPPE INSALACO - Ex sindaco di Palermo - 12 dicembre 1988
NATALE MONDO - Agente di polizia - 14 gennaio 1988
ANTONIO E STEFANO SAETTA- Presidente corte di Appello Palermo e figlio
ROSARIO LIVATINO - Sostituto procuratore - 21 settembre 1990
ANTONIO SCOPELLITI - Sostituto procuratore - 9 Settembre 1991
LIBERO GRASSI - Imprenditore - 29 Agosto 1991
GIOVANNI FALCONE - Giudice - 23 Maggio 1992
FRANCESCA MORVILLO - Giudice - 23 Maggio 1992
ANTONIO MONTINARO - Scorta Falcone - 23 maggio 1992
ROCCO DI CILLO - Scorta Falcone - 23 Maggio 1992
VITO SCHIFANI - Scorta Falcone - 23 Maggio 1992
PAOLO BORSELLINO - Giudice - 19 Luglio 1992
ANTONIO CATALANO - Scorta Borsellino - 19 Luglio 1992
VINCENZO LI MULI - Scorta Borsellino - 19 Luglio 1992
WALTER COSINA - Scorta Borsellino - 19 Luglio 1992
CLAUDIO TRAINA - Scorta Borsellino - 19 Luglio 1992
EMANUELE LOI - Scorta Borsellino - 19 Luglio 1992


...e molti altri



martedì 23 dicembre 2008

Paolo Borsellino, giudice antimafia


"Non ho mai chiesto di occuparmi di mafia . Ci sono entrato per caso. E poi ci sono rimasto per un problema morale. La gente mi moriva attorno."

"Devo fare in fretta, perché adesso tocca a me."

Dedicato al giudice Paolo Borsellino

Siamo ancora un pò tutti talebani ( e soli )

Oggi, grazie alla diffusione delle pratiche anticoncezionali, la sessualità è sganciata dalla riproduzione, la donna può guardare alla sua sessualità non più come un ineluttabile destino ma come una libera scelta. Può cioè esprimere la sua sessualità come crede, anche se la psiche, essendo più lenta delle accelerazioni della storia, non ha ancora interiorizzato questa libertà, sia nei maschi dove il retaggio storico ancora condiziona e determina il giudizio negativo sulla libertà sessuale delle donne, sia nelle donne che tendono a contenere la loro libertà sessuale per non precludersi la possibilità di un rapporto coniugale.
Mi sembra che siamo ancora tutti abbastanza TALEBANI, anche se le donne non vanno in giro col burqa , non hanno ancora liberato la loro anima a causa del pregiudizio maschile.
Quando sento dire (spesso pontificare) da alcuni pseudo-politici o tuttologi dell'ultima ora, con molta superficialità, che bisogna liberare le donne mediorientali dal velo o burqa, mi domando sempre se coloro che lo chiedono sanno quali macchine antropologiche e psicologiche, per non parlare delle macchine che governano quell'ordine sociale, occorra terremotare.
E' ovvio che siamo (noi occidentali) tutti daccordo affinchè ci sia una emancipazione, ma è lo sbraitare di noi occidentali, il parlare senza ragionare, il parlare " della casa degli altri" come fosse la nostra che mi infastidice. Non basta dire "DEMOCRAZIA" e pretendere di esportarla (vedi Iraq!), se a una cultura non si lascia il tempo necessario alla sua evoluzione, soprattutto in tema di emancipazione femminile e sessuale che, di tutte le rivoluzioni, è la più decisiva, quella che più incide nelle trasformazioni sociali. A nessuno è venuto mai in mente che proprio il nostro ' 68 è stato accompagnato dai movimenti femministi? E cosa parlavano i movimenti femministi? forse della condizione operaia o studentesca? NO , si chiedeva libertà sessuale, emancipazione della condizione femminile.
Solo la miopia e la superficialità dei benpensanti di oggi , della cultura americana , possono ignorare queste cose...........e noi al seguito.

lunedì 15 dicembre 2008

Domande

" Non sempre una domanda chiede una risposta.
Spesso chiede di essere dispiegata affinchè ceda quello che ha di più essenziale e dischiuda i riferimenti che si aprono quando ci si appropria di ciò che segretamente custodisce.
La risposta, infatti, è solo l'ultimo passo del domandare.
E una risposta che congeda il domandare annienta se stessa come risposta........."

M.Heidegger

Grazie a chi,un giorno, mi invitò nel segreto delle domande

Lorenzo

domenica 14 dicembre 2008

Sulla prostituzione

Qualche giorno fa, io e qualche collega mio, abbiamo intavolato una discussione sul problema della prostituzione.
Ovviamente ne sono uscite di tutti i colori, dalla proposta delle case chiuse, al fatto di "ripulire le strade" ed altre assurdità del genere.
Rispondo loro con questa frase di Kate Miller, che rispecchia il mio pensiero:

"L'uomo trova un credito morale trattando con condiscendenza la prostituta, senza smettere di scopare la puttana, congratulandosi con se stesso per essersi accorto della sua miseria"

A buon intenditor............

Lorenzo

sabato 13 dicembre 2008

Pensiero come calcolo


"Ciò che oggi domina è il pensiero come calcolo che giunge persino a mettere l'uomo nel proprio conto."

M.Heidegger

venerdì 12 dicembre 2008

Facce


"Nessuno puo' mostrare troppo a lungo una faccia a se stesso e un'altra alla gente senza finire col non sapere piu' quale sia quella vera."
Nathaniel Hawthorne

mercoledì 10 dicembre 2008

Censura



"Quale che sia la censura, essa mi sembra una mostruosità, qualcosa di peggio dell'omicidio; l'attentato contro il pensiero è un crimine di lesa anima. La morte di Socrate pesa ancora sul genere umano."

G.Flaubert

martedì 2 dicembre 2008

Sulla conoscenza al giorno d'oggi



Negli ultimi trent'anni siamo stati traghettati in una fase dove le cose che sappiamo ,dalle più elementari alle più complesse,non le dobbiamo necessariamente averle lette,ma semplicemente averle viste in televisione, oppure "sentite da qualcuno".
A questo punto è giusto chiedersi, come la tecnologia ha cambiato il nostro modo di attingere alle informazioni, agli oggetti,ai fenomeni. Tutto ciò ha cambiato il nostro modo di pensare?
L'intelligenza simultanea è caratterizzata dalla capacità di trattare più informazioni contemporaneamente,senza però stabilire una successione,quindi una gerarchia.
Esempio vediamo in tv oggi un programma sulla fame del mondo e poi ,appena dopo, l'isola dei famosi, il nostro cervello non dà una priorità, sono informazioni eguali; oppure quando guardiamo un quadro è impossibile sapere cosa guardare prima.
L'intelligenza sequenziale, invece, che usiamo per leggere, necessita di una successione rigorosa e rigida che articola e analizza i codici grafici disposti in linea(in sequenza). Sull'intelligenza sequenziale poggia tutto il patrimonio culturale dell'occidente.
Quest'ultima,al giorno d'oggi è entrata in crisi.
E' entrata in crisi per opera di un ritorno all'intelligenza simultanea,più consona all'immagine che all'alfabeto.La religione, dai suoi albori, ha tramandato il suo "sapere" al popolo tramite le icone, non con la scrittura,cosa che invece è stata usata per tramandare il sapere fra dotti.
Radio, televisione,telefono hanno riportato al primato dell'udito e della vista come scambio di informazioni tramite suoni e percezione di immagini.La conseguenza è una modifica dell'intelligenza,la quale, da una forma evoluta(scrittura e lettura) regredisce ad una forma più elementare.
Guardare è più facile che leggere,quindi,noi lettori di libri saremmo sempre di più rari e a volte strani!
L'homo sapiens è sempre di più homo videns,che non è portatore di pensiero, ma fruitore di immagini, con conseguente impoverimento del capire e della capacità di critica.
Una moltitudine che non capisce e non critica è il bene più prezioso per chi ha interesse a manipolare le folle.

Lorenzo

lunedì 1 dicembre 2008

Essere umano


"In ogni atto di sensazione, di ragionamento o di pensiero, siamo consapevoli di fronte a noi stessi del nostro essere, e, su questo punto, non manchiamo di attingere il più alto grado di certezza."


J.Locke (Saggio sull’intelligenza umana, libro IV, 9)