domenica 5 maggio 2013

I Brueghel


Nel '500, mentre in Italia Michelangelo, Tiziano e leonardo, portano a termine i loro capolavori, nei Paesi Bassi, anche per gli effetti della Riforma Protestante e delle teorie calviniste, l'attenzione si sposta sempre di più verso il primato della natura, che da semplice sfondo a volte rigoroso, si trasforma in vero e proprio soggetto dell'opera. Inoltre una rigorosa cura del dettaglio, sia dei componenti della natura che diventeranno anche soggetti principali, sia dei soggetti umani, porterà la pittura fiamminga ai più alti livelli dell'epoca.

In questo contesto di artisti fiamminghi i Brueghel ( non solo uno ma una intera dinastia di artisti) interpretano perfettamente i segnali di questo cambiamento, con le loro opere a volte molto diversificate fra loro ma che accomunano precisione e talento artistico di altissimo livello.
Questo cambiamento viene interpretato perfettamente da Pieter Brueghel il Vecchio, il quale individua la figura cardine della propria formazionein Hieronymus Bosch, di cui il quadro Il Ciarlatano è un esempio realizzato dalla sue stessa scuola. Il rapporto fra questi due primi artisti darà vita a tutta la dinastia dei Brueghel per quasi 200 anni.


 Le scelte del capostipite vengono portate avanti dal suo primogenito Pieter il Giovane che riprende e sviluppa i temi paterni, in particolar modi le scene quotidiane come si può cogliere dalla danza nunziale all'aperto.



Proprio in quest'opera è possibile notare la particolarità degli ospiti ove viene messa in evidenza anche l'eccitazione sessuale di alcuni invitati, segno di libertà dei costumi incipiente in quella società.
Il secondo figlio, Jan il Vecchio conosciuto come il più mondano ed elegante viaggia in Italia, collabora con Rubens e si specializzerà in opere floreali e soprannominato Jan dei Velluti.











Le tecniche di Jan il Vecchio verranno riprese dal figlio Jan il Giovane attraverso opere che simboleggeranno la guerra, la pace, l'acqua l'amore.
I fiori diventeranno messaggio di Vanitas e l'idea del sorprendente edel'esotico, ormai simbolo di ricchezza, sarà il tema dominante della pittura del '600. I nuovi mondi sono ormai oltre che scoperti anche sfruttati.
Nella cerchia dei Brueghel entreranno a far parte, per vincoli famigliari, Kassel il Vecchio, Jan il giovane, famoso per i suoi quadri rappresentanti animali quali farfalle e coleotteri, su supporto in rame per migliorarne la lucentezza.
Siamo in piena riscoperta della natura, botanici come Linneo operano nel campo scientifico catalogando il mondo animale e vegetale e, appunto, i quadri si Jan rappresentano questa catalogazione.
Infine ritroviamo Abraham, ultimo erede di questa celebre dinastia, distaccandosi dalla pittura precisa fiamminga per accostarsi a quella italiana, più interessata allo sguardo d'insieme che non alla bellezza del particolare.

Lorenzo

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