domenica 22 febbraio 2009

Il fiore

Un giorno incontrai un ragazzo cieco, mi chiese di descrivergli cosa vedevo, glielo raccontai.
Poi mi chiese come è il mondo, io piangendo gli inventai una storia.
Mi chiese cosa è l'amore......presi un fiore e glielo feci annusare, gli dissi:"è come quando una donna ha il profumo di questo fiore e ti accorgi che non assomiglia più a nessun'altra".

sabato 21 febbraio 2009

Il mio mondo

Io mi sento di casa in tutto il mondo,
ovunque siano nuvole e uccelli e lacrime umane.

Rosa Luxemburg

"Chi non si muove, non può rendersi conto delle proprie catene"
R.Luxemburg

giovedì 19 febbraio 2009

L'amore dentro

Se la coppia eterosessuale fosse davvero garanzia per l'identità sessuale futura dei figli,non ci sarebbero omosessuali tra quanti sono cresciuti con un padre e una madre come nostro costume familiare prevede.
Ma questo non è, come invece dice chi non vuole che coppie omosessuali adottino figli.
Che dire poi dei bambini cresciuti negli orfanotrofi , dove non ci sono nè padri nè madri ?
Forse l'identità si costruisce ,oltre che coi processi di identificazione, anche e soprattutto a partire dai contesti d'amore e di cura in cui il bambino viene a trovarsi.
Io non credo che l'amore e la cura sia prerogativa delle coppie eterosessuali, che spesso, per effetto di separazioni e divorzi, non esitano a consegnare i figli ad altre figure genitoriali, rendendo non poco complicato il processo di identificazione.
Io penso che l'uomo non sia costruito in modo così meccanicistico come alcuni vogliono farci credere. Le sue capacità di adattamento superano di gran lunga gli schemi che psicologi e pedagogisti prevedono. Di una cosa sola non solo i bambini, ma tutti quanti noi, non possiamo fare a meno per vivere. Questa cosa si chiama amore, da qualsiasi persona provenga.
Le distinzioni vengono dopo, ma molto dopo.

mercoledì 18 febbraio 2009

Il bene dell'individuo e il bene della città




"Si converrà che su di esso verte la scienza più importante ed "architettonica" in massimo grado; e tale è evidentemente la politica.[...] e vediamo inoltre che sono subordinate a questa le più apprezzate capacità, quali la strategia, l'economia, la retorica; e poiché la politica si serve delle altre scienze pratiche e per legge stabilisce inoltre che cosa si debba fare e da quali cose si debba astenersi, il suo fine comprenderà anche quelli delle altre e, di conseguenza, sarà il bene propriamente umano.
Difatti se il bene per il singolo individuo e per la città sono la stessa cosa, conseguire e mantenere quello della città è chiaramente cosa più grande e più vicina al fine, poiché tale bene è, sì, amabile relativamente al singolo individuo, ma anche più bello e più divino in relazione ad un popolo e a delle città.
E dunque la nostra ricerca, che è una ricerca politica, è volta verso tali obiettivi."

(Aristotele, Etica Nicomachea)

lunedì 9 febbraio 2009

L'etica laica

"L'Etica laica, dopo aver messo sullo sfondo Dio e l'imperscrutabilità delle intezioni umane, formulò con Kant quel principio secondo cui "L'uomo va trattato sempre come un fine e mai come un mezzo". È questo un principio che ancora attende di essere attuato, se è vero che oggi le merci e i beni hanno una possibilità di circolazione ben superioe a quella degli uomini, e gli uomini nei vari paesi sono accolti solo se produttori di servizi di beni e di merci..."
U. Galimberti - "Scienza e politica, patto di alleanza",

sabato 7 febbraio 2009

L'eroe tradito

Leggere le motivazioni che hanno indotto all'urgenza di una legge sul caso di Eluana si diventa tristi.
Bisognerebbe leggere Shakespeare, i re prendono il potere sempre assassinando qualcuno e poi dicono : " ora basta, basta omicidi"; comincia così la giustizia, ma si fanno fregare, e si ricomincia con un omicidio per far ritornare la normalità. C'è una specie di inganno fondamentale, arriva sempre un personaggio strano, il traditore, che riporta il re nel posto dove merita, al patibolo. Nell'antico testamento l'inizio è molto curioso, inizia con un tradimento, quello di Caino. Non dimentichiamo che Caino è il preferito di Dio, eppure tradisce Dio dicendo che quell'omicidio è più grande di me(L'uccisione di Abele) Il tradimento è un po' il filo conduttore di tutta la Bibbia e , in gran parte del Vangelo. Holderlin dice una cosa molto interessante riguardo la tragedia greca "Edipo", dice che è una tragedia moderna, perchè è la tragedia della morte lenta o del rinvio. In effetti quando un eroe greco compie qualcosa di formidabile viene sempre colpito da un Dio.
Questo Dio punisce perchè l'eroe ha fatto qualcosa di formidabile, nel caso dell'Edipo, l'eroe tradisce e viene punito. Dice Holderlin,che era un po' Kantiano, che l'eroe applica "l'imperativo categorico","Io devo", diventando sotto la penna dello scrittore il voltafaccia verso quel Dio.
Il tradimento è quindi una rivolta verso un Dio o un re per riportare la giustizia. E' in atto, qui da noi, invece il tentativo di ristabilire un patto, un legame verso l'assoluto tramite chi lo rappresenta, il Vaticano.
Il Vaticano legifera tramite il Re , ma manca il personaggio dirompente, quello che tradisce, che si scontra con il Dio del momento, che compie il gesto mitico dell'eroe guidato dall'imperativo
" io devo".
Ecco perchè di questa legge che tutti noi leggiamo sui giornali,fatta in fretta e furia, e rappresentata in Tv come la salvezza dell'anima e della coscienza, lasciando l'eroe alla berlina del popolo.....lasciando Re chi al potere è salito patteggiando con il diavolo.

Femminicidio

Ho trovato in internet questo documento di un gruppo di donne riunitesi in assemblea per dire basta alla violenza.
Lo riposto pari pari sperando di fare cosa gradita alle autrici.
I dati sono agghiaccianti

“…E niente uomini in corteo, o almeno nello spezzone di apertura: perché la violenza degli uomini sulle donne non è neutra, non ha passaporto, non ha bandiere, e i responsabili vanno nominati nel genere a cui appartengono. Che gli uomini lavorino e pensino, ed elaborino a loro volta una lotta contro l’aberrante mentalità di repressione e dominio che sottende al femminicidio.

Quanto a noi, riteniamo di non dover dare giustificazioni di un agire politico che è l’unica opposizione reale alla cultura del patriarcato. Noi, le milanesi del collettivo Maistat@zitt@, abbiamo seguito e discusso i dibattiti delle assemblee, condiviso i contenuti, diffuso la nostra pratica di autodifesa militante per imparare a riconoscere la violenza sin dai primi subdoli segni (il silenzio, gli occhi bassi, il trattenersi, il giustificare, il cercare di non pensarci, il controllare voce, gesti, abiti…). Eravamo in piazza contro i pacchetti sicurezza, utili solo a coprire i veri assassini con le chiavi di casa; eravamo in piazza per affermare una politica di donne fatta dal basso, contro ogni delega e ogni complicità, perché non siamo “soggetti deboli” ma, se mai, “soggetti indeboliti”. La violenza è sempre stata l’arma del patriarcato per soggiogare le donne in tutte le epoche, usata indiscriminatamente per perpetuare la schiavitù di genere. Solo con l’autodeterminazione e la lotta possiamo scardinare questa logica di dominio e di oppressione dell’uno sull’altra.

[...]

I numeri, lo sappiamo tutte, sono impressionanti:

- Oltre 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale e psicologica nella loro vita.

- La maggior parte di queste violenze arrivano dal partner (come il 69,7% degli stupri) o dall’ambito familiare.

- Oltre il 94% non è mai stata denunciata. Solo nel 24,8% dei casi la violenza è stata ad opera di uno sconosciuto, mentre si abbassa l’età media delle vittime.

- Un milione e 400mila ha subito uno stupro prima dei 16 anni.

- Solo il 18,2% delle donne considera la violenza subita in famiglia un “reato”, mentre il 44% lo giudica semplicemente “qualcosa di sbagliato” e ben il 36% solo “qualcosa che è accaduto” (dati Istat).

La violenza sulle donne è accettata storicamente e socialmente. Viene inflitta senza differenza di età, colore della pelle o status ed è il peggiore crimine contro l’umanità. Quello di una parte contro l’altra. La politica e le istituzioni d’altro canto continuano a ignorare il tema pubblicamente.

Senza una battaglia culturale che sconfigga una volta per tutte patriarcato e maschilismo, non sarà possibile attivare un nuovo patto di convivenza tra uomini e donne che tanto gioverebbe alla parola civiltà.”

venerdì 6 febbraio 2009

La chiesa e il nostro futuro

Quando il presente si sente minacciato e il futuro appare sempre più incerto e buio, in una assenza totale di pensiero (laico) , si ricorre frettolosamente al passato per reperire nella tradizione e nella religione quelle risorse simboliche che possono arginare il senso di disgregazione e di minaccia.
Non parlerò specificatamente del caso "Eluana", ho messo un post tempo fa sul diritto ad una morte serena, e penso anche che un po' di silenzio per rispetto di Lei non faccia che bene a tutti.

Mi preoccupa però l'integralismo di alcuni politici di governo e del ruolo della chiesa avuto in questi giorni. Oggi la chiesa ha attaccato il nostro Capo dello stato.
Affermo qui questa mia frase.
La chiesa sta approfittando del momento di debolezza vissuto dal pensiero libero e laico per imporre le sue leggi.

La chiesa queste cose le sa e, riproponendo in modo integralista la sua tradizione millenaria volutamente sottratta al dibattito, come del resto fà questo governo, approfitta di questo stato di incertezza del mondo non tanto per dare una risposta alle paure dell'uomo contemporaneo,quanto per allargare la sua sfera di influenza tra quanti, e sono i più, non si sono mai accostati alla fatica del pensiero , e perciò sono ben disposti ad abbracciare una fede che dia loro certezza e soprattutto appartenenza ed indentità, a scapito delle nostre leggi e della nostra democrazia.
La nostra colpa è che c'è una nostra responsabilità a non essere laici, la politica non è " confessionalità", la politica non è "rendere grazia ad un Dio", la politica non è contraccambiare il dono che ci ha fatto della vita con atti alla chiesa congeniali.
Perchè se è vero che Dio ci ha fatto il dono della vita sono sicuro che non vuole nulla in cambio, proprio perchè è un dono.

giovedì 5 febbraio 2009

L'opera di teatro


Ogni tanto mi piacciono gli aforismi, pillole di vita e di filosofia magari un po' spicciola.
Ho trovato questa frase di Charlie Chaplin, per me una delle più belle che abbia mai letto.
Dimostra anche la grande umanità , sensibilità e ironia (ricordate le sue " comiche"?) di questo grande artista............faceva ridere nel pianto della vita.

"
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei!
Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore,
la vita è come un opera di teatro, che non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita
prima che l’opera finisca senza applausi…"


Charlie Chaplin

Il fiore




Mi sveglio sempre in forma e mi deformo attraverso gli altri.
Alda Merini, da “Fiore di Poesia”

mercoledì 4 febbraio 2009

Il principio di ragione


Ciò che oggi domina è il pensiero come calcolo che giunge persino a mettere l'uomo nel proprio conto.
M.Heidegger

lunedì 2 febbraio 2009

Opera d'arte

Un'opera d'arte non è un ente intramondano nella rete dei rimandi, ma ente che dischiude un suo mondo, istituisce un mondo di valori e di significati, che provengono dalla materialità fisica della terra. La terra è il tratto di chiusura implicato in un'apertura, ma è una chiusura che contiene molti altri significati per epoche e culture successive.


Esistenza

Domanda sull'essere.
Heidegger si pone la domanda su cosa è l'essere.
In questa domanda possiamo individuare un "Cercato"(ciò che si domanda); un "Ricercato" (ciò che si trova), e un "Interrogato"( ciò a cui si domanda).
Il nostro cercato è l'ESSERE, il nostro ricercato è il senso dell'essere, l'interrogato non può che essere un ENTE( nel senso di participio presente, un essere che è) in quanto l'essere è sempre di un ente; questo ente è l'esserCI dell'uomo.
Interrogare l'esserci significa interrogare la propria esistenza.
Esistenza.
L'esistenza è una possibilità che l'uomo ha di rapportarsi ,di progettarsi..di gettarsi nel mondo.

( da Essere e Tempo di M.Heidegger)

domenica 1 febbraio 2009

Osservatore occasionale

"......e sempre più osservatore occasionale mi sento al di fuori di quel recinto inviolabile che tutti chiamano anima ma che io chiamo cuore. "

"....ciascuno di essi sfuggiva dalle relazioni delle quali io cercavo di rinchiuderli , si isolava, traboccava...........di quelle relazioni sentivo l'arbitrarietà; non avevo più mordente sulle cose."

J.P.Sartre

Sull'immaginazione

"L’Immaginazione dunque la considero o come primaria, o come secondaria. L’Immaginazione primaria la ritengo la vitale capacità e l’agente primo di ogni umana percezione, e una ripetizione nella mente finita dell’eterno atto di creazione nell’infinito Io sono. Quella secondaria la considero un’eco della prima, coesistente con la volontà consapevole, e tuttavia ancora identica alla primaria nella natura della sua azione; differente solo nel grado e nella modalità della sua operazione. Essa dissolve, diffonde, dissipa, allo scopo di ri-creare; e, quando questo processo è impossibile, lotta, quale che sia l’esito, per idealizzare e unificare. La sua essenza è vitale, proprio come tutti gli oggetti (in quanto oggetti) sono per loro essenza fermi e morti"

Coleridge