lunedì 28 febbraio 2011

Rosensfole - Jan Garbarek & Agnes Buen Garnås



Dedicato a una persona speciale, il tipo di persona che avrei sempre voluto come amico e che ho conosciuto bene in questi giorni. Ho apprezzato la forte affinità che abbiamo in molte cose, sui comuni gusti musicali, su come io apprezzi la sua ironia e compostezza nel parlare, la sua fervida intelligenza e la voglia di comunicare.
Insomma, un amico vero.
( A Miro )

Lorenzo

lunedì 21 febbraio 2011

Gheddafi bombarda i suoi cittadini e il governo italiano sta a guardare







Desidero mettere in evidenza questo artico tratto da La Repubblica affinchè tutti possano leggere su come la "diplomazia" italiana si sta muovendo nei confronti della Libia. Anzi non si sta muovendo proprio, collusi come sono con i loro sporchi affari del nostro P.d.C. e compagnia bella, mentre Gheddafi bombarda ( leggi articolo) con l'aviazione i manifestanti.


Gheddafi spara sui civili, i ministri dei 27 lavorano a un documento di condanna ma si scontrano con la posizione italiana. Frattini: "Non interferire per rispetto della sovranità dei popoli". Domani incontro con Berlusconi sui flussi. L'opposizione: "Vergogna, venga in Parlamento"


ROMA - La rivolta popolare in Libia mette l'Italia in una posizione scomoda, sul fronte interno come nelle relazioni internazionali. Perché all'enfasi di cui Silvio Berlusconi aveva ammantato i vari momenti della ritrovata "amicizia" con il leader libico Muammar Gheddafi, per lo sconcerto di Usa e Gran Bretagna, oggi si contrappone l'assordante silenzio con cui la Farnesina segue le proteste di piazza contro il regime del colonnello.

Di fronte ai primi segnali di rivolta a Tripoli, Berlusconi faceva sapere di non aver neanche tentato una telefonata all'"amico" Muammar per non disturbare!
Oggi che la rivolta contro Gheddafi monta di minuto in minuto, con le forze ancora fedeli al rais che sparano sui civili anche con i carri armati, il ministro degli Esteri Franco Frattini continua a considerare prioritaria la non ingerenza negli affari interni della Libia. L'unica vera preoccupazione del governo italiano appare al momento l'effetto della rivolta sui flussi migratori verso le nostre coste, tema di un vertice che domani sera vedrà confrontarsi a Palazzo Chigi Berlusconi e Frattini, oltre al ministro dell'Interno Roberto Maroni, il ministro della Difesa Ignazio La Russa e quello dello Sviluppo Paolo Romani. Intanto l'opposizione insorge e chiede che Frattini riferisca in Parlamento. Il ministro degli Esteri lo farà mercoledi, anche se al momento non si sa se in aula o in sede di commissioni riunite.
Continua qui

Lorenzo

domenica 20 febbraio 2011

Questa è la vera America

Credo sia uno dei siti più belli e sperimentali di questo eclettico e intelligentissimo regista americano, david Lynch. Un viaggio attraverso gli USA fra la gente vera, quella di tutti i giorni, la quasi totalità.
Non c'è nulla di costruto, di artificiale. Infatti si vede e si sente il profondo contrasto con quello che ci viene invece rappresentato tramite la TV.
Personaggi di tutti i giorni, quindi molto lynchiani, che fanno da contorno in questo mondo dal colore del velluto blu.
Questo video è solo uno dei finora 121 episodi che potrete vedere cliccando nella barra laterale qui a fianco, sulla foto del regista.

Su richiesta ho cercato di tradurre ascoltando più volte le parole di Louis. Conosco abbastanza l'inglese, ma questa inflessione americana non riesco comprenderla molto bene. Spero di riuscire a far capire il contenuto del filmato:

Si tratta di un colloquio con un uomo di nome Louis, trovato in un bar nel suo giorno libero a Colorado Springs - Colorado USA.
Il suo nome è Louis, ha 35 anni e vive nel Colorado. E' nato a Colorado Sprigs.
Suo padre era in marina, aveva due fratelli, uno è morto ( non dice come, almeno credo)
Dopo il liceo è venuto ad abitare qui, ha 3 figli, uno di 13 e due gemelli.
Non li può vedere, il giudice glielo proibisce. Lavora nel bar perchè cerca di rimanere sano.
( il dialogo è tipico di Lynch, mette frasi che sembrano surreali)
Si descrive come una persona generosa " ti do dei soldi se ne hai bisogno"
" Louis hai un dollaro?" Io lo darò a lui se me lo chiede, mi piace essere ricordato come una persona generosa.
Sono un buon amico....buono...buon angelo......buon fratello......buon fratello.....buon nipote.

Alcune frasi non ci ho capito nulla, mi spiace:)))

Lorenzo


martedì 15 febbraio 2011

Pietre


Gli piaceva contare le pietre nel cortile, posizionate in rigorose file verticali. Se l'ultima fosse stata di numero pari allora la giornata sarebbe stata positiva, il contrario no.
Unico problema, il cortile era sempre lo stesso e quei sassi, segno del suo destino, non terminavano mai sempre pari o sempre dispari alla consueta conta mattutina.
C'era un che di magico in quella storia, forse il segno che tutto fosse già scritto, in quell'ammaso di pietre umide e grigie, giorno dopo giorno, per tutti i restanti giorni della sua vita.
Il suo nome era Mario detto " il canapia" per via del suo nasone enorme.

Francesco e Floriano pedalavano all'impazzata nel tentativo di superarsi uno con l'altro con le loro biciclette. " Mollala dai, non ho voglia di correre", ma l'idea di vincere lui oggi gli donava una forza sovrumana in quelle gambe magre e ossute, dure come la pietra.

Marta stava preparando la colazione per il suo ragazzo, doveva andare a scuola, quinta superiore all'istituto tecnico ITIS " A.Volta " di una città nebbiosa e pietrosa del sud del Piemonte.
Si stava lavando i denti il suo ragazzo, orgoglio di madre e unico figlio di lei, vedova e stiratrice in un istituto per ciechi del comune.
Latte e caffè, biscotti e l'immancabile panino al prosciutto cotto per la colazione a scuola.
"Quanto mangia il mio ragazzo!", penso Marta un po' triste per paura di non farcela con i soldi che riusciva a racimolare nel mese.
Uscirono insieme, ma le due vie si separarono appena svoltato l'angolo. Ciao Mà, disse Claudio, il suo ragazzo, tirando un calcio ad una pietra. Quasi per sport, quasi senza pensarci.

Il carico di pietre arrivò appena in tempo. Erano pietre di fiume, da sminuzzare finemente per ricavarne sabbia per l'edilizia. quelle più piccole diventeranno ghiaia da mescolarsi con il cemento per le colonne portanti dei ponti ancora in costruzione sui fiumi che circondalo la città pietrosa e nebbiosa di quel sud del Piemonte.
Dai scaricalo qui, disse Pietro con tono imperante, da vero padrone che sapeva il fatto suo.
" Ti  avori cuntè?" le vuoi contare, rimproverò fra il seccato e il divertito Pietro Pietrangeli, camionista a cottimo della ditta di trasporti edilizi, il quale aveva una fretta orba e attendeva la firma del padrone per poter rifare un altro viaggio di pietre di fiume.

I fiumi hanno sempre avuto una grande importanza per quella città nebbiosa e pietrosa del basso Piemonte. Addirittura ne aveva tre intorno e per molto tempo costituì il sostentamento per molte industrie della zona.
Trasporto con le barche, pescatori, estrattori di pietre e ghiaia, cercatori d'oro, ceramicai ecc.
Ma i fiumi servivano per il trasporto dei prodotti che venivano da fuori: olio di oliva, legname, sale; il tutto trasportato su pesanti imbarcazioni, fino a che, qualche volta, non si incagliavano fra le pietre dei fiumi quando essi erano un po' in secca.
Anche la natura ha sempre detto la sua su questa terra.


Guido era il migliore in tutto. Matematica, fisica, italiano, componimento, latino. Ma al contrario degli altri " violini" non se ne vantava, anzi, aveva un aiuto sempre per tutti e casa sua invitava spesso suoi compagni di scuola. Memorabile quel pomeriggio nebbioso e freddo quando nella sua stanzetta diede dimostrazione a tutti di sapienza e intelligenza. Parlò ininterrotamente di geologia per due ore terminando la sua lezione una dissertazione sulle pietre preziose.

Il braccio si alzò di scatto, tirò la "pietra", dopo averle strappato la linguetta di sicurezza contro il camion carico di esplosivo dell'esercito tedesco. Mario da quel giorno smise di contarle se fossero state dispari o pari.
Francesco e Floriano, partigiani in Val Borbera, impararono a correre e marciare di notte per i sentieri montagnosi e impervi di quelle zone, sasso dopo sasso arrivarono uniti alla vittoria. Non fecero mai a gara su chi arrivasse per primo, il gruppo era troppo importante.
Claudio gioì quando uccise il primo ufficiale tedesco in una imboscata. Lo vide cadere come un sasso a terra, gli occhi sbarrati e lo sguardo da squalo che sempre lo contraddistinse. Dedicò quella pallottola a sua madre Marta, deportata in un campo di concentramento in Germania. Aveva sempre nascosto a lui il fatto d'essere ebrea.
Pietro Pietrangeli imparò il valore della solidarietà e della dignità di lavoratore il giorno che si prese a pugni con un suo collega e dopo aver tirato un pietrone contro il vetro di quest'ultimo. I due si guardarono, dopo essersele date di santa ragione, e decisero di coalizzarsi insieme ad altri trasportatori. Ora è un alto dirigente sindacale, al confino obbligato.
Guido è professore all'università di Torino. Ha rifiutato di prestare giuramento al fascismo. Insegna ora in privato presso la sede in Francia del PSF , a Lyon, ai figli degli emigrati italiani fuggiti durante la dittatura fascista.

Storie di uomini e donne, di pietre, di anime indurite, di persone vere che costruirono questa nostra Italia, gettandone le basi per una futura nazione libera.
Forse erano poco più di dieci i professori che rifiutarono la tessera fascista. Forse erano un centinaio i partigiani in Val Borbera il giorno dell'attacco al carico tedesco, forse poco più di mille gli attivisti sindacali in Italia deportati al confino, ma tutti cambiarono questo mondo e ce lo consegnarono intatto e libero
Noi internauti saremo un miliardo e continuamo a discutere su cosa fare.

Lorenzo

lunedì 14 febbraio 2011

InterviewProject.com

InterviewProject.com

Gary Moore - Midnight Blues



Credo sia una stupenda canzone da ascoltarsi in due per concludere una bella serata di S.Valentino

Lorenzo
Due cose riempiono l'animo di ammirazione e di reverenza sempre nuove e crescenti, quanto più spesso e più a lungo il pensiero vi s i f e rma s u: i l c i e lo s t e l l a to so p r a d i me e l a l eg g e mo rale in me. Queste due
cose, non ho da cercarle fuori della porta ta della mia vista, avvolte in oscurità, e nel trascendente; né devo,
semplicemente, presumerle: le vedo davanti a me, e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza.
La prima comincia dal luogo, che occupo nel mondo sensibile esterno, ed estende la connessione in cui mi trovo a
grandezze immensurabili, con mondi sopra mondi, e sistemi di sistemi; e, oltre a ciò, ai tempi senza confine del
loro movimento periodico, del loro inizio e del loro durare. La seconda parte dal mio Io invisibile, dalla mia personalità;
e mi rappresenta in un mondo che ha un'infinità vera, ma è percepibile solo dall'intelletto, e con il quale (ma, perciò,
anche al tempo stesso con tutti quei mondi visibili) mi riconosco in una connessione non semplicemente accidentale,
come nel primo caso, bensì universale e necessaria. La prima veduta, di un insieme innumerabile di mondi, annienta,
per così dire, la mia importanza di creatura animale, che dovrà restituire la materia di cui è fatta al pianeta (un
semplice punto nell'universo), dopo essere stata dotata per breve tempo (non si sa come) di forza vitale. La
seconda, al contrario, innalza infinitamente il mio valore, come valore di una intelligenza, in grazia della mia
personalità, in cui la legge morale mi rivela una vita indipendente dall'animalità, e perfino dall'intero mondo sensibile:
almeno per quel che si può desumere dalla destinazione finale della mia esistenza in virtù di questa legge; la quale
destinazione non è limitata alle condizioni e ai confini di questa vita, ma va all'infinito.

domenica 13 febbraio 2011

Un milione in piazza con le donne - Se non ora quando?



Piazza del Popolo, gremita, chiassosa, festosa. Ma anche indignata, silenziosa, decisa a dare voce a quante, e quanti, non si rispecchiano nel modello della donna che fa carriera e si arricchisce con la scorciatoia del flirt col potere. E di un potere che seleziona la classe dirigente nei festini hard. Donne e uomini idealmente uniti a quanti sfilano nelle oltre 230 città dove hanno luogo le manifestazioni organizzate dal comitato "Se non ora quando". Il ministro Gelmini liquida tutto come "poche radical chic". Santanché: "E' odio verso un solo uomo". Ma i numeri, le parole e le immagini le smentiscono clamorosamente. A Napoli gli organizzatori contano 100mila presenze, 60mila Milano, 50mila a Torino, a Palermo 10mila in corteo, migliaia anche a Messina, Trieste, Bologna, Catania, Cosenza, Pesaro, Bari, Pescara. Come a Londra, Barcellona, Parigi, Malmoe, Praga, Atene, Bruxelles, Grenoble. Prodi: "Straordinario segnale"

Fonte La Repubblica


Personalmente non so se sia l'inizio di una nuova consapevolezza, ma sicuramente un inizio lo è, una svolta.
A scendere in piazza è stata la gente, le donne e gli uomini di questa società martoriata da questa telenovelas dal peggior copione possibile e che ci ha resi ridicoli a tutto il mondo.
Non saremo più  credibili per tanto tempo, di questo ne sono convinto, anche con i migliori governi possibili, ma oggi questa gente, noi tutti, forse, ci siamo riscattati con uno scatto di orgoglio e amore per questa nostra terra.
Forse l'Italia meritava questo regalo di S.Valentino
" Le favole non servono a far comprendere ai bambini che esistono i draghi, ma a fargli capire che si possono sconfiggere"

Lorenzo

venerdì 11 febbraio 2011

150esimo anniversario unità d'Italia - Pensieri serali in viaggio sul treno al ritorno dal lavoro


Questo post nasce dalle letture di vari blog e giornali riguardo al 150° anniversario dell'unità d'Italia dove, nella quasi totalità dei post e dei commenti, è evidente un denominatore comune: nessuno, per vari motivi, sente questa festa.
A parte le stupide polemiche dei rappresentanti della Lega Nord, dove l'intento provocatorio è ben evidente, si sente però questa mancanza di sentimento quasi sempre imputabile al fatto che la nostra nazione è relativamente giovane, che manca uno spirito nazionale dovuto alla nostra storia ecc...
Tutte questioni giustissime, non lo metto in dubbio, però potrei fare esempi di nazioni ancora più giovani dove questo spirito di unità è ben radicato: le neo repubbliche baltiche, la Croazia, solo per fare alcuni esempi.
Cosa ci manca allora a noi italiani?
Molto.
Innanzitutto dei governi e governanti all'altezza della situazione e di indiscussa moralità civica.
Ma non è solo questo che ci manca ( e non è poco).
Chiedo soprattutto a voi che leggerete questo post, esiste un " vuoto" in quella che io chiamerei " coscienza politica e civile": chi è l'italiano? Come lo raffigureremmo?
A questa domanda ci saranno almeno 25 risposte, tutte di carattere " regionalistico" se non addirittura folcloristico. Mancano infatti riferimenti precisi culturali del carattere italiano, dell'essere un italiano in un contesto europeo. E non è poco.
Quello che ci manca come popolo, come " spirito di popolo" come potrebbe dire Hegel, sono gli obiettivi politici e sociali, di crescita sociale, radicati in noi, ripeto, radicati in noi.
Non abbiamo obiettivi da condividere per unirci sotto un unica bandiera, non abbiamo "presunzione di crescita" della nazione, da intendersi come miglioramento delle condizioni sociali e di qualità della vita per tutti. Quindi mancano gli obiettivi politici per legiferare in nome del popolo italiano.
La politica ha le sue colpe. Il parlamento è un insieme di lobbies assemblato in partiti politici, senza dimenticare i casi di parlamentari eletti solo a titolo personale tramite compravendita dei loro voti.
Gli ultimi fatti, mi riferisco almeno dal 1994, di questo governo " di destra" non sono stati per nulla analizzati dall'opinione pubblica, quel comune sentire negativo o positivo, quando le regole sono state violate.
La nostra popolazione sopporta una violazione dei diritti fondamentali, uno a caso la legge uguale per tutti, caposaldo di una democrazia, nei quali non ha compreso il significato come CONDIZIONE DI DIGNITA' IN QUANTO UOMINI E CITTADINI LIBERI.
E' molto grave quando non si comprendono queste violazioni, significa almeno due cose:
-manca una coscienza democratica
-mancano le condizioni per essere una nazione libera.
Lo status di nazione non libera porta inevitabilmente, a mio giudizio, oltre che a disparità letali per i cittadini, a non sentirci uniti sotto un nome, proprio perchè c'è chi vede questo status come una imposizione e non il risultato di una conquista.
Se a questo ci aggiungiamo " l'ingombrante presenza della chiesa" nello stato italiano viene da sè che lo spirito di un popolo non potrà mai esistere perchè offuscato da troppe ideologie in contrasto fra loro e molto poco unificanti.
Non abbiamo tuttora alcun principio politico su cui rifarci, se non le libertà individuali, le quali da solo non possono costituire le basi per una nazione, anzi, lo sfrenato individualismo ha portato a forti istinti di secessione e divisione della nazione, facendoci anzi dimenticare le nostre origini e le nostre mete, con una amplificazione degli obiettivi individuali o di piccola comunità, possibilmente corredati di una vita agiata ascapito di altri connazionali.
Rimedi? Non saprei proprio. Posso però suggerire a tutti noi, non il solito esame di coscienza, so benissimo di rivolgermi a uomini e donne con più o meno le stesse idee mie, ma ritengo giusto ricordare solo un paio di cose:
1) Eliminiamo, con forza, ogni menzogna che sta alla base della nostra coscienza politica. Forse sarebbero meglio un paio di idee condivise da tutti che non una cinquantina dedicate alle varie fazioni territoriali.
2) Volontà di libertà. Nietzsche parlava di volontà di potenza, Hegel di spirito di un popolo. Questi due elementi filosofici possono convivere insieme se applicati a una vasta comunità che vuole vivere libera e in modo democratico, orgogliosa che le proprie leggi e regole portano beneficio e siano esempio per altri. Molto lo dimenticano ma abbiamo una base da cui partire: La Nostra Costituzione, forse l'unico atto politico di un popolo davvero unito.
Questa volontà di libertà deve attingere anche, anzi soprattutto, dalla nostra storia, che è fatta spesso di oppressioni ma anche di miseria e di guerre, dove queste libertà non si sono ancora realizzate.
Condividendo questi obiettivi sono sicuro che allora potremmo dirci, finalemente, come disse il Presidente Ciampi il giorno dell'unità europea: " finalmente mi sento Europeo, nato in terra d'Italia.
E se unissimo le due feste negli anni a venire?
Il giorno della nascita dell'Europa insieme con il giorno dell'unità d'Italia?

Considerazione ultima:
Sto cercando una immagine da inserire e ho digitato su Google immagni la parola Italia.
Il risultato è una stragrande maggioranza di immagini sui mondiali di calcio.
Spero un domani di trovarvi immagini di italiani e basta.
Lorenzo

mercoledì 9 febbraio 2011

Le mie prime canzoni di quando ero ragazzo....














Questi primi tre " pezzi" li ascoltai la prima volta quando avevo 13 anni, rigorosamente registrati su cassetta e ascoltati su questo tipo di radio-mangiacassette.
Per la cronaca sulla radio era possibile collegare una ulteriore antenna da applica al finestrino dell'auto per poterla ascoltare mentre si guidava:))



Lorenzo

lunedì 7 febbraio 2011

Riflessione partendo da Platone per arrivare......lo direte voi.



Platone ha scritto che " si può perdonare un bambino che ha paura del buio, ma non un adulto che ha paura della luce. Questa è la vera tragedia"

E allora cosa significa essere adulti?
E' l'idea che uno ha di sè che ci differenzia dai bambini.
Gli uni non sono migliori degli altri, spesso, nel libero ragionare, si dà la colpa ai grandi, ci prendiamo le colpe, giuste o sbagliate che siano, lasciando fuori i nostri figli. Ma, alla fine, in pratica, è contro di loro che ci muoviamo, timorosi che ci rubino i nostri spazi.
Spesso si parla di Alienazione. La parola significa essere lontani, trovarsi altrove, ma questa alienazione riguarda, a mio giudizio, solo noi adulti; i bambini ne sono fuori, semmai hanno delle paure, più che comprensibili direi.
E allora se siamo alienati, se ci troviamo " fuori da questo mondo" dove siamo? Siamo appunto in una dimensione fanciullesca, ancora immatura. Abbiamo paura del buio e ci perdoniamo rimanendo in questo stato adolescenziale, rendendoci felici dei " giochi" che questa società ci mette a disposizione. E qui l'affaire Berlusconi ci sta tutto dentro.
Continuamo ad essere spettatori perchè, come gli animali, non sappiamo cosa dire, cosa aggiungere a questo mondo. Creiamo, costruiamo, progettiamo, ma aggiungiamo materia alla materia; l'intelligenza umana non si esprime con un grattacielo o una diga, ma con il sapere che questo progetti saranno una volta terminati, condivisi da tutti. E questo non lo facciamo, anzi, lottiamo per la paternità di quest'ultimi.
Lottiamo per una paternità di un ponte e non sappiamo essere padri con i nostri figli, tralasciando di tramandare quel sapere che andrebbe invece cumulato di generazione in generazione affinchè una società diventi davvero adulta e possa, allora, guardare la luce ricordandoci di quanto eravamo stupidi ad avere paura del buio.

Lorenzo

domenica 6 febbraio 2011

Mark Ryden - Il Dissacratore


Vivere in una casa piena di gingilli, immagini, scheletri, ciondoli e ninnoli vari può rappresentare il tipo di artista che sto per presentarvi. A mio giudizio uno dei più interessati pittori che stanno fra la new pop art e i post-surrealisti di questo secolo.
Nato nel 1963, a Medfort nell'Oregon ( USA), vive attualmente in California dove si è laureato all'Art Center College of Design a Pasadina, California ( fonte Wikipedia)

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I dipinti di
Mark Ryden immediatamente attivano nel nostro immaginario un deja vu deformato, un sogno rivissuto in un altro sogno.. Le sue opere ricordano un universo parallelo simile alle illustrazioni dei libri di favole del 1850,l'epoca dei libri d'oro e della fantasia di Lewis Carroll. I suoi coniglietti allegri, resi nei toni ardenti di libri per bambini, hanno maggiori probabilità di essere intagliati nella carne invece che saltellare nelle forseste nella foreste in mezzo a fiori ed erba fresca.
I lavori di Ryden mescolano una superba tecnica fatta con immagini retrò per creare un mondo di bellezza strana e inquietante, intrigante e paurosa, sconcertante e affascinante.

Le opere di Ryden sono influenzate anche dalle correnti artistiche psicadeliche e metafisiche delle scuole europee di Vienna.

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Mai riluttante al sangue e alle figure religiose, i suoi lavori intingono livelli di riferimento che vanno dal paesaggio rinascimentale alla ritrattistica neoclassica di occultismo e la letteratura, nelle sue ultime opere Ryden combina l'arcano con immagini pop-culturale come terreno da cui partire, eseguendo salti, eseguiti con cura, nella fantasia.
Ryden dipinge i suoi personaggi con una magistrale bellezza che ricorda splendore di porcellana di Ingres e rende i suoi alberi con una cura che evoca illustrazione botanica di Audubon.
Molti dei suoi dipinti sono presentati in cornici intagliate che proiettano le loro narrazioni al di là della tela.


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Moltie copertine dei dischi di Michael Jackson sono illustrate proprio da questo artista californiano.

Lorenzo

sabato 5 febbraio 2011

Crespelle con cioccolata e gelato alla crema all'arancia caramellata



Visto che viviamo in un periodo decadente affoghiamoci nei dolci.
Così verrebbe da dire, vista la situazione politica e sociale italiana.
Ma visto che a me i dolci non piacciono molto, ho sempre avuto una predilezione per il salato, e non credo che valga la pena farci del male per colpa d'altri, è meglio mettere il dolce nella sua connotazione naturale: il termine di un pasto ben preparato.
Si perchè, come il vino, il dolce determina la riuscita di un pranzo o una cena, specialmente se a due.
E quello che voglio proporvi è proprio una preparazione che va fatta per poche persone, al massimo 4.
Il dolce è presente in tutte le varietà culinarie internazionali e, soprattutto, in quella italiana, con le varie specialità regionali.
Una delle culle della cultura europea in cucina sono stati i monasteri medievali. Infatti, a quel tempo, gli abati e gli erboristi monacali avevano molto interesse per il cibo ingenerale, ma soprattutto, sulla funzione che il cibo deve avere nella vita di un uomo.
Partendo dagli effetti salutari delle varie erbe, dei prodotti agricoli e della frutta iniziarono a ideare piatti unici a base di questi ingredienti con l'aggiunta di miele proprio per donare loro un sapore più accattivante. Il dolce, infatti, è composto unicamente da ingredienti naturali senza l'uso di carni, allora poco usate se non il maiale o la cacciagione. Quest'ultima di solo appannaggio dei Re o dei loro vassalli.
Il dolce chiudeva sempre il pasto principale delle tavole imbandite dei monasteri e, pian piano, delle tavole dei signori di allora.
Questo costume ha via via contaminato prima tutta l'europa e il medio oriente ( non si sa bene se prima l'uno o l'altro) per poi spandersi in tutto il mondo occidentale e orientale.
Troviamo anche molte tracce di piatti dolci nella cucina romana dei tempi di Lucullo.
Arriviamo ai giorni nostri dove la varietà di dolci è praticamente infinita ed è una pratica che troviamo in tutto il mondo.
Dolci per ogni occasione, dalle feste alle cene, dai matrimoni alle feste conviviali.
Alcuni sono più adatti per essere preparati per grandi quantità di commensali come le torte o i biscotti, altri solo per cene più intime o al ristorante.
Quello che voglio proprorvi oggi è una preparazione ideale per poche persone e da farsi sul momento ( tranne che per la base della crespella)

Crespelle con cioccolata e gelato alla crema all'arancia caramellata

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Per le crespelle seguire la ricetta su questo link: le ricette di Giallozafferano

preparazione della salsa:

Ingredienti:
-Crespelle ( una a persona)
-Nutella
-Un cucchiaio di gelato alla crema a per ogni persona
-una arancia a persona
-Rhum
-Zucchero
-Un pezzetto di cannella

Per la salsa all'arancia:

Tagliare la buccia dell'arancia, solo la parte arancione, in striscie finissime di pochi millimetri alla julienne. Spremere il succo di un'arancia e metterlo in un padellino con le bucce e un cucchiaio di zucchero, un pezzo di cannella e un cucchiaio di rhum.
Metterlo sul fuoco basso finchè non sia amalgamato il tutto e le bucce abbiano preso il colore del caramello. Tenerlo da parte.

Per la crespella:

Prendere la crespella e spalmarla di cioccolata Nutella, solo un leggero strato, mettere un cucciaio di gelato alla crema, chiuderla in due e posarla su una padella leggermente imburrata con un po' della salsa in precedenza preparata.
Mettere il resto della salsa all'arancia e scaldare a fuoco vivo per due minuti girando la crespella un paio di volte.
Servire il dolce caldo sul piatto.

Lorenzo

venerdì 4 febbraio 2011

Ma lo sa cos'è la politica estera di uno stato?

Rimango sempre più stupefatto dalle dichiarazioni del nostro presidente del consiglio, sia in politica interna, ma questo ormai è cosa risaputa, sia in politica internazionale.Questa è la dichiarazione di oggi ( e non è una barzelletta :D):
" Confido e credo che tutti gli occidentali pensino la stessa cosa: che ci possa essere in Egitto una transizione ad un sistema più democratico senza rotture con un presidente come Mubarak che da tutto l'occidente, Stati Uniti in testa, è stato sempre considerato l'uomo più saggio ed un punto di riferimento preciso per tutto il Medio oriente."

Ma ha un minimo di cognizione su cosa sia la politica estera, o devo davvero pensare che egli creda ancora che sia lo zio di Ruby per fare una dichiarazione del genere?
Che ci sia un problema di sopravvento delle fazioni islamiche in Egitto è cosa accertata, che l'Iran, e qualche altro stato arabo, miri affinchè diventi una repubblica islamica e assodato pure questo, ma dire che Mubarak sia l'uomo più saggio mi sembra totalmente fuori misura.
Il problema che voglio mettere in evidenza non è la situazione egiziana, ma la nostra di situazione.
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Questo governo è totalmente fuori dalle politiche internazionali, non è per nulla allineato con il mondo occidentale.Qualcuno potrebbe dirmi, beh non è poi sbagliato. Certo, anche io critico il mondo occidentale, ma non per questo mi allineo ai più farabutti capi di stato del pianeta come il presidente russo o quello libico oppura a quello bielorusso, definendoli " un dono di Dio per il vostro paese"
Penso che Dio abbia già fatto danni in Italia mettendoci lui, non credo che voglia così male al mondo aiutando anche gli altri dittatori ad andare al potere.
E se il problema fosse che il nostro governo non sappia da che parte stare proprio perchè nessuno li vuole, anzi, nessuno CI vuole?

Lorenzo



mercoledì 2 febbraio 2011

Sono un uomo e mi indigno anch'io


Non sarebbe ora di far sentire anche noi la nostra voce?
Cosa spettiamo? Oppure pensiamo che sia un battaglia che riguardi solo le donne?
Se così è allora io non ci sto!
Perchè io alle donne ci tengo.
Perchè non voglio lasciarle sole in un momento come questo dove la cultura maschilista è all'apice del comune sentire italiano.
Perchè in televisione è una continua umiliazione. E poi, diciamola tutta, ma ci sentiamo bene in questa società dove la donna è solo un mezzo di propaganda commerciale oppure un orpello da mostrare?
Vi ricordo che fra le donne ci sono le nostre compagne, le nostre mogli, le nostre figlie, le nostre sorelle, oppure pensate che ne siano fuori da questo vortice?
Ma non è questo che deve farci smuovere le coscienze, è il sentire in sè della donna, il nostro sentire verso tutte le donne che deve farci alzare in piedi e dire ADESSO BASTA.
Allora IO dico a gran voce: ADESSO BASTA!

Lorenzo