domenica 29 luglio 2012

Il giudice Roberto Scarpinato



"Monta la protesta dei magistrati contro il fascicolo aperto dal Csm a carico del Pg di Caltanissetta Roberto Scarpinato, che alla cerimonia in ricordo di Paolo Borsellino, a 20 anni da via D'Amelio, aveva definito 'imbarazzante'' la presenza tra le autorità di 'personaggi dal passato e dal presente equivoco'. 150 magistrati hanno dato adesione ad una lettera da inviare al Csm per esprimere solidarietà a Scarpinato e condivisione delle sue parole; e per difendere la libertà di espressione."



Roberto Maria Ferdinando Scarpinato (Caltanissetta, 14 gennaio 1952) è un magistrato italiano, Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Caltanissetta.Inizia la carriera in magistratura nel 1977. Dopo avere prestato servizio presso il Consiglio superiore della magistratura, nel 1988 si trasferisce alla Procura della Repubblica di Palermo, dove entra a far parte fa parte del pool antimafia collaborando con Giovanni Falcone e con Paolo Borsellino. Nel 1991 diventa membro della Direzione distrettuale antimafia. Si occupa – tra le altre cose – della requisitoria al processo sull'assassinio politico-mafioso di Piersanti Mattarella, Presidente della Regione siciliana, di Pio La Torre, segretario regionale del P.C.I., di Michele Reina, segretario provinciale della D.C. e di Carlo Alberto Dalla Chiesa, prefetto di Palermo.
Dopo la strage di via D'Amelio, il 19 luglio 1992, è il promotore della rivolta di otto sostituti procuratori contro il procuratore capo Piero Giammanco, al quale viene addebitata la responsabilità di avere progressivamente isolato Giovanni Falcone, inducendolo ad andare via dalla Procura di Palermo.Quella clamorosa presa di posizione innesca un conflitto interno alla Procura di Palermo che costringe il Consiglio Superiore della Magistratura ad intervenire ed induce il procuratore Giammanco a chiedere il trasferimento.
Alla Procura della Repubblica di Palermo inizia così una svolta: Giancarlo Caselli è il nuovo Procuratore; viene arrestato Salvatore Riina e vengono avviate le indagini per alcuni dei più importanti processi sui rapporti tra mafia e potere, che porteranno sul banco degli accusati molti intoccabili, tra i quali il senatore Giulio Andreotti, sette volte presidente del Consiglio e ventiquattro volte ministro, processato per il reato di partecipazione all'associazione mafiosa Cosa Nostra, e Bruno Contrada, numero tre dei servizi segreti civili, il quale sarà condannato a dieci anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. La nuova stagione dell'antimafia decolla definitivamente portando all’arresto dei più importanti capi della mafia militare, a centinaia di condanne all’ergastolo e contemporaneamente alla prosecuzione di indagini e processi sul versante strategico delle collusioni con i colletti bianchi.
A partire dal 1996, Scarpinato - insieme a Guido Lo Forte e Gioacchino Natoli - sostiene l’accusa nel dibattimento a carico di Andreotti. Il processo dura diversi anni, e richiede l’audizione di centinaia di testimoni e collaboratori di giustizia; si concluderà il 15 ottobre 2004 quando la Corte di Cassazione, confermando la sentenza della Corte di Appello di Palermo, riconoscerà che Andreotti ha avuto rapporti con la mafia sino al 1980, pur dichiarando tale reato prescritto a causa del tempo trascorso.Il nome di Scarpinato torna alla ribalta per l'indagine sui cosiddetti “Sistemi criminali”, che investe i moventi ed i retroscena politici delle stragi del 1992 e del 1993. Divenuto Procuratore aggiunto, conduce pressanti indagini sui rapporti tra la mafia e la massoneria deviata, sulla cosiddetta “trattativa” tra lo Stato e Cosa Nostra nel periodo delle stragi, e sui rapporti tra mafia ed economia.
Nel 2005, assume la direzione del Dipartimento mafia-economia all’interno del quale crea un gruppo di magistrati e investigatori specializzati, che smantella colossali patrimoni illegali, giungendo a sequestrare dal 2008 al 2010 beni in Italia ed all’estero per un valore di circa tre miliardi e cinquecento milioni di euro.Il Dipartimento comprende anche il settore delle misure di prevenzione antimafia che nel 2010 ottiene la certificazione di qualità ISO 9001. Nel giugno 2010 viene nominato Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Caltanissetta. È autore di numerose pubblicazioni in Italia e all'estero e collabora anche con la rivista MicroMega.
Fra i principali processi a cui ha preso parte:
quello a carico del senatore Giulio Andreotti, insieme a Guido Lo Forte e Gioacchino Natoli per il reato di associazione di tipo mafioso. Nell'occasione, Scarpinato è il più giovane fra i componenti della pubblica accusa. Il processo di appello inizierà poi il 19 aprile 2001
quello per l'omicidio dell'europarlamentare Salvo Lima
quello per l'omicidio del presidente della Regione Siciliana, Piersanti Mattarella
quello per l'omicidio del segretario regionale del Pci, Pio La Torre
quello per l'omicidio del prefetto di Palermo Carlo Alberto Dalla Chiesa
quello per l'omicidio del segretario provinciale della Democrazia Cristiana, Michele ReinaIndagine relativa ai progetti di eversione dell'ordine democratico sottostanti alle stragi del 1992 e del 1993.
Pubblicazioni
Mafia e Politica, in Anatomia di un regime, Palermo 1992;
Caratteristiche e dinamiche degli omicidi ordinati ed eseguiti da Cosa Nostra, in Segno 1996;
La mafia dei mandanti, in MicroMega, 1996;
L’anomalia italiana, in MicroMega 1996;
Cosa Nostra e il male oscuro della dispersione del sé, in La mafia dentro. Psicologia e psicopatologia di un fondamentalismo, ed. FrancoAngeli, 1997;
Il Dio dei mafiosi, in MicroMega, 1998;
Ietzt geshorst du nicht mehr diesel Welt, in Reportagen uber die Mafia, (a cura di C. Butta), edizione Hirzel Verlag, Stuttgart – Leipzi] 1999;
La normalità italiana, storia di ordinarie violenze, in MicroMega, 2002;
Cosa Nostra, Storia ed avvenire della mafia, in MicroMega, 2004;
La storia dell’Italia mafiosa e dell'Italia civile, in MicroMega, 2004;
Oltre la Polis mafiosa, in La Polis mafiosa, edizione FrancoAngeli, 2005;
Il pensiero autoritario, in La violenza tollerata, (a cura di A. Dino), Edizioni Mimesis, Milano;
Legalità, questione morale, cultura della giustizia: il ruolo del cattolicesismo italiano, in Adista n. 26, aprile 2006;
Relativismi laici e relativismi cattolici, in MicroMega, 2006;
I Sistemi criminali, in Sistemi criminali e metodo mafioso (a cura di A. Dino), ed FrancoAngeli, 2008;
Borghesia mafiosa, in Nuovo Dizionario di Mafia e Antimafia, ed. EGA Torino, 2008;
Le indagini patrimoniali in Le misure di prevenzione patrimoniali dopo il pacchetto di sicurezza, ed. Nel diritto, Roma 2008;
Criminalità e potere, in Identità Italiana tra Europa e Società Multiculturale, 2009, Edizione a cura della Scuola Superiore Santa Chiara dell’Università di Siena e della Fondazione Intercultura;
La criminalità sistemica come metodo di governo, in Cosmopolis, ed. Morlacchi Editore, Perugia, 2009;
Crimini dei colletti bianchi ed attacco alla democrazia, in Criminalità dei potenti e metodo mafioso (a cura di A. Dino), Mimesis, Milano 2009;

Emozione olimpiade


Io riesco ancora  emozionarmi quando una sconosciuta riesce arrivare sul tetto del mondo con la sola forza della sua bravura.

Lorenzo

domenica 8 luglio 2012

OPUS DEI

Grazie a bianchi katia di questo bellissimo articolo che pubblico e ringrazio per il sito che cura:

OPUS DEI – i membri dell'opera sono medici, giornalisti, banchieri, avvocati, manager, infermieri, autisti, commessi. Lavoratori in genere di livello medio alto, inseriti in tutti i gangli della vita associata urbana. Tutti i membri anche quelli detti – SOPRANNUMERATI – che sono per lo piu' sposati e vivono in famiglia, devono giurare di consultare sempre i superiori per ogni questione sociale o professionale e di confidare anche le piu' delicate questioni intime. I NUMERATI poi, cioe' i membri interni all'organizzazione, al momento del loro ingresso devono fare testamento dei loro beni futuri in favore dell'OPERA. Fino a pochi anni fa, ma è propabile che la norma sia ancora in vigore, gli – iscritti – dovevano rilasciare un attestato, firmato in bianco, che consentiva all'organizzazione di – alienare quelle proprieta' che, pur non essendo intestate all'istituto, sono pero' sottomesse alla sua potesta' e direzione – art.372.

Prevale su tutti il principio e l'obbligo del segreto. Il membro non deve parlare mai della sua appartenenza all'OPERA ne' deve rivelare i nomi degli altri iscritti, una discrezione imposta perfino nell'ambito della propria famiglia. Poche le eccezioni : i vertici della gerarchia stabiliscono quelli che possono rivelare la propria appartenenza. Per le donne vigono norme particolari che si fondano, com'e' plausibile aspettarsi in un'organizzazione rigidamente maschilista, sulla discriminazione sessuale.Tra quelle che vivono nelle residenze dell'OPUS DEI, numerose sono le – ausiliare – che svolgono mansioni logistiche : cucinano, lavano, puliscono, riordinano. In compenso sono esentate dall'obbligo penitenziale, sui sono sottoposte le consorelle di grado piu' elevato, di dormire sul tavolaccio. Lo sviluppo e l'espansione dell'OPUS DEI coincidono con gli anni della dittatura di FRANCISCO FRANCO in Spagna.

Ha scritto il – CHICAGO TRIBUNE – nel 2003 – quando il generale FRANCO vinse la guerra, ESCRIVA' allineo' il suo movimento OPUS DEI con il regime autoritario e numerosi membri occuparono posizioni strategiche nel governo. Nel 1975 per esempio, tre membri dell'OPERA divennero ministri : l'economista ALBERTO ULLASTRES CALVO – al Commercio il banchiere MARIANO NAVARRO RUBIO , al Tesoro lo scienziato LAUREANO LOPEZ RODO', segretario del ministro degli Esteri, poi ministro senza portafoglio. Nel complesso otto uomini dell'OPERA sono stati ministri nei governi del dittatore spagnolo fra il 1939 e il 1975. i numerati – circa il 20 per cento dell'opera – abitano invece nei centri dell'OPUS DEI, si impegnano a mantenere il celibato, sono disponibili per le iniziative di apostolato e la formazione degli altri fedeli della prelatura. Tutto il loro denaro escluso quanto è necessario alle piccole spese personali, va al finanziamento dell'organizzazione. Per almeno due ore al giorno tranne le domeniche e i festivi, indossano il cilicio, una cinghia munita di punte, stretta attorno alla coscia. Una volta alla settimana durante la recita del PADRE NOSTRO, usano anche la – disciplina – una frusta con la quale ci si sferza la schiena. Per l'OPUS DEI infatti, i bassi istinti del corpo sono un nemico da sconfiggere e il dolore un veicolo benedetto di redenzione.

È il fondatore a dirlo con chiarezza. L'OPERA controlla una vasta serie di proprieta' a carattere multinazionale è un'enorme organizzazione affaristica. E' divenuta enormemente ricca attraverso le proprie societa' ausiliare : imprese economiche controllate DALL'OPUS DEI e amministrate dai suoi membri laici. L'OPUS DEI controlla giornali, periodici, case editrici, facolta' di giornalismo, agenzie stampa è coinvolta nel settore del cinema e della televisione. Ad essere violate sarebbero anche le norme morali e civili relative all'uso del denaro, delle calusole contrattuali e degli obblichi fiscali. I dirigenti non evitano di concludere affari chiaramente immorali o illegali e contribuiscono a manipolare l'informazione al riguardo. L'OPERA è segnata da un sistema di sfruttamento individuale, mediante l'uso aberrante degli impegni di poverta', castita' e obbedienza, che la converte in una vera e propria setta, a causa dell'alienazione della liberta' individuale in nome della cieca obbedienza. L'OPUS DEI è accusata dalla stampa di tutto il mondo di essere un'organizzazione politica.

In realta', essa è interessata principalmente alle classi dominanti e a chi è al potere. Tramite queste, cerca di acquisire influenza politica. Ma tale influenza non implica una particolare ideologia. L'OPERA p comunque estremamente autocritica e imbevuta da idee derivate dal fascismo spagnolo e finalizzate a scopi religiosi. A unire le diverse esperienze c'e' la scelta dei sostenitori dell'OPUS di appoggiare le forze politiche piu' conservatrici anche in assenza di una linea politica ufficialmente definita. Indiscutibile comunque la forte tendenza a schierarsi con i piu' conservatori soprattutto quando sono in ballo questioni etiche come il riconoscimento delle coppie di fatto, l'eutanazia, l'aborto, la contraccezione, la procreazione assistita, l'omosessualita'. PAOLO VI rifiut' qualsiasi collaborazione con L'OPERA, mentre papa WOJTYLA gli fece arrivare la prelatura personale – nel 1983 – e successivamente santifico' il fondatore nel 2002.

l'OPERA infatti afiuto' il papa polacco ad uscire dal difficile momento dello scandalo dello IOR e sostenne con donazioni di enorme entita' la POLONIA nel periodo SOLIDARNOSC. Le fortune dell'OPERA sembrano poter continuare anche con PAPA RATZINGER il quale partecipo, quando era cardinale, alla presentazione del libro di Giuseppe Romano, OPUS DEI. In quell'occasione RATZINGER disse : il teocentrismo di ESCRIVA' DE BALAGUER coerente con le parole di GESU', vale a dire questa fiducia nel fatto che DIO non si è affatto ritirato dal mondo, che DIO opera adesso e noi dobbiamo soltanto metterci a sua disposizione, essere disponibili, capaci di reagire alla sua chiamata è per me un messaggio di grandissima importanza. E' un messaggio che conduce al superamento di quella che si puo' considerare la grande tentazione dei nostri tempi : la pretesa, cioe' che dopo il big bang DIO si sia ritirato dalla storia. RATZINGER ha centrato l'obiettivo – andare a scovare DIO nella storia, dovunque si trovi e con ogni mezzo.

QUANDO SEI ENTRATA NELL'OPUS DEI ?

avevo sedici anni e ho iniziato con la mortificazione corporale.

IN COSA CONSISTE ?

ovevo portare il silicio alla coscia e frustarmi con la disciplina, ovvero la frusta.

ERA UNA TUA LIBERA SCELTA ?

non è una scelta o una cosa facoltativa te la chiedono espressamente, la mortificazione corporale... da quel momento in poi il mio rapporto con l'OPUS DEI era basato tutto sul senso di colpa.

UNA SPECIE DI STRUMENTO PER SOTTOMERTI ?

ti insegnano a dubitare di te stessa e della tua capacita' di giudizio e a fidarti solo di quello che ti viene dai direttori dell'OPERA. ti dimostrano quotidianamanete che senza di loro non sei una buona guida di te stessa. il motto è - chi obbedisce non puo' mai sbagliare .

CHE COSA E' IL CIILICIO ?

è una cintura di metallo composta da vari anelli, ognuno dei quali ha delle punte e va posizionato sulla parte superiore della coscia. si puo' regolare e stringere come si vuole, dipende ovviamente dalla genorisita' della persona se si mette stretto o largo.

E TE ERI GENEROSA ?

a me sono rimaste le cicatrice e quando sono fresche, le ferite, sono orrende da vedere.

COME E' CONCLUSO IL TUO RAPPORTO CON L'OPUS DEI ?

per depressione. da quel momento ho capito che dovevo uscirne, ma non è faccile. loro avevano compreso che volevo andarmene e allora quando tornavo in camera dopo gli interrogatori mi accorgevo che l'avevano perquisita.

TI INTERROGAVANO ?

si volevano comprendere per quale motivo volevo uscire dall'OPUS DEI. cosi' mi sorvegliavano il telefono continuamente. il telefono lo srovegliava un membro del sonsiglio locale. evitarono di farmi fare le pulizie e di farmi scendere in sala da pranzo. mi portavano i pasti in camera... ero talmente terrorizzata che mi venne un tremito continuo. avevo paura che mi chiudessero in manicomio come avevano fatto con altre persone.

COME SEI RIUSCITA AD ANDARTENE ?

un giorno approfittando di un attimo di distrazione dei miei superiori, sono riuscita a chiamare il marito di una mia amica. un messaggio brevissimo nel terrore di essere scoperta. comunque riesce a capirmi e ottiene finalmente il permesso di farmi uscire.

QUINDI TI SEI SALVATA ?

prima di farmi uscire mi dissero di recarmi nella sala riunioni. MONSIGNOR ESCRIVA' comincio a camminare su e giu' agitato, rosso, furioso, dicendomi : " non parlare con nessuno ne' dell'OPUS DEI ne' di Roma... perche' se vengo a sapere che parli male dell'OPUS io, JOSEMARIA ESCRIVA' DE BALAGUER che ho in mano la stampa mondiale, ti disonoro pubblicamente ". e guardandomi negli occhi con una furia spaventosa, agitando le braccia come se volesse picchiarmi urlo' - PUTTANA PORCA !


B.K.https://www.facebook.com/bianchi.katia.7

Fonte NAMIR