giovedì 26 maggio 2011

Ravioli di pere e gorgonzola al burro di pinoli


E' una ricetta di mia invenzione che feci molti anni fa insieme a mio fratello in vista di un pranzo in comune.
Si tratta di ravioli, o agnolotti, abbastanza leggeri e magri, che si possono fare in qualsiasi stagione.
Sono abbastanza facili da fare, specialmente al giorno d'oggi con elettrodomestici del tipo pastamatic, ecc..... certo bisogna avere un po' di tempo e un poco di pazienza.
La ricetta parte dagli ingredienti base, quindi bisogna farsi la sfoglia all'uovo ( se non si ha pastamatic). Per questo rimando ad andare a vedere qualsiasi ricetta al riguardo in internet per chi non l'avesse mai fatta.

Ingredienti:

-Pasta sfoglia all'uovo qb per 4 persone

Per il ripieno
- 3 hg di gorgonzola dolce
- 3 pere grosse decana
- 2 hg di parmigiano gratugiato
- un pizzico di cannella in polvere

Per la salsa:
- Una bustina di pinoli
- un etto di burro

In un contenitore tagliare a pezzetti piccolissimi le pere, unire il gorgonzola cremoso, il parmigiano e la cannella in polvere. Amalgamare il tutto fino a che rimanga una crema abbastanza densa.

Posare le sfoglie di pasta sullo stampo per agnolotti, inserire il ripieno negli appositi quadratini, mettere un'altra sfoglia sopra e passare il mattarello affinchè rimanga il tutto in piano.
Togliere lo stampo e tagliare gli agnolotti con l'apposita rondella.

Per la salsa:
Macinare i pinoli fino a renderli farinosi. Unirli con il burro in una ciotola e amalgamare il tutto.

Far bollire pochi minuti gli agnolotti in abbondante acqua salata, scolarli e unire il burro ai pinoli nel piatto di servizio. Servire caldo.

Consiglierei un vino bianco secco tipo pinot grigio.

Lorenzo

lunedì 23 maggio 2011

Pensiero libero



"Ciò che è veramente inquietante non è che il mondo si trasformi in un completo dominio della tecnica. Di gran lunga più inquietante è che l'uomo non è affatto preparato a questo radicale mutamento del mondo. Di gran lunga più inquietante è che non siamo ancora capaci di raggiungere, attraverso un pensiero meditante, un confronto adeguato con ciò che sta realmente emergendo nella nostra epoca."
Martin Heidegger - L'abbandono

La nostra civiltà occidentale possiede quella che per noi è una risorsa, o ce la fanno passare come tale, che è il pensiero calcolante.
Il problema però è che questo "modus vivendi" è in grado soltanto di farci apparire ciò che è utile, o che possa appagare i nostri bisogni, ma visti sotto un ottica individualistica oppure si sistema.
Tutto il nostro pensiero è finalizzato a questo, tutte le nostre azioni vanno in questa direzione, anche chi ne vorrebbe rimanere fuori.
Mortificante io direi.

Quando guardiamo un quadro il più delle volte pensiamo: chissà quanto costerà, che bello sarebbe averlo in sala; alcuni addirittura se avessi potuto farlo io....
Questo è il pensiero calcolante, anche di fronte alla pittura, che è la libera espressione per antonomasia, come la scrittura del resto.
Sembra infatti che anche l'arte non abbia valore in sè, se a sua volta essa non entra nel mercato o nella visibilità ai più. Così in questo modo non sappiamo più cos'è il bello, il buono, il giusto, il virtuoso e, soprattutto, cos'è il vero.
Perchè un arte sia vera deve essere diretta, deve saper parlare e deve esistere in una condizione di pensiero libero, al di fuori delle contese tecnologiche e calcolanti. Il rischio è la sua mercificazione, merce di scambio all'interno di un mercato, quindi un apparato di per sè non libero.

Questo pensiero calcolante ci impedisce al giorno d'oggi di usare la parola, la frase logicamente valida, come mezzo di espressione. Si parla solo per segni, per icone, per immagini.
Una spiegazione c'è, eccome penso io: il linguaggio semeiotico è il più semplice e immediato.
Per alcuni versi è giusto. Faccio un esempio: è molto meglio mettere un cartello di STOP ad un incrocio così le auto si fermano che non mettere una persona che spieghi ogni volta perchè è giusto fermarsi. In questo caso il linguaggio dei segni è razionalmente giusto, l'ideale.
Ma questo tipo di comunicazione ha ormai invaso tutto il nostro panorama dialogoico, dalle trasmissioni TV, al linguaggio politico, fino alla comunicazione fra le persone.
La semplice espressione: quel tizio non mi piace perchè veste male è un tipico esempio di comunicazione per segni, un non-dialogo quindi una mancata voglia di ricerca della verità.
Anche in internet la maggior parte del linguaggio è fatto per segni, per codici comportamentali, dove spesso il fine è la ricerca di una relazione ( di qualsiasi tipo) che non il semplice comunicare al fine di arricchirci.

Stiamo tornando alle parabole, alle verità contenute in sè perchè " segni inequivocabili del logos" dove invece il logos è stato da molto tempo abbandonato dalle condizioni d'uso del linguaggio tecnologico.
Lo ha detto la televisione, quante volte ho sentito questa frase come giustificazione del vero, come scoperta inequivocabile di verità.
Mi viene allora da ricordare come nel medioevo il concetto di vero fosse molto diverso che nel 1800. Bastava che la fonte provenisse da una istituzione insindacabile, come la chiesa, che tutto assumesse a vero. In un atto di vendita di un terreno nei dintorni di Parigi, da parte dei monaci benedettini, cita testualmente che il terreno è dei monaci perchè così è sempre stato. Questo era il concetto di verità.
Ai giorni nostri mi sembra che stiamo ritornando a quel periodo.

Constato quindi che la tecnica non è un mezzo a disposizione dell'uomo, ma è l'ambiente stesso, all'interno del quale anche l'uomo subisce una modificazione, dettata dal linguaggio che ormai è iconico, semeiotico, fatto di figure e segni.
Noi crediamo allora di essere in contatto con il mondo, di poterlo conoscere fino in fondo grazie alla tecnica, ma siamo, invece, soltanto in contatto con la sua rappresentazione.

Lorenzo

Capaci 23 Maggio 1992 - Per non dimenticare

sabato 21 maggio 2011

Referendum 12 Giugno 2011


In occasione del prossimo Referendum Day del 12 Giugno 2011 , ci dovremo esprimere su quattro quesiti.
Di seguito, in maniera sintetica, i quattro referendum abrogativi su cui saremo chiamati ad esprimerci ma prima una DOVEROSA ED IMPORTANTISSIMA PREMESSA:

è indispensabile ricordare che, per legge, affinché i referendum abrogativi abbiano effetto, occorre che la percentuale dei votanti raggiunga il 50% più uno degli aventi diritto al voto (il cosiddetto quorum).
Essendo abrogativi, se volete ad esempio dire no al nucleare, OCCORRE VOTARE SI, sembra incoerente ma è cosi’, si dice SI all’abolizione del decreto-legge

Il primo quesito riguarda il “legittimo impedimento”, cioè l’istituto giuridico che permette all’imputato in un processo di giustificare, in alcuni casi, la propria assenza in aula, ed è quello che ha le conseguenze politiche più rilevanti, dal momento che è stato indetto per abrogare la legge che porta il suo nome. A presentare il referendum è stato il partito dell’Italia dei Valori. Il quesito su cui saremo chiamati ad esprimerci è il seguente:

“Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonché l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?”.

Il secondo quesito, particolarmente lungo e articolato, presentato sempre dall’Italia dei Valori, punta ad abrogare la norma per la realizzazione sul territorio nazionale di impianti di produzione nucleare. E’ il cosiddetto ‘referendum sul nucleare’, tema oggi giorno particolarmente scottante, dopo quanto accaduto a seguito del terremoto in Giappone. Il quesito su cui saremo tenuti ad esprimerci, in parte schematizzato, suona più o meno così:

“Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?”.

Gli ultimi due quesiti si occupano della privatizzazione dell’acqua: uno in particolare riguarda le modalità di affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Il testo del quesito è il seguente:

“Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.

Il quarto e ultimo quesito riguarda sempre la privatizzazione dell’acqua e in particolare la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In questo caso agli elettori viene chiesta una parziale abrogazione della norma:

“Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?”.

Lorenzo

Vergognosa intervista di Giovanardi


In un'intervista su Youtube, il sottosegretario alla famiglia a ruota libera sui candidati sindaci a Napoli e Milano. "Vogliono diritti per i gay, e chi non è omosessuale verrebbe discriminato. A Milano, si farebbero gli interessi della criminalità". Gasparri: "Potrebbero arrivare in giunta ex terroristi". L'Italia dei valori: "Solo calunnie"

ROMA - Tra percentuali in bilico e mancate indicazioni di voto, Carlo Giovanardi ha delle certezze. Intervistato da Klaus Davi, il sottosegretario alla famiglia del Pdl ha detto la sua sulle future politiche amministrative di De Magistris e Pisapia, dopo le eventuali vittorie ai ballottaggi. Su De Magistris in particolare, Giovanardi ha le idee chiare, soprattutto in tema di assistenza alle famiglie: "Non escludo affatto che nell'improbabilissima eventualità che diventasse sindaco, De Magistris favorirà femminielli, gay e trans riconosciuti attraverso registri che ne legittimino le unioni, e discriminerà sul piano dei servizi sociali le famiglie con figli", ha dichiarato il sottosegretario. Che prosegue: "L'ex magistrato ha detto chiaramente che per lui non ci sono unioni di serie A e di serie B e che è favorevole ai matrimoni omosex, e che li metterebbe sullo stesso piano delle famiglie riconosciute dalla Costituzione".

VIDEO:





Ce n'è anche per Pisapia, al ballottaggio con Letizia Moratti a Milano: "Pisapia vuole liberalizzare cannabis e marijuana, ma così finirebbe con l'aumentare il giro d'affari della criminalità organizzata". Secondo Giovanardi, le politiche di Pisapia porterebbero molti giovani nel "tunnel della droga": "E
chiaro che se i giovani si avvicinano alla droga e cadono nei meccanismi di dipendenza aumenta il numero delle persone che diventano vittime. Esattamente l' obiettivo della criminalità organizzata, far cadere i giovaninel tunnel della droga, perché si garantiscono clienti per i prossimi venti anni".

"Famiglie discriminate". Giovanardi sottolinea di non discriminare gli omosessuali, ma che i due candidati sindaci hanno un'idea della famiglia diversa dalla sua. "Non temo la loro politica filo gay. Io non sono anti gay. Ma va evidenziato che con Pisapia e De Magistris, il riconoscimento delle unioni gay porterebbe a conseguenze discriminatorie per centinaia di migliaia di famiglie di Napoli e Milano". Secondo Giovanardi, le priorità degli eventuali nuovi sindaci sarebbero insomma famiglie omosessuali e droghe leggere: "Con loro sindaci, le case e i servizi sociali dei comuni darebbero priorità a queste nuove forme di unioni e matrimoni gay, e non alle famiglie riconosciute dalla Carta. Per esempio cambierebbero i criteri nell'assegnazione delle case, e decine di migliaia di famiglie colpevoli di non essere gay finirebbero in fondo alle priorità degli amministratori".

Gasparri: "Potrebbero arrivare in giunta ex terroristi". Sempre intervistato da Klaus Davi, Maurizio Gasparri ha dichiarato: "Se diventerà sindaco, non escludo affatto che Pisapia possa nominare come assessori persone provenienti da ambienti estremisti e vicini ai centri sociali o ex appartenenti al terrorismo. Nel passato alcuni del partito di cui ha fatto parte Pisapia tentarono di nominare Susanna Ronconi, ex brigatista, consulente del ministro Ferrero. E' vero che si è trattato di persone uscite dal terrorismo però non mi pare sia stato dato un bell'esempio".

Idv: "Calunnie". Il portavoce dell'Italia dei valori Leolouca Orlando risponde a Giovanardi con una nota: "Da questo governo estremista continuano ad arrivare calunnie e insulti a De Magistris e Pisapia. Viene da chiedersi cosa abbia di cattolico Giovanardi quando, imitando la peggiore Santanchè, praticamente dà del trafficante di droga a Pisapia e del razzista a De Magistris". "Con questi pasdaran allo sbaraglio capeggiati dal premier, l'esecutivo Berlusconi dimostra di essere arrivato alla frutta e consegna la vittoria ai ballottaggi al centrosinistra che, invece, parla ai cittadini con programmi senza insultare e calunniare gli avversari politici".
Fonte La Repubblica

(21 maggio 2011)


Lorenzo

Pink Floyd Wish you Were Here - Un viaggio introspettivo

venerdì 20 maggio 2011

Aiuto!! E' in arrivo Pisapia, parola di Red Ronnie





Antefatto:
Red Ronnie Su facebook scrive che non si farà più il concerto a Milano dei nuovi artisti emergenti perchè si iniza a sentire l'aria di Pisapia. Sconcertante dichiarazione io aggiungo.
Ora, in questo momento, sulla sua pagina facebook oppure anche QUI praticamente ogni secondo vengono messi dei commenti ironici contro questa dichiarazione, un vero e proprio bombardamento di ironia da parte di simpatizzani del candidato sindaco di sinistra della città di Milano.
Che la fantasia stia andando nuovamente al potere?
Eccone alcuni davvero belli e divertenti:

Pisapia si mette all'entrata del cinema e svela il finale ai passanti.
Pisapia è l'amministratore delegato della ACME...quella che vende le trappole farlocche al Coyote...

Sono andato a comprare il pollo allo spiedo da giannasi, ma un tizio ha saltato la fila e mi ha fottuto l'ultimo. Era lui, giuro
Pisapia ha dato la mela ad Eva!!!

Pisapia ha fatto l'occhio Nero al panda del wwf

Il lato oscuro è potente in Letizia

Pisapia ha il bagno senza bidè
Lo sbarco sulla luna è tutta una montatura degli americani, so per certo che il tutto si svolse in un set allestito nel salotto di casa Pisapia.
Pisapia rubava i gettoni telefonici nelle cabine telefoniche

Pisapia fa la tinta a Cristiano Malgioglio

Pisapia scrive le poesie a Bondi.
Pisapia mangia i bambini dei comunisti

Pisapia sposta le buche sulla strada mentre tenti di evitarle

Pisapia si accende le sigarette con i reattori nucleari

Pisapia si è travestito da bancario e ha venduto i bond argentini e le azioni Parmalat.

Pisapia ha comprato il corso di chitarra di Red Ronnie, ma non ha imparato niente.

Pisapia ruba automobili per pagarsi la campagna elettorale

Pisapia tira le macchinette del caffè in testa a George Clooney

Pisapia ha preso a navate San Pietro ( Questa è superba. N. di L.)

Se non smettiamo di prenderti per il culo è colpa di Pisapia.


Se la fantasia sta tornando al potere......è colpa di Red Ronnie.
Lorenzo

martedì 17 maggio 2011

Elezioni 2011, un laboratorio nato fra la gente


Rompo questo silenzio per parlare delle ultime elezioni.
Chi mi conosce e mi legge sa che non avrei potuto starmene zitto, avendo un blog, dopo quello che è successo in questa prima tornata elettorale.
La sinistra non ha vinto, questo voglio metterlo a chiare lettere, ma hanno vinto candidati credibili, democratici, onesti e lungimiranti, riscoprendo un modo di fare politica che si era perso: l'andare fra la gente.
L'avvocato Pisapia, dopo l'ormai famoso colpo basso sulla rete televisiva Sky, non è andato nel suo ufficio attorniandosi di avvocati ed esperti di comunicazione per cercare la rivincita e "fargliela pagare", ma è andato la sera stessa nei quartieri periferici a parlare con la gente, per vedere e rendersi conto di cosa sia diventata Milano, ma soprattutto, ad ascoltare gli abitanti.
Un modo nuovo di fare politica? No, una riscoperta che la sinistra salottiera aveva dimenticato.
Città come Torino e Bologna, dove la tornata elettorale è terminata grazie alla vittoria dei due candidati di sinistra al primo turno, devono diventare i due laboratori dove la sinistra dovrà dialogare e far partecipare alla vita pubblica quelle formazioni politiche che la gente ha votato e si chiamano: movimenti 5 stelle e sinistra e libertà.
Le loro proposte politiche sono le stesse che gli elettori di sinistra vogliono: ecologia, legalità, qualità della vita, politica onesta. Sta ai due neosindaci dimostrare che si può fare politica condivisa anche dopo aver vinto da soli, se si ha voglia di ascoltare la gente.
Napoli ha fatto pagare duramente al PD le loro guerre di potere e di bottega, quindi una classe dirigente cittadina che deve mettersi da parte o, come credo debba avvenire, deve essere messa da parte. I cittadini napoletani dovranno dimostrare che tengono alla loro città e alla legalità uninendosi insieme e votare il candidato De Magistris, la sinistra dovrà unirsi intorno a lui, come hanno fanno ben sperare le ultime dichiarazioni di Bersani.
Cosa quindi ne è uscito da queste elezioni? Innanzitutto un pallido risveglio dell'elettorato, una sconfitta pesante per Berlusconi come persona, come candidato, la fine del leghismo celodurismo, la non credibilità verso candidati della vecchia politica berlusconiana.
La sinistra ha molto da lavorare, ha ora materiale nuovo per riflettere, ha ora da rivolgersi ai giovani con persone credibili e sincere, perchè una cosa che la detra non ha fatto è proprio rivolgersi a loro e non ho sentito, nei dibattiti post elettorali, una parola a loro favore.
Ricordo invece che Pisapia è sempre stato in mezzo ai ragazzi e agli studenti sapendo parlare loro con il linguaggio più caro di chi ha ancora una vita davanti a sè: il linguaggio della legalità.
Sta venendo in luce quindi una nuova sinistra, la sinistra della gente, quella che ha continuamente parlato attraverso internet, che si è informata in modo alternativo e che ha sempre fatto fatica e riconoscersi nella sinistra convenzionale, ma che hanno in comune le stesse idee anche se espresse in modo differente.
La sinistra non è frammentata idealmente, lo è invece perchè non c'è un linguaggio nuovo e comune.
Serviranno allora 10-100-1000 Pisapia, invece ce n'è uno solo, ecco perchè non è ancora ora di cantare vittoria.

Solo un inciso: credo che la trasmissione di Gad Lerner, L'Infedele, sia una delle più intelligenti e ben fatte del panorama informativo televisivo, alla pari di Report, anche se ha un format diverso, ma ieri non mi è piaciuta affatto la foto della Moratti con l'occhio nero.
Se si cambia bisogna cambiare sul serio.

Lorenzo

domenica 1 maggio 2011

Primo Maggio - Santi subito

Dedicato ai sette operai morti della Thyssen e a tutti i lavoratori che hanno perso la vita sul lavoro.

Lorenzo