martedì 28 febbraio 2012

Liberate Rossella Urru



Rossella Urru lavorava con la ONG ‘Comitato internazionale per lo Sviluppo dei Popoli’. Fino al 22 ottobre scorso. Quella notte è stata rapita insieme ai suoi colleghi spagnoli Enric Gonyalons e Ainhoa Fernandez che lavoravano con lei al campo profughi di Tindouf, dove da 36 anni il popolo saharawi vive in esilio. Secondo Khatri Addouh, presidente del parlamento saharawi, sarebbe detenuta in Mali al confine con il Niger in mano ad un’organizzazione terroristica. Il sequestro è stato rivendicato dal Movimento Unito per la jiahad in Africa, un gruppo in ascesa che probabilmente con questo sequestro ha puntato ad avere visibilità internazionale nel frastagliato mondo di piccoli e grandi gruppi in guerra tra loro in una torbida miscela di povertà, fanatismo e criminalità.

Il 12 dicembre un giornalista dell’Afp vede un video grazie un mediatore che si sta adoperando per la liberazione degli ostaggi. Il filmato si apre con il nome dell’organizzazione (Tawhid Wal Jihad Fi Garbi Afriqqiya) e mostra i volti di un uomo e due donne: Rossella è viva, dunque. Nel video indossa una tunica di colore blu e un velo giallo come la sabbia,alle sue spalle uomini armati con il viso coperto da un turbante.

E’ l’ultima foto di Rossella che è rimbalzata per il mondo poi, passati i secondi veloci della sensazione, tra i media è calato un immorale silenzio. Ci sono sequestri che sono troppo complicati da spiegare e troppo ventosi e normali per rimanere notiziabili. Evidentemente bisogna avere anche la fortuna di essere sequestrati nel modo giusto per rimanere in pagina nei giornali. Da qualche tempo la voce d’indignazione e di vicinanza per Rossella è uscita dai confini sardi e ha cominciato ad urlare più forte: Geppi Cucciari dal palco di Sanremo ha alzato la voce, Il Tg3 ha dedicato a Rossella Urru uno spazio per chiederne la liberazione, il Comune di Milano ha acceso i riflettori a Palazzo Marino, il Popolo Viola ha rilanciato l’appello e molti altri si sono mobilitati.

Da qualche tempo è stato aperto anche un blog che si apre con questa parole: In molti abbiamo vacillato di impotenza. Ci siamo sentiti infinitamente soli di fronte a tanto assurdo, svuotati da tanta assenza improvvisa. Così ci siamo chiusi in un lungo silenzio. Ma quello che noi credevamo un silenzio si è rivelato essere in realtà un coro di voci giunte da ogni dove. Un coro di solidarietà e di affetto che, dalla notte tra il 22 e il 23 ottobre, diventa sempre più accorato, sempre più grande e sincero. Senza addentrarsi in considerazioni ed analisi di ordine politico o religioso, lasciando quindi che siano gli esperti ad occuparsene in altre sedi più appropriate, questo blog vorrebbe solamente essere il punto di incontro fra tutte queste voci. Raccogliendo e condividendo in un unico spazio libero e aperto a tutti le numerose testimonianze per l’immediata liberazione di Rossella Urru.

Non facciamoci sequestrare anche la voce: la solitudine ha bisogno del buio e del silenzio per bruciare impunemente. Accendiamo la luce su Rossella Urru.

(Foto: www.rossellaurru.it)


Da il fatto Quotidiano

lunedì 27 febbraio 2012

Noi siamo abitati da libri e amici




Quel che abbiamo letto di più bello

lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara.
Ed è a una persona cara che subito ne parleremo.
Forse proprio perché la peculiarità del sentimento,
come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire.
Amare vuol dire, in ultima analisi,
far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo.
E queste preferenze condivise popolano l'invisibile cittadella della nostra libertà.
Noi siamo abitati da libri e da amici.

Daniel Pennac - Come un Romanzo


domenica 26 febbraio 2012

Monologo finale



"Io ne ho viste cose che voi innocenti non potete nemmeno immaginare...

avvocati da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di San Vittore..
E ho visto i raggi TV balenare dal buio vicino le porte di Arcore..
E tutti quei bei reati andranno perduti nel tempo come sentenze nella pioggia...
È ...tempo....di prescrivere..."

Lorenzo

venerdì 24 febbraio 2012

Hommage à la Bretagne

Se un giorno vedessi che una immensa pietra ti sorride.....quella è la Bretagna







An hini a garan, 'm eus kollet da viken

'Mañ degouezhet pell ha ne zistroio ken
Ha setu ma kanan, kanan keti ketañ
Ha setu ma kanan d'an hini a garan



Colui che amo l'ho perduto per sempre,
è partito lontano e non tornerà mai più.
Ed ecco che ora canto, canto le mie canzoni
ed ecco che ora canto, canto a colui che amo.

(canzone pacifista bretone)

giovedì 23 febbraio 2012

Petizione per l'abolizione della legge sulle "Dimissioni in bianco"




"Siamo 188 donne autorevoli e determinate a difendere la dignità e l'autonomia femminile. Stiamo infatti chiedendo alla Ministra del Lavoro e delle Pari Opportunità Elsa Fornero di ripristinare la legge 188 del 2007 che impediva la pratica delle finte dimissioni volontarie, le dimissioni “in bianco”, fatte firmare al momento dell'assunzione per essere utilizzate quando quel lavoratore avrà una lunga malattia, quella lavoratrice si sposerà o all'inizio di una gravidanza. È una pratica che colpisce soprattutto le giovani donne e che si può considerare, in termini generali, un abuso contro lo Stato di diritto.
Ci teniamo a ricordare tre cose:
1) la legge non rappresenta un onere economico per la collettività e può essere applicata, utilizzando le tecnologie informatiche, con procedure semplicissime;
2) la legge fu approvata da un arco ampio di forze politiche ma subito abrogata dal governo Berlusconi nel maggio 2008;
3) proseguire nell'assenza di una norma può spingere i datori di lavoro più spregiudicati a perseverare nell'ingiustizia."

Le 14 donne promotrici:

Roberta Agostini
Ritanna Armeni
Giovanna Casadio
Titti Di Salvo
Mariella Gramaglia
Raffaella Lamberti
Maria Pia Mannino
Marisa Nicchi
Liliana Ocmin
Anna Rea
Serena Sorrentino
Soana Tortora
Sara Ventroni


LINK PER FIRMARE CLICCA QUI

martedì 21 febbraio 2012

Quando un uomo non è libero



"Mi dica, in coscienza, lei può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli ed educarli?

Questo non è un uomo libero. Sarà libero di bestemmiare, di imprecare, ma questa non è libertà.
La libertà senza giustizia sociale è una conquista vana."

( Sandro Pertini )

venerdì 17 febbraio 2012

Carnevale e le sue maschere





In attesa del buon profumo delle frittelle tre frasi sul riso e sulla maschera:


"Tutto ciò che è profondo ama mascherarsi; le cose più profonde odiano l'immagine e la similitudine."

FRIEDRICH NIETZSCHE

Verso la fine della vita avviene come verso la fine di un ballo mascherato, quando tutti si tolgono la maschera. Allora si vede chi erano veramente coloro coi quali si è venuti in contatto durante la vita.
SCHOPENHAUER

Chi non ride mai non è una persona seria.
CHARLIE CHAPLIN

mercoledì 15 febbraio 2012

Agnolotti alla alessandrina


Gli agnolotti sono una specialità di pasta ripiena tipica di molte regioni italiane, ognuna con le sue varianti.
In Piemonte è un piatto molto in uso e, all'interno delle varie zone di questa regione ci sono altre varianti tutte riguardante gli ingredienti. nel cuneese, albese per la precisione, anche nella forma, chiamati agnolotti al plin (al piccico), molto più piccoli.
La mia città, e le zone circostanti, li chiamano anche ravioli, ma si intendono quelli con verdura, non solo carne. In più sono di dimensioni leggermente più grossi.
La ricetta che vi propongo oggi sono agnolotti tipici di Alessandria e differiscono per l'uso misto di due tipi di carne e verdure insieme per il ripieno.
La tradizione popolare identifica in un cuoco monferrino di nome Angiolino, detto Angelot la formulazione della ricetta; in seguito la specialità di Angelot sarebbe diventata l'attuale Agnolotto.

Ingredienti per 4 persone:

400 gr. farina 00
6 uova
300 gr. carne bovina stufata al vino rosso
200 gr. carne di suino arrosto
100 gr. di salsiccia
mezo spicchio d'aglio
100 gr. borragine o spinaci o verza
50 gr. burro
1 porro
2 pomodori pelati
1/2 bicchiere olio di oliva
50 gr. parmigiano reggiano
rosmarino
sale
Lessate la borragine o le altre verdure( anche un insieme di queste va bene), strizzatele e passatele per qualche minuto in un tegame con un po' di burro. Lessate anche la salsiccia insieme. Tritate finemente tutti i tipi di carne e metteteli in un recipiente. Aggiungete le verdure, il parmigiano reggiano grattugiato, un pizzico di noce moscata, 2 uova e amalgamate il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiustate di sale, il ripieno è pronto quindi adesso preparate la pasta.
Impastate la farina e le 4 uova rimaste e unite tanta acqua quanta ne occorre per ottenere una pasta della giusta consistenza. Aggiungete un pizzico di sale e impastate fino alla giusta consistenza e omogeneità.
Stendetela poi con un mattarello e tagliatene delle grosse porzioni, generalmente dei grossi rettangoli.
Sistemate su una porzione di sfoglia delle pallottine di ripieno distanziate l'una dall'altra. Coprite con un'altra porzione di sfoglia e premete con le dita tra una pallottina e l'altra del ripieno. Con la rotellina dentata tagliate dei quadrati che avranno al centro il ripieno. Continuate fino ad esaurimento degli ingredienti. Gli agnolotti si servono dopo essere stati bolliti in abbondante acqua salata, quindi conditi con il sugo rimasto o dell'arrosto oppure dello stufato.


Per chi volesse gustarli come si fa dalle nostre parti e come facevano i nostri nonni, cosa che sta ritornando in auge, si devono mangiare bollenti al vino rosso.
Appena scolati dall'acqua di ebollizione metterli sul piatto e versateci sopra un bicchiere colmo di vino rosso. Si mangiano al cucchiaio in questo caso e senza nessun altro condimento!
Lo so, può sembrare abbastanza repellente, ma vi assicuro che il sapore che rimarrà è di una bontà unica.
Ovviamente consiglio vivamente una Barbera o un Dolcetto dell'acquese che non facciano meno di 13-13,5 gradi.

Lorenzo

lunedì 13 febbraio 2012

A Marta Vincenzi, futuro ex sindaco di Genova




Cara Sindaco(nel senso che mi piacerebbe sapere quanto lei sia costata alla sua comunità), due parole non di più, non voglio rubarle il Suo prezioso tempo.
Lei si è paragonata a Ipazia, Ὑπατία, una scienziata martire del 300 d.c. , perchè ha perso le primarie nella sua città. A parte che non ci vedo nessun nesso logico, perdere le elezioni non è perdere la vita per le proprie idee e ci sono almeno un paio di ragioni per cui in lei è impossibile: lei non ha idee e non morirebbe certo per quelle se ne avesse. Genova ne è la testimonianza.
Si faccia un bell'esame di coscienza politico, insieme ai suoi compagni ( ohh scusi mi è sfuggito, non volevo offenderla) dimissionari e poi un esame di coscienza storico e, magari, già che c'è un esame di coscienza vero e proprio, specialmente dopo l'alluvione.
Ah un consiglio, metta da parte la sua ormai risaputa saccenza e arroganza.
Ma la vera domanda è questa, stia bene attenta e se non conosce i vocaboli prenda un dizionario:

Ma se lei si è paragonata a Ipazia perchè ha perso le primarie, a chi dovrebbe paragonarsi uno/una che ha perso il lavoro?

Lorenzo

domenica 12 febbraio 2012

Quando il bambino era bambino



«Quando il bambino era bambino,
se ne andava a braccia appese.
Voleva che il ruscello fosse un fiume,
il fiume un torrente,
e questa pozza il mare.

Quando il bambino era bambino,
non sapeva d’essere un bambino.
Per lui tutto aveva un’anima,
e tutte le anime erano tutt’uno.

Quando il bambino era bambino,
su niente aveva un’opinione.
Non aveva abitudini.
Sedeva spesso a gambe incrociate,
e di colpo sgusciava via.
Aveva un vortice tra i capelli,
e non faceva facce da fotografo.

Quando il bambino era bambino,
era l’epoca di queste domande:
Perché io sono io, e perché non sei tu?
Perché sono qui, e perché non sono lì?
Quando è cominciato il tempo, e dove finisce lo spazio?
La vita sotto il sole, è forse solo un sogno?
Non è solo l’apparenza di un mondo davanti a un mondo,
quello che vedo, sento e odoro?
C’è veramente il male?
E gente veramente cattiva?
Come può essere che io, che sono io,
non c’ero prima di diventare?
E che un giorno io, che sono io,
non sarò più quello che sono?

Quando il bambino era bambino,
non riusciva ad inghiottire gli spinaci, i piselli, il riso al latte,
il cavolfiore bollito,
ed ora mangia tutto, e non solo per necessità.

Quando il bambino era bambino,
si risvegliò una volta in un letto estraneo,
ed ora gli accade sempre,
gli apparivano belli molti uomini,
e adesso soltanto in rari casi,
si rappresentava nitidamente un paradiso,
e adesso lo può al massimo intuire,
non riusciva ad immaginare il nulla,
ed oggi rabbrividisce al suo pensiero.

Quando il bambino era bambino
giocava con entusiasmo
e adesso è così preso dalla cosa come allora
solo se questa cosa è il suo lavoro.

Quando il bambino era bambino,
per nutrirsi gli bastavano pane e mela,
ed è ancora così.

Quando il bambino era bambino,
le bacche gli cadevano in mano,
come solo le bacche sanno cadere.
Ed è ancora così.
Le noci fresche gli raspavano la lingua,
ed è ancora così.
Ad ogni monte, sentiva nostalgia di una montagna ancora più alta,
e in ogni città sentiva nostalgia di una città ancora più grande.
E questo, è ancora così.
Sulla cima di un albero,
prendeva le ciliegie tutto euforico,
com’è ancora oggi.
Aveva timore davanti ad ogni estraneo,
e continua ad averne.
Aspettava la prima neve,
e continua ad aspettarla.

Quando il bambino era bambino,
lanciava contro l’albero un bastone, come fosse una lancia.
E ancora continua a vibrare.»
Anteprima
Peter Handke



Questa poesia è stata recitata nel film di Wim Wenders "Il cielo sopra Berlino".
Trovo questo film unico e quando lo vidi la prima volta ebbi la prova che anche il cinema poteva essere una grande arte.

Anteprima

Post ispirato da una amica di facebook che ha pubblicato questa poesia
Lorenzo

lunedì 6 febbraio 2012

Sulla vita e sulle libertà




"Tutti i cambiamenti, anche i più desiderati, hanno una loro malinconia perchè ciò che lasciamo dietro è una parte di noi.....dobbiamo morire in una vita prima di entrare in un'altra"

(Anatole France)

"Tutti bambini conoscono i draghi nelle favole, ma quello che vogliono sapere è che essi possono essere sconfitti."
( Psichiatra infantile)

"Se guarderai a lungo in un abisso anche l'abisso vorrà guardare dentro di te"
(F.Nietzsche)


"Stiamo finendo di espiare la condanna d'essere liberi"




Lorenzo

Domande da blogger incallito




Veniamo subito al dunque. Blogger ha cambiato la disposizione dei commenti senza chiederci nulla. Ok subiamo questa metamorfosi, ma almeno avrebbe potuto metterlo nelle opzioni di scelta e non propinarcelo di botto. A me personalmente non piace questa opzione, ma forse sto diventando vecchio e le novità iniziano a infastidirmi, mettiamola così ( la verità e che vorrei essere padrone in casa mia).
Ma la cosa che invece domando è questa: avete notato le ore dei commenti? Sicuramente si, a quale fuso orario corrisponde? Io ne vedo di diversi. Ultimamente ci sono di tre ore di differenza rispetto il mio fuso orario e quello postato, ma spesso cambia. Vedo inoltre che non è sempre uguale in ogni blogger.
Purtroppo ho poco tempo per interessarmi del problema, ma la differenza orario mi infastidisce:)
Alla luce di questo chiedo:
Qualcuno sa come ripristinare il giusto fuso orario dei commenti?
Tengo a precisare che l'ora invece di pubblicazione del post è rimasta sempre regolare.

Grazie per i suggerimenti

Lorenzo

mercoledì 1 febbraio 2012

Tre ricette veloci di pasta

Quante volte capita dì aver poco tempo per prepararsi un pranzo, oppure di non aver fatto la e usare quello che c'è nel frigorifero. A me capita spesso.
Ecco quindi tre ricette facili per prepararsi un primo in poco tempo:

Farfalle al limone, patate e aggiughe