lunedì 30 aprile 2012

Il Manifesto dei progressisti d'Europa a Parigi



L'Europa è il nostro patrimonio comune. Il nostro compito è di perseguire la costruzione di un'Europa più unita e democratica.
Prendiamo atto che l'assenza di una governance economica europea democratica ed efficace minaccia di trascinare l'Europa in recessione.
Privilegiando la deflazione salariale, omettendo di condurre politiche per la crescita e l'occupazione, trascurando la solidarietà e la lotta contro le disparità, riducendo l'Europa a uno spazio di vigilanza e di sanzioni, trascurando il dialogo sociale e la democrazia, si voltano le spalle alla necessità di lottare contro la crisi e allo stesso progetto europeo.
Adesso spetta all'Unione europea fornire risposte appropriate.
La responsabilità di bilancio e la disciplina fiscale sono degli imperativi per la stabilità nella zona euro e per rilanciare il modello sociale europeo. In ogni Stato, dovrebbe essere istituito un percorso che garantisca la riduzione del deficit e dell'indebitamento. È'indispensabile ridurre l'indebitamento sovrano in Europa.
Ciò andrebbe fatto in modo responsabile, nel rispetto delle regole democratiche di una nuova sovranità europea condivisa e in accordo con i principi di uguaglianza e giustizia sociale.
Dovrebbero essere adottate quanto prima iniziative, a livello di Unione europea, per stimolare una crescita sostenuta e sostenibile. Andrebbero rafforzati in questa direzione gli interventi della Banca Europea per gli Investimenti (BEI). Nella fattispecie, le priorità dovrebbero essere la creazione di posti di lavoro e la lotta contro la segmentazione del mercato del lavoro, in particolare nei confronti dei giovani e delle donne.
La politica industriale deve essere reinventata.
Questa deve essere messa al servizio dello sviluppo dei grandi progetti industriali, tecnologici, infrastrutturali, di ricerca di innovazione, che favoriscano la conversione ecologica dell'Europa. Questa politica industriale dovrà favorire un'industria sostenibile (“sobria in carbone”) basata sulle tecnologie verdi, che assicuri impieghi duraturi equalificati . 
Ci sembra inoltre fondamentale appoggiare la diffusione generale e l'armonizzazione dei “certificati verdi” già esistenti in alcuni paesi dell'Unione europea, per contribuire alla lotta contro il riscaldamento climatico.
Devono essere create nuove risorse.
Dovrebbe essere subito adottata dal Consiglio la proposta - difesa da tempo dai progressisti europei e presentata recentemente dal Gruppo dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento europeo - che punta a istituire una tassa sulle transazioni finanziarie. Questa consentirà un rincaro del costo delle operazionispeculative, il riequilibrio della tassazione del capitale e del lavoro e faciliterà la lotta contro l'ingiustizia fiscale. Questa tassa assicurerà inoltre che al rilancio dell'economia contribuiscano gli stessi soggetti che hanno provocato la crisi finanziaria.
L'Unione Europea dovrebbe assumere iniziative sulle relazioni con i “paradisi fiscali”, con l'obiettivo di lottare contro l'evasione fiscale e contribuire, nella fattispecie, a sanare le finanze pubbliche.
Al tempo stesso, sarebbe opportuno affrontare seriamente i profondi squilibri macroeconomici e sociali all'origine della crisi nella zona euro. Il miglioramento della competitività dei paesi in situazione di deficit commerciale dovrebbe essere accompagnato da sforzi reciproci da parte dei Paesi che invece hanno eccedenze, stimolando la loro domanda interna. Ciò contribuirebbe ad invertire la tendenza alla distribuzione impari della ricchezza di questi ultimi decenni. Converrebbe inoltre distinguere le spese per gli investimenti dalle spese di funzionamento.
La solidarietà deve essere posta al cuore delle politiche europee. E' così che sarà garantita la stabilità della nostra moneta.
Proponiamo di prendere in considerazione il rafforzamento di una responsabilità comune europea per una parte del debito sovrano. Le euro-obbligazioni contribuirebbero a un nuovo fondo per il riassorbimento del debito e permetterebbero un riequilibrio delle finanzepubbliche.
Il fallimento dei tentativi di rispondere alla crisi nella zona euro, da parte dei governi conservatori in Europa, ha portato la Banca centrale europea a svolgere un ruolo attivo nei mercati finanziari. Se questo deficit di leadership politica persistesse, la Banca centrale europea si verrebbe, alla fine, obbligata a svolgere un ruolo ancora più capitale per combattere la crisi finanziaria.
Questo riorientamento delle politiche economiche in Europa non può comunque essere concepito senza un vero regolamento finanziario, che rimetta i mercati finanziari al servizio dell'economia reale e ristabilisca gli opportuni legami tra finanza ed economia.
Tutto ciò suppone il rafforzamento di una vera democrazia su scala europea.
Per questo motivo, l'Unione europea dovrebbe rafforzare le proprie competenze e dotarsi di una vera governance. I cittadini europei dovrebbe essere messi nelle condizioni di poter decidere chiaramente gli orientamenti politici dell'Unione. Il metodo intergovernativo perseguito dai governi conservatori non aiuta. Converrebbe invece estendere la codecisione alle decisioni fondamentali di politica economica e sociale.
Ciò implica una democrazia europea - basata sul metodo comunitario e su un ruolo piùv decisivo per il Parlamento europeo e i Parlamenti nazionali - fondata sulla sussidiarietà e la partecipazione dei cittadini, e accompagnata dal rafforzamento dell'influenza di veri partiti politici europei. A questo proposito, i partiti progressisti europei dovrebbero proporre un candidato comune alla presidenza della Commissione europea.


È così che, nel rispetto della Carta dei diritti fondamentali, un'altro cammino per l'Europa è possibile.

Parigi -  Marzo 2012


Viva il Primo Maggio

Lorenzo

mercoledì 25 aprile 2012

Il viaggiare

 
Adoro viaggiare,perchè insegna lo spaesamento, insegna sentirsi persi in una terra sconosciuta in mezzo gente che non conosci. E da lì ne devi uscire.
Viaggiare non solo allarga la mente, ma le da una forma.
Ci si sente sempre stranieri nella vita, anche a casa propria, ma essere stranieri fra stranieri è forse l’unico modo di essere veramente fratelli.
Per questo motivo io desidero che la mete dei viaggi siano sempre gli uomini.Non vado mai  in Spagna o in Francia, ma fra gli spagnoli o fra i francesi.

sabato 21 aprile 2012

Buon 25 Aprile a tutti



Questo 25 Aprile lo dedico a Giorgio Bocca, partigiano, mio corregionale e orgoglio della nostra storia italiana


GIORGIO BOCCA nasce il 28 agosto 1920 a Cuneo, da genitori insegnanti. Cresce nella condizione sociale tipica della borghesia piemontese e da ragazzo frequenta la Facoltà di Giurisprudenza. Per le sue abilità sciistiche e i risultati sportivi, noti in tutta la provincia, si iscrive al Gruppo Universitario Fascista. Le prime collaborazioni giornalistiche sono con il foglio cuneese del Partito Nazionale Fascista.

L'amicizia con Benedetto Dalmastro, a sua volta collegato al capo partigiano Duccio Galimberti - poi fucilato dalle Brigate Nere -  lo porterà a fondare dopo l'armistizio le formazioni "Giustizia e Libertà" con cui dopo l'8 settembre, Giorgio Bocca aderisce alla lotta partigiana. Nel 1945 firma le condanne a morte di cinque prigionieri dell'esercito della Repubblica Sociale.

L'uomo di lettere.  Bocca inizia a scrivere da adolescente, sospende l'attività sotto le armi e la riprende alla fine della lotta partigiana, sul giornale di Giustizia e Libertà. Arrivano poi le collaborazioni con L'Europeo e Il Giorno, e nell'Italia del boom economico degli anni sessanta realizza diverse inchieste che raccontano e mettono in luce il momento storico del Paese. Con Eugenio Scalfari, nel 1976 è tra i fondatori di Repubblica.

Giorgio Bocca lavora anche per la tv, a cavallo tra gli anni '80 e '90, realizzando programmi per le emittenti della Fininvest di Silvio Berlusconi.

Ma la sua penna non è solo per i giornali. Sono molti i libri che firmerà 1, per raccontare la società italiana, i mutamenti del tessuto sociale e del territorio, il costume, gli infiniti e spinosi problemi dal nord al mezzogiorno. Particolare attenzione al tema del terrorismo, con inchieste e interviste ai protagonisti del periodo.

Lo sguardo di Bocca sulla realtà italiana è rimasto unico nel tempo, sempre originale e spesso spiazzante per le posizioni. Discusse e polemizzò con la riscrittura della Resistenza, in dura polemica con il collega Gianpaolo Pansa. Guardò con attenzione alla nascita della Lega Nord. Fu attento osservatore del fenomeno noglobal.

E lucido nell'analisi fino all'ultimo, nelle interviste rilasciate alla stampa e alla tv. In un'intervista a l'Espresso, Bocca dice: «Sono certo che morirò avendo fallito il mio programma di vita: non vedrò l’emancipazione civile dell’Italia. Sono passato per alcuni innamoramenti, la Resistenza, Mattei, il miracolo economico, il centro-sinistra. Non è che allora la politica fosse entusiasmante, però c’erano principi riconosciuti: i giudici fanno giustizia, gli imprenditori impresa. Invece mi trovo un paese in condominio con la mafia. E il successo di chi elogia i vizi».

Da La Repubblica


Lorenzo

Sulla politica e sulla rotazione delle cariche


 
Quelli che presento sotto sono due passi tratti dall'opera di Aristotele chiamata  Politica.
L'uomo è un animale politico, con questa affermazione molto forte, sia da un punto di vista filosofico che linguistico, il filosofi greco volle così individuare nell'uomo l'unico animale presente sulla terra in grado di usare la ragione per sè e per gli altri, appunto il politikèin, il pensare per la comunità.
Siamo all'incirca...2500 anni fa.



"Il presupposto della costituzione democratica è la libertà, tanto che si dice che solo con questa costituzione è possibile godere della libertà, che si afferma essere il fine di ogni democrazia. Una delle caratteristiche della libertà è che le stesse persone in parte siano comandate e in parte comandino.  [...]Questi dunque sono i caratteri comuni a tutte le democrazie, e da quella che unanimamente si concorda essere la giustizia secondo i canoni democratici (cioè che tutti abbiano lo stesso secondo il numero) deriva quella che più di ogni altra sembra essere democrazia e governo di popolo. L’uguaglianza consiste nel fatto che non comandino più i poveri dei ricchi, che non siano sovrani i primi soltanto, ma tutti secondo rapporti numerici di uguaglianza. E questo sarebbe l’unico modo per ritenere realizzate l’uguaglianza e la libertà nella costituzione."

"Poiché ogni comunità politica consta di governanti e di governati, bisogna vedere se, vita natural durante, essi debbano essere persone diverse oppure se debbano essere le stesse persone; perché, evidentemente, da questa divisione dovrà dipendere anche l’educazione. [...]Che i governanti debbano differire dai governati non v’è alcun dubbio; come essi debbano differire e come partecipare del potere, è cosa che deve vedere il legislatore e della quale si è già detto."

Ed ecco invece come noi italiani, a distanza di 2500 anni, nella pratica abbiamo tradotto la politica:

Il complotto denunciato da Formigoni, che esiste solo nella sua mente, è davvero ben congegnato: è partito con le bonifiche del ciellino Giuseppe Grossi (pace all’anima sua) e della moglie del suo secondo di un tempo, Gian Carlo Abelli (Rosanna Gariboldi, che ha patteggiato, riconoscendo la propria colpevolezza); poi ha preso di mira l’assessore Piergianni Prosperini, che ha ammesso di avere compiuto il reato che gli era stato contestato; poi è passato dalle parti di Nicoli Cristiani (che non era nemmeno della sua componente, così dichiarò Formigoni) per vicende legate all’ambiente e a controlli mancati dell’Arpa; il complotto ha poi raggiunto il fedelissimo Ponzoni (che Formigoni conosceva benissimo e che aveva sempre difeso) con un’ordinanza piena di complotti di ogni genere; poi ha costretto alle dimissioni Boni della Lega, vittima di un complotto sull’Adda, e poi, per altri motivi, di Renzo Bossi – Trota sacrificale, vittima di un complotto che arriva addirittura dalla Tanzania – e dell’assessore Monica Rizzi, che come Nicole Minetti faceva parte del ‘mitico’ listino (quello delle firme improbabili); e nel frattempo il complotto aveva coinvolto, attraverso l’agente Ruby, «la nipote di Mubarak» (e qui il complotto diventa internazionale) proprio Minetti, nello spiacevole caso di via Olgettina (a due passi dal San Raffaele, questi complottisti non hanno fantasia) e della villa di Arcore (e così il complotto contro Formigoni entra a far parte del complotto più grande, quello nei confronti di Berlusconi, suo capo di partito per vent’anni)
P.Civati

Lorenzo

martedì 17 aprile 2012

5 cose a Beppe Grillo



Vorrei dire a Beppe Grillo solo 5 cose, tante quante sono le stelle del suo firmamento:

1) Il Pd lo abbiamo fatto per riformare il Paese e la politica( si perchè allora c'ero anch'io): avremo 1000 difetti ma vorremmo essere misurati per quel che siamo, diciamo e facciamo, e non per le caricature che ne fa un guitto. O fai il comico o fai politica, e se fai politica ci si misura sui fatti e sulle idee non sulle battute da strada e da peggio bar di Caracas.
2) Tutti uguali è la misura dei ciechi ed è la morte della ragione: possiamo essere migliori o peggiori (ognuno ha legittimamente le sue opinioni) ma noi di sinistra, io dell'IdV, non siamo uguali a nessuno e io non sono uguale a nessuno; ma sono uguali i cittadini figli di emigrati ai quali TU neghi politicamente la cittadinanza e per questo motivo hai espulso un consigliere torinese contrario a questa tua politica.
Lo hai licenziato, si perchè il partito è tuo, è una azienda ( credevi che non lo sapessi?) come tuo è il marchio che hai fatto registrare, quindi puoi licenziare chiunque dal movimento 5 stelle.

3) La crisi l'avrai negata tu, che sei un miliardario sfondato( si perchè non ti ho mai sentito parlare di crisi economica, come mai?) e l'ha negata un tizio che per 18 anni è stato al governo: noi che viviamo di uno stipendio, con figli da mantenere, un mutuo da pagare e un conto corrente sempre a filo... Noi la crisi l'abbiamo sentita subito, e se vuoi ti spieghiamo cos'è;

4) Non è vero che siamo senza memoria: ad esempio ricordiamo benissimo i discorsi di Mussolini al principio del ventennio e tu dici le stesse cose;

5) C'hai anche la sfortuna che molti di noi sono figli e nipoti di partigiani: siamo persone che si impressionano pochissimo. Io poi ho partecipato agli scontri del '77 e '78 come studente, si, mentre tu eri iscritto al PLI e facevi sciocche trasmissioni in RAI insieme a Pippo Baudo. A pensarci bene, al contrario di Benigni, non hai mai detto nulla di intelligente in TV in quegli anni.

Lorenzo

lunedì 16 aprile 2012

Robert Doisneau - La timidezza e l'arte fotografica


 Un fotografo timido, come la sua Parigi in un giorno di foschia quando non vuole mostrare il meglio di sè, eppure uno dei più bravi fotografi del '900.
Parigino fino all'osso è stato un pioniere del fotogiornalismo.
Noto per la sua immagine del 1950 “Le baiser de l’hôtel de ville”, la foto di una coppia che si bacia per le strade affollate di Parigi.
Robert Doisneau era noto per le sue immagini modeste, giocose e ironiche di accostamenti divertenti delle strade di Parigi e dei caffè. Influenzato dal lavoro di André Kertész, Eugène Atget e Henri Cartier-Bresson, in oltre venti libri ha presentato una visione affascinante della fragilità umana e della vita come una serie di momenti tranquilli e incongrui.








 Il lavoro di Doisneau dà risalto inconsueto e dignità alla cultura di strada per bambini, tornando continuamente al tema dei bambini che giocano in città, liberi da parte dei genitori. Il suo lavoro tratta il gioco con serietà e rispetto. In suo onore, e grazie a questo, ci sono diverse scuole a lui intitolate.
Alcune delle fotografie più memorabili di Doisneau sono state prese dopo la guerra. E ‘tornato alla fotografia freelance e ha venduto le fotografie ad altre riviste internazionali.
La sua Parigi è sempre protagonista come sottofondo ai suoi soggetti, più di tutti la Tour Eiffel, forse il simbolo più conosciuto. Protagonista anche in quelle piccole sfacciataggini dei suoi abitanti, quel senso di libertà che sempre accompagnano le loro azioni o le loro pose.









Interessanti le vicissitudini della sua più famosa foto:
Jean e Denise Lavergne hanno erroneamente creduto di essere la coppia in The Kiss. Quando Robert e Annette, la figlia maggiore e l’assistente di Doisneau, li hanno incontrati per il pranzo nel 1980 e “non volendo infrangere il loro sogno”, non dissero nulla. Ciò ha provocato una causa in tribunale, perché secondo il diritto francese, un individuo possiede i diritti della propria immagine e somiglianza.
"Non avrei mai avuto il coraggio di fotografare persone di questo genere, come innamorati che si baciano per la strada: le coppie raramente sono legittime “.
Un inno alla riservatezza, una lezionedi vera privacy, come si direbbe oggi.
Molti fotoreporter avrebbero tanto da imparare oggi da uno come Robert.

"Le meraviglie della vita quotidiana sono così eccitanti, nessun regista è in grado di organizzare l’imprevisto che si trova in strada"
Anteprima
R.Doisneau


Lorenzo

Le domande del Lunedì

venerdì 13 aprile 2012

Il mio spread




05/02/2012: San Remo, 47 anni, elettricista si spara.
26/02/2012: Firenze, 65 anni, imprenditore si impicca.
02/03/2012: Ragusa, commerciante tenta di darsi fuoco.
02/03/2012: Pordenone, 46 anni, magazziniere si suicida
09/03/2012: Genova, 45 anni disoccupato, sale su un traliccio della corrente 09/03/2012: Taranto, 60 anni, commerciante trovato impiccato.
10/03/2012: Torino, 59 an...ni, muratore... si da fuoco.
14/03/2012: Trieste, 40 anni, appena disoccupato si da fuoco.
15/03/2012: Lucca, 37 anni, infermiera ingerisce acido.
21/03/2012: Lecce, 29 anni, artigiano si impicca.
21/03/2012: Cosenza, 47 anni, disoccupato si spara.
23/03/2012: Pescara, 44 anni, imprenditore si impicca.
27/03/2012: Trani, 49 anni, imbianchino disoccupato si getta dalla finestra.
28/03/2012: Bologna, 58 anni, si dà fuoco davanti all'Agenzia delle entrate.
29/03/2012: Verona, 27 anni, operaio si da fuoco.
01/04/2012: Sondrio, 57 anni, perde lavoro, cammina sui binari, salvato in tempo.
02/04/2012: Roma, 57 anni, corniciaio, si impicca.
03/04/2012: Catania, 58 anni, imprenditore si spara.
03/04/2012: Gela, 78 anni pensionata si getta dalla finestra, riduzione della pensione
03/04/2012: Roma, 59 anni, imprenditore, si spara con un fucile.
04/04/2012: Milano, 51 anni, disoccupato si impicca.
04/04/2012: Roma, Imprenditore si spara al petto col fucile. La sua azienda stava fallendo......e questo macabro elenco non è completo.. ( post su facebook di una mia collega)

A queste persone aggiungo tutti quelli, e sono tantissimi, che non compiono questo gesto estremo soltanto per i loro figli, per paura che un giorno loro diano del vigliacco al loro padre.
Ma sono persone che hanno perso tutto, sia in termini economici che di tranquillità che di futuro per loro e le loro famiglie.
Questa è la politica dei tecnici, dati tecnici, dati per statistiche, dati esondabili, manutentivabili, licenziabili, tutto quello che volete, per ognuno di loro tutto quello che avevano era il loro mondo, e l'Italia glielo ha tolto.

"Vorrei che solo per un istante, soltanto un istante, i governanti di oggi sentissero sulla loro pelle il freddo dolore del loro silenzioso suicidio"
Lorenzo Manfrin

Video su Camogli



Non poteva mancare il video, dopo che ho fatto le foto :))
Buon fine settimana a tutti

Lorenzo

giovedì 12 aprile 2012

Quando la grammatica italiana è solo più un'opinione

Giusto per ridere un po' ecco alcuni errori macroscopici di grammatica.
Io ne vedo comunque sempre di più in giro e non credo sia dovuto soltanto al fatto che gli stranieri siano aumentati.






martedì 10 aprile 2012

Un libro è sempre un libro


...... Ma io salvo anche i blog.
Lorenzo


Per concludere "i libri da leggere non potranno essere sostituiti da alcun aggeggio elettronico. Sono fatti per essere presi in mano, anche a letto, anche in banca, anche là dove non ci sono spine elettriche, anche dove e quando qualsiasi batteria si è scaricata, possono essere sottolineati, sopportano orecchie e segnalibri, possono essere lasciati cadere per terra o abbandonati aperti sul petto o sulle ginocchia quando ci prende il sonno, stanno in tasca, si sciupano, [...] ci ricordano che non li abbiamo ancora letti, si leggono tenendo la testa come vogliamo noi, senza imporci la lettura fissa e tesa dello schermo di un computer, amichevolissimo in tutto salvo che per la cervicale. [...] Il libro da leggere appartiene a quei miracoli di una tecnologia eterna di cui fan parte la ruota, il coltello, il cucchiaio, il martello, la pentola, la bicicletta".

Umberto Eco

venerdì 6 aprile 2012

Fenomenologia di un movimento tipicamente italiano




Se la fenomenologia è quella parte della filosofia che studia i fenomeni intrapponendo fra uomo e oggetto la propria coscienza, allora guardando l'oggetto lega nord un osservatore esterno potrebbe vedere questo fenomeno come una " riproposizione del fascio littorio in chiave popolare e contadinesca"
Non è una battuta la mia, è anzi un grido d'allarme, perchè questo movimento pseudopopolare usa lo scudo del populismo, del popolarismo, dell'antipolitica più becera per nascondere un vero e proprio gruppo di potere fatto di banche, soldi mafiosi riciclati al nord, imprenditori, ricchi finanzieri europei.
Ricordate il Prof Miglio? Il teorizzatore della lega? Era un mero portavoce di questi poteri, un ideatore e teorizzatore di una economia mittle-europea che comprendesse Nord Italia, Svizzera, Austria, sud Germania e le nascenti allora nazioni del nord della ex Jugoslavia. Il tutto con l'appoggio del Vaticano.
Questa è la Lega Nord. No nc'è altro. Tutto il resto è pericoloso folklore per imponire le masse ed averle al proprio seguito, promettendo loro un riscatto sociale che mai avverrà, anzi peggiorerà, proprio a quelle masse furbastre che prima si erano affidate alla Ex DC e in parte all'ex PSI.
Perchè un movimento razzista?
Ma per entrare immediatamente nelle deboli menti delel popolazioni meno istruite, per arrivare a tutti e non solo a una popolazione medio istruita. A questi ci pensano le false promesse di non pagare le tasse a Roma, alla Roma ladrona e via di seguito. In poche parole un movimento che è riuscito parlare a tutte le classi sociali, ma attaccandosi alle persone poco propense alla politica.
Per i leghisti la politica è richieste di indipendenza, poco stato e molto affarismo. Questa è la loro politica. Stop, null'altro.
Il resto dei partiti, i loro " alleati" per esempio, hanno sempre sostenuto la Lega in quanto alleanza di comodo; se poi tutto ad un tratto avessero chiesto l'indipendenza anche con maniere forti, la giustificazione è sempre stata: parlano con un linguaggio folcloristico.
Invece, guardando a fondo il fenomeno, osservandolo spogliandolo dei fronzoli e delle convenienze politiche, si scopre che è tutt'altro che folclore, è cosa ben diversa che un semplice partito. E' una vera e propria associazione a delinquere di tipo affaristico, sia personale che di comodo a pochi gruppi non ben definiti, fra cui alcune banche.
La lega è eversiva: Il suo nome lo dice chiaramente :" Lega Nord per l'indipendenza della Padania". La sua eversività è sempre stata sotto gli occhi di tutti, come lo era il fascio littorio e la svastica nazista.
Un obiettivo riconfermato da Bossi appena qualche mese fa, nel settembre 2010, a Pontida. Il sovvertimento dell’ordine costituzionale, secondo cui la Repubblica è “una e indivisibile” (art. 5), resta lo scopo di un movimento i cui massimi esponenti (Bossi, Calderoli e Maroni) hanno giurato, anzi spergiurato, come ministri, sulla Costituzione. Uno dei tre – reclutatore nel 1996 della Guardia padana e per molto tempo indagato insieme agli altri per banda armata – è lo stesso Ministro degli Interni, che dovrebbe garantire la legalità e la sicurezza dello Stato …
 
Al secessionismo, proclamato in nome della Padania e dei padani, cioè di una nazione e di una “razza” inesistenti, si accompagna un conclamato razzismo contro chi non è padano, dai romani, ai meridionali agli immigrati ai “diversi”, disabili o gay. Tutti “fuori dalla Padania”. O meglio dentro quando e per quanto servano come mano d’opera da sfruttare in nero; poi espunti dalle graduatorie se insegnanti o magistrati meridionali, come la Lega sogna; ancora peggio se rom o migranti.(tratto dal libro la svastica verde)

Ora, il fatto che Bossi e family siano stati presi nel sacco con pochi spiccioli ( beh nostri in effetti) e anche in modo abbastanza ridicolo, cole ridicole sono le loro persone, a me ha messo molta gioia. Ma la mia riflessione si è subito spostata verso quando ho scritto prima, che è cosa ben più grave, che è cosa di cui nessuno ne parla seriamente.

Lorenzo

giovedì 5 aprile 2012

Il trota scrive una lettera

Dopo essere stato accusato di aver rubato soldi alla lega ed essere stato travolto dagli scandali del suo partito, il Trota decide di scrivere una lettera ai suoi elettori per chiarire la sua posizione.

Lorenzo

Moralisti all'italiana