venerdì 6 aprile 2012

Fenomenologia di un movimento tipicamente italiano




Se la fenomenologia è quella parte della filosofia che studia i fenomeni intrapponendo fra uomo e oggetto la propria coscienza, allora guardando l'oggetto lega nord un osservatore esterno potrebbe vedere questo fenomeno come una " riproposizione del fascio littorio in chiave popolare e contadinesca"
Non è una battuta la mia, è anzi un grido d'allarme, perchè questo movimento pseudopopolare usa lo scudo del populismo, del popolarismo, dell'antipolitica più becera per nascondere un vero e proprio gruppo di potere fatto di banche, soldi mafiosi riciclati al nord, imprenditori, ricchi finanzieri europei.
Ricordate il Prof Miglio? Il teorizzatore della lega? Era un mero portavoce di questi poteri, un ideatore e teorizzatore di una economia mittle-europea che comprendesse Nord Italia, Svizzera, Austria, sud Germania e le nascenti allora nazioni del nord della ex Jugoslavia. Il tutto con l'appoggio del Vaticano.
Questa è la Lega Nord. No nc'è altro. Tutto il resto è pericoloso folklore per imponire le masse ed averle al proprio seguito, promettendo loro un riscatto sociale che mai avverrà, anzi peggiorerà, proprio a quelle masse furbastre che prima si erano affidate alla Ex DC e in parte all'ex PSI.
Perchè un movimento razzista?
Ma per entrare immediatamente nelle deboli menti delel popolazioni meno istruite, per arrivare a tutti e non solo a una popolazione medio istruita. A questi ci pensano le false promesse di non pagare le tasse a Roma, alla Roma ladrona e via di seguito. In poche parole un movimento che è riuscito parlare a tutte le classi sociali, ma attaccandosi alle persone poco propense alla politica.
Per i leghisti la politica è richieste di indipendenza, poco stato e molto affarismo. Questa è la loro politica. Stop, null'altro.
Il resto dei partiti, i loro " alleati" per esempio, hanno sempre sostenuto la Lega in quanto alleanza di comodo; se poi tutto ad un tratto avessero chiesto l'indipendenza anche con maniere forti, la giustificazione è sempre stata: parlano con un linguaggio folcloristico.
Invece, guardando a fondo il fenomeno, osservandolo spogliandolo dei fronzoli e delle convenienze politiche, si scopre che è tutt'altro che folclore, è cosa ben diversa che un semplice partito. E' una vera e propria associazione a delinquere di tipo affaristico, sia personale che di comodo a pochi gruppi non ben definiti, fra cui alcune banche.
La lega è eversiva: Il suo nome lo dice chiaramente :" Lega Nord per l'indipendenza della Padania". La sua eversività è sempre stata sotto gli occhi di tutti, come lo era il fascio littorio e la svastica nazista.
Un obiettivo riconfermato da Bossi appena qualche mese fa, nel settembre 2010, a Pontida. Il sovvertimento dell’ordine costituzionale, secondo cui la Repubblica è “una e indivisibile” (art. 5), resta lo scopo di un movimento i cui massimi esponenti (Bossi, Calderoli e Maroni) hanno giurato, anzi spergiurato, come ministri, sulla Costituzione. Uno dei tre – reclutatore nel 1996 della Guardia padana e per molto tempo indagato insieme agli altri per banda armata – è lo stesso Ministro degli Interni, che dovrebbe garantire la legalità e la sicurezza dello Stato …
 
Al secessionismo, proclamato in nome della Padania e dei padani, cioè di una nazione e di una “razza” inesistenti, si accompagna un conclamato razzismo contro chi non è padano, dai romani, ai meridionali agli immigrati ai “diversi”, disabili o gay. Tutti “fuori dalla Padania”. O meglio dentro quando e per quanto servano come mano d’opera da sfruttare in nero; poi espunti dalle graduatorie se insegnanti o magistrati meridionali, come la Lega sogna; ancora peggio se rom o migranti.(tratto dal libro la svastica verde)

Ora, il fatto che Bossi e family siano stati presi nel sacco con pochi spiccioli ( beh nostri in effetti) e anche in modo abbastanza ridicolo, cole ridicole sono le loro persone, a me ha messo molta gioia. Ma la mia riflessione si è subito spostata verso quando ho scritto prima, che è cosa ben più grave, che è cosa di cui nessuno ne parla seriamente.

Lorenzo

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