giovedì 28 aprile 2011

Sul diritto all'eutanasia, alla buona morte e il Dio silente





Non ho voglia di fare appelli, o proclami o metterla in politica, come si suol dire, perchè significherebbe, seguendo anche le regole della democrazia, che un parte vincerebbe e l'altra subirebbe.
Parlare di etica significa, per me, ragionare, guardarsi in faccia e decidere cosa sia meglio per tutti. Una regola comune e quindi un comune sentire, partendo da cose concrete e rifarsi a ideali più alti.
Questa è la regola della ragione e del confronto.
Sta tornando alla ribalta il provvedimento di legge contro l'eutanasia, un vero e proprio colpo di mano di questa " maggioranza minoritaria" e minorile nei suoi gesti. I fatti sono molto semplici da elencare. un provvedimento di legge fatto d'imperio per aggraziarsi il Vaticano dopo gli spregevoli comportamenti di questo governo. Meglio avere il vaticano dalla propria parte e non l'etica o il popolo.
Ma c'è uno strano silenzio, il silenzio di Dio. Non perchè sia impegnato a far salire sul podio più alto papa Giovanni Paolo II, proprio in questi giorni, è un silenzio che non sta a indicare la sua assenza, ma un silenzio indignato.
Il Dio a cui mi riferisco è il Dio biblico, quello pronto a punire o perdonare in base alle scritture e alla bontà divina e il suo silenzo è segno che le azioni degli uomini non sono degne di punizione o perdono, ma sono perverse. E' il male che sta trionfando, soprattutto per bocca degli alti prelati della Città del Vaticano.
Decidere un do ut des, uno scambio di favori, al fine di alleanze strategiche aventi interessi comuni sulla pelle del popolo di Dio è segno di perversione, un vero e proprio mercato fuori dal tempio.
Invocarne il ritorno è pura follia, perchè già Nietzsche disse:
"potrei credere solo in un Dio che sapesse danzare"
E quel danzare è riferito insieme a noi, un inizio possibile solo se noi abbandoniamo il pregiudizio, solo se noi abbiamo la possibilità di vedere la scienza come gaia, la gaia scienza.

Ho appositamente usato un linguaggio teologico-filosofico perchè credo che ci possano essere punti in comune con queste due culture, quella laica e quella cattolica e quanto ho scritto sopra è uno di questi.
Ciò che stupisce è l'assenza di senso, quel vuoto di ragione che sta pervadendo la politica italiana.
Partiamo da un fatto e da un diritto univarsalmente riconosciuto: ci sono persone che soffrono e che vogliono terminare CON DIGNITA' la propria esistenza; la libertà individuale di poter fare scelte che non limitano nè altre libertà nè le altrui coscienze. Sto parlando di quello che io chiamai: IL DIRITTO AD UNA BUONA MORTE.
E' un diritto, sacrosanto, inviolabile, indiscutibile, e la società ha il dovere di garantirne l'applicazione.
Perchè continuare a soffrire? In nome di cosa? Di Dio? No, non in questo caso, perchè la legge che ne proibirebbe l'applicazione è contro Dio, perchè ne ha provocato il silenzio.
I Papi parlano un linguaggio simbolico, il Vaticano, per mezzo dei suoi principi no, parla un linguaggio politico, morale, etico. la loro missione è salvare e guidare le anime, ma mi spiace, le nostre vite no, sono sacre sia per quel Dio silente che per noi e comunque Il vaticano si rifà sempre ai discorsi simbolici dei Papi.
Ma la storia umana è uscita da quella fase simbolica, che aveva solo nella religione il suo fontamento, che con l'Illuminismo ha promosso il primato della ragione, partendo da Kant per arrivare ai giorni nostri. Le fondamenta della società occidentale sono laiche, piaccia o non piaccia.
Questa fase politica italiana è troppo ammantata di sacralità, di idolatria, di servilismo verso ciò che appare più grande, e quando il conflitto si fa duro la ragione in genere collassa sommersa dalla dimensione simbolica che infiamma i cuori e annebbia le menti.
La ragione può sopprimere questa dimensione, in modo che i deboli strumenti della ragione possano di nuovo prevalere per rischiarare quel buio della mente che non ci permette di scegliere ciò che è bene per l'umanità, in poche parole una condotta eticamente corretta.
La ragione potrà fa apparire una luce che, anche se non sarà sfolgorante come quella di un Dio, potrà consentire a uomini così culturalmente distanti, perchè provenienti da culture diverse, guardarsi in volto e finalmente riconoscersi.

Lorenzo

martedì 26 aprile 2011

Leggerezza



La leggerezza sarà anche un'arte ma è soprattutto un dono naturale.
Possedendo questo dono si riesce fare tutto con più tranquillità e divertimento, e anche con un certo distacco dalla realtà.
Un viaggio in tram usualmente è monotono, si legge un libro, si guarda il panorama scorrere dai finestrini o si ascolta lo sferragliare delle rotaie, magari cercando di dargli un ritmo.
Ma non questa mattina a LEI.
Un brevissimo tragitto giusto per non fare una camminata in più, dettata soprattutto dalla fretta di sbrigare molte faccende. Un viaggetto breve, due fermate, ed ecco arrivare la leggerezza, quel naturale portamento che ti permette di attutire qualsiasi imprevisto.
Frenata brusca del conduttore, la LEI che normalmente si tiene allo scorrimano, fa una di quelle evoluzioni che nemmeno Nureyev sarebbe stato capace di cotanta baldanza, nemmeno la più famosa danzatrice di lap-dance avrebbe destato così stupore, perchè con una piroetta a gamba all'aria è andata perfettamente ad atterrare seduta sopra una viaggiatrice, perfetta e leggera come una piuma.
La viaggiatrice seduta, un po' stupita, ha messo la cigliegina sulla torta:" a signorì, te annata pure bbene, pensa se ce fossi stata io ar posto suo!".
E la risposta è stata "a signò nun se preoccupi, pure l'ossa sò dure"
Mi faccio allora la stessa domanda che si fece Shakespeare:

È mai possibile che la modestia seduca i nostri sensi più che la leggerezza della donna?

William Shakespeare





lunedì 25 aprile 2011

La farinata di ceci




La farinata di ceci è una specialità tipica della Liguria, in particolar modo della città di Genova dove è stata inventata circa 2.000 anni fa.
La farinata è una torta salata molto bassa preparata con ingredienti molto semplici e poveri: farina di ceci, acqua, sale ed olio.
Per quanto riguarda le origini di questo surrogato del pane, dobbiamo andare molto indietro nel tempo, addirittura al periodo dei Greci e dei Romani, quando, i soldati usavano preparare un "intruglio" di farina di ceci ed acqua che facevano poi cuocere al sole o sul proprio scudo, per sfamarsi velocemente e con poca spesa.
Il risultato era talmente nutriente, che la ricetta sopravvisse alla caduta dell'impero Romano arrivando dritta dritta al Medioevo quando veniva mangiata accompagnata con un trito di cipolle bagnate d'aceto, o con del formaggio fresco.
Proprio legata a questo periodo è la leggenda secondo la quale si racconta che la farinata, come la conosciamo oggi, sia nata nel 1284, per una pura casualità, quando Genova sconfisse Pisa nella battaglia di Meloria.
Al ritorno dalla battaglia, le navi genovesi si trovarono coinvolte in una tempesta ed alcuni barili d'olio e farina di ceci si rovesciarono bagnandosi d'acqua salata.
A causa della scarsità di provviste, fu recuperato tutto il possibile ed ai marinai fu servito quel miscuglio di ceci ed olio che, nel tentativo di rendere meno sgradevole, fu messo ad asciugare al sole ottenendo così una specie di frittella.
Giunti a terra, i Genovesi, decisero di migliorare la ricetta di questa frittella improvvisata, cuocendo la purea che si otteneva in forno.
Il risultato era così buono che per scherno agli sconfitti, venne chiamato l'oro di Pisa.
Nel quindicesimo secolo un decreto, emesso a Genova, ne disciplinava la produzione, allora chiamata "scripilita".
Molto particolari erano i locali, chiamati "Sciamadde", in cui si poteva gustare questa specialità insieme ad un pasto tipico ed un buon bicchiere di vino.
Clienti abituali delle Sciamadde erano in particolar modo gli artisti ed i letterati, tra cui ricordiamo Fabrizio de Andrè, il quale amava frequentare queste locande.

Ricetta :


Farinata di ceci
Gli ingredienti della farinata sono pochi e semplici: farina di ceci, olio, sale e acqua (1).
Mettete in una terrina la farina nella classica forma a fontana e versate al centro, un pò alla volta, l'acqua (2). Mescolate il tutto per bene facendo attenzione ai grumi (3), fino ad ottenere un composto liquido e omogeneo (4), che lascerete riposare, mescolando di tanto in tanto, dalle 4-5 ore, fino ad arrivare alle 10 ore, coperto con un coperchio e fuori dal frigorifero (5).
Farinata di ceci
Trascorso il tempo necessario, è probabile che si sarà formata della schiuma in superficie: toglietela con un mestolo forato. Aggiungete al composto il sale e mezzo bicchiere di olio (6); versate il restante olio in una teglia antiaderente (la tradizione prevederebbe il rame o l'alluminio), coprendone tutto il fondo (7-8).
Farinata di ceci
Versate dentro la teglia (10) il composto di ceci che farete cuocere in forno preriscaldato a 220° per circa mezz'ora fino a quando la farinata non risulti di un bel colore dorato ; dopo, spegnete il forno e accendete il grill fino a quando la superficie della farinata non risulti di un bel colore nocciola (circa 15 minuti).

Farinata di ceci
Quando sarà cotta, sfornate la farinata (11), cospargetela di sale e pepe macinato (12), tagliatela a quadrati e servitela ancora calda.

Post ricavato da Giallo Zafferano

La si trova un po' in tutta la Liguria e nel basso Piemonte ( alessandrino), con magari delle varianti. Ma a mio giudizio le migliori si trovano a Genova, Savona, Albisola (SV) Acqui Terme( AL) e Ovada (AL)
Lorenzo

25 Aprile 1945



Non credo che da qualche anno noi, popolo italiano, ci stiamo meritando quello che è stato fatto il 25 Aprile 1945. Lo dico sinceramente, senza ironia o arrabbiature.
Sto leggendo su molti giornali, che definirli stupidi e arroganti è dire poco, articoli allucinati riguardo i partigiani.
A sentire queste notizie essi non fecero nulla, erano una banda di sbandati e basta. Anzi, i partigiani furono i colpevoli della guerra civile, presunta o vera, delle vendette famigliari, delle ruberie.
Non voglio qui scrivere sulla storia partigiana, spero che molti la conoscano per quella che veramente è stata: la lotta di persone oneste che desideravano una Italia libera e democratica, quindi cacciare chi, come nazisti e fascisti,  fecero scempio della popolazione e delle loro libertà.
Ho letto che oggi sono state organizzate " feste alternative" presumo alternative alla democrazia, visto chi le organizza, oppure feste contro l'Italia visto che un titolo del giornale Libero è stato oggi " schiacciati dagli immigrati e dai partigiani.
Che fine disonorevole ha fatto la nostra storia e i loro protagonisti, a partire dal Risorgimento per arrivare ai giorni nostri. 150 anni di storia, anche orgogliosa, gettati nel letame.
Propongo di non festeggiare più il 25 Aprile e rimandare questi festeggiamenti quando il popolo italiano ne sarà più degno.
Propongo anche di dare 1000 euro ad ogni partigiano ancora esistente nella speranza che se ne vada da questo non più patrio suolo.
Lorenzo

Notte



"Quando vide la mia tristezza lei voleva andare, ma era già scritto che quella notte avrei perso il suo amore."

Luis Sepulveda

domenica 24 aprile 2011

Manifesti elettorali divertenti ( solo alcuni, ma molto kitsch)























Così è la politica italiana, i suoi rappresentati soprattutto. Qualcuno fa pure incazzare, ma sicuramente troverà, o ha già trovato, delle persone pronte a votarlo.
Della serie....ognuno ha il governo che si merita.

Lorenzo

giovedì 21 aprile 2011

Il sale della terra


 

"Tu sei il sale della terra, la luce del mondo"
Con queste parole che continuavano a frullargli in testa si alzò dal letto e ando a lavarsi come tutte le mattine prima di andare al lavoro.
L'odore del caffè permeò ogni parete e ogni angolo della casa, molto piccola a dire il vero, ma abbastanza confortevole per le sue esigenze. Cucina, camera da letto, bagno.
Ancora un po' confuso per quella frase che continuava a materializzarsi nel suo cervello come se detta da una voce interna, prese l'auto per recarsi al suo ufficio, situato in uno dei grattacieli più alti di New York, o almeno credeva fosse New York, così gli avevano sempre detto. Lui che da quella città non si era mai mosso.
Prese posto in una seggiola di fronte a una scrivania e iniziò la giornata lavorativa.
Scartoffie e ancora scartofffie, sempre uguale la giornata, e poi questa assenza di luce, solo luce artificiale intorno a me.
A volte pensava al sole, gli avevano detto che fuori c'era una stella che mandava luce naturale ma ancora non era in grado di vederla, troppo presto gli dissero. E poi quelle intere giornate rinchiuso in quello scantinato, immobile, senza pasti che ogni tanto doveva subire e con frequenza sempre maggiore.
Un guardiano fece capolino dalla porta alle sue spalle: " preparati, fra un po' toccherà anche a te".
" Toccherà cosa?" Chiesi io. La risposta fu secca e perentoria: è il tuo turno, gli disse il guardiano.
Tu sei il sale della terra, la luce del mondo.
Sentiva questa frase sempre più presente in ogni fibra del suo corpo, come se scaturisse dal suo interno e con una gran voglia di ripeterla ad alta voce, ma desistette dall'intento reprimendosi a gran fatica.

Si ritrovò nuovamente in uno di quegli scantinati, stavolta era molto umido e caldo. Un lungo corridoio poco illuminato verso il fondo...." tu sei il sale della terra, la luce del mondo.."
" dai è il momento..vai!"
Le pareti iniziarono a muoversi all'impazzata, un forte senso di soffocamento pervase tutto il fiso fino ai polmoni. Una forte spinta si impossessò di tutto il suo corpo e si vide spinto verso quell'uscita in fondo e la luce sempre più grade. " Oddio, sto morendo" e inizio una preghiera farfugliata misto a pianto e disperazione.

" tu sei il sale della terra...."
Sala parto dell'ospedale nazionale di New York, tredicesino piano.
Il prete in posizione solenne stava dando l'estrema unzione a Marta, una immigrata clandestina incinta da 8 mesi negli ultimi minuti di vita.
" Preghiamo sopra di te poichè l'orazione  ti salverà dall'inferno. Con questo olio ti perdoni il signore e ti rimetta da tutti i peccati......."
L'altro prete prese in mano il nascituro appena partorito e disse " tu sei il sale della terra, la luce del mondo, con questa acqua e questo sale io ti battezzo affinchè i tuoi organi siano purificati e pronti per essere trapiantati agli agnelli di Dio che soffrono e pregano............"


Report File 55435, NEW YORK, ore 16,45
Maschio meticcio, buona salute, pronto per banca dati organi, battezzato, disponibile da subito.

Reparto Organi di ricambio, Dott Padre Marco. Fine File


Lorenzo

mercoledì 20 aprile 2011

Riforma Articolo 1 della Costituzione Italiana




"Alla guerra totale, purtroppo preparata con cura, in questi anni di colpevoli silenzi, si risponde soltanto mettendo insieme tutte le forze democratiche che si rendano conto che in Italia è in atto un tentativo di golpe istituzionale, attraverso il tradimento della Costituzione su cui pure hanno tutti giurato". E' quanto affermano in un appello congiunto Sandra Bonsanti presidente di Libertà e Giustizia e Stefano Corradino, direttore di Articolo21. "Come più volte gli italiani hanno dimostrato, anche con il Referendum costituzionale del 2006, la prima parte della Costituzione è intoccabile, lungimirante e sacra, perché scritta con il sangue di chi ha liberato il Paese dall'oppressore straniero".

L'ultimo atto del premier Berlusconi è certamente significativo: piuttosto che prendere le distanze esplicitamente dai manifesti-infamia che equiparano i giudici alle br ha scelto di insolentire il presidente della Repubblica". Lo affermano in una nota di Articolo21 Giuseppe Giulietti, Federico Orlando e Tommaso Fulfaro. "Quasi una rivendicazione postuma, altro che dissociazione. Un atteggiamento che non sarebbe stato tollerato in nessun paese civile. Per queste ragioni non solo esprimiamo la nostra convinta solidarietà al presidente Napolitano ma invitiamo tutti i nostri associati e le organizzazioni che hanno promosso con noi la giornata del 12 marzo a partecipare e aderire a tutte le iniziative indette in occasione del 25 aprile. Mai come quest'anno - concludono Giulietti e Orlando - dovranno ritrovarsi insieme, a prescindere da distinzioni di parte e di partito tutti coloro che credono nella carta costituzionale e che vogliono impedire che siano travolti gli ultimi baluardi, dal Quirinale alla Corte Costituzionale.

Fonte Art.21

Siamo, a mio giudizio, di fronte a uno dei tentativi più subdoli di modificare la nostra democrazia con il fine di limitare le libertà politiche e della popolazione, la quale necessita per forza di equilibri di potere.
Un tentativo di golpe vero e proprio stile paesi america del sud degli anni '70.
Lorenzo

martedì 19 aprile 2011

Brian Viveros e le sue donne



Artista americano della corrente neosurrealista è il pittore che più riesce a impersonare nei suoi lavori la donna post-battaglia, quella che al finire della notte si fa riprendere stanca ed emaciata, con l'immancabile sigaretta fra le labbra intatte di rossetto.
Ed è proprio la sigaretta, come i cerotti e le ferite, la firma delle sue opere, oltre che le donne  languide e perturbanti.
Non che le sue muse abbiano atteggiamenti aggressivi, in effetti, ma il risultato del mix di fiori, allusioni alla guerra e sfrontatezza crea un effetto assieme sensuale e perturbante. Languide e un po’ emaciate, con la marlboro in bilico tra le labbra, sempre pronta a sgualcire il rossetto, le donne di Viveros sfidano la morte tatuandosela sulle braccia.
Le sue donne sono dannatamente espressive, sexy e la presenza spesso di petali di fiori ne rimarca la leggerezza della figura, in serendola in un contesto più femminile ma sempre dannatamente post-moderno.
Donne armate, pronte a combattere ma sempre ritratte come se avessero finito una lotta, spesso impari viste le ferite, pochi attimi prima ritornando nella veste di donna ove si sente a suo agio. Ecco perchè la rilassatezza dei tratti somatici del viso.










Una Marlboro che pende dall'angolo della bocca rossa come il sangue è un marchio inconfondibile delle donne di Brian Viveros . I loro occhi sono languidi, penetranti, ma velatamente stanchi e con l'iimancabile contorno del mascara i quali catturano lo spettatore e ne permettono di penetrarne fino all'interno della loro anima.
E' possibile leggere che donna sia in questi quadri, che società le ospitano, chi siano stati i loro eventuali compagni o compagne di vita. Tuttto è rappresentato, come in magico mix sociale, nei colori acrilici e nei tratti di matita di Brian Vivero, uno degli artisti, a mio giudizio, più interessanti del momento.
Viene da farmi la ormai mitica domanda di P. Dick che, per bocca di Dekart, si chiede :" ma gli androidi sognano pecore elettriche?".

Lorenzo

domenica 17 aprile 2011

Amore



"Gli amanti che passano la vita insieme non sanno dire che cosa vogliono l'uno dall'altro.
Non si puo certo credere che solo per il commercio dei piaceri carnali essi provino una passione cosi ardente a essere insieme.
E' allora evidente che l'anima di ciascuno vuole altra cosa che non è capace di dire, e percio la esprime con vaghi presagi, come divinando da un fondo enigmatico e buio."

Platone

Questo è un passo del Simposio di Platone, forse uno dei più enigmatici, dove egli si interroga quale sia il vero motivo dell'unione di due persone. Si interroga cosa sia davvero l'amore, al di là delle cose materiali.
Io ho sempre pensato che non bisogna leggere Platone in modo " platonico", cioè come una serie di idee troppo al di là del reale, ascetico, quasi cristiano.
Platone ha sempre guardato molto in alto, si è sempre chiesto, facendo parlare sempre Socrate, ciò che si può dire e ciò che è indicibile sotto forma di ragione la prima, follia la seconda, cosa l'anima dice e cosa non può dire, perchè al di fuori del mondo delle idee.
L'amore, sempre secondo Platone, sta in quella sottile terra in parte buia in parte luminosa dove termina la possibilità di dire secondo regole stabilite e inizia quello sfondo buio ed enigmatico dove l'anima naviga senza la ragione e il corpo è il mezzo del suo linguaggio.
L'amore può appartenere all'enigma e l'enigma all'indicibilità.
Quindi l'interrogativo del filosofo ateniese è cosa l'anima riesce o non riesce a dire con la parola, con il logos,  dove la regola non basta a spiegarne il contenuto.
Amore non è la ricerca  dell'altro, ma di uno nell'altro, di quella parte di noi mancante che cerchiamo perchè finita in quel buio a cui non ci è permesso guardare, ma che con il sentimento dell'amore l'anima inizia ad esplorare, proprio dentro l'enigma dell'altro.
Nell'amore è più facile " abitare" nella sottile linea in parte buia e in parte luminosa che ci appartiene perchè abbiamo iniziato a farci abitare la persona amata. Quindi un viaggio all'interno di questa terra dentro la nostra anima proprio come Dante, nella divina commedia guidò Virgilio, quel Virgilio a cui era impedito l'ingresso da solo, perchè da soli la nostra anima rimane inesplorata.

Perchè uno o una soltanto?
Perchè l'eros si che ci indirizza anche verso altre persone ( possiamo provare attrazione per più di uno), ma sono fuori di noi e non ci abitano, non concediamo loro l'entrata della nostra anima, non ci servono per esplorarne la parte enigmatica, ma soltanto per provare le pulsazioni del nostro corpo, un linguaggio che conosciamo bene e che sempre ci attrae. Ma questo linguaggio è conosciuto quindi non ci porta da nessuna parte, continuamo a rimanere fuori dai canceli dell'enigma. Fare solo sesso è piacevole ma non ci conduce da nessuna parte.
Ad un certo punto però " l'altro" ci abita, ce lo troviamo dentro, ci abita intimamente, e con lui iniziamo quel viaggio dentro la nostra anima alla ricerca della sua parte enigmatica.
l'enigma è tale perchè non è inconscio, noi siamo ben coscienti dei sentimenti amorosi, il problema è che non ha una soluzione definitiva, non ci si sente mai appagati appieno dall'amore, perchè non finisce mai il viaggio dentro di noi.
E' proprio questo insoluto la parte che ci affascina.
L'insolubilità del mistero amoroso ci induce a quel progressivo cedimento di noi stessi rendendo possibile l'apparizione di quell'enigma di cui l'eros-amore ne è contorniato.
L'amore non è sempre gioia, perchè a volte l'enigma della nostra anima ci sovrasta facendoci perdere il sentiero dell'esplorazione o la traccia dell'altro.
Bisogna saper sempre restituire ad Amore il suo senso; non solo vicende di corpi o parole esploranti il conosciuto dentro di noi, ma lasciare la traccia della lacerazione della nostra anima, che spesso chiamiamo passioni del cuore, in modo che quella ricerca della pienezza, quell'interminabile viaggio dentro le proprie anime rimanga per sempre, tramite l'amplesso, , traccia, passaggi nuovi, a memoria dei nostri tentativi e delle nostre sconfitte.
L'enigna dell'anima come faro della nostra vita insieme all'altro e meta da inseguire.

Lorenzo

sabato 16 aprile 2011

Libri di storia comunisti



Questa volta devo dare pienamente ragione al Silvio ( Pellico) B. e ai suoi ministri del governo, in primis a quello della pubblica distruzione scolastica e a quel mostro di acume che è l'On. Gabriella Carlucci.
Perchè ragione direte voi?
Ma è semplicissimo, è vero quello che ha detto, anzi oggi ha rincarato la dose dicendo che i prof. comunisti si trovano soltanto nella scuola pubblica e rovinano i nostri ragazzi.
E' vero perchè studiando storia abbiamo tutti imparato che nella preistoria i pacifici brontosauri erano comunisti, invece ad esserlo sul serio erano i violenti Tirannosauri i quali mangiavano i piccoli di tutti gli altri megarettili.
Si trova su tutti i libri che l'imperatore Adriano era un fervido sostenitore del comunismo, addirittura una preveggente gli fece scolpire un busto di Marx che gelosamente lui teneva sul comodino, un mobile che tutti sanno essere comunista perchè ci si può mettere il Capitale.
Ad essere comunista era invece Nerone, che bruciò Roma per disfarsi di villa Grazioli dove già ne intuiva le possibili fondamenta. Menomale che la Gelmini provvederà subito a fare queste correzioni.
Un altro noto comunista era Leonardo da Vinci, c'è su tutti i libri. Inventando armi sempre più sofisticate ha lasciato scritto di darle alla futura URSS come attestato di stima per la rivoluzione d'Ottobre.
Ho studiato che Galileo era comunista, perchè si è messo contro la chiesa; pure il Re Sole lo era.
Per non parlare del Mazzini....
Propongo anche di rivedere la storia della letteratura, quel nome Silvio prima dell'autore delle mie prigioni è solo propaganda della allora magistratura comunista milanese.
Lorenzo

mercoledì 13 aprile 2011

Processo breve, ecco cosa cambierà



"Abuso d'ufficio, corruzione semplice in atti giudiziari, rivelazione, truffa semplice o aggravata, frodi fiscali, vendita di prodotti contraffatti, traffico di rifiuti, sfruttamento della prostituzione, violenza privata, omicidio colposo per colpa medica, maltrattamenti in famiglia, aborto clandestino, corruzione… Ho chiesto al Ministro Alfano di rispondere se corrisponde al vero, ed è vero, che molti reati gravi verrebbero, di fatto, cancellati con il processo breve". È Angela Napoli, Componente della Commissione Parlamentare Antimafia, ad elencare, senza mezzi termini, tutti i reati che verrebbero prescritti se dovesse passare il cosiddetto “processo breve”…

Onorevole Napoli, nel corso della seduta parlamentare del 6 aprile, Lei ha elencato tutti i reati che verrebbero prescritti se fosse approvato il provvedimento attualmente in esame. Ce li ricorda?
Ho chiesto al Ministro Alfano di rispondere se corrisponde al vero, ed è vero, che molti reati gravi verrebbero, di fatto, cancellati come l’abuso d'ufficio, la corruzione semplice in atti giudiziari, la rivelazione di segreti d'ufficio, la truffa semplice o aggravata, le frodi comunitarie, le frodi fiscali, il falso in bilancio, la bancarotta preferenziale, le intercettazioni illecite, i reati informatici, la ricettazione, la vendita di prodotti con marchi contraffatti, il traffico di rifiuti, la vendita di prodotti in violazione dei diritti d'autore, lo sfruttamento della prostituzione, la violenza privata, la certificazione di documenti pubblici, la calunnia e la falsa testimonianza, le lesioni personali, l’omicidio colposo per colpa medica, i maltrattamenti in famiglia, l’incendio, l’aborto clandestino e la corruzione. Ho chiesto al Ministro, fuori dall’Aula, di affermare se ciò è vero o no, ribadendo che se non risponde vuol dire che è vero. Gli italiani hanno il diritto di sapere cosa su cosa si sta realmente discutendo.

Par di capire che i beneficiari sarebbero davvero in tanti.
Il provvedimento incide non solo su Berlusconi, e questo è ormai assodato, ma su tantissimi colletti bianchi i cui reati sono in genere puniti con pene inferiori ai dieci anni. Questo significa che potrebbero saltare i processi Parmalat, quello sulle ricostruzione a L’Aquila ma anche, parlando della Calabria, i processi Why Not e Poseidone che vede coinvolti esponenti politici anche di primo piano.

Quale è il rischio subdolo derivante dall’approvazione di questo provvedimento?
Innanzitutto i Magistrati saranno costretti a valutare da subito i tempi per la prescrizione dei reati e ciò li porterà ad attenzionare quei processi che li prevedono, mettendo da parte il resto del lavoro.

Questo significherebbe il rischio di scarcerazioni per decorrenza dei termini magari nei processi di mafia?
Il rischio c’è ed è già realtà tant’è che proprio in questi giorni in Calabria stanno avvenendo proprio scarcerazioni per decorrenza dei termini della misura cautelare. Figuriamoci cosa potrebbe accadere se questo provvedimento dovesse diventare legge.

Onorevole Napoli, che incidenza potrebbe avere sulle elezioni amministrative?
Pesante, e più che mai nelle regioni a rischio, tra le quali la Calabria, dove non c’è inchiesta da cui non emerga la stretta commistione tra ‘ndrangheta e politica. Con questo provvedimento i boss saranno protetti dall’impunità ed il rischio di infiltrazione è davvero elevato. Per questo motivo ho chiesto all’Ufficio di Presidenza della Commissione Parlamentare Antimafia di rimandare a Reggio Calabria la Commissione e ciò sarà fatto nei prossimi giorni.

Che messaggio si sente di lanciare?

Lo anticipo ad Articolo21, ma lo lancerò anche in Aula quando passeremo alla discussione dell’art.3 per il quale ho chiesto l’abrogazione. Chiederò ai Parlamentari della maggioranza, ma soprattutto al Ministro Alfano ed a tutti quei Ministri che rimangono ancorati ai banchi dell’Aula anziché andare a risolvere problematiche urgenti e serie, di valutare, nella propria coscienza, se questo provvedimento garantisce l’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Chiederò un atto di orgoglio e di rispetto verso la Costituzione.



Fonte

Lorenzo

lunedì 11 aprile 2011

Thyssenkrupp il processo va avanti

Ma nessuno di questa notizia ne parla più.

ThyssenKrupp, Guariniello: "Questo processo è un vanto per il Paese"



Si è svolta a Torino, nella maxi-aula 1 del Palagiustizia, la 92esima udienza del processo penale ThyssenKrupp, dedicata alle repliche dei PM e degli avvocati dell’accusa, in rappresentanza di lavoratori dell’acciaieria, prossimi congiunti delle vittime, sindacati, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino e altri enti che si sono costituiti parte civile. Tra il pubblico erano presenti una quarantina di studenti del liceo scientifico Marie Curie (Collegno) e dell’Ites Rosa Luxemburg (Torino), accompagnati da alcuni insegnanti.

L’udienza è iniziata con le repliche dei PM Laura Longo e Francesca Traverso, che hanno criticato la tesi della Difesa (che ha chiesto l’assoluzione per tutti gli imputati, ndr) secondo cui non ci sarebbe alcun responsabile per l’incidente che ha causato la morte dei 7 operai nel rogo del 6 dicembre 2007 avvenuto nell’acciaieria di corso Regina Margherita 400.
“L’unico che la difesa è pronto a sacrificare – ha dichiarato il PM – è il direttore dello stabilimento di Torino, Raffaele Salerno. Viene sacrificato per lavare le colpe di tutti, come Benjamin Malaussène, il personaggio inventato dallo scrittore francese Daniel Pennac, che di professione fa il capro espiatorio”.
“Ha delle colpe – spiega il PM – ma non è tutta colpa sua: aveva minore potere rispetto agli imputati ternani e all’amministratore delegato Harald Espenhahn”.
Espenhahn, in particolare –  secondo l’accusa – dopo aver deciso di chiudere lo stabilimento torinese, avrebbe scelto coscientemente e volontariamente di non fare più alcun investimento per la prevenzione degli incendi (da qui, l’ipotesi accusatoria di omicidio con dolo eventuale, ndr).

Per il Pubblico Ministero, l’AD tedesco avrebbe accettato il rischio dell’evento e avrebbe deciso scientemente di non adottare misure antincendio (in particolare, un sistema automatico di rilevazione e spegnimento incendi), di non modificare il Piano di sicurezza (ad esempio, prevedendo l’evacuazione degli operai in caso di incendio) e di non fermare gli impianti delle linee di produzione torinesi.
Il PM Raffaele Guariniello ha quindi sottolineato l’importanza di “questo giusto processo, di cui il nostro Paese può avere vanto” e ha ribadito di avere chiesto pene ragionevoli per quello che “non è un caso mediatico, ma un infortunio gravissimo, non solo per le vittime e i loro familiari, ma per il contesto in cui è maturato e per l’atteggiamento del datore di lavoro”.
Sono quindi seguite le repliche degli avvocati delle parti civili. Tra i vari interventi, c’è stato quello dell’avvocato Cosimo Maggiore della Regione Piemonte, che ha ripetuto la richiesta di risarcimento di 1 euro per ogni abitante della Regione. “Una richiesta elevata – ha detto l’avvocato Maggiore – perché in quest’aula non ho mai sentito un’ammissione minima di responsabilità. Si è cercato sempre di scaricare le colpe sugli altri: lavoratori, sindacati, enti locali”.
L’avvocato Sergio Bonetto (in rappresentanza di ex operai dell’acciaieria) ha espresso stupore per la presunta corresponsabilità degli operai e ha affermato che il rischio non fa parte del normale rapporto di lavoro: “gli operai della ThyssenKrupp non erano soldati volontari in missione in Afghanistan”. “Per la ThyssenKrupp la soglia dei diritti alla sicurezza viene decisa solo dall’impresa e non può essere sindacata da nessuno. Avete trasformato i lavoratori in sagome umane per lanciatori di coltelli – ha concluso Bonetto – e adesso non volete neanche pagarli”.
Le prossime udienze sono previste per mercoledì 13 aprile e venerdì 15 aprile, con le repliche della Difesa. Già nella mattina del 15 aprile la Corte d’Assise si riunirà in Camera di consiglio per preparare la sentenza, che potrebbe venire emanata già nel tardo pomeriggio o in serata.
Una troupe di Sicurezza e Lavoro seguirà la giornata processuale del prossimo 15 aprile.

Fonte

Lorenzo

sabato 9 aprile 2011

Oggi 9 Aprile 2011 manifestazione dei giovani e dei precari

 

 

Anteprima

“E’ arrivato il tempo per un’azione comune, perché ormai si è infranta l’illusione della salvezza individuale”

venerdì 8 aprile 2011

La vita è bella, l'Italia ora un po' meno



"Perché i cani e gli Ebrei non possono entrare, babbo?" "Ehh, gli Ebrei e i cani non ce li vogliono. Ognuno fa quello che gli pare, Giosuè. Là c'è un negozio, un ferramenta, dove non fanno entrare gli Spagnoli e i cavalli. E là c'è un farmacista, ieri ero con un mio amico, un cinese che c'ha un canguro, dice: 'Si può entrare?' 'No, qui Cinesi e canguri non ce li vogliamo'. Eh, gli sono antipatici, che vuoi fare?...".

Questo è quello che avrei detto a mio figlio se fossi io  un immigrato e lui avesse letto questo cartello. Non avrei voluto, così di colpo, dargli un dolore così grande. Poi glielo avrei spiegato, con pazienza, che gli italiani non hanno memoria storica e dimenticano spesso i loro padri o quello che erano.
Avrei riso con mio figlio, gli avrei detto che gli italiani sono burloni, gli piace scherzare e che sono brava gente, perchè un giorno anche lui vivrà qui e non lo vorrei vedere con dentro il seme dell'odio razziale.
Forse chi ha messo questo cartello non ha visto il film la vita è bella, da cui è tratto il dialogo sopra. Forse si sente talmente ricco da dimenticarsi come iniziò quel lavoro, forse non ha figli, forse odia il mondo......forse è solo un poveraccio come noi.


Lorenzo