giovedì 21 aprile 2011

Il sale della terra


 

"Tu sei il sale della terra, la luce del mondo"
Con queste parole che continuavano a frullargli in testa si alzò dal letto e ando a lavarsi come tutte le mattine prima di andare al lavoro.
L'odore del caffè permeò ogni parete e ogni angolo della casa, molto piccola a dire il vero, ma abbastanza confortevole per le sue esigenze. Cucina, camera da letto, bagno.
Ancora un po' confuso per quella frase che continuava a materializzarsi nel suo cervello come se detta da una voce interna, prese l'auto per recarsi al suo ufficio, situato in uno dei grattacieli più alti di New York, o almeno credeva fosse New York, così gli avevano sempre detto. Lui che da quella città non si era mai mosso.
Prese posto in una seggiola di fronte a una scrivania e iniziò la giornata lavorativa.
Scartoffie e ancora scartofffie, sempre uguale la giornata, e poi questa assenza di luce, solo luce artificiale intorno a me.
A volte pensava al sole, gli avevano detto che fuori c'era una stella che mandava luce naturale ma ancora non era in grado di vederla, troppo presto gli dissero. E poi quelle intere giornate rinchiuso in quello scantinato, immobile, senza pasti che ogni tanto doveva subire e con frequenza sempre maggiore.
Un guardiano fece capolino dalla porta alle sue spalle: " preparati, fra un po' toccherà anche a te".
" Toccherà cosa?" Chiesi io. La risposta fu secca e perentoria: è il tuo turno, gli disse il guardiano.
Tu sei il sale della terra, la luce del mondo.
Sentiva questa frase sempre più presente in ogni fibra del suo corpo, come se scaturisse dal suo interno e con una gran voglia di ripeterla ad alta voce, ma desistette dall'intento reprimendosi a gran fatica.

Si ritrovò nuovamente in uno di quegli scantinati, stavolta era molto umido e caldo. Un lungo corridoio poco illuminato verso il fondo...." tu sei il sale della terra, la luce del mondo.."
" dai è il momento..vai!"
Le pareti iniziarono a muoversi all'impazzata, un forte senso di soffocamento pervase tutto il fiso fino ai polmoni. Una forte spinta si impossessò di tutto il suo corpo e si vide spinto verso quell'uscita in fondo e la luce sempre più grade. " Oddio, sto morendo" e inizio una preghiera farfugliata misto a pianto e disperazione.

" tu sei il sale della terra...."
Sala parto dell'ospedale nazionale di New York, tredicesino piano.
Il prete in posizione solenne stava dando l'estrema unzione a Marta, una immigrata clandestina incinta da 8 mesi negli ultimi minuti di vita.
" Preghiamo sopra di te poichè l'orazione  ti salverà dall'inferno. Con questo olio ti perdoni il signore e ti rimetta da tutti i peccati......."
L'altro prete prese in mano il nascituro appena partorito e disse " tu sei il sale della terra, la luce del mondo, con questa acqua e questo sale io ti battezzo affinchè i tuoi organi siano purificati e pronti per essere trapiantati agli agnelli di Dio che soffrono e pregano............"


Report File 55435, NEW YORK, ore 16,45
Maschio meticcio, buona salute, pronto per banca dati organi, battezzato, disponibile da subito.

Reparto Organi di ricambio, Dott Padre Marco. Fine File


Lorenzo

14 commenti:

  1. Sti preti.. ne sanno una più del diavolo.

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  2. Bisogna arrivare in fondo, per capire, poi lo rileggi e lo leggi ancora e accompagni questo evento fino alla fine con un misto di stupore-empatia-partecipazione.Il finale è tragico, ma il più delle volte è lieto e peccato che non ne resti traccia nella nostra memoria, a meno che alcuni attimi di smarrimento o di timore che ci assalgono durante la vita, non siano un flash del viaggio che compiamo per venire al mondo.
    Un racconto che mi ha incantata e turbata.
    Cristiana

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  3. E' da brividi sto post, Lorenzo, ma è giusto ke tu l'abbia pubblicato. I mangiapane a tradimento (i preti) m'hanno sempre fatto senso perchè le loro mani sono più lisce di un telo di seta e più sporche d'uno strofinaccio x lavar i pavimenti!
    Il racconto è veramente toccante e più che mai reale!
    Spero ke ....vabbè è meglio ke non lo dica!
    Uno strabacio Lori anome di tutte le donne, di tutti i bambini egli uomini ke non sono mai nè nati nè morti x nessuno.
    Elisena
    P.S.. Ke antipatica la parola ke esce ogni volta x pubblicare il commento ((((

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  4. @ Elisena e Cristiana:
    E' un vecchio racconto che scrissi molti anni fa, mi è venuto in mente e l'ho riscritto rivisitando un pochino l'ambientazione, ma il senso è sembre uguale.
    Dici bene Elisena, è un racconto mangiapreti:)))
    In questa ambientazione, cioè un ospedale cattolico, esiste un reparto dove fanno nascere i bambini per poi rivenderne gli organi. Ovviamente è di tipo fantascientifico, non esiste certo nella realtà, ma il mio intento era di stupire si con il finale, ma anche far riflettere sul senso della preghiera, delle orazioni e dal fatto che in nome della religione, ma non di Dio, si possono compiere atti contro la stessa umanità e etica.
    Grazie Cristiana per esserne rimasta incantata, un bel complimento. E grazie Elisena per il tuo di complimento.
    Mi sono cimentato nello scrivere un racconto, consapevole che non è certo il mio forte ma soltanto un esercizio e la voglia di dire delle cose. Mi sembra un buon motivo lo stesso per scrivere:))
    Grazie
    Lorenzo

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  5. Eccome se lo è un buon motivo x scrivere.
    Ancora complimentoni Lorenzo e anke se il racconto è inventato, sappi ke il commercio degli organi dei piccoli nati nel cd 3° mondo esiste davvero e tu lo hai esposto in una maniera vera e sentita!
    Aribacione!
    Elisena

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  6. E chi può dire che non sia reale?
    Facciamo una ipotesi "fantascientifica": Marta ti ha suggerito, senza che tu lo sapessi, l'ispirazione per farti portare nel mondo una traccia della sua esistenza e della sua sventura.
    Ricordiamoci che a volte nel mondo c'è tanta cattiveria, ci sono tantissimi abusi che vanno anche oltre la nostra "umana" immaginazione.
    Prima credevo in Dio e no nei preti...il mio giudizio si è ancora modificato... Dio esiste?
    Non lo so. E se esiste perchè permette che i suoi stessi ministri facciano tanto male?
    Domande scontate le mie. Ma non riesco a non farmele e, cosa più devastante, non riesco a darmi una risposta. E, spesso, nel momento in cui me l'ero quasi data... ho saputo di ulteriori nefandezze.
    E restiamo così... sospesi nel "VUOTO" a pensare ... privi di ogni possibilità di agire come vorremmo e come Iddio dovrebbe fare.
    Forse che Iddio abbia dato la possibilità a Marta di ispirare Lorenzo?...
    Vi prego, non datemi della matta...i pensieri sono, a volte, schegge.
    Saluti a tutti. Ciao Lorenzo. BUONA PASQUA!

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  7. Un racconto dolorosamente possibile e, forse, già realtà.
    Il finale è un pugno allo stomaco.
    Quante atrocità si compiono in nome di Dio ed anche in nome della Scienza?
    Gente pagata a poco prezzo, disperati per lo più, che si sottopongono a sperimentare, sulla propria pelle, l'effetto dei farmaci.
    Persone che, consapevolmente, si privano degli organi per necessità di denaro.
    E bambini, come questo del tuo racconto, che nascono già con un destino di morte e che nulla possono fare per cambiare.
    Siamo andati troppo in là e, forse, non eravamo ancora pronti.
    Ad una scienza così avanguardistica non corrisponde una intelligenza, ed una sensibilità umana, di ugual spessore.
    Evito di soffermarmi sull'ipocrisia della religione cattolica e sul valore che essa dà alla vita umana.
    Una religione ipocritica, cieca ed ottusa, medievale, che io assolutamente disprezzo.

    E'un racconto buio, questo tuo Lò, perchè bui sono questi anni, buio è il futuro e bui sono i traguardi che l'uomo, troppo spesso in associazione a delinquere con Dio, si prefigge.
    Finchè ci saranno uomini che si arrogano il diritto di assolvere altri uomini, in nome di un Dio, feroci nel voler perseguire quella che declamano come la sua volontà, non vedo alcuna speranza per l'uomo.

    Un bacio
    Mari

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  8. P.S. - Ovviamente, Lò, il mio discorso sulla scienza è da intendersi sull'uso disonesto che se ne fa e, quando parlo di disprezzo della religione cattolica, me la prendo con il suo insegnamento ipocrita e fuorviante.
    Marilena

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  9. Ancora tante grazie Elisena per i complimenti:)))
    Purtroppo quello del commercio degli organi è una triste e vera realtà, nessuna finzione.
    Ci sono mercanti di irgani, im maggioranza americani ma anche tedeschi e olandesi, che fano una vera e propria spesa nelle favelas di Rio de Janeiro.
    Lorenzo

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  10. Miryam, esiste un posto nel mondo dove Dio si possa sentire a suo agio?
    Credente o non credente credo che il problema sia di noi uomini e non di Dio.
    Non so se egli è fatto a nostra immagine e somiglianza, credo che si vergognerebbe ad iniziare dai suoi stessi preti.
    Un racconto verosimile Miryam, nello stile fantascientifico che è il filone narrativo che più prediligo.
    Scritto in modo molto superficiale, men e rendo contro, ma con un messaggio all'interno credo importante.
    Anzi, a leggere bene, più di uno.
    ma come disse U. Eco: credo che l'autore di un racconto debba essere proprio l'ultimo a proferire parola:DDDDD
    grazie della bella riflessione Miryam e contento che ogni tanto tu riappaia, spero tutto bene a casa.
    Lorenzo

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  11. Il finale è da pugno nello stomaco, mi piacciono i finali, di qualunque genere siano, a lieto fine o no, ma credo debbano lasciare un messaggio, altrimenti lo scrivere è puro esercizio stilistico.
    Una realtà possibile e magari già superata.
    Grazie
    Lorenzo

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  12. Ma certo Marilena, riferito al tuo secondo commento.
    La scienza in sè è sapere, è migliorare la nostra concezione del mondo e conseguente capacità critica. Io, come te e voi commentatori, non me la sono mai presa con la scienza ma semmai con la tecnica, che è l'uso che ne fa l'uomo del sapere.
    Sapere tecnico e sapere scientifico sono due cose molto diverse. L'uomo, nel caso del mio racconto, è totale preda della tecnica, dove l'etica viene stravolta e, in questo caso, l'uso della religione è una sorta di paravento. Un po' come le guerre che si fanno nel nome di DIO, vale per tutte le religioni.
    Non credo che a un Dio piaccia vedere questi spettacoli, invece magari ai suoi adepti si.
    Lorenzo

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