sabato 30 marzo 2013

Enzo Jannacci e la sua fabbrica



Diciamo la verità, molti di noi si erano dimenticati di Enzo Jannacci, e come sempre succede è da morti che certi artisti fanno parlare di sè.
Eppure ci ha accompagnato, specialmente noi più che cinquantenni, per tutta la vita, le sue canzoni sono sempre rimaste un refrain nella nostra mente, sia nel bene che nel male, e ogni volta che si parlava di lui tutti comunque lo conoscevano.
Il motivo è uno solo, Enzo jannacci è l'antidivo per eccellenza, anzi è stato, perchè è scomparso ieri, in silenzio e non perchè si era ritirato dalle scene, ma perchè non ha mai fatto parlare di lui, se non in TV per le sue esibizioni canore.

Lo dico senza retorica, assolutamente in modo sincero, ora si, sento la mancanza. L'idea che sia scomparso mi ha lasciato un vuoto dentro, forse solo perchè tutti sapevamo che c'era, che prima o poi avrebbe fatto sentire la sua voce non bella ma adatta al personaggio, alle canzoni, al suo cabaret.
Jannacci proveniva da quella scuola cabarettistica umoristico-sociale che è stata ed è ancora la scuola milanese, fatta da personagi come Giorgio Gaber, Svampa, Patruno, con puntate però in quella scuola canora genovese allora frequentata da Tenco , Lauzi, e altri.
Personaggio poliedrico e, lasciatemi il termine, policulturale. Medico chirurgo fece parte dell'equipe di Barnard nel primo trapianto di cuore al mondo, per poi specializzarsi in medicina negli USA. Cantante, autore di musiche e canzoni, attore sia di cinema, di teatro e di cabaret e soprattutto, grande creatico artistico, mai banale sempre originale e sottilmente e intelligentemente impegnato politicamente.

Vorrei qui ricordarlo con un brano a mio giudizio toccante, Vincenzina e la  fabbrica. Sembra quasi, ascoltandolo, di sentire il dolore e la solitudine  di questa ragazza che va al lavoro.

Lorenzo




giovedì 28 marzo 2013

Brian Viveros oggi










Le varie influenze che egli prende oggi  in prestito vanno dal wrestling alla religione, ma alla fine, riesce a lasciare la sua impronta unica su ogni pezzo d'arte che crea.
L'artista  espande ulteriormente il suo stile dove caratterizza spesso donne estremamente sensuali dietro un'aura di stile pin up apparentemente più pulita rispetto prima.
La sua caratteristica non è cambiata rispetto gli anni passati, lavora ancora  con i ritratti al posto di immagini complete del corpo. Lo stile Viveros però porta oggi  un peso di emozioni e sentimenti che, spesso nascosto sotto lo sguardo delle sue creazioni femminili, spaziano nella vita quotidiana della donna di oggi.
Lo stile a me sembra migliorato specialmente nell'uso meno forte del colore.

Lorenzo

sabato 23 marzo 2013

Infinita Tristezza


Alla fine della giornata, di questa giornata vociante e assurda, che pena, che tristezza questa ennesima piazza italiana disperata che ha voglia  farsi ingannare.
Al di là della possibile blasfemia, mi chiedo  come si faccia, come si faccia solo a scrivere una cosa simile?
Significa per forza di cose che questi individui hanno venduto la loro dignità.

Lorenzo

giovedì 21 marzo 2013

Nick Cave & The Bad Seeds - Into My Arms

 

Non credo in un Dio interventista (nell' inervento di Divino)

Ma so, tesoro, che

se anche ci credessi m'inginocchierei a chiedergli

Di non intervenire quando si tratta di te

Di non toccare neppure un capello sul tuo volto

Di lasciarti come sei

E se lui ritenesse di doverti guidare

Che ti guidi allora fra le mie braccia



Fra le mie braccia, Signore

Fra le mie braccia, Signore

Fra le mie braccia, Signore

Fra le mie braccia



Non credo nell'esistenza degli angeli

Ma guardandoti mi chiedo se sia davvero così

E se ci credessi li convocherei tutti

Per chieder loro di aver cura di te

di accendere per te una candela

che renda luminoso e chiaro il tuo cammino

E di procedere, come Cristo, nella grazie e nell'amore

E di guidarti fra le mie braccia



Fra le mie braccia, Signore

Fra le mie braccia, Signore

Fra le mie braccia, Signore

Fra le mie braccia 



Ma io credo nell'amore

E anche tu, lo so

E credo che esista una qualche strada

Che si possa percorrere, insieme

E allora tenete accese le candele

E fate che il suo viaggio sia luminoso e puro

Così da farla ritornare

Di nuovo e per sempre



Fra le mie braccia, Signore

Fra le mie braccia, Signore

Fra le mie braccia, Signore

Fra le mie braccia

Nick Cave

martedì 19 marzo 2013

Insensibilità oltre le aspettative



Una notizia che non conoscevo perchè mi era sfuggita questa ripresa. Trovo molto bello che la chiesa abbia scelto il Card. Tauran per l'annuncio.

La malattia non come condanna ma come elemento della vita umana.

Lorenzo


A chi ha seguito l’Habemus Papam non sarà sfuggito un “sofferto” modus nel parlare del Cardinale protodiacono Jean-Louis Pierre Tauran che dalla finestra su Piazza San Pietro ha annunciato il nome di Jorge Mario Bergoglio come il nuovo vescovo di Roma.
Poco dopo su Facebook sono comparse alcune pagine che ironizzano pesantemente sul modus di parlare e sulle “movenze” del cardinale.
Il titolo, “Il Tossico Che Ha Annunciato Il Papa”.
La descrizione, “L’uomo che si è fatto la fumata bianca”.
Le pagine, al momento, hanno rispettivamente 46.000 e 10.000 like e registrano un trend in continua crescita.
A prescindere dalla mancanza di buon gusto si passerebbe su tale imbecillità senza null’altro aggiungere… se non fosse per la triste circostanza che il cardinale Turan è affetto dal morbo di Parkinson.
Per chi non lo sapesse - e dubito che nessuno lo sappia – il morbo di Parkinson è una malattia degenerativa, altamente invalidante, che porta alla morte.
Gli imbecilli che hanno creato le pagine sappiano, dunque, che la loro ironia non fa per nulla ridere…
Il loro operato e le loro azioni sono un’offesa feroce a tutti quei malati ed a tutte le famiglie di coloro che sono devastati da questa malattia.
E dico devastati. Perché il Parkinson è come il cancro. Non lascia grandi speranze.
Che questi imbecilli scherzino con tutto e su tutti… ma abbiano un minimo, dico un minimo soltanto, di buonsenso. Un minimo di sacrosanto rispetto.
E soprattutto un briciolo di sensibilità e d’intelligenza.
Fatelo almeno per voi stessi.
Per evitare di apparire identici ad un anonimo branco di pecore, coi cervelli spenti, addormentati, inconsapevoli di ferire ed offendere senza nemmeno forse saperlo… capaci unicamente di premere un bottone su Facebook e farsi una mezza… non saprei nemmeno quanto “allegra” risata.


Tratto dal blog di A. Lupetti e copiato da Facebook

Lorenzo

lunedì 18 marzo 2013

Il mondo che cambia




Non mi piace questo Papa, lo dico subito senza troppi giri di parole.  Non mi è mai piaciuto da subito, da appena si è sporto dalla finestra di San Pietro e anzi ho provato una sorta di nostalgia verso l'intelligenza del papa precedente.
Sono bastate due camminate e una corsa in auto " normale" per far(ci) dimenticare il predecessore, sono bastati due inchini, un crocefisso di ferro e "tanta poverta da ostentare" per farcelo subito piacere a prima vista. Complice di tutto i mass media, ma anche i fedeli accorsi. Al popolo sempre più povero piace vedere un "povero" al potere, è come loro...senza via di uscita.
Questo io contesto: " Che il cambiamento debba sempre e per forza passare per la povertà e da se stessi"! Tipico della filosofia di Loyola: " Chi vorrà riformare il mondo cominci da se stesso"
Sembrerebbe di primo acchito un comandamento all'insegna della bontà e della rettitudine, ma così non è.
La nostra società è fondata sullle leggi e sul rispetto di esse. Leggi fatte dagli uomini per governare gli uomini stessi, il proverbiale stato laico. ma noi pretendiamo si coerenza e rispetto ma non l'esempio, il santo, il conducator. Mi fanno ridere quelli su facebook che postano foto con aforismi di grandi politici oppure, peggio ancora, di presidenti che vivono da pensionati in cascine poverelle. Sono fatti loro, è un problema personale, per cambiare le cose i personalismo devono starne fuori, sono le leggi che contano.
Ripeto qui un mio breve concetto di cui sono fermamente convinto:
 Credo fermamente che per riformare una istituzione o per lasciarne un'impronta che funzioni nel tempo ci vogliano persone perbene, Il resto è temporaneità.
Però quello che non mi piace è il fatto che per cambiare bisognia per forza passare attraverso la povertà oppure tramite i suoi segni.
Non critico questo Papa anche se a me non piace, critico i giornalisti e gli opinionisti che per il fatto che rinunci agli agi significhi che sia la strada per il cambiamento.
Questo io rifiuto, come rifiuto la logica grillina che per cambiare i parlamentari debbano diventare più poveri
.

Io non sono per  lo status quo, chi mi conosce sa bene come la penso, ma non ho mai voluto intraprendere la strada dell' abbattere tutto. No, non voglio, lo devo a chi è morto per questa Repubblica.
Voglio allora persone perbene come i due presidenti di camera e Senato, non mi interessa se poi uno ha elogiato Berlusconi sulla lotta alla mafia, ma so che è nel partito opposto alla mafia stessa, eletto fra le fila di onorevoli che lottano per una Italia più giusta, attraverso le riforme democratiche.
Ed ecco allora che si sta prospettando un mondo, con queste due figure agli opposti, ma a favore della povertà del popolo quale condizione necessaria, che vuole andare a ritroso, dimenticare alcune importati scoperte scientifiche come i vaccini, visti come il male delle multinazionali, i cambiamenti climatici come unica opera dell'uomo perverso e tecnologico per imporre una filosofia di vita che si chiama DECRESCITA o decrescita guidata e sostenibile  ( da chi?) credendo il progresso il male assoluto.
Portatore di questa filosofia è Casaleggio, vero e proprio guru di Grillo e del M5S, il quale si rifà alle teorie filosofiche di Serge Latouche( molto seguito in Italia dalla destra radicale a dalla sinistra antagonista) per un mondo che in sostanza rinunci alle proprie merci e ai propri agi. In che modo ancora non si sa ma il farsi vedere sempre dal popolo come portatore di "povertà necessaria al cambiamento" è già indice di chi deve rinunciare per primo, il resto poi si vedrà a decrescita avvenuta.

Lorenzo

Seda PensieriParole

Finalmente un candidato perbene

 



 Ci siamo. Oggi abbiamo presentato le firme per la mia candidatura alle primarie di Roma Bene Comune.

Mi candido sindaco di Roma per cambiare la città che più amo al mondo.

Roma soffre: si sono persi senso etico e di comunità, organizzazione e servizi, capacità di innovazione e forza produttiva.

Sogno invece una città che funziona, con una gestione trasparente, che rende la vita delle persone che ci vivono più facile, più sicura, più veloce. Una città internazionale che moltiplica le opportunità per tutti.

Sogno una città che non ha paura. Una città che difende e valorizza le donne. Una città che attrae, che cresce in modo etico, intelligente ed ecologico, che ridà valore al dinamismo culturale, che si riprende il ruolo che le spetta nel mondo.

Sogno una città accogliente, capace di far sentire cittadini, turisti, pellegrini e studenti protetti; una città disponibile a rilanciare la solidarietà, che aiuta chi è più vulnerabile, che sa essere a misura di bambino e fa riscoprire il gusto di sorridere per strada.

Per costruire la nostra Roma serve ambizione internazionale, servono dedizione e cura, serve integrità morale. E servono impegno, entusiasmo, determinazione.

Roma ha bisogno di tutte le nostre energie, di idee innovative e voglia di lavorare, di tutto l’aiuto piccolo o grande che ognuno vorrà dare.

Saremo in tanti, tutti coloro che amano Roma e che desiderano contribuire a una svolta storica per la città, per non lasciare ancora che vincano le solite vecchie logiche di potere e di appartenenza partitica: con noi finirà l’epoca dei privilegi e dei favori e inizierà quella dei diritti e delle possibilità.

Il Comune di Roma sarà efficiente, aperto, capace di fornire servizi a chi ne ha reale bisogno e ne ha davvero diritto. Ogni incarico amministrativo sarà attribuito solo per capacità e curriculum. La nostra città ci assomiglierà: idee, merito e competenza saranno gli unici amici a cui il Comune spalancherà le porte.

Sono consapevole della grande sfida che ci aspetta, ma sono convinto che la volontà di infondere vita e forza a Roma farà crescere una fiducia contagiosa che permetterà di unirci e lavorare ogni giorno per ridare dignità e ambizione alla Capitale d’Italia. Io ho fiducia, sento l'energia di Roma, voglio accendere il vostro entusiasmo e cambiare insieme il futuro della città che amiamo.

Condividete l’appello e registratevi a questo sito per restare in contatto ed essere informati sul primo incontro che segnerà l’inizio del nostro cammino.

Per Roma, insieme.

Ignazio Marino, candidato alle primarie per sindaco di Roma


Lorenzo

domenica 17 marzo 2013

Le contraddizioni prima o poi fuoriescono




 Una giusta analisi di Lettera 43


 I grillini che il 17 marzo, contravvenendo agli ordini del loro leader, hanno votato per Pietro Grasso, hanno dato prova di come la forma partito, intesa come organizzazione rigida e dirigistica, non sia più oggigiorno riproponibile. Nemmeno nella forma del centralismo democratico che il Pd, almeno da parte di chi viene dalla tradizione comunista, conosce bene.
Oggi un partito è una libera associazione di individui che si riconosce in alcuni principi che ne determinano l'identità, ma dentro un perimetro che consente il dispiegarsi di un'amplia dialettica interna.
LA CONTRADDIZIONE DI GRILLO. Pretendere poi, nella fattispecie, di governare in regime di assolutismo un movimento nato e prosperato nella Rete è una contraddizione in termini che Beppe Grillo sembra disconoscere.
Dal suo punto di vista, può risultare una posizione comprensibile perché là dove essa nasconde il timore che il 'liberi tutti' possa stravolgere cardini e linee guida che ne costituiscono il patrimonio più prezioso.
La non partecipazione ai talk show ad esempio, che ha fatto molti discutere e che ha portato a una prima limitata diaspora interna, deve essere una regola inderogabile perché costituisce una discrimine rispetto ai rituali delle vecchia politica. Violarla, significa venir meno a quei criteri comportamentali che qualificano il Movimento 5 stelle come antagonista.
SCELTA IN LINEA CON IL MOVIMENTO. Detto questo, ed una volta appurato che certe scelte non sono antitetiche alle linee guida costitutive, Grillo sbaglia quando pretende il diritto di ultima parola anche su decisioni che si inseriscono perfettamente nell'ideologia del partito. Come appunto votare Boldrini e Grasso per la presidenza delle due Camere. Sono persone che rappresentano una rottura rispetto al passato, e che vantano un curriculum non compromesso con clientele e logiche spartitorie.
Perché mai i grillini non avrebbero dovuto votarli? Non sono loro i primi a fare del ricambio della classe dirigente un punto fondamentale del loro programma?
Grillo, invece che dare adito a inutili psicodrammi interni, avrebbe fatto bene ad assecondare la scelta di quanti dei suoi (alla fine una esigua minoranza, ma sufficiente ad essere determinante per l'elezione di Grasso) trovavano del tutto coerente votare i due candidati proposti da Bersani. Le imposizioni, i veti, in questi casi meglio lasciarli ad altri. La tragica figura fatta da Scelta Civica dovrebbe suonare in questo senso da monito.
MONTI, L'ESEMPIO DA NON SEGUIRE. Il loro capo, Mario Monti, ha costretto i suoi parlamentari ad assumere una pilatesca e barbina posizione di neutralità mentre lui, di soppiatto, trattava per se stesso la miglior rendita di posizione. Con una disinvoltura e un cinismo che ne squalificano ogni residua credibilità, per quanto già molto compromessa della sua 'salita' in politica.
Ovviamente il niet di Grillo non è paragonabile a quello dell'ex premier, tanto diverse sono le motivazioni che li sottendono. Però per il comico è un' utile lezione di cui far tesoro. Se già di per sé il no per partito preso è un atteggiamento sterile e inconcludente, riproporlo di fronte a persone e contenuti che incarnano un rinnovamento e una soluzione di continuità rispetto al passato rischia di essere una scelta masochista.

Domenica, 17 Marzo 2013

Fonte

Lorenzo

mercoledì 13 marzo 2013

Habemus Papam



Eletto il nuovo Papa. Molti si aspettavano un papa sudamericano e molti uno nero.
Beh sono stati accontentati tutti e due i gruppi.

Regola 36:
" ‘Ciascuno persuada sé stesso, che coloro che vivono sotto la ubbidienza, sono condotti e diretti dalla divina provvidenza; e che perciò debbono lasciare che i superiori lo trattino come se fosse un cadavere, che si lascia far tutto senza lagnarsi; ovvero come il bastone di un vecchio, il quale colui che lo tiene in mano se ne serve quando, dove, ed in qualunque cosa egli vuole ".

Lorenzo

sabato 9 marzo 2013

Riformismo all'italiana




"A noi italiani piace  cambiare sempre le regole, anche quando siamo nel pieno del gioco.
Il tutto per poi non concludere mai una beata mazza.
Abbiamo anche l'ardire di chiamare tutto questo: Riformismo"

Lorenzo

Medici legali nazisti



Al sig. Cicchitto  vorrei far loro conoscere se i medici che hanno oggi  visitato il suo padrone sono simili a questi. Se no, come io credo, statevene zitti, nel rispetto delle reali vittime di questi mostri.

Riguardo agli esperimenti che hanno avuto luogo nel lager di Ravensbrück, furono effettuati fra l'estate del 1942 e l'estate del 1943. Gli esperimenti vennero condotti nell'ospedale del lager, sotto la direzione del professor dottor Gebhardt, SS Brigadeführer.
Il professor Gebhardt era a capo del sanatorio di Hohenlychen a Hohenlychen (Mecklenburg). Gli esperimenti si svolgevano con l'aiuto del Dott. Fischer, che era l'assistente del professor Gebhardt. C'era inoltre un altro assistente di cui non conosco il nome. Parteciparono al loro svolgimento i seguenti medici del lager: dottoressa Herta Oberheuser, dottor Rolf Rosenthal, dottor Schiedlausky; tutte le infermiere tedesche che erano impiegate in quel periodo nel lager e due prigioniere tedesche (Schutzhaftgefangene): Gerda Quernhein e Fina Pautz, prestavano assistenza.
Furono scelte le prigioniere politiche polacche in custodia protettiva giunte con i trasporti da Varsavia e da Lublino, in tutto ne vennero selezionate 74. Tutte coloro che furono scelte erano donne in buona salute e di buona costituzione. Molte erano studentesse. La più giovane aveva 16 anni, la più vecchia 48.
Gli esperimenti dovevano essere effettuati per scopi scientifici, ma non avevano niente a che fare con la scienza. Vennero effettuati in circostanze orribili. I medici ed il personale di supporto non era addestrato. Gli ambienti non erano né asettici né igienici. Dopo gli esperimenti, le pazienti venivano lasciate nelle stanze ancora sotto shock senza aiuto medico, senza l'aiuto di un'infermiera o qualsiasi controllo.
Le operazioni venivano fatte secondo la volontà dei medici con strumenti chirurgici non sterilizzati. Il dottor Rosenthal, che ha effettuato la maggior parte delle operazioni, si distingueva per il suo sadismo.
Verso la fine del 1943 gli esperimenti vennero effettuati nel "bunker" che era l'orribile prigione del lager. Le vittime venivano operate lì perché avevano cercato di opporsi e le operazioni venivano condotte nelle celle senza neppure lavare le parti del corpo che sarebbero state operate. Questa era "l'atmosfera scientifica" nella quale venivano effettuati gli esperimenti "scientifici". Tutti gli esperimenti erano effettuati sulle gambe e le pazienti venivano narcotizzate.
Gli esperimenti erano divisi in due gruppi principali:
1. Esperimenti che prevedevano l'infezione del paziente.
2. Esperimenti asettici sperimentali.
Nel primo caso veniva aperta una ferita nella gamba che successivamente veniva infettata con batteri. Vennero usati lo stafilococco aureo, il malignum dell'edema, il bacillo della cancrena gassosa e il tetano.
Weronika Kraska, infettata con il tetano morì dopo alcuni giorni.
Kazimiera Kurowska fu infettata con il bacillo della cancrena gassosa morì anche lei dopo alcuni giorni.
Con il malignum dell'edema furono infettate Aniela Lefanowicz, Zofia Kiecol, Alfreda Prus e Maria Kusmierczuk.
Le prime tre morirono dopo pochi giorni mentre Maria Kusmierczuk sopravvisse all'infezione. Rimase malata per più di un anno, oggi ma è viva ed è prova vivente.
Venivano utilizzati piretici (stimolanti della febbre) le ferite infettate provocavano velocemente la malattia.
Molte delle pazienti rimasero malate per mesi e quasi tutte rimasero zoppe.
PerchÈil professor Gebhardt, con la sua formazione, effettuò questi esperimenti? Per esaminare i nuovi farmaci dell'industria chimica tedesca; principalmente vennero usati il cibazol e l'albucid. Anche il tetano venne trattato in questo modo. I risultati del trattamento non venivano controllati, o se veniva fatto la metodologia era inadeguata, superficiale, e di nessuna utilità.
Gli esperimenti asettici consistevano in operazioni sulle ossa, sui muscoli e sui nervi. Controllavo le ossa eseguendo le radiografie. Come addetta infatti avevo il compito di eseguire tutte le radiografie alle pazienti. Fu in questo modo che capii quanto stava accadendo.
Venivano effettuati i seguenti esperimenti:
(a) fratturazioni;
(b) trapianto dell'osso
(c) innesto dell'osso
Le ossa venivano rotte nella parte inferiore delle gambe con colpi di martello e successivamente venivano ingessate con delle pinze (per esempio Janiga Marczewska) o senza pinze (per esempio Leonarda Bien). Dopo diversi giorni veniva rimossa l'ingessatura e la gamba veniva lasciata così fino alla guarigione.
I trapianti venivano effettuati nel modo usuale, salvo che parti intere della fibula venivano tagliate, a volte con il periosteum, a volte senza periosteum. Un esempio tipico di queste operazioni è quella effettuata su Krystyna Dabska.
Per quanto riguarda gli innesti di ossa erano condotti da Gebhardt e dai suoi collaboratori. Durante la fase preparatoria dell'operazione venivano inseriti due tasselli ossei nelle tibie di entrambe le gambe. In una seconda operazione ciascun tassello veniva asportato insieme alla parte di osso vicina e il tutto veniva portato alla clinica di Hohenlychen.
Come operazione supplementare all'espianto questo procedimento venne applicato a due prigioniere in custodia protettiva che - come conseguenza - contrassero una deformazione ossea di tipo osteomelitico. Non si trattava di due prigioniere polacche ma di una tedesca Maria Konwitschka che era Testimone di Geova e di una ucraina Maria Hretschana. Gebhardt era interessato alla reazione.
Gli esperimenti sui muscoli consistevano in diverse operazioni svolte sempre sullo stesso punto nella parte alta o bassa delle gambe. Ad ogni ulteriore operazione venivano tagliati pezzi di muscolo sempre più ampi. Alle volte veniva impiantato un piccolo pezzo di osso nel muscolo (come accadde alla prigioniera Babinska).
Durante le operazioni ai nervi parte dei nervi stessi venivano rimosse (per esempio a Barbara Pytlewska).
E' stata raggiunta qualche risultato [scientifico]? No, affatto: gli esperimenti non sono stati controllati scientificamente e quando fu fatto regnava una estrema insufficienza nella analisi. Non so esattamente cosa facessero con questi pezzi di ossa, di muscoli e di nervi .
Qual'era il destino di quelle prigioniere che riuscivano a lasciare vive l'ospedale? Quasi tutte erano divenute zoppe e sopportavano terribili sofferenze come risultato delle operazioni. Ancora più terribile era la tortura morale inflitta perché da quel momento vivevano con la convinzione che alla fine sarebbero state tutte uccise per nascondere le prove degli esperimenti.
Le autorità del lager, il comandante Suhren, l'aiutante Braeuning e la soprintendente principale Binz, ricordavano attraverso i loro ordini alle vittime che non dovevano dimenticare di essere delle condannate a morte. Infatti ben 6 delle pazienti sopravvissute alle operazioni furono uccise


da: Il cannocchiale AntifascismoResistenza

Lorenzo
 

sabato 2 marzo 2013

Aiuto, si salvi chi può



Siamo alla follia pura


"I nostri avversari ci accusano e accusano me in particolare di essere intolleranti e litigiosi. Dicono che rifiutiamo il dialogo con gli altri partiti. Dicono che non siamo affatto democratici perché vogliamo sfasciare tutto. Quindi sarebbe tipicamente democratico avere una trentina di partiti? Devo ammettere una cosa - questi signori hanno perfettamente ragione. Siamo intolleranti. Ci siamo dati un obiettivo, spazzare questi partiti politici fuori dal parlamento. 
Ci hanno scambiati per uno di loro. Abbiamo un obiettivo, e lo seguiremo fanaticamente e spietatamente fino alla fine." "...i contadini, gli operai, i commercianti, la classe media,tutti sono testimoni... invece loro preferiscono non parlare di questi 13 anni passati, ma solo degli ultimi sei mesi... chi è il responsabile? Loro!I partiti! 

Per 13 anni hanno dimostrato cosa sono stati capaci di fare. Abbiamo una nazione economicamente distrutta, gli agricoltori rovinati, la classe media in ginocchio, le finanze agli sgoccioli, milioni di disoccupati.. sono loro i responsabili! Io vengo confuso.. oggi sono socialista, domani comunista, poi sindacalista, loro ci confondono, pensano che siamo come loro. Noi non siamo come loro! Loro sono morti, e vogliamo vederli tutti nella tomba! Io vedo questa sufficienza borghese nel giudicare il nostro movimento..mi hanno proposto un'alleanza. Così ragionano! 

Ancora non hanno capito di avere a che fare con un movimento completamente differente da un partito politico...noi resisteremo a qualsiasi pressione che ci venga fatta. E' un movimento che non può essere fermato... non capiscono che questo movimento è tenuto insieme da una forza inarrestabile che non può essere distrutta..noi non siamo un partito, rappresentiamo l'intero popolo, un popolo nuovo..." 

Siamo alla follia pura

Lorenzo

La nostra Costituzione oggi





Art. 1 
 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul centro commerciale. La sovranità appartiene al commercio, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. 

Art. 2
 La Repubblica riconosce e garantisce i centri commerciali, sia come singoli sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà economica. 

Art. 3 
Tutti i centri commerciali hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti al consumatore, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica garantire gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.


Lorenzo