martedì 29 maggio 2012

Festa della Repubblica pro terremotati



Il 2 Giugno 1946 è stato il giorno che gli italiani fecero una grande scelta: scelsero di vivere in una repubblica, in una democrazia partecipativa.
Oggi, a pochi giorni dal 2 Giugno 2012, festa della Repubblica, dopo i fatti dei terremoti che hanno colpito l'Emilia Romagnia, facciamo che diventi il giorno in cui gli italiani non hanno lasciato soli le genti di quella terra disgraziatamente colpita.
Questo post è un appello al governo italiano affinchè la parata della festa della Repubblica venga abrogata e quei soldi inviati ai terremotati.
Che sia il giorno il cui tutti hanno scelto di non lasciare indietro nessuno e così costruire un'Italia migliore.
A volte sono i semplici gesti che formano una nuova etica

Lorenzo

domenica 27 maggio 2012

No quest'uomo al Quirinale


E' opera saggia per noi italiani condividere questo post, questo tipo di messaggio. Forse l'ultima speranza, evitiamo che ritorni con più poteri ancora.

sabato 26 maggio 2012

La Paniscia o Panissa



E' un risotto che si fa in quella fetta di territorio piemontese vicino la Lombardia, comprendente le provincie di Novara, Vercelli e Alessandrino. In poche parole le zone di coltivazione del riso. C'è un piccola zona dell'appennino ligure in provincia di Alessandria, nel tortonese, dove questo piatto si fa con delle piccole varianti. Molto probabilmente docuto a molto lavoratori del nord Piemonte o lombardi nei decenni passati che andarono a lavorare in quelle zone.
Il risotto di questa ricetta non è un normale risotto. L'intingolo deve cuocere intorno le 4 ore prima di versarci il riso e comunque il risultato finale deve essere un risotto leggermente brodoso ( ricetta casalese e basso vervcellese ) mentre nella provincia di Novara è pittosto consistente come un normale risotto ed è senza pomodoro.
Avrete capito che le varianti sono molte, a seconda della provenienza geografica di questa regione. Quella che vi proporro è la panissa casalese, senza il soffritto di cipolle e leggermente brodosa ma con la verza ( ingrediente contenuto in quella vercellese e novarese). Insomma una mia versione :DDD
Sono molto importanti i tempi lunghi di cottura e l'inserimento degli ingredienti come da me indicato.

Fare un soffritto con olio di oliva, una noce di burro, pancetta e una manciata di verza, uno spicchio d'aglio e un po' di sale. lasciare soffriggere finchè l'aglio sia leggermente indorato e 200 grammi di pasta di salame.
Aggiungere la salsa di pomodoro ( 250 grammi) e lasciare cuocere per un 15 minuti circa.
Aggiungere mezzo cacciatorino ( meglio sarebbe il salame della Duja conservato nello strutto, chi ce l'ha meglio) tritato fine, i restanti 50 grammi di verza, 3 bicchieri di vino rosso, 200 grammi di fagioli borlotti.
Mettere il coperchio e lasciare cuocere 3 ore, aggiungendo acqua o meglio brodo di carne per non lasciar consumare troppo.
A questo punto aggiungete ancora due bicchieri di vino rosso, tante manciatedi riso a seconda delle persone che siete, in questo caso la ricetta è per 4, e, se l'avete, una crosta di formaggio parmigiano.
Mettete nuovamente il coperchio e lasciate cuocere, girando almeno ogni 10 minuti e lasciando il tutto sempre abbastanza brodoso.
Quando il riso sarà al dente lasciate che si consumi il brodo in eccedenza. Aggiustate di sale, pepe e lasciate riposare senza coperchio per almeno 10 minuti.
Servite in tavola. E' molto buona anche riscaldata, lasciando sempre leggermente brodoso il tutto.

PS:
Da non confondere con la panissa genovese che è tutta un'altra cosa. E' un piatto di farina di ceci cotta come la polenta, tagliata a fette e fritta in olio bollente

Lorenzo

martedì 22 maggio 2012

Vent'anni dopo


"La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione"

Giovanni Falcone

sabato 19 maggio 2012

La mafia ha ammazzato i nostri figli

La mafia alza il tiro.
Non come obiettivi politici o militari, ma ha oggi alzato il tiro sociale: ha dichiarato guerra agli italiani!
La bomba di questa mattina contro l'istituto professionale di Brindisi, dedicato a Falcone e alla Morvillo, ha finora fatto una vittima e sette feriti.
Un chiaro attentato mafioso, oggi avrebbe dovuto fermarsi la carovana della legalità.
L'attentato non è ancora stato rivendicato, ma io penso che sia di chiara matrice mafioso-fascista, forse anche un segnale di alleanza fra le frange mafiose e quelle fasciste.
Ma il punto principale, oltre che politico, è il seguente:

serve ora un forte scatto d'orgoglio contro la mafia da parte di tutti noi


Non è la solita frase fatta, bensì tutti noi dobbiamo sentirci d'ora in poi come i padri e le madri di quei ragazzi, in particolare della ragazza di 16 anni rimasta vittima di questo vile attentato.
E come padre e madre una cosa dobbiamo fare, nessun compromesso contro ogni mafia, nessuno. Altrimenti saremmo soltanto dei genitori vigliacchi.
Anteprima

Lorenzo


lunedì 14 maggio 2012

Slow Motion - By The Slow Mo Guy











Trovo che siano molto bravi questi ragazzi del Slow Mo Guy. Hanno creato video molto interessanti che ci permettono vedere cose che altrimenti non riusciremmo vedere così completamente. Molto di effetto, quindi ve ne propongo alcuni

Lorenzo

Slow Motion - By The Slow Mo Guy

domenica 13 maggio 2012

Addio al calcio di Alessandro Del Piero



Avrei da premettere troppe cose per questo post, una per tutte è che non mi piace più il calcio ormai da molto tempo e ricordo che ero interista.
Ma voglio parlare di un campione del calcio italiano e mondiale: Alessandro Del Piero, nato a Conegliano nel 1974, attaccante della Juventus e per molto tempo della nostra nazionale. 38 anni per un attaccante di calcio e giocare ancora in massima divisione e vincere lo scudetto è già di per se un record mondiale. Se pensiamo poi che tutta la sua carriera l'ha passata in questa squadra, fa di quest'uomo uno dei più grandi campioni di tutti i tempi a mio giudizio, eguagliabile dal grande Totti, ma  questo si vedrà.
Ebbene, tutto questo è però "macchiato" dal comportamento societario : Del Piero sarà ceduto, magari per pochi soldi, quest'anno a qualche squadra/circo di qualche continente dove il calcio è sicuramente un burlesque. Perchè?
Le ipotesi sono molte, le scuse ancora di più, le motivazioni una o due comunque poco credibili. Ma il tutto è coronato dal fatto che il nostro campione avrebbe voluto finire la propria carriera nella Juventus, lui che ormai è il simbolo di quella squadra, come Rivera lo fu per il Milan e mazzola per l'Inter. Un simbolo, una storia, una fedeltà che per ragioni economiche avrà un epilogo poco signorile, e proprio da quella squadra di calcio che da sempre è chiamata la Signora.
E' il nuovo corso degli Agnelli, la quarta o quinta generazione, quelli che da una parte vanno in giro spocchiosamente fregandosene delle leggi, altri che, come pali imbalsamati, parlano senza dire nulla, con quel mezzo sorriso stampato sulla faccia come dei cretiti.
Finiti davvero i tempi di Gianni Agnelli, lui avrebbe fatto terminare a Del Piero la carriera alla Juventus, gli avrebbe trovato un posto in una ditta di famiglia oppure, se ne avesse avuto le doti, a gestire direttamente la squadra di calcio. Avrebbe mandato a casa tutta quella pletora di manichini sorridenti.
Sicuramente, in ogni caso, Gianni Agnelli avrebbe capito che Del Piero ha le sue radici nella Juventus, come la Fiat le ha in Italia, anzi a Torino.
Forse prima di cedere Alessandro del Piero, Gianni Agnelli avrebbe ceduto volentieri Marchionne.

PS: Addio anche a Pippo Inzaghi e Renato Gattuso

Lorenzo

giovedì 10 maggio 2012

Considerazioni inattuali - F.Nietzsche



Osserva il gregge che pascola davanti a te: non sa che cosa sia ieri, che cosa sia oggi: salta intorno, mangia, digerisce, salta di nuovo. È così dal mattino alla sera e giorno dopo giorno, legato brevemente con il suo piacere ed il suo dispiacere, attaccato cioè al piolo dell’attimo e perciò né triste né annoiato… L’uomo chiese una volta all’animale: “Perché mi guardi soltanto senza parlarmi della felicità?” L’animale voleva rispondere e dice: “Ciò avviene perché dimentico subito quello che volevo dire” – ma dimenticò subito anche questa risposta e tacque: così l’uomo se ne meravigliò. Ma egli si meravigliò anche di se stesso, di non poter imparare a dimenticare e di essere sempre accanto al passato: per quanto lontano egli vada e per quanto velocemente, la catena lo accompagna. È un prodigio: l’attimo, in un lampo è presente, in un lampo è passato, prima un niente, dopo un niente, ma tuttavia torna come fantasma e turba la pace di un istante successivo. Continuamente si stacca un foglio dal rotolo del tempo, cade, vola via – e improvvisamente rivola indietro, in grembo all’uomo. Allora l’uomo dice “Mi ricordo”.

Friedrich Nietzsche, Considerazioni inattuali

martedì 8 maggio 2012

mercoledì 2 maggio 2012

Petizione pubblica - Mai più complici



Con cinquantaquattro vittime dall'inizio dell'anno, il femminicidio rappresenta in Italia un'emergenza sociale che non può più essere ignorata. 127 le donne uccise nel 2010, 137 nel 2011.

Rashida Manjoo, la relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne in visita nel nostro paese alla vigilia dell’8 marzo scorso, ha sottolineato che in Italia si deve ormai parlare di 'femminicidio', neologismo coniato per indicare la distruzione fisica, simbolica, psicologica, economica, istituzionale della donna.

Ogni due giorni una donna viene uccisa, spesso per mano di un uomo a lei vicino. Un ex, un fidanzato, un marito.

A fronte dell'ennesimo femminicidio etichettato come 'omicidio passionale' Se non ora quando e Lorella Zanardo, autrice del documentario Il Corpo delle donne, hanno deciso di lanciare la petizione Mai più complici, che sta raccogliendo moltissime adesioni: da Susanna Camusso a Livia Turco, da Renata Polverini ad Anna Finocchiaro, dalla scrittrice Rosetta Loy a Roberto Saviano.
Queste violenze sono crimini, omicidi, anzi femminicidi. È tempo che i media cambino il segno dei racconti e restituiscano tutti interi i volti, le parole e le storie di queste donne e soprattutto la responsabilità di chi le uccide perché incapace di accettare la loro libertà”.

Firma la petizione qui


Lorenzo

A me 'sto governo mette paura