venerdì 30 dicembre 2011

Auguri di cuore e non solo...Buon 2012







Tanti auguri di buon anno a tutti i colleghi della vagoni letto licenziati il 12 Dicembre.
Avete tutta la mia solidarietà e vicinanza.

Lorenzo

Auguri di cuore e non solo...


Tanti auguri di buon anno a tutti i colleghi della vagoni letto licenziati il 12 Dicembre.
Avete tutta la mia solidarietà e vicinanza.

Auguri di cuore e non solo......




Auguri di buon anno a tutti voi, colleghi lavoratori, che avete perso il posto di lavoro.
Avete tutta la mia solidarietà e vicinanza

Lorenzo


sabato 17 dicembre 2011

Buon Natale e Felice Anno Nuovo (Maya permettendo)




Quando il primo degli uomini sarà come l'ultimo dei cani
allora si che sarà davvero un Buon Natale

Lorenzo



venerdì 9 dicembre 2011

A Mona Di Orio


Il suo vero nome era Mona Diorio, una delle più grandi creatrici di profumi al mondo, è morta oggi.
Scrivo questo post perchè la conobbi in treno, nel periodo che sono stato a lavorare a Genova.
Una donna affascinante nella sua semplicità e grande intelligenza.
Avevo la sua amicizia su facebook e 10 giorni fa mi mando un messaggio sull'ultima creazione da lei fatta, un profumo che mi fece sentire in anteprima proprio su quel treno, perchè stava andando a Firenze a presentarlo in anteprima mondiale.

Comico come ci siamo conosciuti e lo voglio ricordare in nome suo

Ero seduto in un compartimento da solo, su un intercity da Ventimiglia a Genova. Arriva lei e mi chiede se poteva sedersi perchè il suo compartimento era pieno di persone chiassose. Ovviamente risposi di si.
Parlammo di Italia, di cibo ( non è una novità per chi mi conosce) di vino, ma io ancora non sapevo che mestiere facesse, mentre il mio era inconfondibile visto che ero in divisa.
Parlammo di filosofia, della Francia ( lei era di Nizza ma di origine italiana) di Parigi, di Firenze, che lei adorava.
Poi chiesi lei che lavoro facesse, mi rispose che vendeva profumi. Io, che non mi faccio mai gli affari miei tentai di indovinare : " Commessa in un negozio"?
No, li vendo fu la sua risposta sorridendo. Alloraio :" Ahh ha un negozio!"
No, li faccio e li vendo. Io, che capisco subito al volo e sapendo che in costa azzurra esistono molto laboratori insistetti in questo modo:" Ahh ho capito ha un laboratorio e vende agli altri"...
Insomma la discussione proseguì tentando di indovinare la sua professione, e non credo che stesse giocando al gatto con il topo, capii che in effetti era una ragazza che non si dava arie.
Vestiva jeans e t-shirt
Alla fine, in poche parole, mi disse chi era, ma il bello è che io non l'avevo mai sentita nominare!
Mi disse che aveva un sito. Io, da buon curiosone dotato di I-Pad andai a vedere: con stupore vidi che era una delle creatrici più famose al mondo, vendeva, e vende ancora, nelle principali città del mondo esolo in profumerie selezionate. In italia solo una ventina.
Rise e mi disse che aveva avuto la fortuna, da ragazzina, di conoscere Edmund Roudnitska, il creatore dei più famosi profumi di Dior, e che capì subito il suo talento naturale facendola di conseguenza studiare in quel campo.
Feci una risata anch'io, un po' imbarazzato e mi fece sentire, regalandomi un campione, la sua ultima creazione: OUD che avrebbe presentato in anteprima mondiale a Firenze... la sua ultima creazione.


Un caro abbraccio Mona

Anteprima


Lorenzo


giovedì 8 dicembre 2011

I colori di una ragazza israeliana di 13 anni - Tali Sorek


Ho ricevuto, tramite una collega/amica, su facebook, questa bellissima e intensa poesia scritta da una ragazza di 13 anni istraeliana di Beersheba.
La condivido con tutti voi perchè quando i sentimenti di una ragazza di soli 13 anni sono quelli quanto scritti sotto, significa che il dolore della vita, quello vero, quello della guerra perenne e del sangue sulle strade, è molto forte.

Avevo una scatola di colori brillanti, decisi e vivi.
Avevo una scatola di colori alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero per il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo per le sabbie ardenti.
Ma avevo l'arancio per la gioia della vita
ed il verde per i germogli e i nidi
ed il celeste di chiari cieli splendenti
ed il rosa per i sogni e il riposo.
Mi sono seduta e ho dipinto la Pace.

Tali Sorek


domenica 4 dicembre 2011

Comunicazione urgente per il Vaticano


Essendo un ascoltatore occasionale di RadioRai vorrei integrare quanto non trasmesso dai microfoni in occasione della giornata contro l'AIDS:

PROFILATTICO

GONDONE

PRESERVATIVO

GUANTO

ANTICONCEZIONALE

ANTIFECONDATIVO

CONTRACCETTIVO

CONDOM

GUANTO DI PARIGI

GOMMINO

SCACCIAPENSIERI

PIGIAMINO

CAPPUCCIO

IMPERMEABILE

NEMESIS

كوندوم



sabato 3 dicembre 2011

Raccolta Differenziata




Voglio proporre questo bellissimo racconto di una blogger che solo da pochi giorni ho scoperto:
Le storie di Anna



RACCOLTA DIFFERENZIATA

Da un mese mi hanno distaccato alla raccolta differenziata, e questo proprio non mi va. Ne voglio parlare col sindacato, appena ho tempo.
Lavoro da tempo all’amiu, ma prima ero in un altro settore. Certo, sempre rifiuti erano, ma non stavo tutto il giorno sul camion. Pulivo aiuole e marciapiedi, e intanto parlavo coi passanti…c’era la signora col cagnolino nero, che usciva presto, alle sette, e aveva sempre tempo di fermarsi a chiacchierare; c’era il signore col suv che parcheggiava sul marciapiede – ma lo faceva perchè aveva un qualche problema fisico, faceva fatica a camminare …- , non ho capito cosa facesse, forse avvocato o commercialista, da come vestiva, e dalla ventiquattrore. Insomma, conoscevo tutti, facevo due parole, e quando ero solo sentivo la musica con l’mp3.
Ora invece sto sul camion, sul predellino in fondo al cassone. Scendo per svuotare i bidoni. Prendo un contenitore, lo appoggio sulla sbarra, premo il pulsante, il dispositivo solleva il bidone, lo rovescia nel container e un braccio mescola la spazzatura; premo di nuovo il pulsante, il cassonetto ritorna giù, e lo metto a posto davanti al portone di casa. Dieci metri, un altro bidone.
Incontro gli amici del quartiere, ma c’è tempo solo per un saluto veloce.
Lunedì plastica, martedì vetro, mercoledì carta, giovedì indifferenziato, venerdì organico. Un bidone, dieci metri, un altro bidone.
Oggi è venerdì, il giorno più brutto. C’è l’organico.
Apro sempre il coperchio, anche se non serve e, a rigore, è una perdita di tempo. Controllo perché c’è gente che non sa fare la raccolta differenziata, che è una cosa seria, e mette giù di tutto. In verità lo faccio anche perché sono curioso della vita della gente, si capiscono tante cose delle persone da questi bidoni. Proprio così, c’è tanta vita nella spazzatura: si vede come la gente mangia, quanto guadagna e quanto spreca…si vede se ci sono bambini, ragazzi o vecchi, uomini o donne, persone sole o famiglie…si capisce da dove vengono… Certo, questo non è un gran divertimento, l’organico puzza. I sacchetti gocciolano; la gente neppure sa che può chiedere la disinfezione dei bidoni…
Apro, un’occhiata veloce e selettiva, smuovo il contenuto. Quanti sacchetti di plastica non biodegradabile. Giro il bidone, lo svuoto e lo ridepongo a terra. Dieci metri. Un altro bidone.
Ecco la signora col cagnolino nero. Per poco non si fa mettere sotto, ha sempre la testa per aria quella lì, chissà a che pensa. Si scusa, saluta.
Apro il coperchio. In questa casa sono attenti all’ambiente, quasi tutti sacchetti di mais. Dieci metri. Un altro bidone.
Che puzza qui. Cos’anno messo? Che schifo, cos’è questo, sangue?
Ma chiudete bene questi sacchetti!
Appoggio il bidone sulla sbarra, lo giro. Mi fermo di colpo, lo riposo a terra.


Ma che fai? Vuota e sali! – Urla il collega dalla cabina.

Il sacchetto giallo, il sacchetto dell’esselunga, si muoveva.
Controllo.
Il sacchetto si muove davvero, anche se impercettibilmente. E qualcosa esce dall’involucro…
Una manina. Una manina minuscola, forse due centimetri.
Esce dal sacchetto lacerato. Bucato da un aggeggio di plastica, illecitamente miracolosamente finito nell’organico.
La manina sembrerebbe essere quella di una bambola - che non dovrebbe stare in questo bidone, ma in quello della plastica – se non fosse che si muove compulsivamente, come a stringere qualcosa; così pure si muove l’involucro giallo da cui esce la manina.
Forse è un’allucinazione. Mi sono alzato alle quattro, sono stanco. Un bidone puzzolente, dieci metri, un altro bidone…dalle quattro di mattina…spazzatura di merda, che mi succede…
Chiudo gli occhi e li riapro.


Sbrigati, dai,…

Ricontrollo.
La manina è sempre lì, la busta di plastica gialla è sempre lì, e si muove.
La afferro con delicatezza, allargo lo squarcio da cui esce la manina
Tiro via il sacchetto e…
E lo prendo in braccio,
anzi, la prendo in braccio.


Forza, siamo in ritardo….

Ti stringo al petto
anche se non so come si abbraccia un bambino e ho paura di romperti.
piangi piccola piangi,
piangi ti prego,
se piangi vuol dire che sei viva,
vuol dire che stai bene e vivrai.
Piangi ti prego…


Che fai? Finisce il turno tra cinque minuti, devo portare Luca a scuola…

Non ho mai stretto al cuore un bambino
e sa dio quanto avrei voluto.
Non so cosa fare,
non so pensare alle cose sentite in tv su come rianimare…
Ti stringo forte e delicatamente insieme
contro la tuta arancione sporca,
e ti massaggio piano sulla schiena.
Devono essere mie le lacrime che bagnano questo corpicino ancora avvolto per metà nella plastica,
appiccicoso di sangue, muco e avanzi di torta con la panna.
E non posso asciugarle perché le mie mani sono impegnate a stringere quest’esserino,
Perché so che se sciolgo questo abbraccio è la fine


Dai sali….


Sara
sei tu, Sara?
Saresti stata Sara se il signore avesse voluto.
Nessuna bambina è stata tanto desiderata,
ma non era destino.
Ricordo lei, quella che avrebbe dovuto diventare la mamma di Sara, la tua mamma, Sara,
nuda nella doccia, seduta a terra, con la testa fra le mani, sotto l’acqua bollente che scorreva, l’acqua colorata di rosso.
Non ci sarebbe stata Sara.
Non ci sarebbe stata più.
E ricordo la sofferenza di lei ogni volta che vedeva un bimbo per strada,
e diceva
guarda che bello, che occhi, che sorriso, che capelli,
guarda come cammina, che buffo,
guarda che capricci,
guarda che disastro ha combinato,
guarda come si è sporcato tutto,
senti come urla,
senti come ride.
e sembrava divertita.
Ma sapevo che pensava a te.
E il mio dolore per lei era ogni volta più acuto.
Si sente sbattere la portiera.


Ma insomma, che succede, si può sapere? - Si avvicina il collega.

Nessuno parla più. Un attimo di silenzio.
E poi un urlo.
Più che un urlo un pianto acutissimo.
Il pianto di un bambino appena nato.
Il pianto sale dall’abraccio delicato della tuta arancione.
Forse sei tu,
sì, sei tu Sara,
nasci ora,
vivrai.
Ora sono sicuro che vivrai.
Come vorrei che lei fosse qui,
che ti vedesse ora,
così bella
- e io che non ci ho mai creduto che un neonato potesse essere bello, così bello -.
Così bella tutta sporca,
ma magari togliamolo questo pezzo di saint’honoré.
Se sei tu Sara
non sei per me, per lei, per noi ,
ma non importa.

Un automobilista suona il clacson. E’ il tipo col suv. Nessuno si muove.
Neppure il collega urla più. Telefona.
E intanto mi spinge in cabina, e in un attimo è alla guida.
Sfrecciamo davanti a una fila di bidoni marroni che nessuno vuoterà oggi. In cinque minuti siamo in ospedale
Tu sei sempre qui tra le mie braccia,
avvolta della giacca a vento arancione, sporca ma calda.
Ecco l’infermiera venirmi incontro, allungare le braccia.
Dico che ti porto io.
ma so che devo cedere
e in un attimo sparisci.
non ci sei già più,
Sara.
Lei non ti ha neppur vista
Non saprà mai come sei bella.


Andiamo, torniamo in sede.

L’autista mi tira via per la divisa. Il cellulare suona - i ragazzi da portare a scuola - ma non risponde. Non parla neppure più. Non sembra avere più fretta.

Raccolta differenziata

Lorenzo

Il principio regolatore





Tutti abbiamo delle linee di demarcazione morali o etiche, religiose o politiche, oltre cui non è possibile andare. Un esempio per tutti è l'omicidio in quanto la vita è da salvaguardare sotto ogni forma. Ma lo stato uccide tramite le condanne a morte oppure con le guerre. Ecco uno scostamento di questa linea di demarcazione.
Allora il tracciare delle linee non serve a garantirci " equità di trattamento", oppure " garanzia di equilibrio" in quanto ognuno, a seconda delle esigenze, può oltrepassare i limiti che ci siamo dati.
Cosa c'è al di sopra di questi confini, come si può fare per garantirci leggi stabili e durature? Nulla io credo, soltanto rifarci a principi regolatori, condivisi da tutti e che siano leggi universali.
Uno di questi principi è l'uomo stesso, al centro della sua stessa società, e per molti al centro del mondo. Leggi molto importanti e giuste sono state emanate proprio salvaguardando questo principio, l'inviolabilità dell'uomo stesso, con le sue libertà e i suoi bisogni.
Uno di questi bisogni e l'eliminare il più possibile le sofferenze, che siano la fame e gli altri bisogni fisici, ma anche quelli etici come le libertà e la libera espressione individuale.
Come ci poniamo di fronte alla vita e, di conseguenza, di fronte alla non vita?
Lasciar vivere perchè non ha lo stesso valore di lasciar morire?
Lo stato permette, anzi, obbliga una persona terza a uccidere un altro uomo ma non permette a un singolo la scelta per la propria vita, perchè?
Domande difficili ma, secondo me, le risposte sono invece facili.
Far vivere e lasciar morire, c'è un nesso logico fra queste due affermazioni, un continuum razionale che parte proprio dalla logica degli opposto vita-morte.
Il dubbio atroce, quello che attanaglia ognuno di noi quando cerca di mettere mano a questioni etiche di tale rilevanza è il seguente:

" C'è differenza fra lasciar morire e dare la morte?"

Se ci limitiamo a parlare di questo argomento sotto forma di libertà siamo perdenti già in partenza, perchè lasciare la libertà del suicidio ( un termine che non mi piace, preferirei chiamarlo, atto finale della propria vita) ci si arresta subito: la libertà del decidere sul proprio atto finale della propria vita si scontra inevitabilmente con la fine di tutte le altre libertà in quanto abolisce se stessa nello stesso istante.
Kant fu nettamente contrario al suicidio. Lo spiega in una frase che, secondo me, potrebbe essere la migliore spiegazione per chi si batte contro l'eutanasia :
" quando ci si da alla morte si distrugge nella propria persona un soggetto capace di decidere liberamente, disponendo di sè solo come un mezzo e non come un fine, portando l'intera umanità ad abbassarsi alla sua stessa persona".
Trovo meraviglioso questo concetto, ma vale soltanto, secondo me, per chi desidera il suicidio come rinuncia alla propria vita e non come scelta in vista di una non-buona-morte.
Kant afferma, in sostanza, che l'uomo non ha il diritto di impiegare la sua libertà per distruggersi.
Ma il concetto e il significato di eutanasia, secondo il mio parere, va molto oltre. Io qui intendo il diritto ad una buona morte, che equivale allo stesso modo di un diritto ad una buona vita.
La morte ci appartiene come la vita e come tale ho il diritto di chiudere quella porta io stesso. Quella stessa porta del MIO tempo che il tempo stesso ha reso me inumano e impossibilitato a vivere la vita come io la concepisco secondo la mia ragione.

( Dedicato a Lucio Magri e a tanti altri )





Lorenzo

lunedì 21 novembre 2011

La terra sotto i Suoi Piedi - Salman Rushdie



Ho appena finito di leggere il libro di Salman Rushdie, scrittore di origine indiana ma residente da molto tempo a Londra, La Terra sotto i suoi Piedi.
Un libro bellissimo, commovente e pieno di considerazioni sentimentali e filosofiche di alto livello, narrate con semplicità e l'ironia di un livello molto elevato. Un racconto duro nel finale ma scorrevole e che prende dalla prima all'ultima pagina. Era dal racconto di margueritte Yourcenar, Memorie di Adriano, che non leggevo un libro di così alto livello.
Ne posto un piccolo brano, corto ma già molto indicativo sulla sua arte di narrare.

La Terra Sotto i Suoi Piedi – Salman Rushdie

“Da molto tempo credo…che in ogni generazione ci siano delle anime, chiamale fortunate o maledette, che semplicemente nascono non appartenenti, che arrivano nel mondo parzialmente distaccate, se vuoi, senza forti legami alla famiglia, al luogo, alla nazione, alla razza; che ci potrebbero essere persino milioni, miliardi di queste anime, tante anime non appartenenti quanto quelle appartenenti, forse; che, in somma, il fenomeno potrebbe essere una manifestazione della natura umana tanto “naturale” quanto il fenomeno opposto, ma uno che in grande parte è stato frustrato nella storia dell’umanità, da una mancanza di possibilità.
E non solo a causa di questo: perché coloro che danno valore alla stabilità, che temono la transitorietà, l’incertezza, il cambiamento, hanno eretto un potente sistema di biasimo e di tabù contro quella forza dirompente e associale che è l’esistere senza radici, in modo che in gran parte ci conformiamo, fingiamo di essere spinti da una lealtà e da una solidarietà che non sentiamo veramente, nascondiamo le nostre identità segrete sotto la pelle falsa di quelle identità che portano il sigillo di approvazione degli appartenenti.
Ma la verità trapela nei nostri sogni; da soli nei nostri letti (perché siamo tutti soli di notte, anche se non dormiamo da soli), ci innalziamo, voliamo, fuggiamo. E in quei sogni ad occhi aperti che la nostra società ci permette, nei nostri miti, nelle nostre arti, nelle nostre canzoni, celebriamo i non appartenenti, i diversi, i fuorilegge, i pazzoidi.
Ciò che non permettiamo a noi stessi, paghiamo fior di lire per guardare, al teatro o al cinema, o di leggere tra le copertine segrete di un libro. Il vagabondo, l’assassino, il ribelle, il ladro, il mutante, l’emarginato, il delinquente, il diavolo, il peccatore, il viaggiatore, il mafioso, il fuggitivo, la maschera: se non riconoscessimo in loro le nostre esigenze meno realizzate, non li reinventeremo volta dopo volta, in ogni posto, in ogni lingua, in ogni tempo.
Una volta inventate le navi ci siamo precipitati al mare, attraversando gli oceani in barche di carta. Una volta inventate le automobili abbiamo imboccato la strada. Una volta inventati gli aeroplani abbiamo spiccato il volo verso gli angoli più lontani del pianeta.
Ora bramiamo il lato oscuro della luna, le pianure rocciose di Marte, gli anelli di Saturno, le profondità interstellari. Mandiamo fotografi meccanici in orbita, o in viaggi a senso unico verso le stelle, e piangiamo alle meraviglie che trasmettono; siamo annichiliti dalle immagini imponenti di galassie lontane immobili come colonne di nuvole nel cielo, e diamo nomi alle rocce aliene, come se fossero i nostri animali domestici. Languiamo per l’alterazione dello spazio, per l’orlo esterno del tempo.
E questa è la specie che si illude che ama stare a casa, che ama cingersi con – come si chiamano di nuovo? – legami. Così lo vedo io.
Non c’è bisogno di darmi ragione. Forse non siamo così tanti, in fondo. Forse siamo dirompenti, associali e dovremo essere allontanati. Hai diritto alla tua opinione. Non dirò altro che: dormi bene, bambino. Dormi bene e sogni d’oro….”


Lorenzo

domenica 20 novembre 2011

Poteri forti




Trovo molto confusa questa fase storica italiana, in questo passaggio di testimone fra Berlusconi e Monti. Ho trovato generalmente un modo "scomposto" di pensare da parte di molti autorevoli commentatori e giornalisti. Non cito intellettuali perchè ormai da anni se ne stanno ben nascosti, tranne qualche rara eccezione.
L'intellettuale oggi preferisce parlare dell'anima, quando invece c'è bisogno di parlare di società, di cosa si voglia fare da grandi.
Vorrei qui postare alcuni miei pensieri riguardo ciò che è successo, e cercare di dare un ordine logico ai fatti.
Innanzitutti chiarisco che il nuovo esecutivo è un governo politico, non fatto da politici di professione.
Questo uso del linguaggio è molto fuorviante, la politica è ormai diventata la bestia nera, quindi sperare in un governo che funzioni deve essere tradotto in governo dei tecnici. Nulla di più falso.
Questo nuovo governo DEVE essere politico, e lo è, perchè le scelte che dovrà operare interessano tutti, il solo fatto di fare delle scelte è politica. Sarebbe meramente tecnico se si limitasse ad una ordinaria amministrazione dello status quo. Forse il governo Berlusconi in questo è stato molto tecnico.
Si parla molto di poteri forti, e questa è invece la mia versione dei fatti:
Da almeno 20 anni è in atto un lento, ma costante, abbattimento delle idee illuministe, tradotte in questa fase storica nella realizzazione delle democrazie, nel mantenimento o ottenimento delle libertà per ttutti, nella laicizzazione delle regole sociali e delle leggi.
L'Europa è la culla dell'illuminismo, con tutte le sue trasformazioni ed evoluzioni: positivismo, hegelismo, marxismo ecc...In ogni caso qui da noi esiste la realizzazione di queste idee nella pratica.
Una buona parte degli industriali europei appoggia queste idee, crede, giustamente, che il benessere di una società non dipensa solo dal redito o dal lavoro, ma anche dalla sua distribuzione più capillare possibile, unita alla libertà di espressionee alla libera circolazione delle idee.
Negli anni 90 inizia l'attacco frontale all'illumismo, in tutte le sue forme, partito inizialmente dal Papa e da una buona parte di industriali, finanzieri, capi di governo e banche centrali che vorrebbero modificare alla radice i rapporti di forza, modificando la società stessa e creando un unico centro di potere, possibilmente nella stessa nazione dove tutto questo nacque: GLI USA.
La politica avventuriera dei Bush ne è un esempio, con la scusa di esportare democrazia hanno, nella pratica, esportato modelli industriali e finanziari.
Ma ecco l'imprevisto, ciò che questi VERI poteri forti non credevano potesse succedere: la nascita dell'Euro, una moneta unica e forte che avesse valore come moneta mondiale.
Per sconfiggere una moneta, o farle perdere valore, si prende di mira una nazione intera, le si tolgono le risorse finanziarie non prima però di averla indebitata per bene. Si cambiano le regole ed ecco il tracollo.
Questo è quello che è successo in questi ultimi anni con la crisi finanziaria mondiale. Una crisi anomala che non ha seguito le normali leggi dell'economia, perchè guidata da alcuni personaggi potenti, i VERI POTERI FORTI.
Federal Reserve, Bank of England, Rothshild e altri..
Questi poteri forti si scontrano ora con altri poteri forti europei, bancari anche loro, ma che vedono nell'euro una alternativa al dollaro. Perchè tutto questo?
Visioni diverse della società. I primi vorrebbero che il mondo occidentale( ristretto però a poche nazioni: USA, Inghilterra, Germania, Francia) diventi una sorta di gruppo finanziario ma senza i mezzi di produzione, senza più industrie, del resto l'inghilterra ormai è già così.
Il secondo gruppo invece vuole mantenere le industrie in Europa, almeno nell'area Euro. Questo secondo gruppo è quella parte di finanzieri e industriali europei che ancora pensano che l'Illuminismo non sia il male da sconfiggere.
Per terminare questo mio post posso dire che quella che abbiamo sotto gli occhi è una guerra fra banche, fra grandi poteri; il nostro govenrno precedente era espressione del primo gruppo, soldati mandati per distruggere ciò che in Italia abbiamo a fatica conquistato. Fa comodo una Italia divisa

Lorenzo

sabato 19 novembre 2011

Il Buon Giorno di Massimo Gramellini





Un bellissimo articolo di Massimo Gramellini sulla Stampa. Secondo me si è superato in fatto di intelligenza e ironia.



Silvio, mi manchi. L’ho sempre temuto, ma ne ho avuto la certezza ieri pomeriggio. Quando, in piena sonnolenza post-spaghetto e post-discorso programmatico del nuovo premier, mi sono imbattuto in una tua dichiarazione roboante. Te la prendevi con Napolitano «maestrino» e con la stampa «terrorista». Come ai vecchi tempi. Per un attimo ho creduto che tu fossi tornato, che le tue parole riattizzassero polemiche e scavassero indignazioni. Invece niente. Non ti ha filato nessuno. Tutti dietro a quell’altro che parla di «iato» e di «spending review». Persino gli studenti in piazza ti hanno già dimenticato: i loro cartelli sfottevano solo i banchieri. Guarda, non dovrei dirtelo, ma persino i tuoi tg hanno fiutato l’aria sobria e anziché sostenere le tue battaglie contro i mulini forti preferiscono darsi alla cronaca nera. Taccio sulla Rai, per non farti soffrire. Comunque sappi che davanti alla porta di Casini c’è una tale fila di tuoi ex raccomandati che fra un po’ dovranno dargli il numeretto come alle Poste. Siamo rimasti soli, Silvio. Hai spaccato un Paese, abbassato l’asticella del buongusto al livello dell’elastico degli slip, desertificato i cervelli di due generazioni di telespettatori, abolito il senso di autorità e quello dello Stato (già scarsi anche prima di te), sdoganato un esercito di fascisti, razzisti, squinzie e buzzurri. Soprattutto hai sparato una quantità inverosimile di panzane. Eppure eri la mia musa. Ora basta però, ti devo lasciare. Per il bene della Nazione e mio personale, da domani scriverò solo dei Buongiorno tecnici.

Lorenzo

giovedì 10 novembre 2011

La merenda piemontese (amrenda sinoira)




Oggi tutti lo chiamano Brunch, di chiara derivazione americana, ma in Italia ci sono tradizioni molto antiche di queste "merende prolungate" sinonimo di convivialità e degustazione di prodotti locali.
Qui da noi in Piemonte si è sempre chiamata La Merenda Sinoira, che usualmente inizia di pomeriggio e si protrae fin dopo cena (ovviamente includendola) dove generalemnte si assaggia tutta una varietà di prodotti fatti in casa, specialmente nelle campagne e, originariamente, ogni volta che capitava nelle case qualche visita.
Si inizia sempre portando in tavola un salame e qualche formaggio tipo gorgonzola e robiola, insieme a del pane casereccio, e questi cibi debbono essere gustati molto lentamente, insomma, bisogna avere del tempo, magari, per quel giorno, lasciando stare i lavori in campagna, o perchè piove oppure perchè rimandabili al giorno dopo.
Immancabile è il vino, un protagonista che accompagna tutta la merenda, generalmente Barbera oppure Dolcetto o Grignolino, i vini più nobili si lasciano per pasti più importanti.
Dopo questi primi assaggi si potrebbe passare a qualche verdura fresca, in genere peperoni e finocchi in pinzimonio ove, rigorosamente, va aggiunto un po' di aceto all'olio.
Questi sapori contadini svegliano il nonno di turno, sempre presente, in quanto ha avuto il permesso di bere qualche bicchiere in più, e di soppiatto va in cantina e "tira fuori" dei peperoni conservati nei graspi, una delizia sopraffina della tradizione monferrina e langarola, dove, in una damigiana " col collo rotto" si riempiva di graspi d'uva e un po' di mosto e si mettevano i peperoni a mollo" a moj" che venivano conservati per mesi. La lieve acidificazione ne permette la conservazione.
Se si mangiano i "puvron a moi an tel rasp" bisogna accompagnarli con burro e acciughe, altro abbinamento di queste zone. A questo punto il barbera di prima non basta, si passa allora quello di qualche annata precedente, magari un 14 di quelli "chi fan la camisa", il tannino che si è depositato nella bottiglia.
Il mese di Novembre è il periodo dei cardi, quindi acciughe e olio fa venire subito in mente una buona bagna cauda, ed ecco che la stufa inizia fare il suo dovere: in una pirofila di terracotta si mette olio, acciughe e tanto aglio lascinado cuocere per un quanrto d'ora circa.
Non se ne fa tanta, giusto per finire le verdure rimaste e magari andarne a "ranchè" ( togliere) qualche altra nell'orto: bagna cauda per tutti, il barbera è quello giusto.
Gia si sono fatte le 19, vuoi mica andare a casa a cena, meglio continuare la merenda, ed ecco che la merenda sinoira sta prendendo forma.
Ho giusto qualche pezzo di bollito rimasto, dice la padrona di casa:"Neh chelo vogliamo finire tutti insieme?" ma si dai, facciamo questo sforzo, tanto a cena al massimo prenderò un po' di thè, dicono tutti.
Il solito nonnino, sempre più contento, vuole stupire il momento conviviale andando a prendere "Il Brus", una salsa fatta di formaggio fermentato in contenitori di terra cotta, generalmente posto in cantina al buio, dove ogni tanto si aggiunge della grappa. Può rimanere lì per mesi interi a macerare!
E' buono, ma bisogna stare attenti alle labbra, ne basta una punta di stuzzicadenti sulle carni; aumentarne la dose si rischiano ustioni!
Questo è il momento, dopo il bolliito e il brus, di riprendere ancora un po' di salame, magari aggiungendo delle fette di lardo appena tagliate, della pancetta e qualche fetta di filetto baciato(zona dell'acquese) un salame con dentro un'anima di carne non tritata e salata, ottimo.
Pausa, siamo gia arrivati verso le 20,30.
Si parla, a volte si straparla, si discute di politica e a questo punto tutte le teorie economiche di questa terra vengono fuori, dal ruolo delle banche fino al comunismo del più profondo paese asiatico, i contadini sono sempre informati su tutto:)
Il clou della discussione però è incentrata sul ruolo del sindaco del paese, dove intorno a questa tavola si decide se votarlo di nuovo però prendendo in esame tutto ciò che si sa di lui, della moglie, dei figli, del padre, dell'alevamento suo di maiali, delle fogne, dello zio che faceva il ciabattino e aveva una motosega che disturbava il vicinato, del fatto che la moglie non saluta più il nonnino perchè lui l'ha vista che faceva la spesa senza pagare e via di seguito. Nemmeno alla Bocconi prenderebbero in esame teorie così siffatte e questa serie di dati da enciclopedia multimediale.
Il nonnino, preso di mezzo, a questo punto dice: " mah, sagiuma il vermouth?"
Ed eccolo andare nuovamente in cantina a prendere il fiore all'occhiello della sua produzione, il vermouth fatto da lui, una miscela di qualche erba aromatica messa poi nel vino, generalmente rosso, ma potrebbe essere anche bianco, noi cittadini lo chiamiamo Martini.
La merenda decide di dare gli ultimi colpi con della frutta, generalmente vengono rifiutate da tutti mele e pere, perchè già assaggiati con la torta che era stata presentata, crostata di mele, mentre era in atto la discussione di bocconiana memoria.
Si passa allora alla frutta secca, noci, nocciole, mandorle, arachidi, semi di zucca e, visto che fa venire sete, si decide di "tirare il collo" all'ultima bottiglia della ormai serata, un barbera del 2005, ottima annata, come tutte le altre in questi casi.

"A quanto sembra, disse Erissimaco, è proprio una fortuna per tutti - per me, per Aristodemo, per Fedro, per tutti quanti - che voi, i migliori bevitori, dobbiate adesso rinunciare, perché noi non ce la faremmo a starvi dietro. Farei un'eccezione per Socrate: è tanto bravo a bere che a non bere, per lui andrà sempre bene, qualunque cosa decidiamo. E, visto che nessuno qui mi sembra disposto a bere del gran vino, forse riuscirò a non essere sgradito a nessuno dicendovi la verità sull'ubbriachezza. Come medico devo subito dirvi che è evidente che ubriacarsi fa male. Del resto io non mi sento portato a bere fuori misura, né a consigliare ad un altro di farlo, soprattutto se ha la testa ancora pesante per il giorno prima".

Dal Simposio di Platone


Lorenzo

martedì 8 novembre 2011

lunedì 7 novembre 2011

Angeli col fango sulle magliette




E' il nome della pagina facebook di un gruppo di ragazzi genovesi creata alle prime avvisaglie dell'alluvione. Il giorno dopo, quando, questa ha iniziato a interessare il Piemonte e la mia città, ne è stata creata una con il nome di Rio in piena Alessandria.
Questi ragazzi hanno lavorato in modo esemplare raccogliendo notizie e facendole girare sempre su facebook e twitter. Il loro lavoro ha permesso, oltre che informare, a mandare aiuti e convogliare persone dove ce n'era bisogno. Il gruppo genovese ancora in questi minuti sta lavorando perchè l'emergenza maltempo non è mai finita a Genova e sta ricominciando anche qui da noi.
Con questo post voglio mettere in evidenza due cose:
1) Che i giovani, i nostri ragazzi sono, lo sono stati e sempre lo saranno i nostri veri angeli. Sono coloro che accettano le sfide a volte impossibili, sono quelli che credono nell'uso sano di internet e, soprattutto, sono coloro che non guardano colore politico o della pelle quando c'è da rimboccarsi le maniche. Tantissimi ragazzi stanno in questo momento spalando nel fango, aiutano a crescere la loro città e, la sera, quando rientrano, scrivono sulle loro pagine che ce la faranno.
2) Internet: sono sempre più convinto che sia uno strumento libero e indispensabile e che va difeso con tutte le nostre forze. Ancora una volta si è rivelato indispensabile per far circolare notizie in modo veloce ed efficace e, soprattutto, ha permesso la diffusione di notizie complete, spesso anche di carattere urgente come richieste di aiuto.

Questi angeli con il fango sulle magliette magari sono gli stessi o solo in parte che manifestano sulle strade per una società più giusta. Facciamo in modo, d'ora in avanti, di non gettare loro ulteriore fango con le nostre chiacchiere e battute da osteria.
Grazie ragazzi di Genova, grazie ragazzi di Alessandria.

Lorenzo
Anteprima

Aggiornamento situazione fiumi Alessandria ore 11,30

Comunichiamo che il livello acqua al Ponte Tanaro Orti/Borsalino, è ancora in salita. Di pochi centimetri ma sale ancora. Al momento - ore 10.00, il livello dell'acqua in quel punto è di 70 cm. più alto del massimo livello raggiunto sabato mattina alle ore 10 (+ 40 cm rispetto a questa notte).
Ribadiamo che riteniamo che siano gli ultimi colpi di coda e che non ci sia nessun pericolo (quindi niente allarmismi!) in quanto in questo punto c'è ancora più di 1 metro e mezzo di sponda libera e le rilevazioni idrometriche del sito della Regione Piemonte danno i livelli in discesa sia a monte che a valle (molti dei quali in discesa a picco e anche la stazione di Masio ha finalmente cominciato a scendere), ma considereremo chiusa la questione solo quando il livello dell'acqua scenderà anche da noi.

Dalla pagina Facebook di un gruppo di alessandrini che sta facendo un lavoro encomiabile, tenendo sempre aggiornati i dati.

sabato 5 novembre 2011

Il Tanaro adesso fa paura. Ore 3,30 sloggiato da casa.

Allerta meteo ALESSANDRIA




AGGIORNAMENTO ORE 18.00

Situazione in continua evoluzione nella provincia di Alessandria, afflitta dall'emergenza maltempo. "Lavoriamo con il principio di cautela" ha detto il sindaco di Alessandria, Piercarlo Fabbio. Nelle prossime 24 ore potrebbero arrivare circa 160/170 millimetri di pioggia, il livello massimo di emergenza secondo il bollettino Arpa. La portata della piena del Tanaro dovrebbe arrivare a circa 1500 metri cubi, ma il sindaco Fabbio non ha escluso che questa cifra potrà aumentare. Ora il livello del Tanaro sta salendo a Alba e la piena dovrebbe arrivare a Alessandria tra circa 12 ore. Il sindaco ha invitato tutti gli alessandrini che abitano dalla zona dell'argine del Tanaro a Piazzetta della Lega, la cosidetta zona C, a rimanere a casa per favorire eventuali operazioni di evacuazione, al momento non previste. Le evacuazioni sono state disposte invece per le aree golenali A e B, complessivamente 250 alessandrini. La Protezione civile ha già notificato l'ordinanza ai circa 100 i cittadinini in area Bormida. Di questi sette persone sono state trasferite nello stabile della Protezione civile a Forte Acqui, in attesa di una sistemazione definitiva. Nelle prossime ore la Protezione civile notificherà l'ordinanza di evacuazione anche agli alessandrini residenti nelle areee golenali del Tanaro. Il sindaco ha descritto nel dettaglio le operazioni portate avanti questa mattina per contenere l'esondazione del fiume Bormida in zona Chiosso, vicino al centro commerciale Panorama e evitare che raggiungesse i quartieri Europa e Pista. Prima è stata calata dall'alto, con la gru, una barriera di big bags per chiudere il fornice. Poi venti camion hanno versato 400 metri cubi di ghiaia dalla tangenziale. Infine due ruspe hanno creato un argine di terra. "Un'operazione ardita, mai provata prima, ma riuscita" ha detto il sindaco Fabbio

Lorenzo

Emergenza meteo Alessandria e provincia



Ultime foto situazione ad Alessandria



Allerta anche in Piemonte, nella provincia di Alessandria

Mentre in Liguria è stata diramata dalla protezione civile l'allerta meteo di livello 2 fino alle 12 di domenica, l'allerta si è estesa a molte regioni. La situazione è considerata "critica" in Piemonte già dalle prossime ore. Nelle ultime 12 ore sono state registrate piogge con valori forti su tutta la regione. In particolare, - spiega una nota della regione - in provincia di Alessandria si segnalano criticità diffuse per frane ed esondazioni nella zona di Ovada. Le portate della Bormida hanno superato i valori di elevata criticità grazie al contributo dell'Orba, la cui onda di piena sta defluendo verso valle.
EMERGENZA BASSO ALESSANDRINO E ALESSANDRIA CITTA'!
La protezione civile sta innalzando sbarramenti intorno al fiume Bormida, evaquati centro commerciale Panorama e chiusa tangenziale SUD. Chiusi tutti i ponti che attraversano Bormida e Orba. Per ora i ponti sul Tanaro sono percorribili.

Invito della regione a circolare il meno possibile in auto

Ondata di piena ad Alessandria prevista nel pomeriggio dalle 17.00
Le ondate saranno due ; una nel pomeriggio del fiume Bormida( zona sud-est Alessandria)
L'altra nella notte del fiume Tanaro ( zone sud e ovest)


TWITTER PIEMONTE


Lorenzo

venerdì 4 novembre 2011

Alluvione Genova, ma in quale cazzo di Italia viviamo???








Erano giorni che si annunciava una perturbazione in Liguria!!! E, come se non bastasse, c'era già stato il disastro nel levante ligure e nell'alta Toscana, ma oggi, a GENOVA 6 MORTI DI CUI 2 BAMBINI PER L'ESONDAZIONE DEL BISAGNO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Nessuna misura preventiva presa, hanno lasciato circolare le persone e le auto come se nulla fosse, ma dove cazzo sono gli amministratori locali, la protezione civile, le mestranze addette alla prevenzione?????
MA DOVE STIAMO VIVENDO????? NEMMENO NEL TERZO MONDO SUCCEDONO PIU' QUESTE COSE!!!
E c'è qualcuno a Cannes che se la sta ridendo!!!!!!!!!!!!!!!


Video girato nei paraggi della stazione di Genova Brignole:




L’ondata di maltempo che sta interessando in queste ore il Piemonte, sta provocando i primi allagamenti nell’alessandrino. Interessati dal fenomeno il corso del torrente Scrivia, Borbera e Sisola e per questo la protezione civile provinciale ha chiesto ai sindaci un attento controllo della situazione predisponendo, se ritenuto necessario anche l’evacuazione di abitazioni rivierasche. La Val Borbera invece è interessata da alcune frane, dove sono all’opera i tecnici del servizio viabilita’ della Provincia coaudiuvato dal personale volontario della Val Curone. Diversi ponti sullo Scrivia sono monitorati attentamente e molto probabilmente verranno chiusi per evitare danni a persone e/o cose. Il consiglio rivolto agli automobilisti è quello di ridurre la velocità di marcia facendo attenzione al fenomeno dell’acquaplanning, e a non sostare ai margini di argini e ponti in aree soggette a frane. Non sostare inoltre sui ponti ad osservare la piena dei fiumi.


Anteprima


EMERGENZA tra poco su PIEMONTE e LIGURIA

Nota: TUTTO COME PURTROPPO nelle PREVISIONI: ALLARME su GENOVESE LANCIATO su ILMETEO.IT ben 7 giorni fa e ripetuto confermato ogni giorno! ACCUSIAMO ESPRESSAMENTE chi ci ha accusato di allarmismo inutile. A chi ci ha ingiustamente accusato noi rispondiamo: a casa!!!!!!!!!! 200 litri/mq già scesi, altri 200 litri/mq di pioggia nelle prossime 12-18 ore. ATTENZIONE a queste zone: BIELLESE, CANAVESE, VERBANO-OSSOLA, TORINESE, CUNEESE, ASTIGIANO, ALESSANDRINO; IMPERIESE, SAVONESE, GENOVESE. Tanta pioggia in arrivo, incessante sulla Liguria, Piemonte fino a Domenica. Neve in montagna a tra 1900 e 2300m. Piogge verso resto del nord e Toscana, forti in Sardegna Sabato pomeriggio-sera, poi anche Lazio e Campania da Domenica, tutte le regioni da Domenica pomeriggio. Da GIOVEDI notte a DOMENICA sera oltre 400mm di pioggia sul Biellese e Canavese in Piemonte e dai 150mm ai 300mm in Liguria. Piogge ancora purtroppo fino al 9 NOVEMBRE su Piemonte e Liguria. NEW: link



Lorenzo

domenica 30 ottobre 2011

Il mondo in una stanza




Se mi porto il mondo a domicilio come faccio a fare esperienza come " essere nel mondo"?
Questa domanda me la pongo dal momento che, tramite l'uso di internet, io posso vivere dappertutto tramite il computer.
Posso intrattenere relazioni, partecipare a discussioni, farmi coinvolgere sotto qualsiasi aspetto....stando seduto qui.
Ma è una vera esperienza??
La maggioranza pensa che questo " mondo" aumenti le interconnessioni tra individui, che molti valori tradizionali lasceranno il posto a dei nuovi, di matrice comunitaria ed elettronica.
Non ho nulla contro internet, come ho già detto in passato, questa è un'era che mi piace e mi sento a mio agio, mi muovo con disinvoltura.
Ma ci sono domande nuove da porsi, domande che fino a qualche anno fa erano inimmaginabili.
Qui infatti non si tratta di enfatizzare o demonizzare le enormi potenzialita' future dei mezzi di comunicazione, ma di capire come l'uomo profondamente si trasforma per effetto di questo potenziamento.
L'uomo puo' usare la tecnica come qualcosa di neutrale rispetto alla sua natura, senza neppure il sospetto che la natura si modifica in base alle modalita' con cui si declina tecnicamente.
L'uomo infatti non e' qualcosa che prescinde dal modo in cui manipola il mondo, e trascurare questa relazione significa non rendersi conto che a trasformarsi non saranno solo i mezzi di comunicazione, ma l'uomo stesso.
E cosi' sotto la falsa rappresentazione di un computer personale (personal computer), cio' che si produce e' sempre di piu' l'uomo massa per generare il quale non occorrono maree oceaniche, ma oceaniche solitudini che, sotto l'apparente difesa del diritto all'individualita', producono come lavoratori a domicilio beni di massa e consumano come fruitori a domicilio gli stessi beni di massa che altre solitudini hanno prodotto.
Cio' comporta un capovolgimento tra interiorita' ed esteriorita', e piu' in generale tra interno ed esterno.
Se un tempo la famiglia era l'interno" in cui si scambiavano quei tratti affettivi d'ira e d'amore e piu' in generale quella liberta' espressiva che occorreva contenere fuori all'"esterno", oggi, grazie alla diffusione della tv sempre accesa, la famiglia e' il luogo in cui e' di casa il mondo esterno, reale o fittizio che sia.
La casa reale, con le sue quattro mura e i suoi quattro mobili, e' ridotta a un container per la ricezione del mondo esterno via cavo, via telefono, via etere, e quanto piu' il lontano si avvicina, tanto piu' il vicino, la realta' di casa, quella familiare, si allontana e impallidisce.

Questi sono nuovi interrogativi a cui dobbiamo dare delle risposte.

venerdì 28 ottobre 2011

Qualche aforisma giusto per riflettere questo weekend





Un po' di aforismi , giusto per non ammorbarvi sempre con le mie menate (non commentate quest'ultima parte, tanto lo so che così è :D)



Quando nel mondo appare un vero genio, lo si riconosce dal fatto che tutti gli idioti fanno banda contro di lui. Jonathan Swift

Tutti desiderano possedere la conoscenza, ma relativamente pochi sono disposti a pagarne il prezzo.
Giovenale

Dimentichiamo facilmente le nostre colpe quando siamo i soli a conoscerle.
François de La Rochefoucauld

Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività.
Albert Einstein

E una mia:

Non smetterò mai di imparare, neppure quando esalerò l'ultimo respiro, anche lì sarà una sorpresa: la meraviglia d'aver imparato il tutto del nulla. Lorenzo

Buona Weekend a tutti!

Lorenzo

giovedì 27 ottobre 2011

Appello



Dal blog di Doriana pubblico volentieri questo appello:

URGENTE, SERVONO FARMACI E ALTRI GENERI DI PRIMA NECESSITA'

Chi abita a Spezia o chi ci arriva per portare aiuti può portare acqua e altri generi alimentari ma anche farmaci da banco a La Spezia presso passeggiata Morin dove partiranno battelli per le 5 terre alle ore 8:30 - 10:30 - 13.30 e 15:30.
A Monterosso e Vernazza mancano generi di prima necessità come acqua, latte e pane.. Molte case non hanno la luce quindi servono anche torce e pile. Grazie a quanti possono contribuire.

Chi volesse far parte del corpo degli aiuti può contattare la protezione civile oppure la croce rossa.
La situazione è davvero drammatica, anche se le Tv la fanno passare come se nulla fosse successo.


Lorenzo

Vergognatevi parlamentari!



E mentre questa gente si sta facendo un culo immane per salvare vite umane e portare aiuto alle popolazioni del levante ligure e alta Toscana, senza mezzi adeguati e su un territorio difficilissimo, con un morto nelle loro fila, i nostri politici in parlamento litigano per la moglie di Bossi baby pensionata.

MA ANDATE A FANCULO STRONZI!!!

Lorenzo, ex alluvionato del 1994

martedì 25 ottobre 2011

Al sig. Sarkosy





Egregio marito della modella Carla Bruni, presidente della Francia, un po' meno dei francesi, nonchè ex avvocato del nostro silvio nazionale, le chiedo formalmente di rispettare noi italiani e il nostro stato, istituzioni comprese, ad ogni incontro internazionale e magari anche nazionale.
Forse lei non se lo sarà ricordato stavolta, il pranzo forse sarà stato abbondante, i vini magari notevoli, ma lì da voi i capi di stato rappresentano la nazione tutta, non le singole persone, come anche da noi.
So benissimo che il nostro silvio non lo ha ancora imparato ma i predecessori di lei si: ad ogni riunione di capi di stato iniziavano l'intervento con : "Nous, la France".
Se lo ricordi la prossima volta egregio marito della modella Carla Bruni.

Lorenzo

venerdì 21 ottobre 2011

Filosofia del profumo 2


"Gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all'orrore e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi ai profumi. Poiché il profumo è fratello del respiro. Con esso penetrava gli uomini, a esso non potevano resistere, se volevano vivere. E il profumo scendeva in loro, direttamente al cuore e là distingueva categoricamente la simpatia dal disprezzo, il disgusto dal piacere, l'amore dall'odio. Colui che dominava gli odori, dominava il cuore degli uomini."

Profumo ( das Parfum) - Patrick Suskind


"...ognuno rincorre i profumi che ha imparato a riconoscere ed ha sensazioni ed emozioni specie da quelli, perche' ricordano qualcosa magari inconsciamente. Piu' ampia sara' la nostra conoscenza in tal senso, piu' vasta e piu' facile sara' la conoscenza delle persone e del mondo..."
Rosa

Inizio questa seconda parte del post dedicato al profumo con il finale di un commento che gentilmente mi ha messo una blogger, Rosa, che trovo fantastico.
Più ampia sarà la nostra conoscenza in tal senso più vasta e più facile sarà la conoscenza delle persone nel mondo; è qui, credo, l'essenza della filosofia, la meraviglia che spinge le persone a filosofare, quindi a pensare. Il fine è la conoscenza e visto che viviano " nel mondo" le persone sono chi lo abita, cioè noi stessi.


Da tempo immane gli uomini abitano del mondo solo ciò che hanno imparato a conoscere e sono ciò che comprendono. E' molto difficile avventurarsi per quei sentieri ancora inesplorati quando non si hanno mappe, bussole o indicazioni di stelle. Chi lo fa è il viandante, perchè viaggia per ricercare e non soltanto per spostarsi da un luogo all'altro. II viandante assapora ogni passo di quel sentiero, ne sente la vita, ne assapora gli odori.

Abbiamo visto nel post precedente che la maggior parte dei filosofi snobbarono il senso dell'olfatto, addirittura Aristotele scrisse che è il senso più ambiguo o inutile.
Kant ed Hegel lo svalutarono anche a seguito del fatto che per raggiungere la conoscenza servono ragione e l'osservarzione dei fenomenti, viene da sè, in questo modo, che non serve annusarli.
Ma arriviamo a Feuerbach:
La svalutazione dell’olfatto di Kant ed Hegel fa parte, secondo la filosofia di Feuerbach di una filosofia precedente dove appunto l'uomo era solo una macchina per conoscere. Aggiungo io che questo processo inizio ben prima con Cartesio. Feuerbach condanna vigorosamente questo pensiero impoverito e mutilato che si priva dei sensi, affermando che essi sono necessari ai fini della conoscenza.
Rompendo con il sistema idealista del suo maestro si accorge che a questa filosofia manca “un naso”, mancano parte dei sensi e l'uomo, quando è gettato nel mondo, li usa invece tutti e cinque. Con questa affermazione il filosofo sottrae l’olfatto dalla sua degradante animalità e gli restituisce l’autonomia che gli veniva negata; invece di essere un senso che intrattiene con gli oggetti unicamente dei rapporti distruttivi, l’odorato è capace di atti spirituali e scientifici che possono servire tanto la conoscenza quanto l’arte.
L’olfatto, grazie a Feuerbach, abbandona finalmente l’etichetta di bisogno bestiale assumendo un significato e una dignità autonomi e teoretici.

Come viaggia, come percorre il suo sentiero l'uomo di Feuerbach?
E' un viandante coraggioso, perchè cosciente delle sue potenzialità, usa i sensi come nell'apriori kantiano, l'olfatto è parte integrante dell'elaborazione filosofica della sua esistenza.
Quando il giudice Borsellino, nel suo famoso discorso sulla mafia a Bassano del Grappa, parla del puzzo del compromesso, fa uso del senso dell'olfatto, perchè? Perchè già la vista, l'udito possono vedere ciò che succede, ma non hanno ancora scoperto la verità e allora si usa, metaforicamente, un terzo senso, quello che ci avvisa del pericolo, quello che ci fa sentire l'odore sgradevole, allertandoci. E' un ampliamento del concetto, è la voglia di andare oltre il visibile, oltre " questo stare nel mondo" per capire meglio ciò che abbiamo intorno. Per farlo abbiamo bisogno di comunicare, per agire abbiamo bisogno dei sensi...e due non bastano più.
Il linguaggio si è adattato alla nostra realtà ma, e questa la novità, si è adattato al nostro corpo.


“Profumo, pellicce, biancheria fine, gioielli: lussuosa arroganza di un mondo dove non c'è posto per la morte; ma essa restava in agguato dietro quella facciata, nel segreto grigiastro delle cliniche, degli ospedali, delle camere chiuse."
Simone de Beauvoir



Lorenzo

sabato 15 ottobre 2011

Mare nostrum




“Una nave in darsena,
circondata dalle banchine e dai muri,
ha l’apparenza di una prigioniera che medita sulla libertà ,
con la tristezza
di uno spirito libero,
messo a freno”

Joseph Conrad


Domani andrò al mare. Ho voglia di immagini verso il futuro, di poter pensare alla grande, di sentirmi quel Lorenzo che era tempo addietro. Mi sento come quella nave, ma abbatteremo i muri e le banchine. Faremo in modo di allontanare la tristezza con la franchezza.
Lorenzo


Non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo... salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. E' lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non puoi nemmeno immaginare.
A.Barricco - Oceano mare

martedì 11 ottobre 2011

Torta piemontese con pere cotte nel vino Barbera



Ricordo che era il secondo dolce di Natale di mia nonna, dopo il panettone. A dire il vero, a fine pasto, cospargeva anche la tavola di amaretti mentre mio nonno si assentava per andare in cantina: la scelta di un paio di bottiglie di moscato spettava a lui.
Nonna originaria di Canelli e nonno di S,Stefano Belbo, il paese dopo, ma già in provincia di Cuneo, quindi, ogni volta che mangiavo dai notti materni, le pietanze non potevano che essere della buona cucina piemontese: Agnolotti fatti in casa, rigorosamente con i 3 arrosti e conditi poi con il sugo del coniglio " camodato", appunto coniglio come secondo e formaggetta per finire. Il tutto annaffiato con una buona bottiglia di Barbera, il vino della zona. L'acqua serviva per lavarsi le mani.

E in questo amarcord ( a manvis in piemontese:D) vorrei pubblicare la ricetta di quella torta, che io ho provato rifare proprio ieri. Tengo a precisare che non sono forte nel fare i dolci e nemmeno mi piacciono molto....così dico io, così non dice chi mi conosce.

Pere cotte nel vino:

Ingredienti:

Pere martine (vedi foto accanto)
Zucchero
Vino barbera
Corteccia di cannella
Chiodi di garofano
Mettete dritte in una casseruola tante pere martine da coprirne il fondo;
a vostro piacere potrete metterle sbucciate o semplicemente ben lavate. Cospargetele con abbondante zucchero e copritele con una buona barbera; aggiungete un bel pezzo di cannella, alcuni chiodi di garofano e fate cuocere parzialmente coperte a fuoco lento fino a che il vino non si sia ristretto in modo da formare uno sciroppo. Durante la cottura, servendovi di un cucchiaio, le irrorerete ogni tanto col loro stesso liquido di cottura.
Consiglio di non cuocerle in forno.
Già questo soltanto potrebbe essere un desserto molto buono, come nella foto di presentazione del post.

Preparazione della torta:

gr. 300 di farina di meliga
gr. 150 di farina bianca
5 tuorli d'uovo
gr. 300 di burro
gr. 250 di zucchero
sale q.b.



Preparazione: mescolare le farine, versarle a fontana sulla spianatoia; mettervi il burro, lo zucchero, i tuorli, una presina di sale e un po' d'acqua. Amalgamare bene il tutto, impastare energicamente, lasciare riposare l'impasto, quindi tirare una sfoglia spessa poco meno di un centimetro.

Adagiarla in uno stampo imburrato, tenendone da parte un pezzo per il coperchio. Ricordarsi di bucare la sfoglia con la forchetta, dopodichè versarvi sopra le pere cotte nel vino, a piccoli pezzi, con zucchero. Le pere dovranno risultare ancora sode e quasi asciutte. Mettere il coperchio di pasta chiudendolo alla base con le dita e portare il tutto in forno.
Tempo di cottura 40 minuti a 180°C
Si può servire fredda o calda a seconda delle preferenze.

Consiglio come abbinamento un Brachetto d'Acqui oppure un Freisa d'Asti.

Lorenzo

domenica 9 ottobre 2011

Elucubrazioni mentre il sugo sta cuocendo (fermandomi un attimo nel domani)




E mentre il ministro dell'istruzione dichiara che: "I neutrini sono viaggiati nel tunnel tecnologico", dichiarazione che dovrebbe essere stata una correzione della ben nota dichiarazione di qualche settimana fa, la situazione del paese precipita nel caos più completo.
La televisione ormai o è un soprammobile dove si ricorda quando si trasmettevano programmi di ben altra statura intellettuale, oppure, quando accesa, è il megafono rimbecillente per un popolo ormai dopato.
Al di fuori di questo circo Barnum c'è la gente, poca, tanta? E chi lo sa, nessuno dice nulla.
Io so solo che ci sono migliaia di giovani che stanno manifestando per le strade, per il loro futuro e, forse, anche per il mio. Ma noi grandi non ce ne accorgiamo o facciamo finta di nulla.
E mentre è la strada, la piazza il nuovo posto in cui incontrarci, la televisione trasmette le sue idiote trasmissioni : balli fra vip(s), partite di fintocalcio, corse di fantauto, meteo a gogò, animali più disparati, fintigiornalistichecercanofintamentedisopravvivereneideserti ( finti), finte(o fanta)casalinghe che cucinano piatti orribili ( e noi li votiamo per telefono senza assaggiare),
TG, TV, TGR, DS, PP, TCMxM,...e chi più ne ha ne metta.
Se i segni della semiotica servono per mentire, ai nostri ragazzi non gliela raccontiamo più. Si stanno organizzando con i loro smartphone e, in continuo contatto, decidono scioperi e cortei all'ultimo minuto. Evviva Steve Jobs! Lui si che la sapeva lunga, altro che critiche di Stillman, rimasto forse all'età della pietra, dove ultimamente ha dichiarato che la Apple è una fregatura per la gente. Mi spiace, ti stimo, ma stavolta hai toppato!

La velocità:
i giovani corrono verso un oggetto del desiderio che non esiste, o perlomeno ancora non c'è, il loro futuro. Impossibile trovarlo, è sempre più avanti di noi. Ma proprio questa rincorsa verso un inesistente che provoca il movimento di masse ed è possibile leggere la trama di questa corsa come se fosse un libro. Quel cerchio ancora vuoto sta creando storie reali di incontri, cortei, striscioni, urla e incazzature per le nostre strade e, finalmente, ho visto persone che applaudivano loro. Forse il vuoto delle nostre vite farà si che ci accoderemo a questi cortei di speranza, di lotta.
Tutto questo a una velocità fantastica.
Le scuole sono inizate a metà Settembre, tutto taceva. Ad un certo punto ecco le piazze piene.
Steve, hai visto lungo, questi sono davvero affamati e un po' folli e saranno quelli che raddrizzeranno questa società apatica e menefreghista. Chi se ne frega se invece di fare una serenata alla loro donna fanno una serenata ad un satellite, il messaggio arriva lo stesso, anzi, più velocemente.

Voi ora direte, ma che cazzo di post è? Che cos'è questo guazzabuglio di informazioni e pensieri domenicali di un ferroviere deluso d'amore mentre il suo sugo sta cuocendo sul gas?
Voglio solo farvi riflettere su una cosa, che poi è la conclusione di questo post:
La televisione è servita finora per tenerci buoni in casa. Prima ci ha meravigliato e anche fatto pensare, però sempre in casa ci ha tenuto. Internet, il computer, gli smartophone, l'ipad, sono solo un mezzo di comunicazione, il vero tunnel dove la gente si parla ma, e qui viene il bello, serve per far uscire dalle loro case le persone.
I giovani lo hanno capito da tempo.



Lorenzo