domenica 30 ottobre 2011

Il mondo in una stanza




Se mi porto il mondo a domicilio come faccio a fare esperienza come " essere nel mondo"?
Questa domanda me la pongo dal momento che, tramite l'uso di internet, io posso vivere dappertutto tramite il computer.
Posso intrattenere relazioni, partecipare a discussioni, farmi coinvolgere sotto qualsiasi aspetto....stando seduto qui.
Ma è una vera esperienza??
La maggioranza pensa che questo " mondo" aumenti le interconnessioni tra individui, che molti valori tradizionali lasceranno il posto a dei nuovi, di matrice comunitaria ed elettronica.
Non ho nulla contro internet, come ho già detto in passato, questa è un'era che mi piace e mi sento a mio agio, mi muovo con disinvoltura.
Ma ci sono domande nuove da porsi, domande che fino a qualche anno fa erano inimmaginabili.
Qui infatti non si tratta di enfatizzare o demonizzare le enormi potenzialita' future dei mezzi di comunicazione, ma di capire come l'uomo profondamente si trasforma per effetto di questo potenziamento.
L'uomo puo' usare la tecnica come qualcosa di neutrale rispetto alla sua natura, senza neppure il sospetto che la natura si modifica in base alle modalita' con cui si declina tecnicamente.
L'uomo infatti non e' qualcosa che prescinde dal modo in cui manipola il mondo, e trascurare questa relazione significa non rendersi conto che a trasformarsi non saranno solo i mezzi di comunicazione, ma l'uomo stesso.
E cosi' sotto la falsa rappresentazione di un computer personale (personal computer), cio' che si produce e' sempre di piu' l'uomo massa per generare il quale non occorrono maree oceaniche, ma oceaniche solitudini che, sotto l'apparente difesa del diritto all'individualita', producono come lavoratori a domicilio beni di massa e consumano come fruitori a domicilio gli stessi beni di massa che altre solitudini hanno prodotto.
Cio' comporta un capovolgimento tra interiorita' ed esteriorita', e piu' in generale tra interno ed esterno.
Se un tempo la famiglia era l'interno" in cui si scambiavano quei tratti affettivi d'ira e d'amore e piu' in generale quella liberta' espressiva che occorreva contenere fuori all'"esterno", oggi, grazie alla diffusione della tv sempre accesa, la famiglia e' il luogo in cui e' di casa il mondo esterno, reale o fittizio che sia.
La casa reale, con le sue quattro mura e i suoi quattro mobili, e' ridotta a un container per la ricezione del mondo esterno via cavo, via telefono, via etere, e quanto piu' il lontano si avvicina, tanto piu' il vicino, la realta' di casa, quella familiare, si allontana e impallidisce.

Questi sono nuovi interrogativi a cui dobbiamo dare delle risposte.

10 commenti:

  1. Anche perché si é in genere smarrito qualcosa che non saprei riassumere diversamente che con l'espressione spirito critico.

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  2. Ricordo un libro di Asimov, in cui gli umani erano descritti con un'enorme testa e degli arti semi atrofizzati.
    Non dico di arrivare a tanto, perchè altre attività le apprezzo ancora molto dal vivo, certo è che internet ha cambiato il nostro modo di vedere e di vivere, tutto sommato in meglio, grazie ai grandi spazi in cui possiamo immergerci; nell'arte, per esempio, nella filosofia, nella musica ecc.. Io m'incanto quando vedo le mie nipoti fare delle ricerche e, stuzzicate da un argomento, ampliare la ricerca.
    Internet è come le cigliege,una tira l'altra.
    Cristiana

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  3. Sono sostanzialmente concorde con il tuo post, credo che le esperienze reali vadano mantenute, anzi consolidate e ampliate.
    Avrei pero alcune domande da farti:
    in un post tu eri concorde con l'uso di internet per i giovani al fine di manifestare in occasioni di cortei studenteschi, come concili il tutto?
    Il pericolo reale di internet quale è secondo te?
    Grazie e complimenti per il tuo modo di bloggare.
    Bacione
    Doriana

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  4. Adriano, effettivamente è quello che ho intravisto pure io, lo spirito critico dovuto all'esperienza del vivere nel mondo.
    Grazie del commento
    Ciao
    Lorenzo

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  5. E' vero, bisogna avere il senso della misura e, soprattutto, saperne il fine che ritengo valida la tua affermazione: un prolungamento di noi stessi e non, come capita spesso, una realizzazione di noi stessi.
    Grazie Rosa del tuo commento
    Bacione:)
    Lorenzo

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  6. Cristiana, io adoro questa epoca e mi ci trovo a mio agio, specialmente internet.
    L'esempio che fai delle tue nipoti è infatti, secondo me, la prova che internetè uno strumento per apprendere, chiamiamola comodità, ma il fine è comunque andare bene a scuola, fare i compiti, intraprendere un proprio sentiero, che comunque è nel mondo non nel computer.
    Grazie della tua testimonianza e del commento
    Bacio
    Lorenzo

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  7. Ciao Adamus. Anche io fino l'anno scorso avevo 5 blog e partecipavo ad altri due, ora ho questo, quello di foto e uno in comune, quello della sinistra che vogliamo. Si rischia infatti di mettere tutte le energie in internet e, come a me è capitato, cercare un terreno per compensare la lontananza con un mia ex compagna. Da l'anno scorso ho dato un taglio a tutto ciò che non sia solo informazione e discussione.
    Hai ragione, si rischia anche molto in termine di affetti.
    Ciao e grazie
    Lorenzo

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  8. Hai pienamente ragione Lorenzo. Ultimamente mi succede un fatto strano, sento nemici tutti i mezzi di comunicazione, telefono, cellulare e pc. Eppure non riesco a non fare capolino da questa "finestrella" almeno una volta al giorno. Con la TV ho rotto da anni e sinceramente non mi manca. Solo la sera, dopo cena, la sento andare da un programma all'altro come fosse impazzita...poi mi avvedo che a farla impazzire è mio marito che si diverte con lo zapping :))
    L'uomo cambia, dicono che si evolve, è possibile. Forse ritornerà a camminare sulle quattro zampe perchè le due inferiori saranno troppo deboli per reggerlo ... e magari riderà di noi esseri eretti quando vedrà qualche immagine del suoi avi :DDD
    Si, hai ragione, il pc. ci porta a socializzare con le parole, togliendoci la capacità di percepire le emozioni sul volto e nella voce dell'altro, che rendono al dialogo la completezza del contatto umano.
    Però teniamo presente che... il lato positivo c'è... per esempio se dovessi trovarmi ad Alessandria saprei chi chiamare per procurarmi un cicerone :))
    Buona Serata

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  9. Io sento, come te Francesca, fastidio per la televisione, dai programmi di informazione fino a quelli di intrattenimento, che io chiamo di intrappolamento:)
    Internet è un mezzo meraviglioso, lo adoro, ma bisogna stare attenti, secondo il mio modesto parere, proprio per le motivazioni che ho addotto nel post.
    Ad Alessandria io sarei un cicerone perfetto e, sicuramente, non si morirà di fame! hehhehe :DDDDDDDDD
    Ciao e grazie
    Lorenzo

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