martedì 26 maggio 2009

Per non dimenticare


"Non ho mai chiesto di occuparmi di mafia . Ci sono entrato per caso. E poi ci sono rimasto per un problema morale. La gente mi moriva attorno."

"Devo fare in fretta, perché adesso tocca a me."

Dedicato al giudice Paolo Borsellino

Vittime della mafia, per non dimenticare



EMANUELE BASILE - Capitano dei carabinieri -4 Maggio 1980

GAETANO COSTA - Procuratore capo di Palermo -6 Agosto 1980

CARLO ALBERTO DALLA CHIESA E MOGLIE - 3 Settembre 1982 GIANGIACOMO MONTALDO - Giudice- 25 Gennaio 1983
MARIO D'ALEO - Capitano dei carabinieri - 13 Giugno 1983

ROCCO CHINNICI - Capo ufficio istruzione - 29 Luglio 1983

BEPPE MONTANA - Capo squadra mobile Palermo - 28 Luglio 1985

ANTONINO CASSARA' - Vice questore di Palermo - 5 Agosto 1985
ROBERTO ANTIOCHIA - Agente di polizia - 5 Agosto 1985

GIUSEPPE INSALACO - Ex sindaco di Palermo - 12 dicembre 1988

NATALE MONDO - Agente di polizia - 14 gennaio 1988
ANTONIO E STEFANO SAETTA- Presidente corte di Appello Palermo e figlio
ROSARIO LIVATINO - Sostituto procuratore - 21 settembre 1990
ANTONIO SCOPELLITI - Sostituto procuratore - 9 Settembre 1991

LIBERO GRASSI - Imprenditore - 29 Agosto 1991

GIOVANNI FALCONE - Giudice - 23 Maggio 1992
FRANCESCA MORVILLO - Giudice - 23 Maggio 1992

ANTONIO MONTINARO - Scorta Falcone - 23 maggio 1992
ROCCO DI CILLO - Scorta Falcone - 23 Maggio 1992
VITO SCHIFANI - Scorta Falcone - 23 Maggio 1992

PAOLO BORSELLINO - Giudice - 19 Luglio 1992

ANTONIO CATALANO - Scorta Borsellino - 19 Luglio 1992

VINCENZO LI MULI - Scorta Borsellino - 19 Luglio 1992

WALTER COSINA - Scorta Borsellino - 19 Luglio 1992

CLAUDIO TRAINA - Scorta Borsellino - 19 Luglio 1992

EMANUELE LOI - Scorta Borsellino - 19 Luglio 1992

E tanti altri.............................

Lorenzo

Aristotele, l'uomo animale politico

Lo Stato: l'uomo animale politico.

Per Aristotele, nessun individuo può bastare a se stesso, ciascun individuo ha bisogno degli altri per sopravvivere. In questo senso, l'uomo è animale politico, cioè sociale, tende naturalmente all'aggregazione, dalle sue forme più semplici (la famiglia, il villaggio) a quelle più complesse (lo Stato, rappresentato dalla polis). Secondo Aristotele questa tendenza è così radicata nell'uomo che costituisce un aspetto della sua stessa natura: è un fatto di natura che l'uomo tenda ad aggregarsi, così come è un fatto di natura che la sua essenza sia l'attività intellettiva.

"E' manifesto che la città è un fatto naturale e che l'uomo è animale per natura socievole". (Aristotele).

Questo dato è così evidente che chi non sente il bisogno di entrare a far parte di una comunità e crede di bastare a se stesso, è per Aristotele "o una belva o un Dio".

Che la vita sociale costituisca un aspetto essenziale dell'uomo è dato dall'osservazione del comportamento umano: prima gli uomini si aggregano in famiglie, poi in villaggi, e quindi nello Stato. Secondo Aristotele, il fatto che l'aggregazione in forma di Stato venga per ultima, prova il fatto che gli altri tipi di aggregazione non riescono a compiere del tutto il loro fine. Solo lo Stato, dunque, rappresenta la forma di aggregazione politica e sociale suprema, solo lo Stato (nella forma della polis greca) può predisporre opportunamente quei mezzi in grado di rendere partecipi i suoi cittadini della verità e dello scopo ultimo dell'uomo. Lo Stato, dunque, come strumento per eccellenza atto ad attuare lo scopo supremo dell'esistenza, e quindi il raggiungimento del bene e della felicità dell'uomo

lunedì 25 maggio 2009

Il neopopulismo italiano

Quello che stiamo vedendo in questi anni, e a maggior ragione in questi ultimi mesi, è il risultato di una nuova corrente di pensiero che , partita dagli USA dei tempi di Bush , arriva in Italia come testa di ariete per instaurarsi in Europa.
Le mosse del nostro presidente del consiglio sono tutte  studiate al fine di estromettere le istituzioni dal loro dovere e creare una sorta di consenso popolare diretto: Berlusconi-popolo.
Che lui se ne infischi della magistratura e dei poteri istituzionali è ormai chiaro, ma la fase nuova e preoccupante di questi giorni è appunto il tentato dialogo, tramite Tv e giornali, fra il suo elettorato e se stesso per ridicolizzare il parlamento, espressione della nostra democrazia.
Che la nostra Repubblica parlamentare abbia bisogno di riforme è certo chiaro, lo hanno detto prima di lui molti altri politici, e gli strumenti per tale riforma sono già stati tentati tutti.
Ma queste iniziative, bisogna ricordare, sono sempre state osteggiate proprio dai partiti della coalizione di destra. Il motivo oggi è chiaro. era uno strumento, un metodo troppo democratico!
Quello che tenta di fare da solo oggi è molto simile ( anzi troppo simile) a quello che fece Mussolini nel '22, cioè la marcia su Roma. Le analogie sono ben evidenti, delegittimazione dei poteri istituzionali ( allora Re e parlamento) oggi presidente della Repubblica, dei due parlamenti e della magistratura; dialogo direttamente con la popolazione ( allora le piazze) oggi la TV.
Forse nell'opinione pubblica sta cambiando qualche cosa, il piccolo duce non è più visto come il benefattore dell'Italia, ma ancora molta strada è davanti a noi.
Lo strumento lo abbiamo, le prossime elezioni europee, vediamo cosa succederà.
Bisogna però che la sinistra veda un pò più al di là della propria punta del naso!! 
Si assuma più responsabilità, e soprattutto si presenti al paese unita. 
Anche su questo molta strada è ancora da fare.

martedì 19 maggio 2009

Donazione 5 per mille associazione Peter Pan



Io quest'anno dono il 5 per mille alla associazione Peter Pan.
E' una associazione no profit che si occupa di ospitare le famiglie, che vivono fuori Roma, dei bambini ricoverati al Bambin Gesù per malattie onco-ematologiche.
C.F. 97112690587
Lorenzo
P.S.
Questo post rimarrà qui al primo posto fino alla fine di Maggio come invito alla donazione

Perchè il nobel a Gino Strada



Perchè lui arriva quando tutti gli altri scappano

Non mi illudo certo di aver partorito un libro di valore.
Spero solo che si rafforzi la convinzione,
in coloro che decideranno di leggere queste pagine,
che le guerre,
tutte le guerre sono un orrore.
E che non ci si può voltare dall'altra parte,
per non vedere le facce di quanti soffrono in silenzio.

(Gino Strada)

lunedì 18 maggio 2009

Il riso secondo Bergson


La funzione sociale del riso, la commedia è per Bergson un'espressione esemplare.
Tra tutte le forme di comicità una in particolare sembra stringere un rapporto strettissimo con la sfera sociale: È la comicità morale. Le passioni spesso si prendono gioco di noi e subordinano tutte le nostre azioni ad un unico meccanismo. E' questo ciò che accade ai personaggi comici di molte commedie: lo spettatore È chiamato a ridere di un uomo, i cui gesti sembrano quelli di una marionetta, mossa da un burattinaio - la gelosia, l'avarizia, la pavidità, ecc. - che ci è ben noto e di cui sappiamo prevedere i movimenti. Di qui la forma di tante commedie che hanno per protagonisti non già individualità ben determinate, ma personaggi tipici, marionette dietro alle quali traspare la passione che li domina. Ma di qui anche il fine che si prefiggono: correggere, ridendo, i costumi. Alle forme propriamente artistiche, caratterizzate dall'assoluta assenza di finalità pratiche si deve contrapporre dunque la commedia, che è - per Bergson - una forma artistica spuria, proprio perché affonda le sue radici nella vita e perché alla vita ritorna come ad un valore da salvaguardare e cui sottomettere i propri sforzi.

Vi è tuttavia una seconda ragione che spinge Bergson a dedicare tanto spazio alle considerazioni sulla commedia, ed è propriamente il carattere per così dire teatrale della comicità. Possiamo ridere soltanto quando la rigidità di un carattere o di un comportamento si fa gesto e si mostra apertamente agli occhi dell'immaginazione: non ci basta sapere che la paura della morte ha trasformato Argan in un burattino; per ridere dobbiamo vedere i gesti in cui la riduzione dell'uomo a cosa si fa spettacolo. Ma lo spettacolo comico implica uno spettatore che sappia per un attimo guardare alla vita come ad una rappresentazione teatrale:

Da ciò il carattere equivoco del comico. Esso non appartiene né completamente all'arte, né completamente alla vita. Da un lato i personaggi della vita reale non ci farebbero mai ridere se noi non fossimo capaci di assistere alle loro vicende come ad uno spettacolo visto dall'alto di una loggia; essi sono comici ai nostri occhi solo perché ci danno la commedia. Ma d'altra parte, anche a teatro, il piacere di ridere non è puro, cioè esclusivamente estetico, assolutamente disinteressato. Vi si associa sempre un pensiero occulto che la società ha per noi quando non l'abbiamo noi stessi; vi è sempre l'intenzione non confessata di umiliare e con ciò, è vero, di correggere, almeno esteriormente" (ivi, p. 89).

domenica 17 maggio 2009

Il riso



Sul riso, sul significato del ridere, pochi filosofi hanno scritto.
Si dice che il secondo libro della poetica di Aristotele sia scomparso, forse se fosse arrivato a noi il nostro modo di ridere e di ritenere il valore del riso sarebbe diverso.
Pensiamo al libro della politica quanto abbia formato la nostra vita sociale.
Quindi la nostra filosofia non ha mai preso in seria considerazione il riso.
Eppure è una parte molto importante della nostra vita. Riso vuol dire allegria, benessere, aumenta anche il senso dell'appartenenza. raramente si ride da soli.
Si ride sempre facendo riferimento a delle persone. Persone in un certo contesto. Se ci sono animali che ci fanno ridere è perchè o assumono atteggiamenti umani, oppure i loro movimenti sono antropologici.
Quando si ride il contesto è importante, non c'entra il nostro stato d'animo, si può ridere anche dopo aver pianto, ma chi ride è direttamente in sintonia con chi ci fa ridere.
Facciamo un esempio, guardiamo gente che balla, di colpo tappiamoci le orecchie, i movimenti delle persone ci farebbero ridere, persino le loro espressioni facciali. Perchè?
Perchè ci siamo isolati dal contesto intorno alle persone, le abbiamo isolate, ci siamo messi in sintonia diretta con loro. I loro movimenti non sono usuali(stanno ballando) ma sono movimenti compiuti da persone in un contesto diverso dal solito, quindi ci fanno ridere.
Ma la cosa molto interessante è che le nostre menti erano in sintonia diretta. Io e loro, null'altro.
Posso quindi affermare che la comicità è una specie di comunicazione che mi fa stare bene e che mi mette in sintonia diretta con il comico.le nostre intelligenze sono comunicanti direttamente, senza intermediari.
Ecco perchè Vauro è stato subito allontananto senza appello dalla trasmissione Anno Zero. Comunicava direttamente con i telespettatori, tramite il riso, e non è l'obbiettivo della televisione.

sabato 16 maggio 2009

venerdì 15 maggio 2009

Più ordine non è in antitesi con le idee di sinistra.

Mi è sempre piaciuto dire quello che penso, anche quando le mie idee sono controcorrente rispetto a linee comuni di pensiero.
Nella fattispecie riguardo il problema dell'immigrazione sono quasi in sintonia con le proposte del sindaco di Torino Chiamparino.
Cosa dice in sostanza? Politicamente afferma una cosa molto importante, non si lasci alle destre la gestione dell'ordine pubblico. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ronde fasciste come negli anni 30,( le chiamano padane ma visto che in pianura padana ci vivo ho un senso di nausea ogni volta che rubano il termine di questa zona d'Italia) leggi al limite del razzismo, incitamento, attraverso i media , alla cultura dell'odio e della differenza.
La sinistra avrebbe dovuto per prima già negli anni '90 farsi carico di questo problema.
Se qualcuno avesse avuto un minimo di visione del futuro (requisito importante per un politico), avrebbe dovuto agire per non far incancrenire la situazione.
Ordine pubblico significa difesa delle libertà, difesa della propria incolumità nelle città dove viviamo.
Voglio così sottolineare che la difesa dei diritti e delle libertà, conquistate con il sangue di chi ha lottato per questa repubblica, non deve avere colore politico.
La nostra società è normata da leggi che garantiscono libertà individuali e collettive inviolabili. Difenderle è un dovere. Rispettarle è un altrettanto dovere. Da qui l'esigenza di farle rispettare.
Il mio ragionamento è semplice, parte da principi universalmente accettati nei paesi liberi e quindi mi chiedo, perchè le sinistre, quando erano al governo non si sono mai poste il problema in modo serio??
Perchè c'è una parte dell'elettorato di sinistra che io chiamo SNOB, prima lo chiamavo radical chic.
Sempre ci hanno guardato con aria di insufficienza in sezione quando si parlava di questo, come per dirci "
ma non lo sai che ci sono problemi più gravi?" Quali dico io adesso? Le vostre alleanze sottobanco? I vostri salotti? Le riunioni in uno chalet in Valle d'Aosta fra pochi intimi snob come voi??
Gli operai, la base, queste cose le hanno sempre dette: bisogna rispettare le leggi.
Oggi, parecchi di questi operai,
qui giù al nord, votano la Lega.
Cari snob come ve lo spiegate?

martedì 12 maggio 2009

Tomato soup (condensed)



Mi sto un pò rompendo le scatole nel leggere articoli dove i giornalisti (?) si chiedono ancora se esiste la destra o la sinistra. Ma è possibile che solo da noi si facciano domande così sciocche?
La risposta è la seguente: ESISTE LA DESTRA, ESISTE LA SINISTRA! Aprite gli occhi perchè le differenze ci sono eccome.
Aprite le orecchie, non vedete la differenza fra Bersani e Cicchitto?
Beh uno è di sinistra l'altro è di destra .
Ci sono differenze nette dal punto di vista economico, sociale, morale , etico, comportamentale ecc.....
Anche la filosofia è caduta in questo tranello, già decenni fa ci si chiedeva se servisse fare ancora queste differenze. Alcuni politici e giornalisti compiacenti , quale giustificazione agli arresti per corruzione, iniziarono una campagna ( non ancora terminata) dove si voleva far credere che erano tutti uguali, tutti corrotti, " TANTO CHE DIFFERENZA C'E' FRA DESTRA E SINISTRA?"
Si perchè in Italia la maggior parte dei giornalist non fanno reportage, ma solo i portavoce.
Sarebbe in sostanza come dire che i siciliani sono tutti mafiosi, in questo modo i veri mafiosi rimangono ben protetti.
Dicendo che non esiste più, i politici diventano, agli occhi delle persone, una melma incolore, senza nessuna distinzione, una monocolore TOMATO SOUP! (non c'entra il rosso in questo caso).
Così i furbi rimangono inosservati, oppure tutti sono colpevoli.
Questo è anche colpa nostra, siamo cascati nel tranello. Abbiamo bevuto troppo dal bottiglione ( come diamo noi) dei vari Bruno Vespa e soci, credendo e beandoci del loro populismo da 4 soldi di stampo sudamericano.
Forse sarebbe ora di svegliarci davvero.

venerdì 8 maggio 2009

Il G8 all'Aquila

Ancora una volta il capo del Governo ci ha stupiti rovesciando di 180 gradi la situazione.
Il G8 non si fa più in Sardegna ma in Abruzzo.
Non che a me interessi molto di dove si faccia, e nemmeno del G8 me ne frega niente.
Però mi stuzzica il ruolo dell'Italia in questo meeting.
Innanzitutto sono felice perchè ancora una volta faremo una bellissima figura. Del resto abbiamo molti esempi a riguardo: l'intervento al parlamento europeo, l'incontro con il capo del governo tedesco, la foto con Obama.
Lo strillone di turno ancora una volta ci stupirà per il suo senso dello stato e dell'organizzazione..tutta milanese, prevedo posti riservati solo agli italiani in prima fila.
Il trasporto sarà organizzato con bus separati, ogni convoglio trasporterà rigorosamente persone appartenenti alla stessa razza. Un cordone di guardie Padane,prese in prestito dall'esercito della Lega Nord, controllerà il permesso di soggiorno ai capi di stato, non si sa mai, e poi sono le nuove leggi italiane ad imporlo.
Ma il meglio di sè, il nostro berlusca nazional-popolare lo darà organizzando personalmente il servizio catering. Egli deve dimostrare come gli italiani siano zelanti e puntuali nel servire le persone che contano.
Per tenere lontano i giornalisti una gigantografia con l'immagine sua che scimmiotta il famoso gesto delle pistole, foto che ci ha fatto fare progressi nella classifica generale sulla libertà di stampa.
Sono previsti intrattenimenti dove lui si esibirà raccontando barzellette, canterà al pianoforte con uno scenario da nave da crociera, bisogna pur ricordare quelli della Maddalena.
Dopo tutte queste fatiche, quando i grandi si riuniranno per parlare dei problemi del mondo, lui sarà impegnato in qualche festa di compleanno. Ma nessun problema, ci farà il riassunto alla trasmissione di porta a porta, già prevista tutta per lui, dove ci spiegherà come avrà fatto a convincere i capi di governo a sposare tutte le sue tesi.
Ci spiegherà anche perchè il meeting non si è fatto in Sardegna, alla Maddalena.
Troppi costi, troppe navi, troppe barche,e con il pericolo di dirottare proprio la nave di Obama
sulle coste libiche...con tutti quegli abbronzati a bordo!

Riflessione

Io penso che qualsiasi cittadino italiano, che abbia votato Berlusconi o no, abbia il diritto di non vergognarsi quando il Capo del Governo, che rappresenta l'Italia, va all'estero.

Lorenzo

Le nuove generazioni

Da parecchi anni i nostri ragazzi sono visti più come un problema da analizzare che non una parte della società attiva e pensante.
Le nuove generazioni oltre che essere una parte pensante dell'umanità sono anche il futuro di questa nostra società.
Erediteranno quello che noi abbiamo fatto ( di bello e di brutto) ma non avranno gli strumenti per continuare il nostro lavoro: questi strumenti li custodiamo noi gelosamente,perchè la scuola non insegna ad usare lo strumento pensiero.

Nello scorcio di tale prospettiva storiografica assumono un ruolo centrale i modi mediante i quali il punto di vista dei giovani sia finito per quasi essere sempre trascurato e/o trattato come elemento accessorio e marginale.
Si consideri, a titolo esemplificativo, come viene rappresentato il filosofo Herbert Marcuse ,quando rilascia la prima intervista a un settimanale d'Europa, l'italiano “Il Tempo”, pubblicata ivi nel n. 27 del 2 luglio 1968.
Riconosciuto, nonché definito, come “il filosofo della contestazione globale, il pensatore che ha suscitato l'entusiasmo dei giovani di tutti i Paesi”, la “conquista dei giovani” da parte del filosofo berlinese viene fatta passare attraverso il romantico atteggiamento del filosofo verso la vita, ossia “nel suo rimanere un adolescente oltre ogni traguardo anagrafico e nell'affermare il diritto di esserlo per ciascuno.

I mass-media,la cultura cosiddetta ufficiale, controllano gli strumenti e le idee dei giovani non permettendo loro una libera espressione ed un ruolo importante nella nostra società.
In Italia l'esempio è lampante, una società "vecchia",con vecchi schemi e vecchie idee(non ideologie, quelle sono sparite da tempo) eppure non si perde occasione per parlare del "problema dei giovani",arrivando puntualmente ad un nulla di fatto.
Servirebbe molto di più una persona illuminata che prenda coscienza in questi termini del problema lasciando veramente spazio(quello vitale non relegato in bui antri)ai ragazzi, che 100 psicologi che analizzano , in televisione, il solito e ritrito problema dei giovani.
Dopo il pensare serve il fare.

giovedì 7 maggio 2009

Il progresso

Io non credo molto nel progresso come siamo abituati a conoscerlo.
Per me il progresso attuale è solo tecnico-scientifico.
Si può parlare di progresso solo nel significato tecnico del termine.
Faccio un esempio, la tecnica ha fatto passi enormi nel campo delle comunicazioni: televisione, tel. cell. digitale,internet. Ma la sostanza del comunicare non è cambiata, il comunicante o il ricevente non migliorano le loro posizioni sociali. Quindi non si può parlare di progresso ma più facile sistema tecnico di comunicazione.
Progresso per me è miglioramento dello stato sociale, del benessere, del tempo libero.
Progresso della forma mentis, progresso delle relazioni fra i popoli, tutte cose che ancora non vedo.
Lorenzo

mercoledì 6 maggio 2009

Le ragioni degli altri



















Parlando di me premetto che non sono un cattolico praticante,molto poco credente( rifiuto il termine "Fede in Dio") e in ogni caso la politica non deve avere nulla a che fare con la religione.
Ma qui non si parlerà delle ragioni dei credenti o dei religiosi, ma delle ragioni dei cattolici che fanno politica.
Per parlare di questo farò riferimento ad uno dei filosofi contemporanei a me più cari e più stimati del nostro secolo (anche del precedente visto che ha 80 anni!) J.Habermas.
Egli afferma che è un dovere ,da parte della politica laica ascoltare le ragioni dei cattolici traducendone i contenuti in termini laici ovviamente.Tradurre in termini laici le ‘intuizioni’ e le ‘ragioni’ che il cittadino religioso sa esprimere solo in termini comprensivi della sua esperienza di fede.
Il problema si ripresenta infatti sotto l'aspetto del linguaggio.Il cittadino senza fede religiosa è tenuto a riconoscere un ‘potenziale di verità alle immagini religiose del mondo’”.
Non nego che un problema ci sia e che la fede, ogni tipo di fede, non solo in Dio, ma anche nell’onnipotenza conoscitiva dei numeri e delle scienze naturali, ponga dei problemi.
La fede nella ricerca scientifica senza limiti e illimitatamente applicabile configura un pensiero e una prassi sottratti al giudizio razionale, giudicante cioè non solo l’adeguatezza dei mezzi ma anche l’accettabilità dei fini.Esistono vari tipi di fedi e di dogmatismi.
Gli stessi cittadini laici, in altri termini, dovrebbero aver interesse a confrontare forma e contenuto delle proprie convinzioni con il “potenziale di verità” racchiuso nel linguaggio religioso: anche se questo linguaggio non è immediatamente e facilmente traducibile nel linguaggio della razionalità atea e in quello delle costituzioni liberal-democratiche o delle social-democrazie avanzate.
Ovviamente il problema si presenta in Italia,la cultura e la politica cattolica ha dominato per 50 anni con risultati molto ambigui. Non tenere conto di questi 50 ,però, sarebbe un grave errore e provocherebbe ulteriori divisioni in un paese che di barriere e barricate ne è un po' stanco.

martedì 5 maggio 2009

HEGEL

Non ho mai parlato di questo filosofo fino ad ora.
Un motivo c'è,non mi piace. Semplice
Non è che non mi piaccia quello che ha detto, anzi, non mi piace come lo abbiano usato e strumentalizzato facendolo diventare uno dei più controversi filosofi dell'età moderna.
Hegel ERA UN VULCANO.
Ha preso la filosofia,fino allora di stampo illuminista, per stravolgerla completamente fino ad essere stato(anche) il filosofo del Romanticismo, e precursore du una filosofia moderna con un linguaggio tutto nuovo.
La storia ha un valore fondamentale nel suo pensiero.
Per parlaredi lui non basterebbero tutti post messi fino ad ora, mi limito solo a due concetti fondamentali della sua filosofia.
LO SPIRITO OGGETTIVO:
Lo spirito oggettivo è per Hegel l'Assoluto che realizza la sua libertà e la sua consapevolezza di sé nell'aspetto esteriormente oggettivo, ovvero nei rapporti tra i diversi individui, nelle società organizzate.
Lo spirito oggettivo si esprime nelle leggi, nelle istituzioni e nei costumi di un popolo, ma rimane una realtà spirituale; infatti non si lascia ridurre alla natura, ad esempio: i caratteri di un popolo, ma, a differenza della natura, ha una sua storia; anzi è la storia stessa.
DIRITTO,MARALE,ETICITA':
Il diritto costituisce per Hegel il primo momento di realizzazione dello spirito oggettivo, e questo corrisponde ad una realizzazione della libertà. Nel mondo garantito dal diritto, l'individuo è considerato persona "giuridica", portatore di diritti e di doveri precisi. E l'espressione reale della persona è, dal punto di vista del diritto, la proprietà.
Tutti i rapporti che si stabiliscono tra le persone, quello che il nostro diritto chiama "negozio giuridico", cioè contratti di varia natura, hanno per oggetto la proprietà.
Secondo Hegel, il diritto ha il difetto di essere una legge esteriore, che gli individui non sentono come propria. Riconosce pertanto che tra lo Spirito realizzato e la massa dei cittadini si è realizzata una scissione. Lo stato e le sue istituzioni risultano estranei alle persone, le quali professano una moralità individuale e collettiva che, tuttavia, è ancora espressione dello spirito oggettivo.
questa è solo una minima parte del suo pensiero, Da Hegel si sono poi diramate varie filosofie.
Da lui prendono corpo le più grandi ideologie dei due secoli scorsi,Socialismo,Marxismo e perfino il totalitarismo nazista(ovviamente una storpiatura del suo pensiero).

lunedì 4 maggio 2009

Anonimo

In questo post, sulla scia di quello sotto, c'era una critica ad un ministro di questo governo.
L'ho tolto.
Non perchè avessi cambiato idea, ma per dare il giusto spazio a TE, Anonimo.
Metto i tuoi "commenti" in bella evidenza, nel posto a te negato, perchè la tua vita ti ha negato l'intelligenza.
Perchè tu verrai qui a vedere ogni tanto quello che hai fatto.
Sarai sicuramente abituato a scrivere o compiere atti e poi nascondere la mano. La tua faccia inesistente già lo è.
Sarai abituato a veder dare la colpa ad altri e tu sorridere con quel ghigno su quella faccia inesistente.
Sarai abituato ,nella tua vita inesistente, a essere invisibile, solo i tuoi atti sono visibili e solo tu sai che sono i tuoi.
Non è colpa tua se la vita è stata grama con te, perchè non ti ha dotato di un cervello pensante, ma solo di un organo semifunzionante per portarti dietro quelle mani bianche e sempre umidicce, quegli occhi che non guardano e sfuggono a quelli che ti stanno di fronte.
Ora la tua visibilità c'è.
Qui non c'è un anonimo, ci sei TU.
Ovviamente non ti lascio nel posto dei commenti, lì ci scrive solo gente perbene, ti metto in evidenza.
Ti metto in uno spazio a te per sempre negato, e sempre lo sarà.
Sono io a metterti,tu non sei capace a ricavarti un posto nella società.
Ti metto come esempio, come campione da analizzare, da studiarci sopra,ti metto nel posto dove meriti............ sei solo una traccia,una scia.
Ecco quello che mi hai scritto stanotte:

Anonimo ha detto..... Vaffanculo comunista di merda, venduto ai terroni. Viva la lega nord
04 MAGGIO, 2009 01:29

Anonimo ha detto......
Sei solo un frocio,non ti piacciono le donne. Scrivi delle cazzate,non si capisce una sega. Sei un merdoso rosso del cazzo, amico degli extracomunitari. Sei un venduto,magari sei pure un terrone di merda o un rumeno del cazzo. Chiudi sta merda di blog,va a lavurà!
04 MAGGIO, 2009 01:33






domenica 3 maggio 2009

I volti nuovi nelle liste di Forza Italia





Queste sono le nuove candidate nelle liste europee per il partito del Berlusca.
Provengono da una esperienza invidiabile nel campo della cultura e nelle arti.
Da "Letteronza di rete 4" al "grande fratello" , tutti programmi televisivi di altissimo livello dove intelligenza e cultura politica sono indispensabili.
Altre candidate hanno avuto fortuna per le loro qualità cerebrali partecipando a "Don Matteo" noto simposio culturale dove chiesa e stato si confrontano in modo continuo, altre da "Elisa di Rivombrosa" noto programma storico dove emergono verità storico - politiche incontestabili.
Il contributo al dibattito sul cattolicesimo in Italia è stato dato soprattutto da una di queste.
La stampa estera le ha battezzate " le ragazze di Silvio".
Mi sembra un bel complimento, possiamo noi italiani andarci fieri, cosa infatti incontestabile visto che il Silvio nazional-popolare ha un gradimento del 73%.(Fonte sua)
Appena metterò il naso fuori dall'Italia avrò di che discutere sulla nostra politica estera, come sempre fiore all'occhiello da quando il pianista di Arcore è al potere.
Ed anche le future Eurodeputate avranno modo di fare bella figura in parlamento.
Oltre alle note e ben visibili doti estetiche, ma non sono certo note per questo, è solo un dettaglio,
avranno sicuramente di che confrontarsi con i colleghi europei su questioni tipo la pace nel mondo, l'immigrazione, l'integrazione, la futura costituzione ecc... e sicuramente avranno modo,finalmente, di dire la loro.
Saranno sicuramente ascoltate ,qualcuno prenderà appunti perchè mai sentita tanta erudizione, ci saranno persone che riprenderanno il fatto, roba da prima pagina sui giornali. Ci sarà tanto silenzio mentre faranno i loro interventi,talmente tanto silenzio che nessuno oserà controribattere....per educazione ovviamente.



Berlusca all'estero


"Mr Berlusconi owns Italy's main commercial television network Mediaset and as Prime Minister also has indirect control over RAI."

Con questa frase terminano quasi tutti gli articoli del TIMES ogni volta che si parla dell'Italia e del nostro capo del governo.

venerdì 1 maggio 2009

The fascism's shadow

Questo articolo è tratto da un fondo di "The Guardian" riguardante il nostro Presidente del Consiglio.

Il titolo è :" The fascism's shadow" l'ombra del fascismo.

The Guardian: “E’ un giorno di vergogna per l’Italia”
The Guardian, 30 marzo 2009


L’obiettivo centrale di Silvio Berlusconi, il Primo Ministro italiano, era da tempo chiaramente e spudoratamente evidente.
Fin da quando ha mosso i suoi primi grandi passi nel vuoto politico creatosi nel 1993 dai simultanei scandali di corruzione del governo da un lato, e il collasso del comunismo italiano dall’altro, il signor Berlusconi ha usato la sua carriera politica e il suo potere per proteggere se stesso e il suo impero mediatico dalla legge.
Durante il più lungo dei suoi tre periodi come Primo Ministro, il signor Berlusconi non solo ha consolidato la sua già salda presa sul settore italiano dei media - ora ne possiede circa la metà - ma nella passata legislatura si è anche concesso l’immunità dai suoi procedimenti giudiziari.
Poi, quando tale legge è stata dichiarata incostituzionale, lo scorso anno il neo rieletto Presidente Berlusconi l’ha portata in una nuova veste ed è con successo diventata legge.
Il signor Berlusconi deve il suo successo alla sua audacia e in modo rilevante anche alla profonda debolezza dei suoi oppositori.
La sinistra italiana, in particolare, non è riuscita a dare vita a un’efficace opposizione.
Ancora, l’ultimo atto di Berlusconi - la fusione nel suo nuovo blocco del Popolo delle Libertà, completato ieri, della sua Forza Italia con Alleanza Nazionale, che deriva direttamente dalla tradizione fascista di Benito Mussolini - può lasciare un segno più duraturo di quello lasciato da qualunque altro magnate populista, sulla vita pubblica italiana.
A differenza della Germania postbellica, l’Italia del secondo dopoguerra non si è adeguatamente confrontata con la sua eredità fascista.
Come risultato, mentre i neofascisti in Germania non sono mai seriamente riemersi, in Italia vi sono state importanti continuità - ereditate da Mussolini - tra cui leggi e dirigenti e la rinascita postbellica del partito fascista sotto un altro nome a dispetto di una cultura pubblica italiana ufficialmente antifascista.
Queste continuità sono appena diventate più forti.
E’ un giorno di vergogna per l’Italia.D’altro canto, AN ha percorso una lunga strada in questi ultimi 60 anni. Il suo leader Gianfranco Fini, ha rigettato i costumi della vecchia politica e ha portato il suo partito verso il centro. Ha lavorato per più di 15 anni per l’alleanza del signor Berlusconi, parla della necessità di un dialogo con l’Islam, biasima l’antisemitismo e auspica un’Italia multietnica - posizioni che il signor Berlusconi, con le sue campagne anti-zingari, anti-immigrati e la sua predilezione per un razzismo “soft”, dovrebbe sforzarsi per avvicinare.
Nonostante le sue lontante origini liberali, l’Italia è storicamente un paese di destra.
Ancora, è molto scioccante pensare che ci sarà un capo di governo tra i 20 leader del mondo a Londra per il vertice economico di questa settimana, che ha ricostruito la sua base politica sulle fondamenta gettate dai fascisti e il quale sostiene che come risultato la destra probabilmente rimarrà al potere per generazioni.

Chi in Italia avrebbe il coraggio di scrivere un articolo cosi?

Il nostro presentismo

Quando siamo andati a questa mostra ero un pò preoccupato.
Chissà che penserà lei, le piacerà?
Entrati dentro ci siamo seduti. Dopo qualche minuto per capire la dinamica della rappresentazione(vedi filmato), ho chiesto cosa ne pensava.
Il suo sguardo era catatonico, si è rivolta verso di me e mi ha detto: " Ma che è?"
Nel senso, mi spiega subito, che significa?
Io nello spiegarle che bisogna guardare il movimento lento , il cambio e la simmetria dei giochi di luce ,lei mi risponde :" ma perchè cambiano!?". Io stavo guardando er mucchietto de tera! Che vordì Lorè?
Non potevo mettermi lì e dirle le mie impressioni, il silenzio era obbligatorio ed un inizio di risata tra me e lei stava già scoppiando, facendo presumere risa incontenibili( ma silenziose, siamo rispettosi degli altri).
Siamo stati lì una buona oretta, dopo venti minuti mi ha confermato che le luci cambiavano, poi siamo usciti, non abbiamo approfondito il discorso.
Forse la nostra mente era già impegnata alla ricerca di un locale con del buon tè e biscotti artigianali.
Questo è un mio ricordo vivo