domenica 30 ottobre 2011

Il mondo in una stanza




Se mi porto il mondo a domicilio come faccio a fare esperienza come " essere nel mondo"?
Questa domanda me la pongo dal momento che, tramite l'uso di internet, io posso vivere dappertutto tramite il computer.
Posso intrattenere relazioni, partecipare a discussioni, farmi coinvolgere sotto qualsiasi aspetto....stando seduto qui.
Ma è una vera esperienza??
La maggioranza pensa che questo " mondo" aumenti le interconnessioni tra individui, che molti valori tradizionali lasceranno il posto a dei nuovi, di matrice comunitaria ed elettronica.
Non ho nulla contro internet, come ho già detto in passato, questa è un'era che mi piace e mi sento a mio agio, mi muovo con disinvoltura.
Ma ci sono domande nuove da porsi, domande che fino a qualche anno fa erano inimmaginabili.
Qui infatti non si tratta di enfatizzare o demonizzare le enormi potenzialita' future dei mezzi di comunicazione, ma di capire come l'uomo profondamente si trasforma per effetto di questo potenziamento.
L'uomo puo' usare la tecnica come qualcosa di neutrale rispetto alla sua natura, senza neppure il sospetto che la natura si modifica in base alle modalita' con cui si declina tecnicamente.
L'uomo infatti non e' qualcosa che prescinde dal modo in cui manipola il mondo, e trascurare questa relazione significa non rendersi conto che a trasformarsi non saranno solo i mezzi di comunicazione, ma l'uomo stesso.
E cosi' sotto la falsa rappresentazione di un computer personale (personal computer), cio' che si produce e' sempre di piu' l'uomo massa per generare il quale non occorrono maree oceaniche, ma oceaniche solitudini che, sotto l'apparente difesa del diritto all'individualita', producono come lavoratori a domicilio beni di massa e consumano come fruitori a domicilio gli stessi beni di massa che altre solitudini hanno prodotto.
Cio' comporta un capovolgimento tra interiorita' ed esteriorita', e piu' in generale tra interno ed esterno.
Se un tempo la famiglia era l'interno" in cui si scambiavano quei tratti affettivi d'ira e d'amore e piu' in generale quella liberta' espressiva che occorreva contenere fuori all'"esterno", oggi, grazie alla diffusione della tv sempre accesa, la famiglia e' il luogo in cui e' di casa il mondo esterno, reale o fittizio che sia.
La casa reale, con le sue quattro mura e i suoi quattro mobili, e' ridotta a un container per la ricezione del mondo esterno via cavo, via telefono, via etere, e quanto piu' il lontano si avvicina, tanto piu' il vicino, la realta' di casa, quella familiare, si allontana e impallidisce.

Questi sono nuovi interrogativi a cui dobbiamo dare delle risposte.

venerdì 28 ottobre 2011

Qualche aforisma giusto per riflettere questo weekend





Un po' di aforismi , giusto per non ammorbarvi sempre con le mie menate (non commentate quest'ultima parte, tanto lo so che così è :D)



Quando nel mondo appare un vero genio, lo si riconosce dal fatto che tutti gli idioti fanno banda contro di lui. Jonathan Swift

Tutti desiderano possedere la conoscenza, ma relativamente pochi sono disposti a pagarne il prezzo.
Giovenale

Dimentichiamo facilmente le nostre colpe quando siamo i soli a conoscerle.
François de La Rochefoucauld

Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività.
Albert Einstein

E una mia:

Non smetterò mai di imparare, neppure quando esalerò l'ultimo respiro, anche lì sarà una sorpresa: la meraviglia d'aver imparato il tutto del nulla. Lorenzo

Buona Weekend a tutti!

Lorenzo

giovedì 27 ottobre 2011

Appello



Dal blog di Doriana pubblico volentieri questo appello:

URGENTE, SERVONO FARMACI E ALTRI GENERI DI PRIMA NECESSITA'

Chi abita a Spezia o chi ci arriva per portare aiuti può portare acqua e altri generi alimentari ma anche farmaci da banco a La Spezia presso passeggiata Morin dove partiranno battelli per le 5 terre alle ore 8:30 - 10:30 - 13.30 e 15:30.
A Monterosso e Vernazza mancano generi di prima necessità come acqua, latte e pane.. Molte case non hanno la luce quindi servono anche torce e pile. Grazie a quanti possono contribuire.

Chi volesse far parte del corpo degli aiuti può contattare la protezione civile oppure la croce rossa.
La situazione è davvero drammatica, anche se le Tv la fanno passare come se nulla fosse successo.


Lorenzo

Vergognatevi parlamentari!



E mentre questa gente si sta facendo un culo immane per salvare vite umane e portare aiuto alle popolazioni del levante ligure e alta Toscana, senza mezzi adeguati e su un territorio difficilissimo, con un morto nelle loro fila, i nostri politici in parlamento litigano per la moglie di Bossi baby pensionata.

MA ANDATE A FANCULO STRONZI!!!

Lorenzo, ex alluvionato del 1994

martedì 25 ottobre 2011

Al sig. Sarkosy





Egregio marito della modella Carla Bruni, presidente della Francia, un po' meno dei francesi, nonchè ex avvocato del nostro silvio nazionale, le chiedo formalmente di rispettare noi italiani e il nostro stato, istituzioni comprese, ad ogni incontro internazionale e magari anche nazionale.
Forse lei non se lo sarà ricordato stavolta, il pranzo forse sarà stato abbondante, i vini magari notevoli, ma lì da voi i capi di stato rappresentano la nazione tutta, non le singole persone, come anche da noi.
So benissimo che il nostro silvio non lo ha ancora imparato ma i predecessori di lei si: ad ogni riunione di capi di stato iniziavano l'intervento con : "Nous, la France".
Se lo ricordi la prossima volta egregio marito della modella Carla Bruni.

Lorenzo

venerdì 21 ottobre 2011

Filosofia del profumo 2


"Gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all'orrore e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi ai profumi. Poiché il profumo è fratello del respiro. Con esso penetrava gli uomini, a esso non potevano resistere, se volevano vivere. E il profumo scendeva in loro, direttamente al cuore e là distingueva categoricamente la simpatia dal disprezzo, il disgusto dal piacere, l'amore dall'odio. Colui che dominava gli odori, dominava il cuore degli uomini."

Profumo ( das Parfum) - Patrick Suskind


"...ognuno rincorre i profumi che ha imparato a riconoscere ed ha sensazioni ed emozioni specie da quelli, perche' ricordano qualcosa magari inconsciamente. Piu' ampia sara' la nostra conoscenza in tal senso, piu' vasta e piu' facile sara' la conoscenza delle persone e del mondo..."
Rosa

Inizio questa seconda parte del post dedicato al profumo con il finale di un commento che gentilmente mi ha messo una blogger, Rosa, che trovo fantastico.
Più ampia sarà la nostra conoscenza in tal senso più vasta e più facile sarà la conoscenza delle persone nel mondo; è qui, credo, l'essenza della filosofia, la meraviglia che spinge le persone a filosofare, quindi a pensare. Il fine è la conoscenza e visto che viviano " nel mondo" le persone sono chi lo abita, cioè noi stessi.


Da tempo immane gli uomini abitano del mondo solo ciò che hanno imparato a conoscere e sono ciò che comprendono. E' molto difficile avventurarsi per quei sentieri ancora inesplorati quando non si hanno mappe, bussole o indicazioni di stelle. Chi lo fa è il viandante, perchè viaggia per ricercare e non soltanto per spostarsi da un luogo all'altro. II viandante assapora ogni passo di quel sentiero, ne sente la vita, ne assapora gli odori.

Abbiamo visto nel post precedente che la maggior parte dei filosofi snobbarono il senso dell'olfatto, addirittura Aristotele scrisse che è il senso più ambiguo o inutile.
Kant ed Hegel lo svalutarono anche a seguito del fatto che per raggiungere la conoscenza servono ragione e l'osservarzione dei fenomenti, viene da sè, in questo modo, che non serve annusarli.
Ma arriviamo a Feuerbach:
La svalutazione dell’olfatto di Kant ed Hegel fa parte, secondo la filosofia di Feuerbach di una filosofia precedente dove appunto l'uomo era solo una macchina per conoscere. Aggiungo io che questo processo inizio ben prima con Cartesio. Feuerbach condanna vigorosamente questo pensiero impoverito e mutilato che si priva dei sensi, affermando che essi sono necessari ai fini della conoscenza.
Rompendo con il sistema idealista del suo maestro si accorge che a questa filosofia manca “un naso”, mancano parte dei sensi e l'uomo, quando è gettato nel mondo, li usa invece tutti e cinque. Con questa affermazione il filosofo sottrae l’olfatto dalla sua degradante animalità e gli restituisce l’autonomia che gli veniva negata; invece di essere un senso che intrattiene con gli oggetti unicamente dei rapporti distruttivi, l’odorato è capace di atti spirituali e scientifici che possono servire tanto la conoscenza quanto l’arte.
L’olfatto, grazie a Feuerbach, abbandona finalmente l’etichetta di bisogno bestiale assumendo un significato e una dignità autonomi e teoretici.

Come viaggia, come percorre il suo sentiero l'uomo di Feuerbach?
E' un viandante coraggioso, perchè cosciente delle sue potenzialità, usa i sensi come nell'apriori kantiano, l'olfatto è parte integrante dell'elaborazione filosofica della sua esistenza.
Quando il giudice Borsellino, nel suo famoso discorso sulla mafia a Bassano del Grappa, parla del puzzo del compromesso, fa uso del senso dell'olfatto, perchè? Perchè già la vista, l'udito possono vedere ciò che succede, ma non hanno ancora scoperto la verità e allora si usa, metaforicamente, un terzo senso, quello che ci avvisa del pericolo, quello che ci fa sentire l'odore sgradevole, allertandoci. E' un ampliamento del concetto, è la voglia di andare oltre il visibile, oltre " questo stare nel mondo" per capire meglio ciò che abbiamo intorno. Per farlo abbiamo bisogno di comunicare, per agire abbiamo bisogno dei sensi...e due non bastano più.
Il linguaggio si è adattato alla nostra realtà ma, e questa la novità, si è adattato al nostro corpo.


“Profumo, pellicce, biancheria fine, gioielli: lussuosa arroganza di un mondo dove non c'è posto per la morte; ma essa restava in agguato dietro quella facciata, nel segreto grigiastro delle cliniche, degli ospedali, delle camere chiuse."
Simone de Beauvoir



Lorenzo

sabato 15 ottobre 2011

Mare nostrum




“Una nave in darsena,
circondata dalle banchine e dai muri,
ha l’apparenza di una prigioniera che medita sulla libertà ,
con la tristezza
di uno spirito libero,
messo a freno”

Joseph Conrad


Domani andrò al mare. Ho voglia di immagini verso il futuro, di poter pensare alla grande, di sentirmi quel Lorenzo che era tempo addietro. Mi sento come quella nave, ma abbatteremo i muri e le banchine. Faremo in modo di allontanare la tristezza con la franchezza.
Lorenzo


Non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo... salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. E' lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non puoi nemmeno immaginare.
A.Barricco - Oceano mare

martedì 11 ottobre 2011

Torta piemontese con pere cotte nel vino Barbera



Ricordo che era il secondo dolce di Natale di mia nonna, dopo il panettone. A dire il vero, a fine pasto, cospargeva anche la tavola di amaretti mentre mio nonno si assentava per andare in cantina: la scelta di un paio di bottiglie di moscato spettava a lui.
Nonna originaria di Canelli e nonno di S,Stefano Belbo, il paese dopo, ma già in provincia di Cuneo, quindi, ogni volta che mangiavo dai notti materni, le pietanze non potevano che essere della buona cucina piemontese: Agnolotti fatti in casa, rigorosamente con i 3 arrosti e conditi poi con il sugo del coniglio " camodato", appunto coniglio come secondo e formaggetta per finire. Il tutto annaffiato con una buona bottiglia di Barbera, il vino della zona. L'acqua serviva per lavarsi le mani.

E in questo amarcord ( a manvis in piemontese:D) vorrei pubblicare la ricetta di quella torta, che io ho provato rifare proprio ieri. Tengo a precisare che non sono forte nel fare i dolci e nemmeno mi piacciono molto....così dico io, così non dice chi mi conosce.

Pere cotte nel vino:

Ingredienti:

Pere martine (vedi foto accanto)
Zucchero
Vino barbera
Corteccia di cannella
Chiodi di garofano
Mettete dritte in una casseruola tante pere martine da coprirne il fondo;
a vostro piacere potrete metterle sbucciate o semplicemente ben lavate. Cospargetele con abbondante zucchero e copritele con una buona barbera; aggiungete un bel pezzo di cannella, alcuni chiodi di garofano e fate cuocere parzialmente coperte a fuoco lento fino a che il vino non si sia ristretto in modo da formare uno sciroppo. Durante la cottura, servendovi di un cucchiaio, le irrorerete ogni tanto col loro stesso liquido di cottura.
Consiglio di non cuocerle in forno.
Già questo soltanto potrebbe essere un desserto molto buono, come nella foto di presentazione del post.

Preparazione della torta:

gr. 300 di farina di meliga
gr. 150 di farina bianca
5 tuorli d'uovo
gr. 300 di burro
gr. 250 di zucchero
sale q.b.



Preparazione: mescolare le farine, versarle a fontana sulla spianatoia; mettervi il burro, lo zucchero, i tuorli, una presina di sale e un po' d'acqua. Amalgamare bene il tutto, impastare energicamente, lasciare riposare l'impasto, quindi tirare una sfoglia spessa poco meno di un centimetro.

Adagiarla in uno stampo imburrato, tenendone da parte un pezzo per il coperchio. Ricordarsi di bucare la sfoglia con la forchetta, dopodichè versarvi sopra le pere cotte nel vino, a piccoli pezzi, con zucchero. Le pere dovranno risultare ancora sode e quasi asciutte. Mettere il coperchio di pasta chiudendolo alla base con le dita e portare il tutto in forno.
Tempo di cottura 40 minuti a 180°C
Si può servire fredda o calda a seconda delle preferenze.

Consiglio come abbinamento un Brachetto d'Acqui oppure un Freisa d'Asti.

Lorenzo

domenica 9 ottobre 2011

Elucubrazioni mentre il sugo sta cuocendo (fermandomi un attimo nel domani)




E mentre il ministro dell'istruzione dichiara che: "I neutrini sono viaggiati nel tunnel tecnologico", dichiarazione che dovrebbe essere stata una correzione della ben nota dichiarazione di qualche settimana fa, la situazione del paese precipita nel caos più completo.
La televisione ormai o è un soprammobile dove si ricorda quando si trasmettevano programmi di ben altra statura intellettuale, oppure, quando accesa, è il megafono rimbecillente per un popolo ormai dopato.
Al di fuori di questo circo Barnum c'è la gente, poca, tanta? E chi lo sa, nessuno dice nulla.
Io so solo che ci sono migliaia di giovani che stanno manifestando per le strade, per il loro futuro e, forse, anche per il mio. Ma noi grandi non ce ne accorgiamo o facciamo finta di nulla.
E mentre è la strada, la piazza il nuovo posto in cui incontrarci, la televisione trasmette le sue idiote trasmissioni : balli fra vip(s), partite di fintocalcio, corse di fantauto, meteo a gogò, animali più disparati, fintigiornalistichecercanofintamentedisopravvivereneideserti ( finti), finte(o fanta)casalinghe che cucinano piatti orribili ( e noi li votiamo per telefono senza assaggiare),
TG, TV, TGR, DS, PP, TCMxM,...e chi più ne ha ne metta.
Se i segni della semiotica servono per mentire, ai nostri ragazzi non gliela raccontiamo più. Si stanno organizzando con i loro smartphone e, in continuo contatto, decidono scioperi e cortei all'ultimo minuto. Evviva Steve Jobs! Lui si che la sapeva lunga, altro che critiche di Stillman, rimasto forse all'età della pietra, dove ultimamente ha dichiarato che la Apple è una fregatura per la gente. Mi spiace, ti stimo, ma stavolta hai toppato!

La velocità:
i giovani corrono verso un oggetto del desiderio che non esiste, o perlomeno ancora non c'è, il loro futuro. Impossibile trovarlo, è sempre più avanti di noi. Ma proprio questa rincorsa verso un inesistente che provoca il movimento di masse ed è possibile leggere la trama di questa corsa come se fosse un libro. Quel cerchio ancora vuoto sta creando storie reali di incontri, cortei, striscioni, urla e incazzature per le nostre strade e, finalmente, ho visto persone che applaudivano loro. Forse il vuoto delle nostre vite farà si che ci accoderemo a questi cortei di speranza, di lotta.
Tutto questo a una velocità fantastica.
Le scuole sono inizate a metà Settembre, tutto taceva. Ad un certo punto ecco le piazze piene.
Steve, hai visto lungo, questi sono davvero affamati e un po' folli e saranno quelli che raddrizzeranno questa società apatica e menefreghista. Chi se ne frega se invece di fare una serenata alla loro donna fanno una serenata ad un satellite, il messaggio arriva lo stesso, anzi, più velocemente.

Voi ora direte, ma che cazzo di post è? Che cos'è questo guazzabuglio di informazioni e pensieri domenicali di un ferroviere deluso d'amore mentre il suo sugo sta cuocendo sul gas?
Voglio solo farvi riflettere su una cosa, che poi è la conclusione di questo post:
La televisione è servita finora per tenerci buoni in casa. Prima ci ha meravigliato e anche fatto pensare, però sempre in casa ci ha tenuto. Internet, il computer, gli smartophone, l'ipad, sono solo un mezzo di comunicazione, il vero tunnel dove la gente si parla ma, e qui viene il bello, serve per far uscire dalle loro case le persone.
I giovani lo hanno capito da tempo.



Lorenzo

mercoledì 5 ottobre 2011

Wikipedia è già neutrale, perchè neutralizzarla?







I giornali avranno l’obbligo di rettifica anche se scrivono delle cose vere. Quindi, da adesso in poi, i nostri meravigliosi politici e i loro amicucci possono fare tutte le porcate che vogliono senza che possano venire riportate sui giornali. Questa è ufficialmente la morte della libertà di stampa in questo paese.
Questo è quanto è uscito oggi dalla commissione che ha di fatto varato la legge bagaglio.
E' la morte, il definito decesso della libertà di stampa e di espressione.
Ho notato, un po' in giro in internet, che qualcuno è contento perchè un emendamento ha lasciato fuori i blog come il mio dagli effetti nefasti di questo provvedimento.
E' il contentino per far stare buono un po' il popolo internet, credono loro. Io posso scrivere, che non conto nulla, le mie critiche sul governo, ma i siti, i blog ufficiali di informazione no, rischiano pene elevate.
Ma i blog e i siti nazionali di informazione sono le fonti a cui io attingo! Quindi mi tolgono la materia prima per informarmi in modo alternativo, quindi nulla è cambiato rispetto il vero intento governativo.

Sta facendo molta eco anche all'estero la chiusura di WIKIPEDIA ITALIA per protesta contro questo provvedimento di legge.
Wikipedia è vista in internet in tutto il mondo, e in molto stati esteri si stanno chiedendo cosa stia succedendo in Italia.
Ecco cosa hanno scritto i nostri ragazzi che curano la più grand enciclopedia multimediale al mondo:

Cara lettrice, caro lettore,

in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.

Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue e gratuita.

Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.

Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.

Purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato.

Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l'introduzione di una "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.

In questi anni, gli utenti di Wikipedia (ricordiamo ancora una volta che Wikipedia non ha una redazione) sono sempre stati disponibili a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia; tutto ciò senza che venissero mai meno le prerogative di neutralità e indipendenza del Progetto. Nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una soluzione, l'intera pagina è stata rimossa.

L'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi.

Sia ben chiaro: nessuno di noi vuole mettere in discussione le tutele poste a salvaguardia della reputazione, dell'onore e dell'immagine di ognuno. Si ricorda, tuttavia, che ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall'articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione.

Con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all'arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".

Vogliamo poter continuare a mantenere un'enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?

Gli utenti di Wikipedia



«Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici. Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.»
Art. 27 Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo


Io Mercoledì prossimo sarò a Roma davanti al Pantheon insieme alla gente che ha ancora la capacità di indignarsi e scendere in piazza.

Per chi volesse firmare la petizione contro la norma bavaglio clicchi qui
Lorenzo

martedì 4 ottobre 2011

Blogger uniti, sempre




"L'uomo moderno si rende conto che il rimedio - come avverte Nietzsche - è stato peggiore del male, ossia gli immutabili, prevedendo e controllando il divenire, soffocano e minacciano la volontà di esistere, in modo più insopportabile della stessa minaccia del divenire."
Emanuele Severino - Filosofo contemporaneo

domenica 2 ottobre 2011

Contro il bavaglio voluto da questo governo



Prima definizione di genio :

per Kant genio è colui che possiede la capacità innata di porre regole all’arte.

Nel suo lavoro l’artista segue delle regole ma queste non vengono a lui imposte dall’esterno, è lui stesso che liberamente le crea.

Il paradosso viene quindi risolto risulterà infatti vero :

sia sostenere che l’arte è governata da regole

ma poiché queste regole sono poste dal genio stesso, sarà anche vero sostenere che l’arte è attività libera da regole precostituite

1^ definizione di genio:
genio è colui che crea seguendo le regole da lui stesso
liberamente poste.


Una premessa vera non può, per forza di cose, portare a una conclusione vera. Questo Kant ci ha insegnato. A quella premessa deve seguire il lavoro della ragione, con tutti i suoi limiti è vero, ma proprio perchè fallibile la ragione non deve mai smettere di lavorare.
Se così non fosse noi avremmo potuto dire: Genio è colui che pone regole all'arte, e finire qui. Premessa vera, certo, ma si avrebbero avuto le stesse conclusioni senza il ragionamento? Possibile di si, possibile di no, aggiungo anche che alla fine avremmo potuto pensare che la vera arte è solo appannaggio dei genii che seguono regole ben definite. Definite da chi?? Non lo avremmo mai saputo, la Chiesa avrebbe facilmente risolto il dilemma dicendo: definite da Dio.

Una dimostrazione, questa, di quanto Kant sia stato avanti rispetto il pensiero allora corrente e come sia attuale adesso, perchè nel suo percorso di ragione ha inserito quel termine "liberamente" che prima d'allora nessuno si sarebbe sognato di menzionare.

Ebbene, quel "liberamente" ce lo stanno togliendo poco per volta, adesso, in questo momento. Domani ne toglieranno un altro pezzetto, fino a Mercoledì, quando vareranno norme contro la libertà di espressione e norme contro le intercettazioni per favorire i mafiosi a scapito della magistratura inquirente.
Noi, nei nostri blog, continueremo magari a sentirci liberi di parlare di noi stessi, delle nostre paranoie, sarà la nostra droga quotidiana, un po' come è stato, in certi anni, l'esistenzialismo, che ci ha fatto riflettere su noi stessi ma non sulla nostra condizione sociale, sulla società intera.
Una esaltazione del particolare, l'individuo, a scapito di una visione dell'insieme, la società.
Corriamo un rischio, quello di chiuderci nei nostri blog.
Paradossalmente si parla più del decreto su facebook che sui blog, ma la velocità del primo si "brucia" la doverosa riflessione sui principi calpestati, mentre sui secondi si rimane " incagliati" nel particolare su noi stessi, del resto è un diario online.
Bene, per qualche giorno trasformiamo questi diari online in strumenti veri di lotta e informazione. Propongo per tutta la settimana a venire che ognuno si impegni a scrivere, a raccontare, a mettere foto o poesie sulle libertà, sui principi che ci vogliono calpestare.
Riprendiamo e riappropriamoci di quel liberamente kantiano!



Lorenzo