domenica 26 maggio 2013

Ti farò mangiare per qualche mese, di Rita Pani


Sapete cosa? Ogni volta che vedo questo piccolo mondo infame sguazzare nella melma in fondo al barile, mi dico: “L’apoteosi!”, poi il giorno dopo mi sveglio e ammetto: “Ah! No, non era ancora abbastanza.”

Leggo sui giornali di San Francesco da Arcore, che ha miracolato due famiglie in TV (la peggiore delle sue TV) e che con un miracolo da portafoglio è riuscito a trasformare le lacrime di disperazione, in lacrime di gioia.

E Lui disse: “Signora, le darò quanto sufficiente per non avere problemi per qualche mese.” Le nubi in cielo si aprirono lasciando passare i caldi raggi del sole. E svanirono i quattro anni di galera, inflitti dalla giustizia dell’uomo. E svanirono anni e anni di devastazione e ruberie. E si cancellarono con una sola promessa, anni di abbruttimento, di mafia, di appalti truccati, di sanità depredata, di miseria umana, di bambine violate ma ben retribuite, di ricatti e ricattatori, di devastazione socioculturale.

Alla vigilia dell’ennesima vergognosa battaglia della criminalità di stato contro la magistratura, in questo paese che continua forsennatamente a girare al contrario, la miseria umana si trasforma in oltraggio, senza che nessuno senta l’impeto di ribellarsi.

Noi, altrettanto forsennatamente, continuiamo a sentirci nauseati e distrutti.

Lo show televisivo, seguendo le regole del pietismo che fa spettacolo, regala l’ennesimo sogno, l’ennesima piccola invidia, che dà la speranza ai piccoli uomini e alle piccole donne miserabili di sognare di poter essere un giorno, miracolati dall’elemosina di un vecchio debosciato, che donerà alla povertà meno di quanto abbia mai dato a una sua puttana per una serata.

Fino a quando ci sarà anche solo un miserabile, che si presterà ad essere vittima di un debosciato, e carnefice di sé stesso, svilendosi al punto di essere strumento di propaganda, per mistificare la realtà italiana, non ci sarà alcuna speranza per noi, per il nostro oggi, e per il futuro nostro e dei nostri figli.

Non c’è alcun senso per nessuna battaglia, per nessuna lotta civile, in un paese in cui si è perso anche il significato della parola dignità.

Non sono sicura che le signore in difficoltà vedano il danaro promesso dal criminale bugiardo – è uso a promettere e non mantenere – ma nel caso questa volta decida davvero di darlo, spero che ogni euro speso possa bruciarle la mano. Spero che per ogni euro le strozzi il nodo della vergogna che dovranno provare sapendo che si sono vendute al pari delle puttane che quel mostro di plastica e materiale tossico, ha pagato prima per sollazzarsi, e che paga ancora – senza limite di tempo – per non essere ricattato, per non essere sputtanato, per non essere ancora condannato.

Ma la soddisfazione maggiore la provo pensando che, anche il giorno in cui la promessa non sia mantenuta, nessuno glielo farà rivendicare in TV.

Accettare danaro da chi ha contribuito così pesantemente ad impoverirci tutti quanti, è forse un atto più criminale di tutti quelli che possiamo immaginare. Mi piacerebbe scrivere ancora una volta vergognatevi! Ma gente così, che vende sé stessa per un pezzo di pane ammuffito in diretta tv, cosa sia la dignità o la vergogna, non lo saprà mai. Sicuramente andranno anche a Brescia, a sputare sullo stato per 10 euro e un panino.

Si fotta questo paese di merda.

Rita Pani (APOLIDE)

Via dei Georgofili - Firenze 1993





Domani ricorre il ventennale dell'attentato mafioso in Via del Georgofili a Firenze.
La mafia volle colpire l'Italia intera, i suoi simboli, la sua unità, la sua cultura e la sua intelligenza.
La mafia è e rimarrà per sempre una grandissima montagna di merda.

Lorenzo

sabato 25 maggio 2013

Noi, il nostro peggior nemico





Una delle cose più sconvolgenti di questo paese cattolico fino al midollo, è il suo relativismo morale in base al quale si dice una cosa per poi, nel giro di poche ore, dire esattamente il contrario nel più grande disinteresse generale. Nessuno ci fa più caso e nessuno è in grado di contestare, tutti allineati.
Ci stiamo trasformando nel nostro peggior nemico.
Eppure non c'è nulla che faccia più incazzare un conformista quando si trova in presenza di qualcuno che non lo è, per poi essere accettato quando sarà sotto due metri di terra.


Lorenzo

giovedì 23 maggio 2013

Latente vergogna





Questa sotto in corsivo  è una parte delle motivazioni della sentenza di appello del processo Berlusconi.
Con una motivazione simile c'è da vergognarsi, come italiano, per tutta la vita ad aver avuto per 20 anni un premier simile. E forse c'è anche la mia consapevolezza di una latente vergogna di far parte del popolo italiano, in parte  compensata dalla bellezza della nostra arte e letteratura.



Le motivazioni sui diritti tv. Si parla di "un sistema portato avanti per molti anni" da Berlusconi e "proseguito nonostante i ruoli pubblici assunti. E condotto in posizione di assoluto vertice" ovvero la presidenza del consiglio. Lo scrivono i giudici milanesi nel motivare la sentenza d'appello che conferma la condanna a quattro anni di reclusione (e cinque di interdizione dai pubblici uffici) per frode fiscale nella vicenda dei diritti tv. Per i giudici "vi è la piena prova, orale e documentale, che Berlusconi abbia direttamente gestito la fase iniziale per così dire del gruppo B e, quindi, dell'enorme evasione fiscale realizzata con le società off shore". "La pena stabilita in prime cure è del tutto proporzionata alla gravità materiale dell'addebito e alla intensità del dolo dimostrato".

Trafiletto da La Repubblica

Lorenzo

martedì 21 maggio 2013

Abbiamo completamente perso la bussola


 
"Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perchè tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente."


François Marie Arouet meglio noto come Voltaire


Fare una legge per impedire al M5S di candidarsi è il provvedimento più incivile e fascistoide da quando esiste l'Italia repubblicana.
Le idee si combattono con altre idee non con la repressione.
Il passo successivo allora, in base a questo principio quale sarà? Mettere fuorilegge Grillo?
Questo succede perchè ormai da molti anni non si legifera per principi, non si legifera per migliorare lo stato dell'uomo, ma per favorire "un uomo", Berlusconi.
Questo modus operandi fa parte ormai della prassi legislativa, fare le leggi per uno scopo, per un fine, utilizzando l'uomo come mezzo, l'esatto contrario dei dettami dell'illuminismo, di Kant e del su menzionato Voltaire.
Io penso che per dare corpo all'art.49 della Costituzione, motivo della proposta di legge, che sancisce il principio della libera associazione, si rischia di sancire il principio che al di fuori dei partiti nulla possa esistere. E' un concetto non facile, ma si sta davvero rischiando di spostare il baricentro  dalla libera associazione al fatto che senza partiti non c'è possibilità di rappresentanza. Concetto molto pericoloso
In questa fase quindi difenderò il principio della libertà individuale e di associazione sancito dalla nostra costituzione, quindi difenderò Grillo.

Il progetto di legge

Lorenzo

domenica 19 maggio 2013

Feininger, un francese più americano degli americani



Andreas Feininger  (Parigi, 27 dicembre 1906 – New York, 18 febbraio 1999)  crebbe e fu educato come architetto in Germania, dove suo padre pittore  insegnò alla  Staatliches Bauhaus. Nel 1936, abbandonò l'architettura e si trasferì in Svezia, dove si concentrò sulla fotografia. In anticipo della seconda guerra mondiale, nel 1939, Feininger emigrato negli Stati Uniti, dove si afferma come fotografo freelance. Nel 1943 entra nello staff della rivista Life, una collaborazione che durò fino al 1962.













Feininger è diventato famoso per le sue foto di New York. Altri soggetti frequenti tra le sue opere erano scienza e natura, come si è visto in ossa, conchiglie, piante e minerali nelle immagini di cui è spesso sottolineato la loro struttura. Raramente ha fatto fotografare persone o fare ritratti, però, quando lo faceva, sono diventati un'icona.













E' il fotografo della New York invernale, fredda e vaporosa, delle auto nere parcheggiate sulla Broadway, dei suoi ponti, di una Brooklyn appena svegliata e delle imponenti strutture architettoniche che in confronto all'uomo sono immense, ma che è proprio l'uomo il suo creatore.



Lorenzo


sabato 18 maggio 2013

Occhi su Saturno




"Occhi su Saturno" 

E' il nome dell'iniziativa nazionale lanciata nel 2012 dall'Associazione Stellaria di Perinaldo (Imperia) in collaborazione con l'Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali (Iaps). Perché proprio a Perinaldo è nato l'astronomo Gian Domenico Cassini, che del pianeta scoprì quattro satelliti: Giapeto, Rea, Teti e Dione e la divisione tra gli anelli che ancora oggi porta il suo nome.

La manifestazione "è nata per celebrare i 300 anni dalla sua scomparsa", spiega il segretario di Stellaria, Nicolò Conte. A Cassini è dedicata la sonda che porta il suo nome e che dal 2004 invia a Terra straordinarie immagini di Saturno, delle sue lune e degli anelli.

"Senza dubbio - aggiunge Conte - Saturno è una star del cielo. Dopo la Luna è l'oggetto celeste più interessante per il grande pubblico".

Fonte La Repubblica


lunedì 13 maggio 2013

Gli 87 giornalisti deceduti in servizio nel 2012



Le facce degli 87 giornalisti morti in servizio nel 2012 su una parete del Newseum, il museo del giornalismo.

Lorenzo

venerdì 10 maggio 2013

Buon giorno..mondo



Ci sono ancora

Buongiorno, mi chiamo Gabriele Francesco. Sono nato a Novara l’11 aprile 2013 e oggi avrei un mese, se fossi ancora vivo. Invece sono morto lo stesso giorno in cui sono nato. Adesso tutti starete pensando che mamma e papà non si sono comportati bene: in effetti mi hanno lasciato solo, sotto un cavalcavia, con indosso pochi stracci e senza un biberon nei paraggi. Ma io non mi permetto di giudicarli. Certo è che noi neonati siamo indifesi: ci buttano dai ponti, ci fanno esplodere sotto le bombe, ci vendono per pochi soldi. Siamo carne da telegiornale. Prima di chiudere gli occhi, mi sono raggomitolato tra i rifiuti per cercare conforto e ho pensato: ma è davvero così brutto questo mondo che sto già per lasciare? Poi mi sono sentito sollevare e sulla nuvola da cui vi scrivo ho visto che la bellezza c’è ancora. C’è bellezza nel camionista che mi ha trovato e nell’ispettore che mi ha messo questo nome meraviglioso: è importante avere un nome, significa che sei esistito davvero. C’è bellezza nei poliziotti che per il mio funerale hanno fatto una colletta a cui si sono uniti tutti, dai pompieri alle guardie forestali. E c’è, la bellezza, nella ditta di pompe funebri che ha detto «per il funerale non vogliamo un euro», così i soldi sono andati ai volontari che in ospedale aiutano i bimbi malati. Dove sono nato io, metteranno addirittura una targa. Allora non sono nato invano.
Mi chiamo Gabriele Francesco, e ci sono ancora.

(Liberamente tratto dal testo inviatomi ieri, giorno del funerale di Gabriele Francesco, da un lettore di Novara che ha chiesto di restare anonimo. C’è tanta bellezza anche in lui).

Massimo Gramellini

mercoledì 8 maggio 2013

Genova in lutto




Un omaggio ai caduti, ai dispersi e ai feriti sul lavoro nel tragico incidente portuale successo a Genova.

Lorenzo

domenica 5 maggio 2013

I Brueghel


Nel '500, mentre in Italia Michelangelo, Tiziano e leonardo, portano a termine i loro capolavori, nei Paesi Bassi, anche per gli effetti della Riforma Protestante e delle teorie calviniste, l'attenzione si sposta sempre di più verso il primato della natura, che da semplice sfondo a volte rigoroso, si trasforma in vero e proprio soggetto dell'opera. Inoltre una rigorosa cura del dettaglio, sia dei componenti della natura che diventeranno anche soggetti principali, sia dei soggetti umani, porterà la pittura fiamminga ai più alti livelli dell'epoca.

In questo contesto di artisti fiamminghi i Brueghel ( non solo uno ma una intera dinastia di artisti) interpretano perfettamente i segnali di questo cambiamento, con le loro opere a volte molto diversificate fra loro ma che accomunano precisione e talento artistico di altissimo livello.
Questo cambiamento viene interpretato perfettamente da Pieter Brueghel il Vecchio, il quale individua la figura cardine della propria formazionein Hieronymus Bosch, di cui il quadro Il Ciarlatano è un esempio realizzato dalla sue stessa scuola. Il rapporto fra questi due primi artisti darà vita a tutta la dinastia dei Brueghel per quasi 200 anni.


 Le scelte del capostipite vengono portate avanti dal suo primogenito Pieter il Giovane che riprende e sviluppa i temi paterni, in particolar modi le scene quotidiane come si può cogliere dalla danza nunziale all'aperto.



Proprio in quest'opera è possibile notare la particolarità degli ospiti ove viene messa in evidenza anche l'eccitazione sessuale di alcuni invitati, segno di libertà dei costumi incipiente in quella società.
Il secondo figlio, Jan il Vecchio conosciuto come il più mondano ed elegante viaggia in Italia, collabora con Rubens e si specializzerà in opere floreali e soprannominato Jan dei Velluti.











Le tecniche di Jan il Vecchio verranno riprese dal figlio Jan il Giovane attraverso opere che simboleggeranno la guerra, la pace, l'acqua l'amore.
I fiori diventeranno messaggio di Vanitas e l'idea del sorprendente edel'esotico, ormai simbolo di ricchezza, sarà il tema dominante della pittura del '600. I nuovi mondi sono ormai oltre che scoperti anche sfruttati.
Nella cerchia dei Brueghel entreranno a far parte, per vincoli famigliari, Kassel il Vecchio, Jan il giovane, famoso per i suoi quadri rappresentanti animali quali farfalle e coleotteri, su supporto in rame per migliorarne la lucentezza.
Siamo in piena riscoperta della natura, botanici come Linneo operano nel campo scientifico catalogando il mondo animale e vegetale e, appunto, i quadri si Jan rappresentano questa catalogazione.
Infine ritroviamo Abraham, ultimo erede di questa celebre dinastia, distaccandosi dalla pittura precisa fiamminga per accostarsi a quella italiana, più interessata allo sguardo d'insieme che non alla bellezza del particolare.

Lorenzo