giovedì 30 giugno 2011
Richard Estes - Il pittore della fotografia
Richard Estes è un pittore americano. Si è trasferito con la famiglia a Chicago, dove ha studiato presso l'Istituto d'Arte (1952-6), prima di andare a New York, dove sono esposti la maggior parte dei suoi dipinti (anche se lavori successivi sono stati spesso finito nella sua casa nel Maine).
La sua prima mostra personale si è tenuto presso la Pietra Allan Gallery di New York, nel 1968. Ha sostenuto un impegno attento di un oggetto immutabile, di solito l'ambiente costruito di Manhattan, e di fotorealismo.
Il suo realismo è ingannevole, nel senso che riorganizza la struttura di ciò che vede e registra in origine, attraverso le fotografie, che costituiscono la base dell'opera, per ricostruire la realtà tramite il dipinto.
Nelle sue opere si vede una espansione della visuale, maggiore di quella umana, e sta a significare La grandezza del mondo urbano, espandone così in campo sensoriale, dando una profondità e intensità della visione che solo la trasformazione artistica può raggiungere.
Dal momento che i dipinti sono basati su più di una fotografia, lo spettatore percepisce, ad esempio, un negozio di fronte una finestra, con una ricchezza che viene creata dalla capacità tecniche dell'artista.
Sebbene egli ammirava l'opera di Edward Hopper, egli non era interessato a evocare stati d'animo umani, e ha evitato le scene notturne. Quando ricostruire la scena originale per la pittura ad olio finale in studio, ha utilizzato un terreno in acrilico, che ha ridipinto ad olio.
Una particolarità molto interessante è che i suoi lavori sembrano quasi sempre divisi a metà, un'area prettamente urbana e un'altra area dove ci sono persone che, in genere, viaggiano su mezzi pubblici.
Lorenzo
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Occhio moderno e sensibilità umanistica, direi.
RispondiEliminaInfatti Adriano questo artista mi è piaciuto proprio per questa fresca modernità che traspare dalle sue opere e con un taglio inusuale. Pensa che è pure un artista degli anni '70, quindi a maggior ragione più avveniristico ancora.
RispondiEliminaGrazie del commento Adriano, a presto
Lorenzo
Io adoro i paesaggi urbani e questi, in particolare li trovo meravigliosi, perchè qui aleggia una doppia visuale sulla realtà, quella poetica e quella urbanistica.
RispondiEliminaLa metropoli, pulsante di vita e di movimento, ma non estraniatà dal bello, dove la natura vegetale è sostituita da quella architettonica, ripresa nelle sue linee raffinate, specchiate dalla visuale in un autobus.
Città colorate e vivide dove, però, pulsa un'anima country, luogo umano e di memorie, dove il cemento non cancella l'uomo ma, al contrario, ne serba indelebili le tracce.
Richard Estes ci mostra nella sua poetica urbana una rivisitazione, personalissima ed originale, della nozione di città, da percorrere fuori dagli stereotipi banalizzanti di quei concetti, angosciosi e frustranti, che molto hanno contibuito al suo decadentismo.
Bellissima questa tua scoperta, Lò, di un artista originalissimo e all'avanguardia che poco di lui, purtroppo, però, si trova in Internet e che sicuramente meriterebbe una fama più estesa.
La tua sensibilità ha saputo riconoscere, e farci conoscere, un artista che ha saputo raccontare, attraverso le sue fotografie/dipinto, con toni meno aspri, e molto più empatici, la storia dell'uomo moderno.
Un bacio
Mari
Attraverso le sue tele, mi sembra che Estes voglia dare alla città e ai suoi abitanti un aspetto purificato,una lucentezza che ricorda il cristallo. Sempre a mio modo di vedere, in questi foto-ritratti,si coglie un senso d'aspettativa o di rimpianto per qualcosa di sognato o di perduto.
RispondiEliminaO anche un fermo immagine, appena prima che accada qualcosa di terribile, come ad esempio "L'attacco alle due torri".
Cristiana
Interessantissimo, mi piace lo sdoppioamento che crea nell'imamgine . E' divertente il gioco
RispondiEliminadi dover distinguere se è una fotografia o un dipinto. Molto ironico nella su aumanistica urbana. Miaooooooooooooooooo bella scelta
Delle bellissime "poesie" su tela.
RispondiEliminaLa "vista" dell'osservatore che si espande dentro la tela con tutto il carico dell'immagine che ne deriva e che colpisce il punto estetico...
la spiritualità della bellezza dell'arte come universalità del piacere artistico dell'estetica.
Si nota cmq la base della fotografia come punto di partenza e parte di questa straordinaria arte.
Non so se conosci i dipinti di Anna Kostenko, rappresentazione completamente diversa da Estes, ma anche i suoi dipindi partono dalle fotografie, anzi sono "fotografie" su tela.
Ho una presentazione in ppt, se ti interessa, te la posso inviare.
Ciao Lorenzo... Buona Domenica!
E' un bellissimo commento il tuo Marilena, una bella analisi anche introspettiva dell'artista, cercando di carpirne i segreti e le motivazioni dei suoi quadri.
RispondiEliminaE' quello che ho pensato anch'io appena ho visto la prima foto, una città pulita e ordinata, dove c'è sempre uno spettatore ( che sia il suo occhio?) che osserva tranquillamente la scena, spesso su un mezzo pubblico.
Forse una città dei sogni, nella realtà così non sono, ma una città ideale. E se noi abbiamo una idea di città di questa natura non vedo perchè non realizzarla, forse è uno dei suoi messaggi.
Ciao e grazie della bella analisi.
Lorenzo
E' bello il tuo commento Cristiana, e le sensazioni che hai descritto le condivido pur non avendoci pensato prima. Mi piace quando dici della sensazione cristallina oppure delle aspettative dell'autore, come delle cose perdute. Tutte idee possibili. Purtroppo si trova molto poco di questo artista e mi pare quasi che il significato delle sue opere rimanga un mistero visto che non si è mai sbilanciato in tal proposito.
RispondiEliminaGrazie del commento e dell'analisi.
Lorenzo
Ciao Fellll!!! Hai avuto la stessa mia prima sensazione, lo sdoppiamento dell'immagine; quella parte mobile che è la città e quella "semistatica" dei mezzi pubblici.
RispondiEliminaUsa una tecnica raffinatissima, tale che davvero sembra difficile distinguere se sia una foto o un dipinto. Quello che ho trovato su di lui è che in pratica sono tutti e due: una foto e poi sopra un dipinto con colori particolari.
Un artista molto originale, sia nelle immagini che nella tecnica pittorica
Grazie del commento, molto bello:)
Lorenzo
E' vero Miryam, sono poesie su tela. Infatti concordo con il giudizio di Marilena quando dice che le opere sono metà urbanistiche e metà poetiche. Ritengo questo lato poetico però non troppo introspettivo per quanto riguarda l'uomo. Egli è solamente " un abitante" della città, ma di una città costruita da egli a sua misura. Quindi il vero protagonistra è il paesaggio urbano adattato alle esigenze dell'uomo. Una chimera, è vero, ma fattibile.
RispondiEliminaConosco la fotografa Anna Kostenko, la vidi tempo fa in internet proprio mentre ricercavo artisti di questo genere. Lavora molto sui paesaggi rendendoli anche questi cristallini, proprio come fa Richard Estes.
Ti ringrazio di questo bel commento che, come gli altri ricevuti, ampliano e completano questo post.
Rivolgendomi a tutti mi scuso per il ritardo delel mie risposte, dovuto principalmente a mancanza tempo per impegni di lavoro.
Grazie per la pazienza
Lorenzo