lunedì 21 novembre 2011

La terra sotto i Suoi Piedi - Salman Rushdie



Ho appena finito di leggere il libro di Salman Rushdie, scrittore di origine indiana ma residente da molto tempo a Londra, La Terra sotto i suoi Piedi.
Un libro bellissimo, commovente e pieno di considerazioni sentimentali e filosofiche di alto livello, narrate con semplicità e l'ironia di un livello molto elevato. Un racconto duro nel finale ma scorrevole e che prende dalla prima all'ultima pagina. Era dal racconto di margueritte Yourcenar, Memorie di Adriano, che non leggevo un libro di così alto livello.
Ne posto un piccolo brano, corto ma già molto indicativo sulla sua arte di narrare.

La Terra Sotto i Suoi Piedi – Salman Rushdie

“Da molto tempo credo…che in ogni generazione ci siano delle anime, chiamale fortunate o maledette, che semplicemente nascono non appartenenti, che arrivano nel mondo parzialmente distaccate, se vuoi, senza forti legami alla famiglia, al luogo, alla nazione, alla razza; che ci potrebbero essere persino milioni, miliardi di queste anime, tante anime non appartenenti quanto quelle appartenenti, forse; che, in somma, il fenomeno potrebbe essere una manifestazione della natura umana tanto “naturale” quanto il fenomeno opposto, ma uno che in grande parte è stato frustrato nella storia dell’umanità, da una mancanza di possibilità.
E non solo a causa di questo: perché coloro che danno valore alla stabilità, che temono la transitorietà, l’incertezza, il cambiamento, hanno eretto un potente sistema di biasimo e di tabù contro quella forza dirompente e associale che è l’esistere senza radici, in modo che in gran parte ci conformiamo, fingiamo di essere spinti da una lealtà e da una solidarietà che non sentiamo veramente, nascondiamo le nostre identità segrete sotto la pelle falsa di quelle identità che portano il sigillo di approvazione degli appartenenti.
Ma la verità trapela nei nostri sogni; da soli nei nostri letti (perché siamo tutti soli di notte, anche se non dormiamo da soli), ci innalziamo, voliamo, fuggiamo. E in quei sogni ad occhi aperti che la nostra società ci permette, nei nostri miti, nelle nostre arti, nelle nostre canzoni, celebriamo i non appartenenti, i diversi, i fuorilegge, i pazzoidi.
Ciò che non permettiamo a noi stessi, paghiamo fior di lire per guardare, al teatro o al cinema, o di leggere tra le copertine segrete di un libro. Il vagabondo, l’assassino, il ribelle, il ladro, il mutante, l’emarginato, il delinquente, il diavolo, il peccatore, il viaggiatore, il mafioso, il fuggitivo, la maschera: se non riconoscessimo in loro le nostre esigenze meno realizzate, non li reinventeremo volta dopo volta, in ogni posto, in ogni lingua, in ogni tempo.
Una volta inventate le navi ci siamo precipitati al mare, attraversando gli oceani in barche di carta. Una volta inventate le automobili abbiamo imboccato la strada. Una volta inventati gli aeroplani abbiamo spiccato il volo verso gli angoli più lontani del pianeta.
Ora bramiamo il lato oscuro della luna, le pianure rocciose di Marte, gli anelli di Saturno, le profondità interstellari. Mandiamo fotografi meccanici in orbita, o in viaggi a senso unico verso le stelle, e piangiamo alle meraviglie che trasmettono; siamo annichiliti dalle immagini imponenti di galassie lontane immobili come colonne di nuvole nel cielo, e diamo nomi alle rocce aliene, come se fossero i nostri animali domestici. Languiamo per l’alterazione dello spazio, per l’orlo esterno del tempo.
E questa è la specie che si illude che ama stare a casa, che ama cingersi con – come si chiamano di nuovo? – legami. Così lo vedo io.
Non c’è bisogno di darmi ragione. Forse non siamo così tanti, in fondo. Forse siamo dirompenti, associali e dovremo essere allontanati. Hai diritto alla tua opinione. Non dirò altro che: dormi bene, bambino. Dormi bene e sogni d’oro….”


Lorenzo

7 commenti:

  1. Ciao lorenzo grazie per questo stralcio molto bello e profondo...l'ho letto tutto d'un fiato, perche' sull'argomento avevo scritto anch'io qualcosa, appunti...riflessioni... lo sentivo e lo sento anch'io come un disagio...
    L'essere uniformata, non mi e' mai piaciuto, invece nella nostra societa' se non ti comporti secondo le regole imposte, passi per originale o fuori di testa, penso che l'essere tutti omologati dia una sensazione di sicurezza, sei con noi o contro di noi, lo vediamo spesso anche nei giovani, il diverso si tende ad emarginarlo, a non prenderlo in considerazione, tipo le popolazioni povere, si perseguono mete piu' allettanti e remunerative, di prestgio, potere, ma indipendentemente dalla fortuna o sfortuna d'essere nati in qualsiasi contesto sociale, alla base c'e' sempre la liberta', nel rispetto degli altri, non dobbiamo nasconderci, sognare, quello che ci sta a cuore o come vogliamo essere, pena lo sdoppiamento della nostra personalita', un non riconoscersi piu', vite false, che sfociano in stress alla lunga o con fatti di cronaca, a forza di soffocarci qualche valvola di sicurezza salta ogni tanto.) ciao grazie bellissimo post buona giornata rosa
    Bello anche il video grazie

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  2. Di giorno siamo - più o meno- tutti qui,normali e per bene, di notte siamo lanciati dai sogni, ognuno in un mondo diverso.Il sogno è come una seconda vita, nostra-segreta-intima ed è difficile capire quale sia la più autentica.
    " Non so se ero un uomo che sognava di essere una farfalla, o se ora io sono una farfalla che sogna di essere un uomo" Mi è rimasto impresso questo pensiero di un filosofo cinese (?) perchè mi sembra che descriva bene la complessa personalità umana.
    Post stuzzicante!
    Ciao Cristiana

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  3. Mi devo decidere a leggere finalmente questo autore. Magari cominciando con uno dei suoi romanzi più "storici".

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  4. Solo questo brano mi ha rapita, leggerò il libro da Te suggerito.
    Eeee... grazie per avere anticipato il finale...duro ma scorrevole... grrrrrrrrrrrrrr :P
    Grazie per avere condiviso questa Tua appassionante lettura.
    Ciao boy, Buona Domenica

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  5. Il brano da Te proposto mi ha letteralmente affascinato e incuriosito, la voglia di andare oltre è tanta. Includerò il libro nella lista dei regali di Natale.

    Certo, non fare parte del gregge, potrebbe voler dire essere il pastore, ma il pastore chi segue? Il suo gregge!

    Credo che queste "anime fortunate o maledette" siano la vera linfa dei cambiamenti,la loro diversità è essenziale per farci capire che esistono anche altre prospettive.
    Ciao Lorenzo, buona serata.

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  6. Il pezzo degli U2 in "Million dollar Hotel"-
    I "pensieri" nascono ad Oriente tramontano ad
    Ovest-
    Egill

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  7. Grazie per i vostri bei commenti, ma non ho avuto molto tempo per stare dietro ognuno di voi come ho sempre fatto nelle risposte.
    @ Cris: La filosofia è sempre stuzzicante:)))
    @ Rosa: ti consiglio di leggerlo. Grazie a te dei commenti:)
    @Adriano, te lo consiglio e appena ne leggerò un altro lo posterò. Per ora mi sto dando a tutt'altro, all'assaggio dei vini e all'etica post 2000:)))
    @Francesca: leggi il romanzo e poi mi dirai del finale :)
    @Concordo Adamus, le anime dannate vengono poi riconosciute a distanza di anni come le artefici di un qualche cambiamento
    @ Egil: vero. Il testo del pezzo degli U" è tratto da un brano del romanzo. Bono rimase così affascinato dal libro, mentre era presente alla presentazione a Roma, che ne fece una canzore, ripresa poi da Wenders nel film " The Million Dollar Hotel". Magnifico anche il film.
    @ Rita: credo, ma non l'ho ancora letto, che i versetti satanici sia un tentativo ( ben riuscito) di demolire i dogmi delle religioni e per quello poco trascinante, ma, ripeto, non l'ho letto. Grazie a te del commento

    Lorenzo

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