sabato 7 febbraio 2009

Femminicidio

Ho trovato in internet questo documento di un gruppo di donne riunitesi in assemblea per dire basta alla violenza.
Lo riposto pari pari sperando di fare cosa gradita alle autrici.
I dati sono agghiaccianti

“…E niente uomini in corteo, o almeno nello spezzone di apertura: perché la violenza degli uomini sulle donne non è neutra, non ha passaporto, non ha bandiere, e i responsabili vanno nominati nel genere a cui appartengono. Che gli uomini lavorino e pensino, ed elaborino a loro volta una lotta contro l’aberrante mentalità di repressione e dominio che sottende al femminicidio.

Quanto a noi, riteniamo di non dover dare giustificazioni di un agire politico che è l’unica opposizione reale alla cultura del patriarcato. Noi, le milanesi del collettivo Maistat@zitt@, abbiamo seguito e discusso i dibattiti delle assemblee, condiviso i contenuti, diffuso la nostra pratica di autodifesa militante per imparare a riconoscere la violenza sin dai primi subdoli segni (il silenzio, gli occhi bassi, il trattenersi, il giustificare, il cercare di non pensarci, il controllare voce, gesti, abiti…). Eravamo in piazza contro i pacchetti sicurezza, utili solo a coprire i veri assassini con le chiavi di casa; eravamo in piazza per affermare una politica di donne fatta dal basso, contro ogni delega e ogni complicità, perché non siamo “soggetti deboli” ma, se mai, “soggetti indeboliti”. La violenza è sempre stata l’arma del patriarcato per soggiogare le donne in tutte le epoche, usata indiscriminatamente per perpetuare la schiavitù di genere. Solo con l’autodeterminazione e la lotta possiamo scardinare questa logica di dominio e di oppressione dell’uno sull’altra.

[...]

I numeri, lo sappiamo tutte, sono impressionanti:

- Oltre 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale e psicologica nella loro vita.

- La maggior parte di queste violenze arrivano dal partner (come il 69,7% degli stupri) o dall’ambito familiare.

- Oltre il 94% non è mai stata denunciata. Solo nel 24,8% dei casi la violenza è stata ad opera di uno sconosciuto, mentre si abbassa l’età media delle vittime.

- Un milione e 400mila ha subito uno stupro prima dei 16 anni.

- Solo il 18,2% delle donne considera la violenza subita in famiglia un “reato”, mentre il 44% lo giudica semplicemente “qualcosa di sbagliato” e ben il 36% solo “qualcosa che è accaduto” (dati Istat).

La violenza sulle donne è accettata storicamente e socialmente. Viene inflitta senza differenza di età, colore della pelle o status ed è il peggiore crimine contro l’umanità. Quello di una parte contro l’altra. La politica e le istituzioni d’altro canto continuano a ignorare il tema pubblicamente.

Senza una battaglia culturale che sconfigga una volta per tutte patriarcato e maschilismo, non sarà possibile attivare un nuovo patto di convivenza tra uomini e donne che tanto gioverebbe alla parola civiltà.”

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