venerdì 6 febbraio 2009

La chiesa e il nostro futuro

Quando il presente si sente minacciato e il futuro appare sempre più incerto e buio, in una assenza totale di pensiero (laico) , si ricorre frettolosamente al passato per reperire nella tradizione e nella religione quelle risorse simboliche che possono arginare il senso di disgregazione e di minaccia.
Non parlerò specificatamente del caso "Eluana", ho messo un post tempo fa sul diritto ad una morte serena, e penso anche che un po' di silenzio per rispetto di Lei non faccia che bene a tutti.

Mi preoccupa però l'integralismo di alcuni politici di governo e del ruolo della chiesa avuto in questi giorni. Oggi la chiesa ha attaccato il nostro Capo dello stato.
Affermo qui questa mia frase.
La chiesa sta approfittando del momento di debolezza vissuto dal pensiero libero e laico per imporre le sue leggi.

La chiesa queste cose le sa e, riproponendo in modo integralista la sua tradizione millenaria volutamente sottratta al dibattito, come del resto fà questo governo, approfitta di questo stato di incertezza del mondo non tanto per dare una risposta alle paure dell'uomo contemporaneo,quanto per allargare la sua sfera di influenza tra quanti, e sono i più, non si sono mai accostati alla fatica del pensiero , e perciò sono ben disposti ad abbracciare una fede che dia loro certezza e soprattutto appartenenza ed indentità, a scapito delle nostre leggi e della nostra democrazia.
La nostra colpa è che c'è una nostra responsabilità a non essere laici, la politica non è " confessionalità", la politica non è "rendere grazia ad un Dio", la politica non è contraccambiare il dono che ci ha fatto della vita con atti alla chiesa congeniali.
Perchè se è vero che Dio ci ha fatto il dono della vita sono sicuro che non vuole nulla in cambio, proprio perchè è un dono.

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