lunedì 3 maggio 2010

Si stanno "mangiando" i nostri sogni da ragazzo



Sono appena tornato dal supermarket. A dire il vero mi era venuto voglia di andare " per botteghe", come diceva mia madre e tutto il viciname negli anni '60, il rito mattutino del giro per bottegai per fare la spesa, rigorosamente alle 8 perchè una casalinga il suo orario se lo doveva fare in base alle esigenze della famiglia e queste ultime iniziano il mattino presto.
A onor del vero anche oggi succede così, le brutte abitudini non si perdono mai.
Il giro iniziava dai "commestibili" dove attendeva " la madre di Fabio", si perchè non aveva un nome ma uno status giuridico-civile di "madre di.."
Ricordo un giorno, avevo 7 anni, e mi disse " vai dalla mamma di Fabio a prendere 2 etti di prosciutto, prendi la mia bicicletta". Ritornai a casa con il prosciutto ma senza la bici, l'avevo dimanticata da Fabio.
L'indomani ripresero i rapporti solo fra madri mandrogne con l'esclusione dei figli.
Tornando al tempo presente queste voglie di relazionarsi con i bottegai rimangono nel cassetto perchè per comprare cibo non si deve parlare con nessuno.
Non si può più chiedere " ma è buono?" Domanda banale ma un rito per le nostre madri, sapendo che la risposta era sempre " certo che è buono, altrimenti non lo venderei ( aggiunta del neh qui da noi).
Oggi si compra l'insalata, rigorosamente imbustata ( da chi poi? Qualche schiavo extracomunitario malpagato), si passa poi davanti a scaffali, multicolor ma freddi e inodori. Si parla nella mente direttamente con le ditte produttrici tramite le etichette, anche se ci vorrebbe un chimico come traduttore.
Ora, dopo essere svanite le marche dei nostri sogni, dal TV Philco del pianeta Papalla fino alla frizzina passando per la Lambretta, ci hanno tolto ultimamente " l'omino coi baffi".
Eh si, la mitica caffettiera moka tutta italica e ritenuta dalle nostre madri la migliore è fallita.
La fabbrica chiude e gli operai a casa naturalmente, ma questo è solo un dettaglio.
Non ci sono più le madri di una volta, si dice.
E se iniziassimo di nuovo dalle botteghe?

Lorenzo

8 commenti:

  1. Lori, mi hai fatta viaggiare indietro nel tempo.
    Quando proprio davnti alla casa dove sono nata c'era il mercato e tante, tante botteghe che ora non ci sono più. Ma Serenella ha ragione..... le madri di oggi lavorano e, spesso, devono trovare il tempo di fare la spesa negli orari più impensati. Forse è una fortuna che i supermarcati siano aperti fino a tarda ora e anche di festivo. La vita è cambiata, alcune cose in meglio, altre in peggio ma credo che esistano ancor oggi in Italia, dei paesetti dove la "tradizione" va avanti.
    Tra non molto non spariranno solo le moke, ma tanti, tantissimi altri oggetti che hanno caratterizzato il nostro passato.
    Un bacio nostalgico.
    Elisena

    P.S.Mi sa che stiamo diventando com'erano i nostri vecchi d'una volta quando dicevano: si stava meglio quando si stava peggio! DDDDDDDD!
    Ah, dimenticavo, bellissima foto! Anche quella grande dei binari. A lori, ma...i treni d'una volta esistono ancora?

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  2. Hai ragione da vendere Serenella!!! Oggi non sarebbe più possibile fare la spesa in questo modo e i supermercati hanno da qualche decennio ormai di tutto quindi un bel risparmio di tempo e spesso di denato.
    Io poi adoro gli ipermercati! Mi hanno sempre dato un senso di modernità.
    Ma ho voluto mettere questo semplice post per rimarcare l'assenza di rapporti fra le persone, addirittura mancanza di rapporti fra persone e cose.
    Se oggi abbiamo le comodità abbiamo però perso la misura dell parole, delle richieste, delle domande e risposte. Chi si ferma ora a dire due parole ad una commessa di supermercato?? Nessuno.
    E' il prezzo del progresso.
    Ma la domanda principale è: chi ci ha tolto il tempo necessario per fare la spesa?? Pare una domanda banale ma pensiamoci bene.
    Grazie Sere del comento, molto appropriato.
    Lorenzo

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  3. Mi piacciono i confronti Eli, come mi piace confrontare stili di vita fra città e città. Chiedi a chi sai tu come rimasi meravigliato del mercato alimentare a piazza dei Mirti. Una vera delizia, non per le cose vendute( anche neh!!) ma per i dialoghi che vi ho trovato, il rapporto fra la gente.
    Nota una cosa Eli, nei mercato la merce è esposta per la gente in modo naturale, è li per essere scelta. Nei supermercati è invece apparente, plastificata,etichettata,già confezionata, sotto vuoto o inscatolata. Un rapporto freddo con il cibo.
    Le mie sono considerazioni" filosofiche", so bene che il tempo è quello che è e la comodità oggi migliore ( vedi risposta a Serenella).
    Ma la domanda mia è : non è possibile impostare una vita più sostenibile? Unendo comodità e mantenimento dei rapporti umani?
    Il finale del post è ovviamente ironico ma vero.
    C'è poi un problema di distribuzione del reddito, che non è secondario. Ipermercatizzando tutta la distribuzione degli alimentari i redditi diminuiscono, sono solo più dei manovali gli operatori e la ricchezza va in mano a pochi, che sono poi i megagestori delle catene.
    Sarebbe ora di iniziare a parlare di qualità della vita, partendo anche dall'avere il tempo necessario per comprarsi il cibo in modo non automatizzato. Quindi trasporti più efficienti, più libertà dal lavoro, più tempo per se stessi, più distribuzione delle mansioni.
    Mi sa anche a me che stiamo diventando come i nostri vecchi! hehehe Quante volte mio padre mi diceva che non ci sono più i ragazzi di una volta!
    Grazie del complimento alla foto. Itreni di una volta ci sono eccome! Stesso materiale, stessi orari e stessi ritardi:DDDDDDDDDD

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  4. Certo che ci andiamo e scoprirai un Lorenzo inedito!
    Innanzitutto il giorno dopo conoscerò gia tutti. Avrò una parola per tutti e magari dovrete trascinarmi via perchè inizierò a chiedere come coltivano dall'insalata ai pomodori, chiederò ai pescatori persino dove il pesce lo hanno preso e non è detto che mi troviate poi al bar a bere un bicchiere di vino con il macellaio della zona! hhehehehhehe
    Io ci sguazzo in questi ambienti!:DDDDDDDD
    Curiosità. Conoscenza. Scambi d'esperienza. Questo ci manca al giorno d'oggi.
    Lorenzo

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  5. Bel post, devo dirTi che qui da me il rapporto fra i commercianti di bottega, che ancora resistono alla grande, e i clienti ancora c'è, quella familiarità e quelle domande sui prodotti si fanno ancora e ci si prende pure scherzosamente in giro.
    Anche nei piccoli supermercati si è instaurato un bel rapporto fra clienti e commessi, ci si conosce tutti un pò.
    Diverso è per i grossi centri commerciali nei quali non mi ci ritrovo, dispersivi e freddi e si rischia sempre d'uscire fuori dopo aver comprato l'inutile e dimenticando l'utile :))

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  6. Grazie Francesca. Qui purtroppo nelal mia città non è così. Rimangono in centro negozi ma sono ormai " di nicchia" quindi impossibile farci la spesa tutti i giorni per via dei prezzi.
    Hai ragione! hehhehe Si esce dai supermercati con un mucchio di roba inutile!! Io ormai mi faccio la lista e cerco di rispettarla rigorosamente.
    Lorenzo

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  7. Se vvuoi un buon consiglio per fare la spesa e non comprare l'inutile, fallo a stomaco pieno! Funziona!
    Un bacionissimo

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  8. hehhehehe hai ragione!! Ma in effetti non è un problema rispettare la tua regola, il mio stomaco è sempre pieno!:DDDDDDDD
    Uno strabacione pieno di cioccolata
    Lorenzo

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