domenica 21 aprile 2013

La fierezza di esserci stato



Una delle mie prime esperienze di attività politica fu nel 1975 ( avevo 16 anni) in occasione di un comizio dell'allora Partito Radicale. Avevo simpatie per quel partito, mai militato però, perchè parlava di libertà, di emancipazione e spesso citavano filosofi quali Sarte, Glucksmann, Lyotard ecc..
In poche parole non il Partito Radicale dei Capezzone ma quello di Adelaide Aglietta, Spadaccia e, perchè no, un Pannella trascinatore.
Organizzarono un comizio in occasione delle elezioni regionale del 1975 per promuovere la candidatura di Emma Bonino. Intervenne uno strepitoso Spadaccia che stette bene attento, anche per ideologia a lui vicina, a non offendere le coscienze del PCI, al contrario invece di Pannella.
Finiti gli interventi presentarono un musicista sperimentale, così dissero, all'avanguardia e si raccomandarono di applaudirlo, nonostante la sua musica fosse difficile.
Arrivò un giovane magrissimo, nero come il cuoio e capelli ricci, accompagnato da un ometto un po' anziano con un tamburo e due bacchette.
Erano Battiato e Giusto Pio. Il primo lo riconobbi quasi subito, io appassionato di musica elettronica e avanguardia (non solo) feci un salto di gioia. Mi avvicinai mentre suonava, lo vidi quasi in trance mentre cantava una nenia al microfono suonando il suo Moog e Giusto Pio teneva un ritmo assordante e continuo. Notai pure gli oltimi tasti della tastiera rotti.
Mentre stavo fermo con lo sguardo su quella tastiera, Battiato fini il pezzo e mi disse, "mi spiace ci vogliono i soldi per cambiarla" quasi in tono di scusa. rimasi colpito del suo sorriso, di persona pulita e onesta, limpida.
Finito il concerto, Spadaccia disse a noi presenti: raccogliamo quello che avete in tasca come rimborso delle spese e per pagare loro il biglietto del treno per il ritorno. Pare strano oggi sentire una storia simile ma i divi della musica e dell'arte hanno sempre delle storie iniziali da raccontare che sono fatte di gesti semplici.
Non so, ho nostalgia non di quei tempi passati, ma di quella semplicità, quella immediatezza delle parole e degli sguardi, quella richiesta di aiuto pur non intaccando la fierezza di ognuno.
Era la fierezza di esserci, di essere lì quella sera sotto quel cielo stellato che poi Kant mi fece apprezzare sempre di più.

Lorenzo

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