sabato 5 ottobre 2013

Il mondo visto da un turista





Siamo entrati in un quartiere di merda, cioè più di merda degli altri. I tipi della Ngo volevano mettere su il loro rifugio lì, appunto. Con noi c’era un medico, un francese che viveva lì da un sacco di anni di anni e conosceva tutti. A un certo punto una madre stracciona ci ha portato il suo bambino straccione, avrà avuto otto anni. La madre non parlava francese, neppure inglese, insomma solo khmer, ma il francese con noi la capiva. La madre diceva che il figlio aveva male al cuore, indicava il petto, insomma un po’ la capivo anch’io.

Il medico ha tirato fuori un paio di strumenti, è stato lì una mezz’ora, poi ha salutato la madre, le ha detto che il ragazzino non aveva niente, sarebbe andato tutto a posto da solo. Poi quando la madre se n’è andata ci ha spiegato che il bambino di otto anni ne avrà avuti davanti al massimo due, di vita, insomma era spacciato. E io lì come un imbecille a strillargli ma come, che cazzo dici, portiamocelo via, e lui paziente a spiegarmi che coi soldi che ci sarebbero voluti a portar via quel bambino e farlo operare in un ospedale decente ne salvavamo altri cento di bambini in Cambogia, insomma che la smettessi di dire cazzate da turista di merda.

Ecco, questo è il nostro mondo, il mondo in cui viviamo, e buon tutto a tutti.


Alessandro Gilioli -  Piovono rane - L'Espresso

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