
L'immaginario scientifico da qualche secolo è stato il motore anche per l'arte; pittura, letteratura, scultura, musica.
Parlo appositamente di immaginario scientifico e non di scienza in sè o. peggio ancora, di tecnologia.
La scienza in sè è una pratica prettamente umana basta sulla ragione e sul confronto, sulla scoperta e la relatica ricerca della prova empirica.
L'immaginario scientifico invece è ciò che la nostra mente elabora dopo la conoscenza, una operazione della fantasia e dell'intelligenza.
Le sco
perte scientifiche del '600, la filosofia di Cartesio e Leibniz, le scoperte e la filosofia di Galileo hanno proiettato l'uomo in una dimensione molto più ampia di prima.Una nuova regione Extensa tutta da esplorare, scientificamente e culturalmente.
Iniziano a formarsi così nella mente umana proiezioni e immagini di mondi oltreterreni che prenderanno il posto del mondo ultraterreno divino, dei paradisi e degli inferni, copie del nostro mondo voluto statico e immutabile dal potere.
L'uomo può ora signare, grazie alle scoperte scientifiche, ciò che non è più della Terra e aprirsi così la mente esplorando nuovi terreni incolti e molto fertili.
Componendo quindi l'iimagine di un universo planetario in continua evoluzione, dominato da nuovi pianeti quali Giove e Saturno a cui ruotano intorno altre lune, dimostrando che Copernico aveva ragione, l'uomo si confronta con la natura e non più con Dio, o almeno ne è tentato.
L'arte si ciba di ques
ti scenari iniziando una rivoluzione a 360 gradi in tutti i campi. Nuove tecniche, nuovi scenari.Adam Elsheimer raffigura il nuovo «cielo galileano» quando dipinge la Fuga in Egitto, l’opera cui tiene di più.
D’altra parte Galileo stesso diventa punto di riferimento di una folta schiera di poeti e, insieme al suo annuncio, entra da protagonista in una serie ancora più fitta di poesie come in quella di John Milton nel suo Paradise Lost.
Questa diffusione scientifica procurata dall'arte viene presa come esempio dai più svariati gruppi intellettuali nel seicento barocco. In questo modo la scienza risulta "visibile" a tutti, contribuendo rapidamente a costruire quell' immaginario scientifico di massa mentre essa stessa è ancora in formazione.
Inizia così quel processo culturale e filosofico che, partendo da Cartesio, Leibniz, Locke e Spinoza, porterà a quel periodo stupendo per l'uomo che si chiamerà Illuminismo.
L’importanza, per la scienza, di questo processo è ben presente allo stesso Galileo:
«Si concede anco al Poeta il seminare alcune scientifiche speculazioni».
Lorenzo
Un post affascinante Lorenzo, che allarga ogni orizzonte, dalla scienza all'arte alla speculazione, e da esse ancora alla scienza, un circuito virtuoso che si mette in moto grazie alla circolazione sempre più vasta delle idee che si verificava secolodopo secolo. Interessante il concetto di immaginario scientifico attraverso il tempo porta il pensiero attraverso nomi della cultura e paesi del mondo. Mi piacciono moltisssimo questi tuoi
RispondiEliminascritti . Un abbraccio miaoooooooùùùùùùùùùùùùù
Buon giorno Lorenzo. L'ho letto e ne deduco ke dal mio immaginario scientifico nasce la mia fantasia che unita al reale e all'immaginazione proietta nella mia mente paragoni per descrivere emozioni e sensi. Naturalmente ke provo io e sempre dal mio punto di vista. Perkè il vedere, e non la vista, è percepito in molteplici modi, anzi direi ke ognuno di noi vede e vive secondo l'immaginario della propria mente. Certo, un vero poeta, è in grado di particolaggiare con molti "merletti" i suoi versi, cosa ke io non riesco a fare, perkè la mia fantasia è sempre frutto dell'immagine e questa nasce sempre dal mio modo di vedere in questa realtà sociale, familiare e soprattutto individuale.
RispondiEliminaBaci. Sicuramente sono uscita dal tema ke hai aperto, ma io, ignorante filosoficamente, dico la mia per come la interpreto.
Buona giornata e......oggi niente phon!
Elisena
Visto che siamo in Agosto anche una bibita fresca al limone è digestiva. Saranno i calori estivi che mi faranno elucubrare questi pensieri soffocanti:)))hehheehhehe
RispondiEliminaTVB anche io nel reale e pure nell'irreale
Lorenzo
Eli il tuo commento è più che appropriato.
RispondiEliminaNell'arte tutto è soggettivo, non potrebbe essere altrimenti! Quindi dalla soggettività nasce l'immaginazione e da questa l'arte.
Tu fai lo stesso percorso che fecero quelli che io ho accennato nel post. Partendo da stimoli esterni e interni crei arte; loro partendo da stimoli scientifici crearono quadri e poesie.
Alla base c'è sempre l'immaginario, che può essere stimolato in vari modi.
Nel seicento lo stimolo era la scienza, la geografia che stava cambiando, il concetto di mondo; oggi forse sta iniziando una fase più introspettiva. Non per nulla la scienza ha fatto passi avanti proprio nello studio dell'uomo( genoma,DNA ecc..). Un caso??
Forse no.
Lorenzo
Grazie Doriana del commento e dei complimenti.
RispondiEliminaE ti ringrazio quando dici che cìè tanto da imparare, beh io do solo il La partendo da concetti già esistenti. Mi piace rielaborare la filosofia, non nel vero senso filosofico, ma cercaredi vedere le cose da un punto di vista inusuale. Poi magari ho solo scoperto l'acqua calda, nel senso che queste cose sono risapute, ma per me è un ragionamento a cui sono arrivato da solo.
Grazie ancora
Lorenzo
Visto che hai citato Milton e il Suo poema nel quale Galileo compare tre volte, mi hai fatto tornare in mente i Suoi "angeli ribelli".
RispondiEliminaE' così che vedo gli scienziati, angeli ribelli alla forzata consuetudine di un pensiero obbligato, e gli artisti che a Loro si sono ispirati fanno parte di questi meravigliosi ribelli.
Inutile dire che questi artisti, come gli scienziati d'ogni epoca, non hanno avuto vita facile e larghi consensi, eccezion fatta per qualcuno, ma la loro forza sta nella caparbietà di una terrena convinzione :"meglio regnare in inferno che servire in paradiso".. sempre da Milton :)
Ed io li ringrazio, perchè senza Loro forse.. chi sa.. boh.. meglio non pensarci.
Bel post.
(Francy274)
E' proprio vero, senza le convinzioni e la caparbietà forse avremmo ancora una concezione tolemaica del mondo e di conseguenza del cielo ancora dominato dagli angeli.
RispondiEliminaSe la filosofia è stato il motore del mondo fin da Talete, dove inizò a porsi le prime domande sul senso dell'uomo, oggi scienza e filosofia sono le punte di diamante dell'intelletto umano e, se è vero che l'uomo è un animale politico, anche per quanto riguarda i problemi sociali.
Cartesio, con la sua Rex Estensa gettò le basi per una scienza che dia risposte ragionevoli ai problemi che l'uomo si pone, quindi una supremazia della ragione e non del dogma.
Non per nulla Galileo ebbe vita difficile ed è facile capire il perchè.
Da queste basi nacque l'illuminismo e poi Kant, dove in lieve contrasto con Cartesio dimostrò che la ragione nopn può risolvere tutto perchè ha dei limiti insiti nella ragione stessa.
Sappiamo oggi che l'istinto, la creatività non si possono spiegare con la ragione, come il senso del bello e del brutto.
Ma questo percorso filosofico durato più di 200 anni ha portato l'uomo a intendere la libertà come una parte essenziale della condizione umana e, forse, le basi per una politica fatta per l'uomo e non per il potere.....ma il lavoro è ancora lungo e la meta lontana.
Grazie Francesca del complimento e di questo commento.
Lorenzo