martedì 19 novembre 2013

Disastro in Sardegna





I governanti sardi avvisano che non saranno tollerate illazioni, e accuse. E ora non è davvero il momento, però un giorno sarebbe bello che gli stessi mi spiegassero perché i ponti e le strade costruite dagli antichi romani stanno su da millenni, e le strade sarde, inaugurate tre o quattro volte con fanfare e benedizioni vescovili, vanno via come la sabbia sotto un fiume. Non è tempo ora che si piangono i morti, lo sarebbe stato quello in cui si intascavano le tangenti e si risparmiava sui materiali. Quel tempo in cui qualcuno stava progettando la strage che oggi piangiamo. In silenzio

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