lunedì 12 ottobre 2009

Noi e Il sapere




Noi occidentali non dobbiamo pensare che l'unità del sapere sia un ideale, un luogo o un principio unico e incontrovertibile, ma tenere conto che è sempre possibile una rottura, perchè spezzando i saperi, relativizzandoli a volte, è possibile risalire a delle verità ulteriori.
Avanzare nel progresso, che è poi ricerca della verità.

In Italia non può succedere una cosa del genere.
La nostra storia del sapere è sempre riferita alla chiesa, quale custode dei saperi. Il confronto della scienza, qui, è con Dio, cioè ricerca di Dio che sempre sarà Uno e mai divisibile.

Ecco da dove viene spesso la rinuncia, nella speranza, nel non far fatica alla ricerca della verità, perchè già scritta, già contemplata dagli dei prima da un dio ora. Non è un fatto di fede, non centra la credenza, è il ruolo della chiesa che ha fatto assumere questa " visione del sapere" in noi.
I veri scienziati sono i cardinali, che se la ridono nel vedere gli uomini di scienza che osano e cercano la verità, oppure di noi, che in nome di principi laici, quindi scientifici perchè filosofici, cerchiamo di dare un ordine o un punto di rottura alle verità.

Il progresso è il tipico esempio di rottura, il nuovo che rompe col passato, una nuova verità.

Quando inizieremo a scrollarci di dosso queste paure?

Quando inizieremo ad avere il coraggio del prete Paolo Farinella?

Quando inizieremo a sfidare i custodi del sapere?
Non è molto difficile, basta iniziare a leggere...........

Lorenzo

4 commenti:

  1. Thank you Dyanna.
    Have a nice day you too.
    Lorenzo

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  2. Quando Lorenzo ? Quando i fiumi cominceranno a salire dalla foce alla sorgente, quando la pioggia salirà verso il cielo...quando crolleranno gli dei per l'arrivo di un nuovo dio più potente...quando...ma che ne so io? Fai sempre domande difficili Tu !
    L'illuminismo ha ancora tanta strada da fare nella mente degli uomini.
    Sai ascoltando Obama, in me si fa strada l'idea che questo è il primo Presidente al mondo che nulla ha da spartire con la massoneria...A volte dice frasi che mi inducono a pensare che la sua corrente di pensiero è verso una direzione che ha da sempre dato del filo da torcere a tutte le congreghe maschiliste.
    Chi lo ascolta e capisce certe sue frasi , sa di cosa sto parlando.
    Temo però che l'Italia ne resterà sempre lontana milioni d'anni luce.

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  3. Bisogna fare domande difficili, anzi, io prediligo quelle senza risposta, ne appassiona la ricerca.
    Concordo con il giudizio su Obama, anzi penso che sia troppo perfino per gli americani, lo capiranno?? Io spero di si.Il destino di chi è troppo avanti però in genere è segnato da incomprensioni.
    Ha ragione un giornalista americano, di cui non ricordo il nome, dove dice che il nobel a Obama è giusto, perchè è un nobel a un NON-BUSH. Interessante come risposta.
    L'Italia ha bisogno di buoni esempi, non di eroi solitari, ma di questo ne abbiamo già parlato.
    Far diventare princìpi illuministici come cultura di massa, la legalità innanzitutto, il senso della comunità laica, abitata da uomini e non da greggi guidate dal clero.

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  4. Simpatizzanti dell'illuminismo siamo 3 c'è anche Miryam.
    Il 700 è stato il secolo della riscossa dell'uomo, spogliatosi della classe di appartenenza per diventare individuo. Già con Cartesio e Locke la ragione ha iniziato ad essere nel posto in cui le compete.
    Come non essere daccordo con la metafisica dei costumi di Kant o la critica della ragion pratica dove l'uomo, in virtù della ragione, prende coscienza che solo lui può darsi delle leggi che regolino la società e i suoi diritti. Ma ci sono dei doveri anche, primo dovere è uscire dall'ignoranza.
    Arriviamo poi a Hegel e Marx dove la coscienza è coscienza di classe, l'uomo vuole evolversi e si rende conto che solo prendendo coscienza del posto che occupa nella società può iniziare a cambiare.
    La verità, come vedi, è sempre rottura col passato, è razionalizzare la follia con la ragione.
    Nel 600 era da folli pensare che l'uomo fosse un essere libero, la rottura è stata la rivoluzione francese dopo che i vari Voltaire e Rousseau hanno esplorato " la follia" dell'individuo libero. Follia che è diventata verità.

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