lunedì 12 agosto 2013

"Qui nessuno mi capisce"



Ho sentito delle giustificazioni, da parte di gente comune che discuteva fra loro, riguardo il suicidio del 14enne che erano peggiori delle parole di chi lo ha indotto a quel macabro e inutile gesto.
Una persona sosteneva che è impossibile che un ragazzo di 14anni si accorga di essere omosessuale, la sua sessualità non è ancora completa, quindi non potendo esserne sicuro, la motivazione del suicidio sarebbe un'altra.
Incredibile!
Verrebbe da dire, un punto di vista che a me non sarebbe mai venuto in mente.
Questa persona, ma in tutta buona fede, non ideologizzata, anche abbastanza apparentemente colta e abituata alla conversazione, sosteneva che un omosessuale se si scopre tale potrebbe suicidarsi, ma suicidarsi perchè omosessuale non perchè non accettato.
Non le è nemmeno balzato minimamente in mente che il suicidio è stato, in questo caso, ma penso anche in altri, indotto perchè GLI ALTRI non accettano la sua sessualità, non egli stesso.
A parte che il ragazzino ha lasciato quel ormai tristemente famoso biglietto inequivocabile "qui nessuno mi capisce", ma è questa cultura che è da abolire, questa concezione della persona che se non appartenente a un preciso sesso non meriterebbe nemmeno di vivere oppure per questo motivo motivata a farla finita.
Come al solito nessun si mette mai in discussione.
E mentre sto scrivendo questo post, a qualche centinaio di chilometri da qui un avvocato ormai affermato lascia un bigliettino sulla sua scrivania del suo studio con su scritto "Personatemi"
In fin dei conti aveva soltando ammazzato la sua compagna e rinchiusa nel bagagliaio della sua auto, come la sua valigia 24ore.
Lorenzo

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