mercoledì 28 marzo 2012
03 Giugno 2012 - Referendum in Piemonte contro la caccia
IL 3 GIUGNO 2012 SI VOTERÀ PER IL REFERENDUM REGIONALE SULLA CACCIA
Ora è ufficiale: il prossimo 3 giugno, gli elettori piemontesi potranno esprimere il loro parere sulla caccia.
La Giunta Regionale ha infatti approvato ieri un Decreto del suo Presidente, il quale, in ottemperanza a quanto imposto dal TAR del Piemonte, dà l’avvio alle procedure di indizione del referendum.
Finalmente si conclude una battaglia legale durata un quarto di secolo: sono infatti trascorsi 25 anni da quando vennero raccolte 60.000 firme di elettori piemontesi in calce alla richiesta di un referendum abrogativo di parte della legislazione regionale sulla caccia. Il quesito prevede la riduzione delle specie cacciabili a quattro (cinghiale, lepre, minilepre e fagiano), il divieto di caccia la domenica e su terreno coperta da neve e la limitazione dei privilegi concessi alle aziende faunistico-venatorie, le ex riserve private di caccia.
La Regione, in tutti questi anni, non ha mai consentito lo svolgimento del referendum, con motivazioni spesso pretestuose ed illegittime, ma non ha più potuto opporsi alla sentenza della Corte di Appello di Torino di fine 2010, confermata più recentemente dal TAR Piemonte.
La scelta della data suscita però non poche perplessità: il Comitato Promotore aveva infatti chiesto che il referendum venisse accorpato alle prossime elezioni amministrative, che si svolgeranno in numerosi Comuni del Piemonte il prossimo 6 maggio: in tal modo sarebbe stato possibile risparmiare una parte consistente delle risorse pubbliche destinate all’effettuazione del referendum. La Giunta Regionale, invece, ha ritenuto di agire diversamente, adducendo problemi di carattere tecnico che in realtà si sarebbero potuti risolvere facilmente.
Il Comitato Promotore auspica che La Regione provveda ora a diffondere in modo capillare ed efficace l’informazione relativa al referendum. L’obiettivo del fronte venatorio e di numerose forze politiche è infatti quello di rendere nulli gli effetti del referendum a seguito del mancato raggiungimento del quorum dei votanti.
"Tale ipotesi rappresenterebbe però una sconfitta non tanto e non solo del fronte ambientalista ed animalista – affermano Piero Belletti e Roberto Piana del Comitato Promotore del Referendum – quanto soprattutto della democrazia e della partecipazione".
"Auspichiamo almeno – concludono gli ambientalisti – che, in attesa dell’esito del referendum, la Regione blocchi i lavori volti a modificare l’attuale legge sulla caccia. Modifiche che vanno in senso esattamente opposto alle richieste referendarie, prevedendo l’aumento del numero di specie cacciabili, il prolungamento della stagione venatoria, la caccia con l’arco e quella a specie di uccelli protette a livello comunitario."
Per il Comitato promotore Roberto Piana - Piero Belletti
Aderiscono al Comitato: Agire Ora, APDA, CIPRA Italia, ENPA, Federazione dei Verdi, Gruppi Consiliari Regione Piemonte Federazione Sinistra Europea, Insieme per Breso, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, La Pulce, LIDA, Mountain Wilderness, Movimento 5 Stelle, No alla caccia, OIPA, Teatro Zeta, Terra Boschi Gente e Memorie, Terra del Fuoco, VegFestival
Con Sentenza emessa il 9 febbraio nel Giudizio per ottemperanza il TAR del Piemonte ha ordinato al Presidente della Regione di fissare la data del Referendum regionale contro la caccia, chiesto da 60.000 cittadini ben 25 anni fa, entro 15 giorni dalla notifica della sentenza.
In difetto, ad istanza del Comitato Promotore, sarà il Prefetto a sostituirsi alla Regione in veste di commissario ad acta.
IL REFERENDUM CONTRO LA CACCIA ORA E’ CERTO CHE SI FARA’
Contatti
LEGA ABOLIZIONE CACCIA
PIEMONTE
Telefono: 011/6504544
Lorenzo
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