sabato 20 settembre 2008

L'uomo e l'ateismo




Io penso che l’uomo, dinanzi all’imprevisto nel mondo, alla contingenza, alla labilità della sua stessa esistenza, ha avvertito l’esigenza di rapportarsi con qualcosa che lo rassicurasse , che è Dio.
Dio pertanto non distrugge la libertà, ma la sostiene, perché l’uomo è troppo gracile per potersi sostenere da sé.
Questa è una delle ragioni per cui si è prodotta la religione.
L’uomo è naturalmente religioso perché non regge alla contingenza. L’eccesso di libertà lo impaurisce.
Certamente la religione obbedisce a regole, dogmi, rituali.
La religione si è così trasformata da "bisogno di garanzia" in "coercizione", da "luogo della rassicurazione" in "eccesso di comando". L’ateismo va pertanto riguardato come un movimento di liberazione dalla religione in quanto "costrizione".
Lucrezio Caro, nel
De rerum natura, assumendo anche accenti di angoscia per la condizione umana, inneggia al pensiero "epicureo" come alla fonte di liberazione dalla tirannide degli dei.
L’ateo sente Dio non come ciò che rassicura l’incertezza, ma come ciò che "costringe" la libertà umana.
La ribellione contro Dio è una ribellione contro questo eccesso di "coercizione".
Tuttavia i fenomeni attuali dell’ateismo, più che esaltare una via di emancipazione, essenzialmente dovuta alla liberazione dalla religione come "coercizione", pretendono di pervenire a una "libertà incondizionata" mettendo l’uomo al posto di Dio.
Mettendosi al posto di Dio l’uomo eleva la sua finitezza a infinità, ma diventa "perverso" perché anzi nell’infinità si annulla.
Nel tentativo di liberarsi da Dio per essere libero l’uomo aspira a una "libertà incondizionata" e perciò si danna.
L’ateismo della modernità rischia di essere un errore.

Senza una regola di libertà l'uomo è destinato a soccombere ad essa oppure è destinato al nichilismo(che è quello che succede ai giorni nostri).

Se l’uomo non guadagna la sua dimensione di libertà, evidentemente si sottrae alla "scelta". L’uomo non è libero se si adegua ai "sì" e pretende il "no assoluto".
L’uomo è libero se problematizza i "sì" e sa dire i "no" quando occorre. La libertà interiore non deve essere svincolata da quella "materiale". Se il corpo è vincolato, anche l’anima cessa di essere libera.
L’uomo è libero se è nelle "condizioni materiali" di libertà.
Si rischia di perdere anche la propria libertà interiore se non si è nelle "condizioni materiali" di libertà..
L'ateismo,come desiderio di agire con giustizia e libertà, quando è inteso in modo appropriato, deriva parzialmente dal desiderio di esprimere con maggior pienezza ciò che siamo o possiamo essere, e cioè esseri razionali liberi e eguali, dotati della libertà di scelta. …
Coloro che considerano la dottrina morale di Kant come una dottrina di norma e sanzionatoria la fraintendono gravemente.
Lo scopo principale di Kant è di approfondire e giustificare l’idea di Rousseau che libertà è agire in accordo con la legge che noi stessi ci diamo.
E ciò conduce non tanto a una moralità di comando austero, quanto a un’etica del mutuo rispetto e della stima di sé.

Lorenzo

1 commento:

  1. Personalmente credo che esista un Dio,un'entità che in qualche modo guida,perciò non posso definirmi atea.Può anche essere che la mia si solo una voglia di trovare una risposta ai grandi perchè della vita. Quello che è certo è che non tollero le "istituzioni religiose",le vedo come forme di controllo e in certi casi di oppressione. forse ho divagato un pò...:)

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