lunedì 28 marzo 2011

Arnau Alemany - Il surrealismo ecologico







In questa pausa vacanziera, da un punto di vista filosofico, continuo con il postare su artisti del surrealismo moderno, quasi come se a parlare, in questa fase, dovrebbero essere le immagini.
In una società fatta più di immagine esteriore che di essenza vorrei controbilanciare con artisti che ancora hanno voglia di dimostrare come sia il mondo interiore ed esteriore e con un messaggio per tutti noi.
Oggi è la volta di Arnau Alemany, un artista spagnolo, nato a Barcellona nel 1948, che ha fatto della sua arte un messaaggio ed un appello all'umanità intera: il mondo come sarà quando noi non ci saremo più.
Quale miglior senso di attualità prende proprio in questi giorni dopo la catastrofe nucleare in Giappone e con la continua distruzione della terra da parte di noi tutti.

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Il mondo senza di noi è un lavoro di analisi in cui l'autore ci invita a riflettere su cosa accadrebbe al nostro pianeta se l'uomo improvvisamente scomparire e noi abbiamo smesso di prendersi cura del nostro dispositivo: dalle strade delle città per centrali nucleari. Un'analisi approfondita dell'autore su come far evolvere le nostre centrali elettriche, le nostre città, le nostre fattorie, ecc, possiamo immaginare la sorte che è possibile eseguire il nostro pianeta per continuare con l'attuale modello di sviluppo insostenibile.
La pittura di Arnau Alemany è essenzialmente dettata dalla città nelle icone della nostra civiltà: il trasporto, l'energia. Attraverso queste immagini inventate, la natura prende il suo ruolo con forza erculea per diventare vuoto e presente. Così, il pittore crea un'atmosfera che non lascia indifferenti, che è magica, nel senso che è capace di attivare la coscienza dello spettatore. Senza dubbio, non è l'arte esoterica a innescare livelli superiori di coscienza, ma il loro contributo sono invitati a riflettere sul nostro rapporto con il pianeta.
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Nel mondo ricreato da Alemany questo è quasi vuoto, come se avesse capito il messaggio che per essere i beneficiari del progresso "come spesso accade con un sacco di cose buone, ci concediamo il lusso di costi crescenti, compreso il pericolo per noi stessi. "

Lorenzo

17 commenti:

  1. Meglio non pensare, anzi, no, meglio lottare per evitare certe prospettive, comunque dipinte molto espressivamente dall'autore.

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  2. Giustissimo Adriano, meglio pensare e agire, visti i tempi bui.
    Una prospettiva senza il genere umano, è il messaggio principale di questo artista, con i segni del passaggio della " civiltà" ormai arruginita. Una riscossa della natura da noi violentata.
    Ciao e grazie del commento. A presto
    Lorenzo

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  3. Sai sempre stupirci con effetti speciali. Bellissimo blog e bellissima presentazione di questo bravo artista spagnolo.
    Bacione
    Doriana

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  4. Te l'avevo detto no? Ecco hai riscovato un'altra chicca!!!!! A parte la bravura dell'artista e la tristezza che infonde, in merito alla tematica "se l'uomo sparisse dalla terra" ho seguito più ipotesi veramente agghiacianti!
    Chiaramente solo l'uomo e non ogni forma di vita, come le piante!
    un bacio realissimo e pieno d'ottimismo!
    Elisena
    P.S.:E' bravissimo sto spagnolo ma odvrebbe ballare un pò di più il tango così non trasmetterebbe tutta sta tristezza co ste piante in mezzoDDDDDDD!!!!!!!

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  5. Interessante tema e disegno. M piace sopratutto quel metrò che sbuv
    ca in una realtà altra, senza tempo. Arrivano solo, per andare verso un luogo che sa di antica armonia, ma ridotta a rudere.....intrigante idea ........
    Un abbraccio amico filosofo scopritore di talenti e complimenti anche per la cover nuova.

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  6. Lungimirante questo artista catalano, del quale mi colpisce la luce che via via si rarefà sullo sfondo, come a mettere in evidenza il nulla finale.
    Temo che le sue previsioni possano veramente rappresentare il mondo futuro e penso che sarà il triste cammino dell'umanità che, prima di risorgere, inevitabilmente si autodistruggerà.
    Cristiana

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  7. Grazie Doriana, carina come sempre:)
    Lorenzo

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  8. E' un artista interessante. Io in questo caso sono stato attratto non tanto dalla tristezza ma dal messaggio che infonde. E lo fa con eleganza, relegando l'uomo a semplice comparsa mente è la natura che sta prendendo il sopravvento.
    L'uomo, con la sua assurda tecnologia, fa solo male a se stesso.
    Credo che ci sia un tempo per ballare il tango ma anche un tempo per urlare al mondo che continuando in questo modo non si può andare avanti.
    Lorenzo

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  9. Grazie Fel, anche a me piace più di tutti il quadro del metrò, come quello delle locomotice arruginite, ma in questo caso è più un sentimento dettato dalla mia professione:))
    Ma grazie del complimento! magari fossi davvero uno scopritore di talenti, mi limito solamente a riprodurre ciò che famoso lo è già:DDD
    Ciao e un abbraccio anche a te.
    Lorenzo

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  10. Molto lungimirante Cristiana e, usando tematiche viste sotto una nuova veste, anche molto rivoluzionario, nel senso di forza della denuncia.
    Tutto quello che l'uomo ha costruito, nei suoi quadri, è destinato ad essere assorbito dalla vegetazione, che poi è il nostro pianeta stesso, in quanto non siamo stati capaci di vivere e creare nel rispetto di essa.
    Un po' come quando si è sbattuti fuori di casa se facciamo troppo gli stupidi:DDD
    Grazie del bel commento Cris.
    Lorenzo

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  11. Un bel pensiero Doriana e una chiave di lettura interessante, quel verde non più vivido dovuto all'assenza dell'uomo. Una bella riflessione la tua sull'artista.
    Ti ringrazio ancora per il bel commento, a presto
    Lorenzo

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  12. Ho osservato ogni dipinto con attenzione. Colpisce il silenzio dell'abbandono. I colori della terra che invadono ogni cosa, dalle piante, alle case, alla stessa atmosfera. Un serio monito, che potrebbe diventare rivalsa da parte di un pianeta verso chi non sa rispettarla. Se si va avanti con questa arroganza nel piacere di distruggerlo, credo che Arnau Alemany sarà profeta per chi sopravviverà.

    Mi piacerebbe inserirlo fra le mie "perle" questo Tuo post.
    Bravo :)

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  13. Grazie Francesca, sai che per me è sempre un onore essere fra le tue perle.
    Credo che la paura dell'uomo sia proprio quella che il pianetà sopravviverà anche senza di lui, una sorta di sconfitta. Partendo da questo è possibile che l'umanità trovi quell'equilibrio necessario alla sua stessa sopravvivenza.
    Ma molte cose devono cambiare, a partire dalla tecnologia che non deve più essere padrona della scienza e, di conseguenza, dell'uomo stesso.
    Grazie ancora Francesca.
    Lorenzo

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  14. Un bel post, un artista molto interessante.
    Giovanni

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  15. Grazie Giovanni del passaggio e del complimento
    Lorenzo

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  16. Conosci questo?
    http://www.dulbecco.altervista.org/

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  17. No, non lo conoscevo.Grazie per avermelo segnalato, fra l'altro mi piace molto.
    Grazie ancora e benvenuto nel mio blog
    Lorenzo

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