venerdì 11 marzo 2011

Libertà e paura






Dialogo tratto dal film Easy Rider:


George Hanson (Jack Nicholson): Lo sai, una volta questo era proprio un gran bel paese, e non riesco a capire che cosa gli e' successo.
Billy (Dannis Hopper): Beh e' che tutti hanno paura ecco cosa e' successo. Noi non possiamo neanche andare in uno di quegli alberghetti da due soldi, voglio dire proprio in quelli da due soldi capisci? Credono che si vada a scannarli o qualcosa, hanno paura.
George Hanson: Si, ma non hanno paura di voi, hanno paura di cio' che rappresentate
Billy: Ma quando? Per loro noi siamo solo della gente cha ha bisogno di tagliarsi i capelli!
George Hanson: No, quello che voi rappresentate per loro e' la liberta'
Billy: E che di male nella liberta'? La liberta' e' tutto!
George Hanson: Ah si e' vero la liberta' e' tutto ma parlare di liberta' ed essere liberi son due cose diverse. Voglio dire che e' difficile essere liberi quando ti comprano e ti vendono al mercato. E bada di non dire mai a nessuno che non e' libero perche' allora quello si dara' un gran da fare a uccidere e massacrare per dimostrare che lo e'.
Ah certo ti parlano, ti parlano e ti riparlano di questa famosa liberta' individuale ma quando vedono un individuo veramente libero allora hanno paura.
Billy: La paura pero' non li fa scappare
George Hanson: No, ma li rende pericolosi



Credo che questo dialogo si possa collocare come seguito della giornata dell' 8 Marzo dedicata alla donna.
La paura non è nella libertà in sè finchè la si intende come puro esercizio intellettuale, ma è il vedere una persona libera che spaventa.
Aggiungo che non spaventa il singolo, credo che nessuno possa riconoscere a prima vista una persona che si senta davvero libera, ma è la società intera ad averne paura, e il singolo atto contro la libertà compiuto da un singolo individuo è il braccio armato della società tutta.
Una società ancora in mano alla chiesa, a quei dettami irrazionali e dogmatici che freno qualsiasi tipo di emancipazione.
La chiesa approfitta dell'incertezza e della paura del mondo non per dare delle risposte, ma per allargare la sua influenza nei confronti di quelli, e sono la maggior parte, faticano per pigrizia ad avvicinarsi alle fatiche del pensiero, quindi ben disposti ad abbracciare una fede che dia loro identità e certezze.
L'Occidente moderno senza tolleranza, senza ragione, senza ospitalità, senza dialogo non è molto diverso al più bieco stato pontificio del passato.



Lorenzo

21 commenti:

  1. hanno cercato di distruggerla come parola, abusandola

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  2. Il volo di una colomba che spezza la gabbia in cui era rinchiusa, il dialogo del film di Easy Rider sulla paura della libertà e il mare come simbolo di infinito e pace. Credo che solo dalla sapiente miscela di queste immagini renda molto bello questo post.
    Tu scrivi:"....il singolo atto contro la libertà compiuto da un singolo individuo è il braccio armato della società tutta." ed è proprio così. La società è complice di ogni atto contro la libertà perchè spesso sta in silenzio e molti vigliaccamente acconsentono.
    Si parte dagli atti di Berlusconi che sta tentando di modellare noi e la società a suo uso e consumo, fino allo stupro di donne per la strada dove poche reazioni, pure scomposte, permettono di schierare i molto silenziosi cittadini dalla parte dello stupratore.
    Un bellissimo post Lorenzo con un incipit molto delicato e dedicato alla donna.
    Sei uno dei pochissimi coerenti che finito l'Otto Marzo non ha dimenticato questa giornata.
    Doriana

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  3. Dimenticavo, bellissima la foto d'apertura del blog.
    Doriana

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  4. E' un bel commento quello che hai scritto Doriana, approfondendo il mio post mettendo in evidenza il vigliacco silenzio della maggiornaza delle persone.
    Sulla coerenza degli intenti della giornata della donna beh io ho sempre scritto, anche in giornate non " sospette" post al riguardo.
    Come ho detto più volte si deve partire dalle esigenze tu titti i singoli per arrivare a delle regole comuni che difendano le libertà collettive e individuali e, soprattutto, la libera scelta e il libero arbitrio.
    Grazie del bel commento
    Lorenzo

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  5. Grazie per i complimenti alla foto:))))
    Ci tenevo questa volta a riceverne qualcuno perchè è la prima volta che fotografavvo il carnevale, pur con tutti i limiti del caso perchè ero lì per lavoro. Comunque qualche giudizio l'ho ricevuto, tra cui tu, sul post dove ho postato le foto.
    Grazie ancora.
    Lorenzo

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  6. Più che illustrare il significato di libertà ho voluto mettere l'accento sulla paura di questa libertà.
    Ho trovato quel dialogo abbastanza eloquente: l'uomo libero fa paura, ma a tutti piace parlare di libertà.
    Io credo che la chiesa in questi 2000 anni di storia occidentale sia la maggior responsabile di questo stato di cose, come lo è la religione anche nelle altre società, mi viene in mente quella musulmana.
    Giustamente metti l'accento sulla sinistra, infatti le componenti cattoliche frenano sulla evoluzione sociale, un esempio per tutti la fecondazione assistita e l'eutanasia.
    Io credo che molti, pur dichiarandosi atei o non credenti e sentendosi liberi dai dogmi della chiesa siano comunque influenzati da questo.
    Il giudicare senza conoscere, i rapporti umani basati sui riti e le convenzioni, il separare sempre fra il buono e il cattivo, sono atti della chiesa e che essa stessa porta avanti dalla sua nascita e di cui tutti, credenti o non credenti, ne subiamo gli effetti.
    Grazie del commento Marilena, molto bello e mi ha dato modo, con le argomentazioni poste da te, di approfondire questo post.
    Bacio

    Lorenzo

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  7. Forse sarei veramente libera se conoscessi il significato della vita. Credo che su tuo questo bellissimo post sia già stato espresso molto e in quelle espressioni c'è molto della mia condividenza.
    Io non sono libera
    sono limitata dalla mia paura
    sono condiziata dal mio lavoro
    sono obbediente a regole impostami
    ed autoimpostemi
    Non sono libera in nessun senso,
    nemmeno nel sognare
    Io credo che sarei libera solo conoscessi il significato del dover vivere!
    Elisena
    Buona giornata e uno strabacio!

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  8. Ma certo Doriana, fai pure, non devi nemmeno chiedermelo anche perchè mi fa molto piacere.
    Grazie
    Lorenzo

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  9. Cavolo Elisena, ma poni questioni esistenziali e filosofiche interessanti che in 2500 anni nessuno ne ha mai dato una risposta esaustiva.
    Allora ci provo io:DDDD
    Il significato della vita: ma deve avere per forza un significato la vita? La sua risposta non è già nella parola stessa?
    La vita non ha possibilità di scelta, o si vive o non si vive, e non c'è nessuna missione da compiere come invece la chiesa ci fa credere.
    la ragione umana, questa splendida cosa che abbiamo proprio perchè viviamo, ci può dare le risposte e le regole affinchè la vita sia degna di essere vissuta.
    " Io non sono liberà, sono limitata dalla mia paura"
    Allora sei libera di esserlo, sei libera d'avere paura e la tua condizione libera ti permette di prenderne atto e di trovare gli strumenti per superarlo.
    Ovviamente questo è un discorso filosofico quello che sto facendo, quasi metafisico. Parlo di potenzialità e di etica, di condizione libera dell'uomo che non dovrebbe avere catene.
    Le paure, il non sentirsi " nel posto giusto" è dovuto alla concezione della vita che ci hanno sempre insegnato e che tutti i giorni ne vediamo gli effetti.
    L'abbinamento paura e morte, vita e doveri, già tutto prestabilito è la condizione in cui viviamo grazie alla società moderna di cui ne facciamo parte, molto tecnologica ma poco scientifica.
    Io credo che saremmo liberi se finalmente sapessimo stare nel mondo come esseri viventi e pensanti, se tutti riflettessimo sul serio non sul senso della vita ma sul senso di questa società, dove i più forti sono i veri protagonisti, nel male ovviamente.
    E' faticoso porsi i problemi che tu in modo straordinario hai posto, i più non lo fanno, preferiscono lamentarsi e rifarsi con i più deboli per poi ossequiare i potenti, per un tozzo di pane nei secoli scorsi ( ma si sono liberati di queste catene), per un posto in televisione nei giorni nostri.
    Hai detto una cosa interessantissima Elisena, che io condivido e pratico, sbagliando anche, ma cerco di mettercela tutta: "Le regole che io mi impongo e che rispetto".
    E' invece questo il simblo dell'essere liberi, sembra strano ma è così, perchè sono regole che liberamente ti sei datae che liberamente rispetti quelle della società. Questo ti permette di non sentirti legata a nessuno, di non dover chinare la testa, di camminare a testa alta.
    Non è questo il vero senso della libertà?
    Quello che appare come una contraddizione è invece la base per sentirsi davvero liberi.
    Se ci pensi bene quello che hai scritto significa che è il tuo Io ad essere legislatore di te stessa, in piena libertà e autonomia.
    Lorenzo

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  10. Io, invece, Lorenzo, credo che le paure e, bada bene, non mi riferisco a quella della morte, perchè se le persone che ho amato, anche le più paurose, ce l'hanno fatta a morire, beh, allora credo, che io ce la farò anck'io, bensì mi riferisco a quelle naturali, quelle che nascono con te, perchè se non esiste la paura non esisterebbe neanche il coraggio o saremmo tutti degli incoscienti.......E sono le paure fisico/mentali....Non ho paura del fuoco, nè della morte, nè di volare....Ho paura di saper bene che posso uccidere, che posso mostrare la parte nascosta del mio volto!
    Ma...io ho avuto possibilità di scegliere se nascere o meno?
    Ho avuto possibilità di decidere come vivere?
    No, assolutamente. Quindi, dov'è questa mia libertà?
    Mi chiedo spesso il perchè del gioco crudele del vivere non mi abbia concesso da subito la "libertà" di scelta nel come e dove vivere x me pari alla libertà di morte, nel come e dove morire!
    P.S.:Come al solito esco sempre dal tema principale x finire coi miei deliri!

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  11. Tutti abbiamo paura di mostrare la parte nascosta del proprio volto. Ma con queste paure ci dobbiamo convivere. Senza trascendere nella psicanalisi, perchè lì si parla della paura come unico ambiente del proprio vivere, mostrare il proprio volto è un altra capacità dell'uomo di decidere in libertà cosa essere o non essere, cosa fare o non fare.
    Il vero problema è che oggi non siamo più noi stessi il vero momento della decisione, ma lo è il silenzio della società che continua ad infrangere le regole della convivenza, e ripeto, con il totale silenzio dei molti.
    Tutti abbiamo la possibilità di uccidere, ma sappiamo, grazie alla nostra ragione e alle regole che noi ci siamo dati che è sbagliato, eticamente sbagliato.
    Sul come vivere hai ragione, è anche questo il senso del mio post.
    Penso a chi vorrebbe l'eutanasia, quella che io ho chiamato in qualche post " la buona morte", la possibilità di uno scatto d'orgoglio e di dignità umana vedendomi prigioniero di una malattia terribile e senza via d'uscita.
    In questo concordo appieno ed è a queste mancate libertà che io mi rifaccio quando scrivo, alla fine del post che oer pigrizia non ci avviciniamo alla ragione ed abbracciamo una fede affinchè essa mi deleghi nelle scelte etiche, quindi a favore di tutti.
    Non sei uscita affatto dal tema, anzi, lo hai ben ampliato partendo dalle proprie esigenze per arrivare a quelle di tutti. Proprio come piace a me.
    Un bacione e uno strabacione:D
    Lorenzo

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  12. Molto significativo. La libertà fa paura. Chi è libero fa paura. Chi è libero? Colui che trova il coraggio di voltarsi e guardare fuori dalla caverna, colui che spezza le catene e capisce che il mondo è fuori, che quelle ombre che si muovono non sono la verità ma solo una parvenza, colui che ha la forza di dire no, di andare contro corrente. Ci riempiamo la bocca con le parole "libertà", "giustizia", "uguaglianza" e poi tremiamo perchè i popoli oppressi si ribellano agli oppressori, quelli ai quali NOI abbiamo baciato le mani. Dovevano rimanere oppressi perchè a NOI conveniva. La libertà, per molti di noi, è solo una parola qualunque.
    Miryam

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  13. Molto bello il tuo paragone prendendo esempio dal mito della caverna di Platone. Alcuni storici della filosofia dicono che i dialoghi de La Repubblica del filosofo greco non sono altro che la vita e l'intero pensiero di Socrate che infatti morì per mano della società ateniese proprio perchè faceva paura ( Apologia di Socrate).
    La libertà ci fa davvero paura, nonostante noi continuamo a riempirci la bocca di essa, a volte anche a sproposito. In Libia, come in quasi tutti i paesi arabi mediterranei, stava nascendo un movimento spontaneo di libertà, al di fuori dell'islamismo, questo è molto importante. Invece i paesi occidentali, al di fuori della Francia, sono stati lì a guardare, in silenzio, proprio come quando muore per mano della società un uomo libero.
    Grazie del bel commento Miryam, arricchente come tutti quelli che hanno commentato finora.
    Lorenzo

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  14. Da sempre attratta dagli spiriti liberi, di alcuni ne ho seguito il pensiero e le orme, forgiando così il mio modo di essere e ancora molto distante dal loro. Molto bella la Tua prima risposta al commento di Elisena, che condivido pienamente. La persona libera fa paura perchè ha nel suo modo di essere la capacità di stravolgere l'ordine del caos, a volte anche senza volerlo. Per dirla in parole povere, pesta i calli a quell'ordine sociale stabilito dai potenti.
    Non di rado ha in sè il destino di una meteora, passando lascia il segno per poi spegnersi poco dopo. Nel film Easy Rider, da cui hai tratto questo stupendo dialogo, non a caso alla fine quei due spiriti liberi vengono uccisi dalla paura dei "prigionieri liberi".
    Oggi le manifestazioni femminili cominciano a fare paura, le donne stanche di usi, abusi e sropprusi, che da duemila anni, e ancor prima, non cessano, se non per qualche sporadico periodo di "pace".
    La libertà è donna, poi le tolsero i libri e la libertà fu messa a tacere.
    Elisena sbaglia nel dire che Lei non è libera, non serve essere esploratori del mondo, nè tanto meno avere assolute certezze su ogni cosa, non è questa la libertà... Il dubbio e la paura in chi rappresentano domande alla continua ricerca di risposte,ne fanno già un essere libero. Usare la propria mente. E' questo che trovano pericoloso i potenti, l'uso personale della mente senza che ne vengano delegati per gestirla.
    Che altro dire? ...
    Touchè Monsieur, comme tojours dans Votre style :)

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  15. Mi sembra, e mi rivolgo a tutti, che si stia instaurando una bellissima discussione.
    Per prima cosa chiedo gentilmente a Lorenzo di non postare per qualche giorno null'altro in modo da proseguire nella disquisizione.
    Io capisco più Elisena che Lorenzo, forse perchè non riesco avere una visione più ampia. Ma è della vita di tutti i giorni che ci nutriamo e ne facciamo i conti.
    Forse sto per dire una stupidaggine, ma come posso sentirmi libera di esprimermi se il solo dire di essere comunista mi attiro occhiate di scherno fra la gente?
    Ma andando oltre questa banale constatazione, come può un individuo sentirsi libero nel rispettare regole imposte da altri, magari sbagliate, magari antipopolari.
    Io credo che il mondo delle donne, Francy, si sia nettamente spaccato in due. Mi sento come i protagonisti di Easy Rider, la " capellona", solo perchè sono a favore delle manifestazioni fatte finora. Ho la sensazione che non esista più quel limbo fatto di persone che magari non prendono posizione ma partecipano alle discussioni. O si è a favore o contro. Questa non è libertà, è una lotta perenne.
    Doriana

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  16. Dori tu hai centrato in pieno il contenuto del mio 1° commento, espresso solo sulla base dell'essere liberi in questa realtà. Francy, tu affermi che: "la persona libera fa paura perchè ha nel suo modo di essere la capacità di stravolgere l'ordine del caos, a volte anche senza volerlo. Per dirla in parole povere, pesta i calli a quell'ordine sociale stabilito dai potenti". Ed è vero, anzi verissimo....ma applica questo tuo dire, ad esempio, all'interno del semplice ambito lavorativo, nel contestare vivamente quando ritieni che siano sbagliate o meglio ancora, non esatte che non c'azzeccano nulla in un certo contesto, spiegandolo ad un tuo superiore.....
    E sai dove vanno a finire la mia libertà o la mia intelligenza?
    Bisogna dire, altresì, che se un tempo regnava l'ignoranza per ordine, ora regna per volontà propria, quindi....si abnega alla propria libertà, nonostante si abbiano a disposizione i mezzi per ampliare la propria conoscenza e non per ucciderla!
    Baci uggiosi e piovosi da una Calabria oggi fredda e tediosa!
    Elisena

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  17. Grazie degli ulteriori commenti, molto belli e approfonditi e che esigono risposte complete. Mi perdonerete se risponderò domani? Stasera sono davvero stanco. Doriana, metterò una risposta e magari ci rifarò un post facendo un sunto così sarà possibile continuare la discussione. Ho intenzione di mettere un post sulla costituzione visti i tempi.
    Mi sembra un giusto compromesso:)))
    Comunque grazie per la proposta, molto gratificante per quanto allora abbiamo scritto sia io che voi tutti.
    A presto
    Lorenzo

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  18. Doriana,la libertà è una lotta continua. Appartiene a quei valori che nessuno Ti regala. Fin da bambini si sceglie , già nel semplice imporsi quando non si gradisce il gusto di un cibo. Nella addolescenza, la ribellione alle regole imposte dai genitori. Crescendo spesso si dà la colpa delle nostre insoddisfazioni a quelle regole sociali che sembrano imporci scelte obbligate, ma se proviamo a pensarci ci rendiamo conto che siamo noi stessi che preferiamo onorarle, pur con sofferenza. Mancanza di coraggio nel contrastarle o più semplicemente è quella la nostra scelta e non osiamo ammetterlo, perchè è un percorso faticoso, che non dà quelle soddisfazioni facili che rendono la vita più semplice.
    In tutto il Tuo discorso è chiaro che hai fatto una scelta, libera e consapevole, se pur la più dura.
    Le sorti del mondo sono sempre state nelle mani di uomini senza anima, ma non per questo chi ha scelto di averla l'anima è rimasto a guardare, come noi si è trovato contro chi era a favore di questi, ma non si è arreso.
    Non ho mai detto, Elisena, che sia facile essere liberi, che sia facile imporsi ai soppursi, ne ho pagato spesso lo scotto, ma non mi arrendo. So che il mio pensiero incuote rispetto e timore, so che diversa non potrei mai essere, e allora continuo sulla strada più difficile, quella di essere comunista e a favore di quei diritti che tutti meritano, anche coloro che non la pensano come me perchè incoscienti o ignoranti sulla bellezza dell' essere liberi.
    Forse la loro paura stà nella convinzione che libertà significa non avere più regole sociali da rispettare, significa uccidere e allora uccidono per paura di restare senza capo-branco.

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  19. Scusatemi, nella foga del mio discorso ho omesso ...
    Buona Notte a tutti.
    Ciao Ely, un bacione, vero oggi la Calabria è stata uggiosa, speriamo in un bel sole per domani :)

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  20. Rispondo a tutti come contributo alla discussione e non ad ognuno altrimenti non finirei più e poi è bello che discutiate fra di voi.
    L'idea di libertà nasce dal rispetto delle regole, regole che liberamente ci siamo dati come comunità, come società. Metto in evidenza quel CI SSIAMO DATI,perchè la vera libertà sta proprio nel fatto che queste regole ce le siamo date noi, un esempio per tutti la nostra costituzione.
    Quello di cui commenta Doriana non è l'infrangere dell'idea di Libertà, ma sono opinioni. Gli antichi distinguevano fra opinioni ( doxa) e verità ( episteme). Le prime servono a conoscere le cose ( magari l'uomo) le seconde il mondo delle idee, e la libertà è un'idea non un'opinione.
    L'individuo che ti guarda torvo perchè esprimi le tue idee esprime una opinione non una verità, quindi va presa come tale. Ma la cosa principale non mette a rischio la tua libertà.
    Questo secondo me è il metodo di ragionamento e di critica verso la libertà e la nostra sociatà nel come la gestisce.
    Sul poter criticare, Elisena,opinioni o regole ad un superiore non mette a repentaglio la libertà di farlo. Qui i possibili scenari sono due, o si discute insieme oppure il capo decide anche sbagliando. Ma quelle sono le regole dell'ambiente di lavoro, regole che sono stare date affonchè funzioni una certa macchina. L'importante è che ci siano altre regole in modo che tutti le possano rispettare.
    Ma la libertà non è messa a repentaglio finchè CI SI MUOVE ALL'INTERNO DI QUELLE REGOLE.
    L'ho messo in maiuscolo perchè ritengo fondamentale questa affermazione.
    Molti credono che la vera libertà sia nel fare quello che si vuole, nulla di più errato, cioè, a dire meglio, si può tendere a quel fine ma sempre con delle regole condivise.
    La vera libertà invece è nel poterci dare leggi e fare in modo che siano rispettate da tutti. E' la società che si autoregolamenta tramite i meccanismi democratici.
    Le libertà individuali devono poi essere garantite dalle libertà collettive, ma senza le seconde le prime sarebbero impossibili.
    Un abbraccio a tutti e grazie
    Lorenzo

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  21. Per quanto riguarda poi le libertà individuali fateci caso, le regole che ci siamo imposti sono poi non più di tre o quattro e sono le cose che abbiamo imparato dai nostri genitori. Tutto il resto, anche questa discussione, è solo un amppliamento e un approfondimento di quelle regole.
    Quei genitori, che una certa psicanalisi ci invita a lasciarci alle spalle,un certo servizio continuano ancora a svolgere.
    Lorenzo

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