giovedì 15 aprile 2010

Addio a Raimondo Vianello




Ho appreso ora in internet la notizia della morte di Raimondo Vianello.
Sinceramente mi dispiace.
Non sono abituato a seguire le vicende televisive e non ho mai commemorato la morte di nessun personaggio dello spettacolo in questo blog con la sola eccezione di Richard Wright, tastierista dei Pink Floyd.
Ma questa volta voglio fare un'eccezione.
L'ho sempre definito un attore comico gentiluomo, uno di quei Signori d'altri tempi, gentile, elegante e raffinato, un gentleman all'inglese come ormai non se ne vedono più in Tv.
Non sto a raccontare la sua storia artistica, sono sicuro che tutti la conosciamo, ma soltanto mettere in evidenza quel vuoto che ha lasciato nel pubblico italiano, televisivo soprattutto, ma anche del cinema e del teatro, ricordando che è stato uno dei più grandi protagonisti del varietà.
Mi ha accompagnato, fin da bambino, verso quel persorso nella comprensione della comicità semplice ma molto ironica e raffinata. Mai una parola fuori posto e, soprattutto, sempre con grande rispetto verso chiunque.
Il suo umorismo stile britannico ( famose le gag dove non diceva una parola ma solo mimica e sguardi) mi ha sempre conquistato, lo guardavo volentieri, ridevo e non avevo alla fine un pò di quell'amaro in bocca che una persona si sente nel ridere dietro agli altri.
Faceva parte di quella scuola di attori " tuttofare" del calibro di Massimo Dapporto, Walter Chiari, Gino Bramieri, Ugo Tognazzi, suo partner artistico agli esordi.
Ricordo particolarmente un programma: " tante scuse" dove, insieme alla moglie Sandra Mondaini, dotata anche lei di una comicità esilarante, a volte assurda, e dove iniziarono a interpretare quelle gag fra marito e moglie che divennero poi, in futuro, il loro cavallo di battaglia.
Sono convinto che mancherà al mondo dello spettacolo, oltre quello che già ho scritto prima, una cosa ormai quasi del tutto scomparsa, il garbo.

Ritengo sia giusto che io non risponda ai vostri commenti, non c'è da aprire nessun confronto, solamente ricordarne il valore artistico. Grazie

Lorenzo

2 commenti:

  1. Non capisco perchè la morte di un personaggio televisivo valga molto di più di un operaio morto sul lavoro e quindi ci si appresti a mettere un post.
    Forse perchè operaio la sua vita vale meno??
    Non concordo con queste celebrazioni, con questi articoli buonisti dove tutto gira bene e ci si commuove per una persona del genere.
    Sandro, Vicenza

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  2. Grazie Elisena,
    un strabacio a Te :)
    Ma Lorenzo è partito per la Patagonia??

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