lunedì 5 aprile 2010

Osservatore occasionale




" Eravamo un mucchio di esistenti impacciati, imbarazzati da noi stessi, non avevamo la minima ragione d'esser lì, né gli uni né gli altri, ciascun esistente, confuso, vagamente inquieto si sentiva di troppo in rapporto agli altri.
Di troppo: era il solo rapporto ch'io potessi stabilire tra quegli alberi, quelle cancellate, quei ciottoli. Invano cercavo di contare i castagni, di situarli in rapporto alla Velleda, di confrontare la loro altezza con quella dei platani: ciascuno di essi sfuggiva dalle relazioni nelle quali io cercavo di rinchiuderli, s'isolava, traboccava. Di queste relazioni (che m'ostinavo a mantenere per ritardare il crollo del mondo umano, il mondo delle misure, delle quantità, delle direzioni) sentivo l'arbitrarietà; non avevano più mordente sulle cose.
Di troppo, il castagno, lì davanti a me, un po' a sinistra. Di troppo la Velleda… Ed io - fiacco, illanguidito, osceno, digerente, pieno di cupi pensieri - anch'io ero di troppo. Fortunatamente non lo sentivo, più che altro lo comprendevo, ma ero a disagio perché avevo paura di sentirlo (anche adesso ho paura - ho paura che questo mi prenda dietro la testa e mi sollevi come un'onda). Pensavo vagamente di sopprimermi, per annientare almeno una di queste esistenze superflue. Ma la mia stessa morte sarebbe stata di troppo. Di troppo il mio cadavere, il mio sangue su quei ciottoli, tra quelle piante, in fondo a quel giardino sorridente. E la carne corrosa sarebbe stata di troppo nella terra che l'avrebbe ricevuta, e le mie ossa, infine, ripulite, scorticate, nette e pulite come denti, sarebbero state anch'esse di troppo: io ero di troppo per l'eternità."

Sartre

"......e sempre più osservatore occasionale mi sento al di fuori di quel recinto inviolabile che tutti chiamano anima ma che io chiamo cuore. "

Lorenzo

1 commento:

  1. Accidenti, mi avevi anticipato con questo pezzo di Santre, a me è scaturito "un battito d'ali" che hai egregiamente commentato.
    La Pasqua ci ha fatto guardare intorno e ci ha messo in posizione d'ascolto e d'osservazione entrambi? :DD
    Criticare ciò che ci circonda per capire se ne facciamo parte e in che misura e poter scegliere il giusto modo di vivere la Nostra vita. Il tutto nel ristretto spazio di ciò che ci soffoca, ampiamente edificato dall'uomo in ogni dimensione materiale e sociale.
    Davvero una riflessione superba, grazie per averla postata.

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