venerdì 16 aprile 2010

Pensieri serali di un ferroviere fra linguaggio, politica del governo e morale




Su un punto aveva ragione Wittgenstein: il linguaggio può provocare fraitendimenti e crampi nel pensiero. Userei la parola 'distorsione'.
Abbiamo una distorsione quando crediamo che il processo del pensiero sia il risultato di una semplice congiunzione di idee (di semplici parole), e non l'esito di un procedimento più complesso nel quale i fatti mediano sempre e comunque tra un'idea e l'altra, 'stanno' in alcune parole e in altre no. 'Stanno in una frase e in un'altra no'.
C'è molta confusione oggi e nessuno distingue più fra discorsi fatti con la pancia oppure con la testa. Tutto è verità.
Non so se a voi è mai capitato di ascoltare con attenzione il modo in cui le persone si esprimono.
Ci sono individui che quando parlano trasudano fisicità.
Quando dicono "coniglio" è come se l'avessero in bocca, e quando dicono "bella ragazza" è come se l'avessero tra le braccia. Oserei dire che questo genere di individui rende palese che i fatti e le cose entrano nel linguaggio in ogni momento, non tra una parola e l'altra, ma con la parola stessa, mediante quella magia per la quale lo schioccare della lingua non è un monotono susseguirsi di consonanti e vocali, ma un 'suono' evocativo, un'immagine viva.
Per questo genere di persone, posto che siano coscienti di questa loro caratteristica, è molto probabile che, come per Quine, non si dia mai il problema di come la singola parola e l'insieme del linguaggio, 'si aggancino' al mondo.

Il mondo è già nella parola che dice "ragù". :DDDDDD
Ovviamente, quella di Quine non è una posizione convincente. Noi possiamo prendere atto che ci sono persone che la vedono così, ma non possiamo ricorrere ad argomenti siffatti per battere lo scetticismo.
Infatti, anche la bianchezza della neve o la gustosità di un coniglio in umido fanno ancora problema per lo scettico che rifiuta le più banali evidenze empiriche.
Procedendo oltre, per di più, saliamo ad un livello nel quale non c'è più nulla di costitutivamente intrinseco.
Un'istituzione sociale o politica non ha, e non può avere, in sè attributi come la bianchezza o la gustosità, quindi nemmeno la validità.
Anch'essa non è altro che un arnese, un cacciavite a stella. La sua efficacia dipende da chi la usa. Dipende da chi esercita le funzioni.

Ebbene, anche in questo caso avviene la distorsione come succede a chi parla di coniglio.
Parlare di cambiare la costituzione come se fosse una questione di gusti, parlare di semipresidenzalismo, presidenzialismo modello USA o Francia come se si parlasse di ragù è un modo distorto di usare il linguaggio, perchè le verità non sono in sè. Persino una dittatura potrebbe essere giudicata positivamente, se non fosse che i dittatori non amano sottoporsi a controlli e verifiche per vedere se funzionano o meno.
Però, noi abbiamo davanti esempi storici di dittature a termine sottoponibili a verifica.
E senza andare all'antica Roma, basta guardare agli Stati Uniti.
Il presidente è un dittatore di fatto, gode di poteri molto estesi, tanto quanto Hitler o Stalin e Mao Tsedong. Eppure gli Stati Uniti rappresentano ormai un modello di democrazia e di società aperta. Come mai?

Perchè le regole del controllo sono rigide e condivise da tutti
Un punto su cui Popper ebbe indubbiamente ragione ad insistere è quello della controllabilità delle istituzioni. Un'istituzione è migliore delle altre se è controllabile, se è previsto che chiunque possa attuare una verifica del suo operato. Solo così siamo in democrazia reale e non in un regime di democrazia formale ed apparente, cioè in un colossale inganno. Ma perché si possa esercitare il diritto occorre una preparazione. Il grande problema delle democrazie è che i cittadini ignorano del tutto l'arte e le tecniche del controllo.
Delegano, oppure non ci pensano nemmeno.
Sono convinto che per andare nella direzione auspicata da Popper, occorra una politica di sinistra, l'esatto contrario di chi si illude di aver trovato nelle minoranze illuminate, parlamentari o dei singoli ministri, un potere salvifico e terapeutico. Tanto più che la loro concezione della 'cattedra' mi sembra si basi sul diritto divino della successione dinastica all'interno della loro casta.


De Andrè cantava che da un diamante non può nascere un fiore.
Però un fiore può nascere in terra concimata dallo sterco dai maiali.

Se non ricorriamo ad una teoria per la quale anche dai negri, dagli arabi, dai pigmei, dai terroni, dai comunisti e dai leghisti può venire il fiore che serve all'umanità, ci facciamo del male da soli eliminando meccanicamente delle opportunità.
Ecco perché sono "di sinistra" .
Sostengo uguali opportunità in condizioni di partenza il più possibili uguali. Partiamo con l'handicap, si sa. Ma la corsa è lunga, e una vera opportunità non si fa scoraggiare dall'handicap.

Per ridurre questo handicapp bisogna allora parlare di etica politica, di senso morale ed etica del discorso. Il senso morale non può nascere in un mondo spopolato, su un'isola deserta. Il senso morale ha un senso perché esistono gli altri.
La morale deve avere dei fondamenti nei fatti del mondo non solo contro la fasulla legge di Hume, ma persino contro un certo modo di interpretare Kant. Quando si esclude di poter fondare una posizione morale sui "fatti", ci si dimentica che anche i comportamenti umani sono "fatti" allo stesso modo di un evento fisico. E' sulla base di questi "fatti" particolari che si fanno le scelte morali.
Kant era convinto di poter fondare la morale sul senso del "dovere", in un certo senso "a prescindere dai fatti".
Il problema è che Kant era una persona di carattere talmente nobile da non comprendere né la miseria morale di tanti altri, né l'esigenza di molti di fondare la propria morale su qualche argomento più terreno ed accessibile.
Parlava di "legno storto" dell'umanità.

Dato che anch'io non sono che "legno storto", preferisco insistere sulla reciprocità, anche se mi rendo conto che la reciprocità non gode di purezza assoluta, essendo viziata da un calcolo di convenienza.
Potrebbe essere denunciata come una forma subdola di eteronomia morale, cioè il "fare qualcosa in vista di un premio", un risultato. Inoltre, si potrebbe affermare che la "reciprocità" potrebbe diventare una dottrina che legittima una reazione violenta a tutto ciò che non si dispone ad entrare nel quadro di 'quello che non vorremmo mai fosse fatto a noi stessi'.
Considerare tradimento della reciprocità comportamenti istintivi ed innocenti è sicuramente l'errore più frequente commesso dalle persone che ad essa più o meno coscientemente si richiamano. Dimenticano che affinché vi sia realmente reciprocità, occorre avere una coscienza evoluta, una coscienza che ha compreso l'insegnamento di Kant e che non lo rifiuta, ma cerca semmai di renderlo semplicemente più umano, "alla mano".
E' quanto sto cercando di fare.

Chi si diletta con cervellotiche contrapposizioni filosofiche potrebbe sguazzare nell'antinomia tra morale kantiana e morale della reciprocità, ma a me sembra che le due posizioni possano felicemente sopravvivere in modo complementare senza scivolare nel relativismo più spinto.


Mi sembra di aver dato una piccola dimostrazione filosofica, basata su principi condivisi, per cui questo governo bisogna mandarlo a casa!!:))

Lo so, ho giocato con le parole e le idee, ma spero di aver aperto, in chi mi legge, un pò la mente. Non basta criticare le azioni del governo, sono giudizi relativi, chiunque può pensarla al contrario e quindi potenzialmente aver ragione. Bisogna basarci su principi condivisi quali il bene e il male, la libertà, l'inviolabilità e il rispetto dell'individuo, il rispetto per le regole e il suo controllo.

Lorenzo

8 commenti:

  1. fiuuu! quanto tempo! (nell'incertezza che non sia 'chiaro', sono valeria, "le dimensioni del mio caos"). ho cambiato blog, adesso adopererò (sempre che non faccia la fine dell'ultimo) questo. suerte, tornerò al più presto a recuperare!

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  2. Eli, grazie del complimento.
    Ohhh lo so benissimo che a volte non è coniglio!!
    Infatti certe cose è meglio cucinarsele in casa.
    Hai ragione da vendere. chi deve fare opposizione, che io spesso la intendo anche propostiva e non solo urlata, non ha nulla da dire. Oppure apparentemente parole intelligenti ma distaccate dalla realtà.
    Beh noi ci cucineremo i nostri conigli, chi vuole servirsene si serva..e qui nessun inganno!:DDDDDDDDDDDD
    Ciao Eli e buon fine settimana.
    Lorenzo

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  3. Lorenzo il filosofo che è in te è senza pari ...... però De Andrè non diceva che dai Diamanti può nascere un fiore, ma al contrario che dai Diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior ..... Un abbraccio miciosissimo

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  4. Cavolo Fel!! Ho preso una cantonata bestiale!! heheehe grazie per la correzione. Ricordavo male. Mannaggia a me che non sono andato a controllare il testo della canzone.Chiedo scusa a tutti e ate dico anche grazie. Chiedo scusa al grande Faber.
    Grazie del commento e dei complimenti, un filosofo con delle imperfezioni:DDDD
    Ciao, miagolao e un abbraccio
    Lorenzo

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  5. Sono le imperfezioni che ci rendono entità uniche e irripetibili ....... dillo a me che mi perdo lettere ovunque miaoooo un bacione

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  6. Con questo bel post arrivi, forse senza volerlo ma ne dubito :), dall'antica Grecia con la quella che veniva chiamata la "Regola d'oro", che come ben sai ha ispirtato il Nostro "diritto romano" che oggi lo hanno fatto diventare ex-diritto romano. Ti confesso che Pitagora è il mio preferito in tal senso :))
    Spieghi benissimo la distorsione del pensiero attraverso il coniglio di Quine, Ti confesso che non l'avevo mai capito bene, ora si :).
    La morale della reciprocità e quella nobile di Kant, convengo con Te possono coesistere nella coscienza individuale. Non è forse vero che ognuno di Noi pretende il rispetto dagli altri? Ciò che è venuto a mancare e il domandarci quanto Noi siamo capaci di ricambiare il rispetto agli altri, o nel pretendere amore e così via dicendo. E'questa la reciprocità, pensiero filosofico nato proprio nell'antica Grecia spiegato con la famosa frase del "non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a Te", poi fatta propria dalla religione. Volendolo applicarla a ciò che fanno i politici odierni possiao domandarci: ci danno ciò che Noi richiediamo dietro al Nostro doveroso compenso delle tasse? Sono attenti e competenti nel risolvere le esigenze del popolo che li ha eletti e che vorrebbe solo svolgere con dignità il proprio dovere?
    L'odierna classe politica italiana con l'uso delle parole immproprie per distorcere il pensiero nella mente della gente ha cancellato il valore della reciprocità inducendola a parlare con la pancia, e il coniglio se lo mangiano solo pronunciando la parola, così come stringono fra le braccia le belle ragazze dei loro leaders.
    Parli di controllo e citi i Presidenti dell'USA e Francia che sono sottoposti ad esso con severità, ma da chi?? Non certo da singolo cittadino come Te e me e tanti altri.
    Dal "quarto potere", il giornalismo, perchè è questo l'organo che un popolo democratico possiede per controllare i potenti. Purtroppo in Italia il giornalismo è stato sempre partitocratico e difficilmente la gente ha colto chi veramente era un gornalista che assolveva a tale compito d controllo e chi invece serviva i potenti del partito che rappresentava, ancor peggio di questi tempi.
    Se oggi mi dicono che Montanelli e Travaglio sono conunisti e quindi perseguitori dei poveri martiri, ci vuole molto cammino per diffondere il pensiero della reciprocità, peggio ancora quello di Kant.
    Indubbiamente il popolo di sinistra è stato sempre più lungimirante nel saper riconoscere chi nell'organo di controllo era ed è all'altezza della situazione, e di conseguenza reaggisce contro il potere alle denuncie dei giornalisti, per questo sono di sinistra!
    Per questo dico anch'io : dobbiamo mandarli a casa!!!

    A proposito di De Andrè.. sei sicuro che dalla lega potrebbe nascere un fiore? Attento, non è letame ma "miniera di diamanti" nelle banche!! :DDD
    Spero d'averla detta giusta, comunque sia .. condivido quanto hai, da bravo "ferroviere-filosofo", saputo spiegare in maniera impeccabile!
    Buona Serata

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  7. Grazie Doriana!!! E scusa per il ritardo nel risponderti.

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