giovedì 29 luglio 2010

Solo per essere riconosciuto



Mi è sempre piaciuta la fantascienza, non quella fatta di battaglie e scontri fra navi stellari, ma quella dove è possibile divertirsi riflettendo.
Molti autori sono di grande livello in questa branchia della letteratura, uno fra tutti Isaac Asimov.
Ed è proprio da un racconto di questo scrittore-scienziato che è tratto questo film " L'uomo bicentenario".
Commovente la scena finale, che ho posto come video.
La riflessione è basata sull'essere riconosciuto in quanto essere esistente e vivente.
Forse era più umano questo Robot che non tutti gli altri umani esistenti sulla terra. Ma la mia riflessione porta ancora più lontano.
Ci sono gesti, apparentemente superficiali, che possono avere invece un valore molto forte. Molti di questi gesti chiedono proprio questo: l'essere riconosciuto in quanto tale, il bisogno di esistere per se e per gli altri.
Aggiungo un gesto abbastanza esplicativo, credo:
Due omosessuali che si baciano in pubblico, vengono ripresi perchè indecente per la morale pubblica.
In cosa ci fa riflettere questo?
Io dico che viene loro riconosciuto, in modo implicito, la libertà di amarsi fra omosessuali, mentre viene loro " contestato" una violazione morale che una società può darsi, sbagliata, ma regola è.
Viene fatto salvo in questo modo il principio universale del riconoscimento in quanto essere e libero di essere.

Una riflessione molto interessante che può toccare le più svariate situazioni della vita: la scuola, la famiglia, gli amici, il lavoro........l'amore.
Dopo la pausa estiva posterò su questo argomento.

" Perchè lo vuole? "
" Per essere riconosciuto, per chi sono e per ciò che sono. Niente di più, niente di meno". ( Andrew)


Buone vacanze a tutti

Lorenzo



"

7 commenti:

  1. Ci sono gesti, apparentemente superficiali, che possono avere invece un valore molto forte. Molti di questi gesti chiedono proprio questo: l'essere riconosciuto in quanto tale, il bisogno di esistere per se e per gli altri.

    Per avere diritto a questo riconoscimento, Lò, bisogna sforzarsi di riconoscerlo anche agli altri.
    E' il gatto che si morde la coda!
    Un circolo vizioso, nel quale ognuno invoca il riconoscimento al proprio diritto di ESSERE, come affermazione personale, ma troppo spesso egocentrica ed egoista.
    Nella vita e nell'amore, ad esempio, questo emendamento non sempre è valido se, per riconoscere i diritti dell'uno, implica il "sacrificio esistenziale" dell'altro.
    Faccio un esempio.
    Se in una coppia uno dei due è emotivamente fragile, insicuro, non può di certo imporre all'altro di passare tutta la vita costantemente a rassicurarlo o, peggio ancora, modificarsi radicalmente per adeguarsi ai suoi bisogni.
    Esistere noi.
    Far esistere gli altri.
    Diciamo che io sono per l'accettazione reciproca e la coesistenza mediata e pacifica, che non invoca difficili sacrifici, penose rinunce, negazioni e stravolgimenti esistenziali :)
    Davvero un bel post, che si presta ad una vasta discussione.
    Un bacio, Lò
    Buona giornata
    Marilena

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  2. Ciao Lorenzo, riflessione molto stimolante. Adler scrive "...dall'essere accettati o rifiutati dipende più di quanto vogliamo ammmettere...". E' un bisogno dell'uomo essere riconosciuto e "riconosciuto" come entità eppure...il discorso è molto ampio e mi trova, nel suo svolgimento, d'accordo con Amaranta quando afferma che questo non deve implicare il "sacrificio esistenziale" (ottima definizione) dell'altro. Ci sarebbe tanto da dire ma...intanto buona vacanza e buon relax!
    Ciao Miryam

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  3. Però concordo con la distinzione della sfera privata. In questo caso il riconoscimento deve essere reciproco. Non ci sono diritti a senso unico, uno esiste e lo reclama e l'altro lo da per scontato. Dice bene Marilena, esistiamo noi, noi due come coppia e noi due singoli all'interno della coppia con le rispettive differenze.
    Il tuo post però in effetti si riferisce alla società e allora è vero, esistono individui senza un pieno riconoscimento, una esistenza solo per gli altri, una condizione non umana.
    Bellissimo post Lorenzo, giustamente con una valenza molto ampia dove i principi fondamentali devono avere valore per tutti.

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  4. e ci sei riuscito benissimo Lorenzo.. ciò che volevi far risaltare lo trovo nella frase che mi ha sempre colpito e mi colpisce ancora.. La stupidità umana. Anche i grandi geni del passato concordavano sul fatto che purtroppo è l'intelligenza ad avere limiti. L'atto finale in cui l'infermiera stacca la spina concludendo che è felice di servire.. è terribile. Non un minimo d'esitazione nell'eseguire un ordine che avrebbe dovuto mettere in crisi chiunque, porsi almeno qualche domanda prima d'eseguirlo quell'ordine..
    Accidenti quanto è chiaro che in ogni dove, qualunque cosa o lavoro si stia svolgengo, difficilmente l'essere umano si ferma a chiedersi se è la cosa giusta.
    Alla fine risalta che l'uomo, pur di servire, è freddamente metallico più di un robot.

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  5. Lori, hai aperto un tema dove c'è moltissimo da dire, specialmente in questa attuale società, così integralista in ogni lato e sfumatura.
    Io, però, mi soffermerò solo sul video, la scena finale, lo stacco della spina, a me....tutto è sembrato ke tranne freddezza, anzi, l'ho visto come un gesto d'amore!
    Elisena

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  6. ..... devo aver perso al solito lettere a ed altro ...... quello è il mio dato pratico di riconoscimento ormai ........ miaooooooo

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  7. Buone ferie anche a te Fel. Noi andiamo a Settembre in ferie, ma mi andava di augurarlo a tutti lettori. Comunque fra ancora un pò di lavoro e viaggi in questo mese ci sarò poco.
    Ho scelto questo tema nel tentativo di dare una risposta logica che faccia da ombrello a molti comportamenti umani. Mi è sempre piaciuto trovare un perchè a tutte le cose e possibilmente una regola generale, un principio unificatore.
    Nel riconoscimento della persona ho individuato uno di questi principi che poi a scendere derivano tutti i diritti.
    Senza questa premessa, il riconoscimento dell'essere in quanto essere, molti diritti sarebbero in balia dei venti e delle mode, come oggi accade perchè non ci si rifà più ai principi.
    Grazie Fel del bel commento e non ti preoccupare, io ho sempre la tastiera ballerina:)))
    Un bacione
    Lorenzo

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