mercoledì 17 novembre 2010

Sulla Vita, sulla donna e altre cose nascoste




Si conoscono le malattie del corpo, un po' meno quelle della mente, molto poco quelle dell'anima e del nostro sentire pubblico.
Anima, mente, sentimento, sono quelli che fanno ammalare le idee, perchè anche queste si ammalano o, molto spesso, si irrigidiscono, indice di un loro prossimo sopimento e oltrepassamento della loro funzione nella società.
E siccome la nostra vita è regolata da tutti questi fattori,  noi dobbiamo aver cura di loro ed essere pronti ad intervenire; non solo per accrescere il nostro sapere, quanto piuttosto per dargli un ordine e una nuova collocazione.
Le idee, a un certo punto, diventano così radicate al nostro interno e nella nostra società da agire come dettami ipnotici, chimere da inseguire ad ogni costo e con ogni mezzo. L'idea, a questo punto, può diventare mito oppure dogma, che mai verrà attraversata dalla ragione umana, ma rimarrà in quello spazio del trascendente a guidare prima tutto noi, ma con il tempo, quando saremo spogliati della capaccità crtitica, a impossessarsi delle nostre azioni.
A diferenza delle idee in movimento, i dogma e i miti ci possiedono e ci governano con mezzi che non sono logici, ma psicologici e istintivi, quindi radicati nel fondo della nostra anima, dove la luce della nostra ragione fatica ad entrarvi. Questo perchè i miti sono idee semplici, svuotate di quel contenuto creativo dal passare del tempo e dal cambiamento della società.
Una di queste idee ormai obsolete ma ben radicate nel più profondo delle nostre anime riguarda il ruolo della donna nella società, la donna come figura materna separata dal suo essere persona.
Da molti anni non siamo più pervasi dall'inquetudine della domanda, quindi non ci chiediamo più quali siano i reali bisogni di questa parte così importante della coppia, di questa parte così importante per la vita stessa.
Lo status di donna-madre è nettamente staccato da quello di donna-faber ( neologismo da me coniato, dove intendo la donna nella società tecnologica, il suo ruolo), per non parlare dello status di donna-persona, ancora relegato a una discussione pseudointellettuale sul femminismo come conquista e non come cosa acquisita.

Occorre allora svegliarci da questa quiete  del mito della donna, questo sonno dogmatico, come direbbe Kant, perchè molte sofferenze, molti disturbi, molti malesseri nascono non dalle emozioni, ma dalle idee- mito accovacciate sullla pigrizia del nostro pensiero e accovacciate dalla comodità di una società maschilista dove non è l'uomo che comanda, ma è l'uomo che dorme crogiolandosi sul letto della staticità dell'anima.
Dobbiamo allora rivisitare in nostri miti, le nostre certezze acquisite per comodità, recuperando quella
"presenza nel mondo"  ormai  cambiato, esigendo il nostro cambiamento interiore e il nostro modo di confrontarsi con esso e fra i nostri simili.
Un pensiero avventuroso, coraggioso, che guardi avanti e sappia leggere i cambiamenti sociali in modo più rapido. Non sarebbe difficile, anzi, credo molto semplice se solo abituassimo la nostra mente a guardare prima fuori  di noi con lo sguardo curioso di chi vuole imparare conoscendo e poi, lentamente ma con continuità, imparare a guardare la nostra anima e confrontarla con l'esterno.
Un esempio da cui è possibile iniziare è il diritto alla vita e alla morte come valori dell'uomo e parte del nostro essere nel mondo. La donna si vista si come chi la vita genera, ma come un'unica persona che ha il coraggio di aprirsi, insieme o da sola, alle crisi del mondo aiutata dalla ragione che riesce a sconfiggere il granito del mito.

Ho scritto, in un commento, che la fede è un atto d'amore e la fede in Dio come l'atto supremo.
Io penso, infatti, che credere in Dio sia un tentativo di andare verso il bene. Da un punto di vista Aristotelico come l'atto a cui l'uomo naturalmente tende. Lo penso davvero.
Ma sono anche fermamente convinto che si possa tendere al bene in molti altri modi, non meno nobili, non meno teleologicamente inferiori.
Allora sel il punto di incontro è la tendenza al bene dobbiamo convenire tutti insieme che un problema c'è: il dogma è contro la ragione e non è per forza un atto di fede in Dio, un' ubbidienza supina devotamente allontanante dalla ragione.
A questa consecutio logica io credo molto, come credo che vadano scardinati i dogmi e i miti che impediscono una visione del mondo attraverso l'intelligenza, la ragione che di appartenenza all'uomo solamente.
E allora possiamo si discutere di vita, dove l'ultima parola spetta all'uomo, alla donna e a nessun altro, all'interno delle regole che noi ci diamo ma dove il fine sia il bene e la felicità della coppia o del singolo che insieme portano avanti e fanno crescere le speranze di nuove vite, ma dove anche la morte deve avere una sua collocazione all'inerno della ragione e delle regole. il diritto ad una buona morte, il diritto di scegliere come e dove morire.

Non sempre sono idee " chiare e distinte" come voleva Cartesio, spesso all'inizio sono solo abbozzi, interpretazioni, idee appena nate che però consentono alla mente di allargare i suoi orizzonti, che poi sono anche i nostri e a noi di diventare più tolleranti, perchè più aperti e capaci di comprendere, quindi di vivere.
Spesso non riusciamo a dare una definizione netta di uomo o di donna, questo è il nostro male moderno, perchè ci limitiamo all'esteriore, all'apparire, ai nostri ruoli precostituiti.
Forse sarebbe ora di  trasmettere alla nostra anima, che sempre sarà alla ricerca di se stessa, che la carne e lo spirito possono intrecciare i loro complicati dialoghi, che è famigliare l'aurora e il crepuscolo, che è cosa normale la notte come il giorno. Ma ci saranno sempre due momenti della giornata in cui il giorno non è giorno e la notte non è solo notte .
Questi due momenti si chiamano, e per sempre si chiameranno, uomo e donna.

Lorenzo


9 commenti:

  1. Un post molto complesso Lorenzo che però prende in esame molte tematiche di grande importanza ed è, a mio giudizio, un tentativo di mettere ordine alle nostre idee. Insomma una traccia per il futuro.
    Bellissima la parte che riguarda la fede in Dio e la risposta che hai dato.
    Il finale è bellissimo, da commozione.
    Bravo davvero, complimenti per il post.
    Chiara

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  2. Post splendido, e ricco di spunti, ma quel finale è un capolavoro miaaaooooooooooooooo

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  3. che la rilegano a un ruolo di diniego verso se stessa e all'immagine celestiale di colei che non "pecca", dolce, umile e servile.Fino a pochi secoli fa le era negato anche il piacere sessuale.
    Poi l'amante: dolce creatura che solleva l'uomo dai pensieri che lo assillano e condivide il piacere del maschio, naturalmente su lei grava il peccato e la vendetta divina... non a caso nella letteratura muore sempre per qualche malanno incurabile.
    Ultima ma non meno importante categoria la prostituta... delizia della libertà sfrenata del maschio senza frontiere.. e tormento per il suo portafoglio. Peccatrice biasimevole e denigrata perchè priva di morale.
    In questo scenario ne esce fortificato l'uomo, al quale è concesso d'essere marito, amante e puttaniere.. mai vendetta divina lo coglie!
    Se la scritta da solo la religione, quindi è naturalmente "specie protetta".

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  4. Per concludere:
    nell'antica Grecia nasce una "rivolta mentale" verso l'ordine del sistema fin lì costruito la filosofia, come meccanismo di "messa in moto " della mente umana. Nasce così la corrente di pensiero progressista , ancora oggi spina nel fianco dei conservatori del vecchio sistema come assoluta supremazia del maschio. Questa seconda corrente ha sempre tentato di sopprimere la prima, servendosi delle stesse concezioni e scoperte che questa faceva e fa nel corso dei secoli, sfruttandole a proprio vantaggio e occupando sempre e comunque i vertici del potere.
    Il distinguo fra "femminismo" e "maschilismo" sorge per camuffare i progressisti dai conservatori, dare l'idea che nel primo militano solo le donne e nel secondo solo gli uomini. Così non è, entrambi gli schieramenti sono sostenuti da donne e uomini che ne condividono il pensiero. Nel corso della storia umana si alternano gli uni agli altri ma nessuno dei due riuscirà mai a emarginare l'altro definitivamente. Il progresso piace anche ai conservatori che godono da sempre dei benefici ottenuti dal pensiero evolutivo, pur continuando a sostenere l'ottusità dell'involuzione.
    Certo è che per chi difende l'evoluzione nell'armonia dei due esseri, che Tu descrivi come il sole e la luna, sarà sempre un camminare sul sentiero di guerra.
    Concludo, per non annoiare ulteriormente, con una mia considerazione :"la libertà della donna sta in mano alle donne".

    Non so se ho detto bene, ma ormai l'ho detto :))
    bye, bye boy

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  5. Innanzitutto ringrazio tutti voi per i bellissimi commenti; ho davvero imparato molto da voi, è stato arricchente.
    Ho l'abitudine di rispondere sempre ad ogni persona che mi è venuta a fare visita e anche questa volta farò lo stesso anche se i miei commenti sarebbero superflui. Quindi non aggiungerò molto alle vostre tesi e considerazioni.

    Grazie Angelo Azzurro, mi fa piacere che tu abbia puntato l'indice sugli stereotipi. Da troppo tempo il nostro metro di giudizio sulle persone si basa unicamente da esse. E' ora davvero di cambiare registro.
    Lorenzo

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  6. Grazie Chiara, sempre gentile nei miei confronti e sono contento che ti sia piciuto questo post.
    E', secondo me, una necessità e un dovere mettere ordine alle idee. Una traccia, una guida basata su idee fresche permetteranno di superare questa fase un po' " arretrata culturalmente".
    Grazie
    Lorenzo

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  7. Cristiana hai messo un bellissimo commento, un ragionamento molto interessante sulla scia si del mio post ma con idee tue hai ampliato la discussione partendo dalla religione e dalla libertà di essere.
    Grazie molte
    Lorenzo

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  8. Grazie Giulia, molto bello il commento e grazie.
    Concordo anche io con le tesi di Francesca e Marilena, le loro libertà è proprio in mano alle donne, ma l'uomo non deve arroccarsi nelle sue posizioni riparandosi e crogiolandosi dietro i dogmi della chiesa. A questo mi riferivo nel post.
    Cosa devo fare per quel testimone?? E cosa sarebbe? Grazie di una tua delucidazione, non ho visto la mail sul tuo profilo altrimenti te lo avrei chiesto in privato.
    Grazie del bellissimo commento
    Lorenzo

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  9. mmmmm.. mi tocca valutare la proposta dietro questa "inevitabile" minaccia :))
    Ci penserò

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