martedì 1 gennaio 2013

Effetto primarie - Buon Duemilaecredici




Che si possano criticare le primarie del PD è più che lecito, io suggerisco doveroso, ma per migliorare non per disfare. Quando successo a Modena è forse proprio il caso di dire "una rivoluzione dal basso". ha vinto un appartenente alla corrente "Renzi" un renziano come è di moda chiamarli, senza non poca cattiveria in quell'aggettivo, sinonimo di spavalderia e giochi losci per molti militanti "bersaniani".
Suggerirei a tal proposito a molti iscritti del PD, seguaci o meno, militanti o meno, appassionati della politica o meno, di leggersi qualche romanzo della Ursula Le Guin, una scrittrice di fantascienza fra le più brave al mondo, dove nei suoi romanzi ti narra storie di altri mondi come se ti fossero capitate sotto casa, tanto è la sua bravura.
Di una cosa mi sto convincendo ogni giorno che passa, nel PD molti dirigenti hanno una paura folle che la vera rivoluzione culturale, auspicata anche da loro, parta dalla gente comune. Non lo sopporterebbero, si inizierebbero chiedere " ma noi allora cosa ci stiamo a fare?", smentendo però nei fatti ciò che è sempre stato il sogno di chi milita nella sinistra: i cambiamenti debbono arrivare dal basso.
Da almeno 20 anni a questa parte ciò non è più richiesto, il cittadino/elettore/consumatore/usufruitore di servizi/televisionista è appunto una persona che non può uscire dagli spazi prefissati della città, della società di oggi. la politica diventa così una cosa sporca, gli iniviti a non votare ( con motivazioni a volte apparentemente giuste) si moltiplicano e il cittadino ne rimane disorientato. Risultato:  nulla cambia.

A Modena, tre giorni fa invece qualcosa è cambiato davvero, tramite le votazioni primarie per la scelta dei parlamentari da candidare ( esperienza di forte democrazia unica in Europa) all'interno del Partito Democratico, ha vinto una persona normalissima, al di fuori dei soliti giochi, spiazzando i soloni della politica, con la conseguente dimissione del segretario provinciale.
I cittadini hanno partecipato - non solo a Modena, naturalmente, ma lì più che altrove - premiando il partito e selezionando le candidature percepite come le più innovative.
Ora, io penso che sia anche merito di questo partito permettere questo cambiamento, questo inizio dove la gente possa sentirsi protagonista in prima persona, gente che politica non l'ha mai fatta ma ha voglia di esserci.
La cosa importante, quello che voglio mettere in risalto, anche con tutte le storture possibili, ma l'atto c'è stato, è che la partita è stata davvero contesa, l'elezione vera, il cambiamento iniziato.
In vista della nuova tornata elettorale ora credo sia giusto fermarsi per riflettere un attimo, tirare le somme di quanto successo, vedere cosa noi, persone comuni, abbiamo fatto e anche per apprezzarne il risultato come io sto facendo con questo post.
Fra un gesto di democrazia e una critica inutile e disfattista io sceglierò sempre la prima, in questo inizio anno oltre gli auguri di rito, vorrei augurare che la democrazia partecipativa vera si faccia vera portatrice di libertà. Due fatti già vanno in questo senso, le due tornate di primarie del PD e la nascita del movimento arancione di Ingroia, che guardo con  molto interesse.
Voglio concludere citando una parte di un post di Giuseppe Civati, consigliere regionale PD della Lombardia, uno dei fautori di questa rivoluzione silenziosa ma non silente proprio sulle ultime primarie. Dedico questo anno politico anche a un onorevole del PD, Roberto Giacchetti, anche lui in silenzio, senza clamore, ha portato avanti una battaglia per la legalità nel governo e nel parlamento con uno sciopero della fame a oltranza a favore di una nuova legge elettorale. tanto da essere ricoverato in ospedale. Non ha fatto molta notizia come è ovvio, si preferisce parlare d'altro al giorno d'oggi.

"La tappa delle #primarieparlamentari era per noi fondamentale, lo avevamo detto e ripetuto. Ed è stata una tappa importante per molti, che nemmeno lo sapevano, diciamo così, che sarebbe stato un passaggio importante (anzi, che nemmeno immaginavano ci sarebbe stato, questo passaggio).

Il momento successivo consisterà nella ‘valutazione’ della composizione della parte ‘bloccata’ della lista, rispetto alla quale il Pd si gioca una parte consistente della credibilità ottenuta negli ultimi mesi.

E poi ci sarà una campagna elettorale da condurre nel migliore dei modi, a cui daremo come sempre il nostro contributo: «a filo d’erba» e all’insegna del tradizionale «consumo di suole».

Nel frattempo, la ricognizione prosegue. Con ottimi risultati, per ora."

Buon 2013, sarà un anno speciale. E come mi ha scritto un amico: duemilaecredici."

Giuseppe Civati

Lorenzo


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