lunedì 27 aprile 2009

La nascita del "corpo anatomico"

Separato dalla mente, il corpo cominciò la sua storia come somma di parti senza interiorità e la mente come interiorità senza distanze.
Due idee chiare e distinte come voleva Cartesio, per il quale il termine " esistere" assume quei due noti significati per cui si esiste come cosa e come coscienza.
Come rex extensa e rex cogitans.
Ma siccome a pensare è solo la rex cogitans, si ottiene un corpo quale è concepito dall'intelletto e non quale è vissuto dalla vita, un corpo in idea e non in carne ed ossa.
Un corpo che ha un male e non che sente il dolore, un corpo anatomico e non un soggetto di vita.
Non importa se lo stesso Cartesio si accorse dell'errore, la storia fu tutto per il secondo, e del primo rimane solo una concezione ingenua, a volte religiosa.
L'uso del corpo come cosa è ben visibile al giorno d'oggi dove la tecnica lo usa per scopi innumerevoli, dalla pubblicità al trapianto di parti anatomiche fatte di silicone.
Anche il rifiuto della vecchiaia, vista come punizione, è il risultato della separazione fra corpo e mente.
La violenza sessuale ne è poi l'estrema considerazione.
In politica sociale l'uso del corpo (come forza lavoro) prevale sulle esigenze del
corpo-mente (umanizzazione ambiente di lavoro).
L'uomo di oggi risolve questo dilemma semplicemente non ponendosi queste domande.
In questo modo esse si sciolgono nella mente cogitans perchè distaccata dal corpo.
Al limite si pongono come effetto dello sguardo e non perchè emergono dalla natura delle cose.

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