lunedì 8 febbraio 2010

Elucubrazioni mattutine




Questa mattina, dopo la mia solita colazione fatta di caffè lungo due uova strapazzate e un bicchiere di succo d'arancia, ho letto i giornali.
Le solite notizie dove o c'è da incazzarsi o da vergognarsi, gli unici due sentimenti ormai sono quelli, le solite cronache nere, le indagini infinite, le smentite e le accuse e i soliti che fanno il proprio dovere tartassati e vituperati dal governo.
Ho iniziato a pensare. " ma dove arriveremo?" " dove ci porterà questo stato di cose?".
Alla fine la risposta, finalmente, erano giorni che ci pensavo, ed è la seguente:

" NON CI PORTERA' DA NESSUNA PARTE, NOI SIAMO COSI'"

Parrà una stupidaggine, un pensiero semplicistico, una rinuncia, invece no, è una analisi profonda della nostra storia, anche alla luce delle mie letture di Hegel, in special modo la sua filosofia della storia dove traccia un profilo negativo degli italiani partendo dalla storia romana.
Noi fingiamo di essere un popolo ma non lo siamo.
Ci tengono uniti i bisogni non gli ideali, ci tengono uniti quella poca storia della resistenza e la costituzione, non il ricordo e l'onorare gli uomini che l'hanno fatta. Lo spirito italiano non esiste se non nella pizza, negli spaghetti o nel frodare il prossimo.
Una analisi spietata, la mia, di questo popolo a cui appartengo a fatica e a cui spesso non mi riconosco, perchè i miei valori sono diversi e non ho mai visto valori superiori ai miei che abbiano un senso universale a cui tutti inchinarci.
E' la chiesa a tenere unita l'Italia,perchè a noi piace vedere un solo spirito libero, altrimenti non voteremmo un Berlusconi. Ci piace vedere che uno solo si possa permettere di tutto, facciamo pure i sacrifici per quello e ne neghiamo la realtà, altro difetto di noi italiani.
La chiesa ci tiene uniti facendo da intermediario fra noi e Dio, lo spirito assoluto per eccellenza, contrariamente alla religione protestante.
Noi abbiamo bisogno di intermediari, di piccoli capetti a cui fare riferimento, perchè da soli non ce la facciamo, non abbiamo questa libertà interiore, non abbiamo questo spirito di sacrificio.
L'epoca della resistenza durata fino agli anni '80 è finita. E' finita dal momento che abbiamo iniziato a vituperare la costituzione.
Tutti noi, tutti gli italiani. Perchè se solo un gruppo al potere la sta attaccando noi stiamo li a guardare, a sorridere, a divertirci delle loro scaramucce, come facemmo già con le invasioni barbariche e le varie invasioni daò '600 all'800. Ecco dove manca lo spirito di popolo e di nazione, ecco dove manca l'Italia.
Detto ciò noi oggi siamo in queste condizioni perchè così noi siamo, siamo fatti così, è uscita la nostra essenza, il nostro voler essere e voler apparire.
Tra un pò inizieranno i mondiali di calcio, vedremmo qualche tricolore sventolare.
Io, invece, ringrazio ancora quella signora di Venezia che ha sventolato il tricolore al passaggio del corteo leghista.






Lorenzo


1 commento:

  1. Grazie Riccardo e grazie di avermi capito.
    Anche io ho pensato rileggendomi " mamma mia che pessimismo cosmico!" ma il realismo è il filo conduttore che mi sono sentito dentro nello scrivere questo post. Un realismo spietato dettato però dall'esperienza di osservare noi italiani da almeno 30 anni, grazie anche al mio lavoro.
    Hegel mi ha aiutato in questa analisi vedendo la mancanza di spirito che aqulcuno chiama patriottico ma io lo chiamo spirito di popolo.
    Non devi scusarti dello sfogo ( cosa dovrei dire io?) ma anzi, hai aggiunto critiche al nostro modo d'essere.

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