mercoledì 17 febbraio 2010

Kant e Hegel, una interpretazione tutta italiana




Kant indagò l'uomo, un essere finito con una mente infinita; Hegel indagò la realtà, una considerazione di essa infinita con al centro l'uomo partecipe di essa, tramite la sua storia.
Quindi un essere infinito l'uomo per Hegel, dove poi sfocerà nell'idealismo, dove tutto è possibile, dove lo spirito assoluto è padrone di tutto, anche delle sue leggi. In Italia Kant ebbe poca fortuna, al contrario della Germania dove da più di due secoli è oggetto di continui studi e critiche ( nel senso kantiano del termine).

Qui in Italia l'hegelismo ha preso molto più piede, innanzitutto con la critica marxista ma anche in una certa "destra social-fascista".

Kant indagò sui diritti e sui doveri dell'uomo, sulla sua ragione e i suoi limiti, sull'illuminismo come forma di riscatto dall'ignoranza in cui l'uomo stesso si era confinato. Hegel ne scoprì invece delle potenzialità " al di là della ragione stessa".

Le differenze fra il popolo germanico e quello italico sono enormi. Il primo si muove all'interno degli imperativi categorici, dagli " io devo quindi posso". Il secondo ( noi) è mosso dalle sue presunte potenzialità, dall'individualismo, appunto dal suo " spirito assoluto".
Concezione distorta dell'hegelismo, mentre parecchie cose interessanti sono state dette anche da Hegel, come da Kant.
Ma senza Kant non ci sarebbe stato Hegel, questo bisogna ricordarlo.

Oggi in politica stiamo assistendo, proprio in questi giorni, ad una
summa di quanto ho detto prima, l'hegelismo tutto italiano contro il kantismo.
Hegel diceva che si può arrivare ad una sintesi partendo da una tesi ed una antitesi. Verissimo aggiungo io. E' il motore del sindacalismo, delle lotte per le libertà, dei partiti di sinistra, alcuni,non tutti. Ma il fine era un fine nobile, una conquista per il popolo, una nuova legge che tenesse conto delle esigenze di tutti.
Kant afferma che l'uomo, per essere libero, per mantenere il decoro che gli compete dalla sua ragione stessa, DEVE obbedire a delle leggi, che egli stesso deve darsi. Da qui sono nati i codici moderni degli stati, la carta universale dei diritti, le costituzioni, anche certe rivolzioni come quella francese ed americana.

Ritornando all'attuale situazione politica italiana, in special modo sul tentativo di riforma promosso da Berlusconi ed accolto dal PD ( D'Alema in primis) stiamo assistendo al trionfo dell' "Hegel italiota" ed alla sconfitta di Kant.
Perchè? E' facile : esistono delle leggi per cui un uomo deve sempre sottostarci, chiunque egli sia( Kant). C'è un tentativo di modificare queste leggi con lo scopo di proteggere un uomo solo arrivando alla sintesi : tesi ( riforma della costituzione) antitesi ( immunità per i politici) sintesi ( riforma con immunità)! Kant non lo permetterebbe!
Il fine non è più il rispetto della legge e alcuni uomini sottostaranno a leggi diverse solo per loro.
Da qui se ne deduce l'enorme differenza fra il popolo italiano e quello tedesco.

Lorenzo

5 commenti:

  1. Analisi perfetta, la capacità dell'italiano di modificare le regole in favore di se stesso è proverbiale in tutto il mondo.
    In Italia l'unico filosofo che possiamo vantare è Umberto Eco che negli anni '80 fermò l'uso indiscriminato e illecito della filosofia da parte dei politici d'allora, ma nell'ultimo decennio sembra essere diventato gambero, forse per stanchezza o convenienza non l'ho capito. Ha ceduto il posto a Berti e Vattimo, senza parlare di Bersani, gran ciarlatani ma nulla di fatto.
    Ciò che rende migliori i tedeschi a nostro confronto e la continua freschezza della loro memoria storica, non dimenticano Hitler seppur non lo menzionano mai, hanno imparato dai loro errori e faranno sì che non si ripetano.

    RispondiElimina
  2. Altro esempio dei tuoi, di riuscire a partire da lontano per arrivare ad un punto concreto dell'oggi. Bellissima la coverblog suggestiva e surreale miaoooooooo

    RispondiElimina
  3. Miao grazie Lorenzo li adoro da morire i Cuneesi,una delle più geniali creazioni dell'essere umano, riescono persino a dare un senso a giornate assurde. Un bacio con ancora il sapore del fondente al rhum miao miao

    RispondiElimina
  4. Non so che vita abbia condotto San Agostino prima delle Confessioni ma resta pur vero il fatto che quelli che prima ne hanno fatte di cotte e di crude, nel momento del ravvedimento, diventano i più intransigenti censori.
    E' come chi smette di fumare che, dopo aver per anni contribuito ad appestare l'aria, nel momento in cui smette non tollera nemmeno più l'odore del pacchetto ancora sigillato e si avventa in predicozzi ecologici e salutisti.
    Insomma......gli scassacazzi.
    La via della santità passa attraverso contorti sentieri.
    E la redenzione non è importante.
    Basta saperla raccontare giusta.
    Pio XII insegna
    Post molto interessante, Lorenzo.
    Un bacio
    Marilena

    RispondiElimina
  5. Grazie Doriana, un bel commento il tuo, forse un pò troppo per me!:)))

    RispondiElimina