sabato 20 agosto 2011

Il nostro sole







Philip Dick è uno dei miei autori di fantascienza ( davvero fantascienza? lui non si definiva così) preferiti. Intelligente e fantasioso ha scritto fra le opere più belle di questo settore della letteratura.

Una di queste, la svastica sul sole, narra di come avrebbe potuto essere l'America se, nella seconda guerra mondiale, avessero vinto Giappone e Germania. Un mondo totalmente diverso.

Ebbene, ma in Italia ha vinto forse il fascismo? Viviamo forse in un mondo parallelo? (E qui ritorna il buon P.Dick) Dove ci sembra di essere in una democrazia repubblicana ma ci sono giorni dove a comandare sono i mussoliniani? A me sembra di si.

Nell'ultima finanziaria ci sono codici e codicilli che, in nome della crisi economica, stravolgono di fatto i fondamenti della nostra repubblica e quindi della nostra costituzione.

A pagare sono sempre i soliti, non c'è criterio proporzionale in base al reddito e, soprattutto, decreti che stravolgono l'art.18 dello statuto dei lavoratori e l'abolizione( di fatto) delel feste laiche....guarda caso quelle della liberazione e della nostra repubblica.

Le feste cattoliche no, quelle non si possono toccare, bisogna, in quei giorni, inchinarsi al volere del Vaticano.

Ma non è l'unica cosa che non si tocchi di questo stato estero sul nostro groppone ma che comanda mezza Italia: il Vaticano possiede il 30 % degli immobili in Italia e sono ESENTASSE!

Leggiamo questo articolo tratto da Lettera 43:



L’impero romano



Le proprietà immobiliari ecclesiastiche – stimate nel 20% di tutto il patrimonio italiano – sono presenti lungo tutta la Penisola, ma per ovvie ragioni è nella capitale che raggiungono le dimensioni più rilevanti. In mancanza di dati ufficiali (il mancato versamento dell’Ici rende impossibile un censimento di questi beni), le stime più accreditate parlano di quasi 600 palazzi fra istituti e conventi, 50 monasteri, più di 500 chiese, e circa 400 altri immobili tra case generalizie, case di riposo, cliniche private, scuole, seminari, oratori e collegi, fino ad appartamenti in locazioni. Alcuni di questi ultimi sono balzati più volte agli onori delle cronache per gli sfratti ordinati agli inquilini morosi, anche in presenza di titolari con gravi disagi fisici o piombati nella povertà in seguito alla crisi. A poco serve anche interrogare l’Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica), che si divide la gestione del potere finanziario con la banca pontificia dello Ior, che è titolare di pochi immobili, per il resto distribuiti tra una miriade di enti, congregazioni e sigle varie. IL TESORETTO LAZIALE DI MATTONI. Il radicale Maurizio Turco ha dedicato un anno intero al tentativo di censire gli immobili vaticani presenti a Roma e provincia, arrivando a stilare un elenco inevitabilmente incompleto che la Cei titolare di 16 immobili, l’Opera romana per la preservazione della fede e la provvista di nuove chiese in Roma a quota 54, l’Abbazia di Subiaco 102, l’Apsa a 306, le Ancelle francescane del Buon pastore 55, Arcipretura Valmontone 350, Arcipretura in Vallepietra 97, Beneficio parrocchiale del capitolo di San Pietro-Vaticano 164+201 (oltre a 114 beni amministrati da Hoerner Arturo), capitolo Subiaco 575, Canonici Albano Laziale 171, Canonici Ariccia 518, Capitolo Basilica S. Maria Maggiore 101, Caritas 70, Vicarie Castel Madama 158, Vicariato di Roma 276, Suore domenicane Santa Caterina 20, Sottocura Sant’Andrea Gallicano 92, Società cattolica di assicurazioni Verona 33, Suprema congregazione sant’Ufficio 133, Santa Sede Città del Vaticano 178, Reverenda Fabbrica di San Pietro 139, Congregazione di S. Vincenzo Pauli 161, Pontificio istituto teutonico 211, Pontifica opera per la preservazione della fede 683. Un elenco del quale non fanno parte solo chiese e immobili deputati al culto o all’assistenza, ma anche strutture recettive per un fatturato stimato in 4 miliardi di euro. oma è anche il fulcro delle attività di Propaganda Fide, una delle nove congregazioni della Curia Romana, al centro delle inchieste che hanno riguardato nel 2010 Anemone & co. Il suo patrimonio immobiliare supera le mille unità, con una forte presenza a piazza di Spagna e dintorni: appartamenti extra-lusso che non a caso facevano gola ai tanti vip andati a bussare alla porta dei suoi amministratori per stipulare un contratto d’affitto. Numerosi sono anche i possedimenti lungo le grandi vie di scorrimento della capitale, dalla Nomentana alla Pontina. BOLOGNA ROSSA E PAPALE. Anche nel capoluogo emiliano la Chiesa può contare su ingenti possedimenti immobiliari e sui conseguenti privilegi: all’incirca 1.200 tra case, negozi, uffici, box e garage, campi sportivi e teatri. Alcuni esercizi commerciali si trovano addirittura in locali che un tempo ospitavano chiese. Eppure tra il 2000 e il 2009, il solo comune di Bologna ha destinato 5,9 milioni di euro di fondi comunali per l’edilizia di culto. La Regione Emilia-Romagna ha fissato al 7% la quota di oneri di urbanizzazione secondaria destinati alla causa, ma diversi comuni hanno ritoccato la soglia verso l’alto (Reggio Emilia, per esempio, si colloca all’8%). RICCO PATRIMONIO AL SUD. Il patrimonio ecclesiastico è ricco anche nel Mezzogiorno, a cominciare da Palermo e Catania, con i centri cittadini disseminati di proprietà riconducibili a vario titolo a enti della Chiesa romana. I politici regionali hanno alzato la voce contro i tagli decisi dal Governo nazionale con l’ultima manovra, eppure solo poche settimane prima la Regione aveva siglato un’intesa con la Cei regionale per farsi carico della tutela, conservazione e recupero del patrimonio ecclesiastico di interesse culturale. VISITE PAPALI & SOLDI PUBBLICI. Ma i privilegi non finiscono qui. Che dire, infatti, degli stanziamenti pubblici in vista della presenza papale. Ne sa qualcosa la Regione Veneto, che nel 2006 ha stanziato 345 mila euro per rimettere a nuovo Lorenzago in vista delle tradizionali vacanze estive del Pontefice nel 2006. Una cifra simile l'ha messa sul piatto anche Venezia lo scorso anno per la visita pastorale e la regione Sardegna nel 2008, poco prima che arrivasse in visita il papa Benedetto XVI in occasione della chiusura dei festeggiamenti per il centenario della proclamazione della Madonna di Bonaria a Patrona Massima della regione. Il sostegno agli oratori Un altro filone di finanziamenti è costituito dalle leggi per sostenere gli oratori, introdotte nel Lazio, in Abruzzo e in Calabria. A quest’ultimo proposito ha fatto scalpore due anni fa la lettera di don Biagio Amato, presidente della Fondazione Betania, nata nel 1944 per assistere le vittime di guerra, e oggi una delle principali organizzazioni non profit della Calabria che diceva: «Si distribuiscono quasi 40 milioni di euro a parrocchie e associazioni cattoliche per interventi edilizi di varia natura, mentre il deficit sanitario regionale ammonta a oltre due miliardi di euro tanto che, per tentare di risanarlo, sono stati riattivati i ticket a carico di tutti i cittadini, anche i più poveri, su ricette, medicine e ricoveri ospedalieri». VOTI IN CAMBIO DI FINANZIAMENTI. In Puglia, nel 2005 questo filone è finito sotto la lente della magistratura con l’ipotesi di uno scambio tra l’appoggio politico alla campagna elettorale da governatore di Raffaele Fitto e il via libera ai finanziamenti alla Cei regionale (74 milioni di euro), all’epoca guidata dall’arcivescovo di Lecce, Cosmo Francesco Ruppi. Venerdì, 19 Agosto 2011



Bene, tutto questo patrimonio, che è solo una parte, è esente ICI, IRPEF, IMU, TASSE COMUNALI. ma non paga nemmeno acqua, gas, fogne, rifiuti urbani, in quanto tutto a carico dei contribuenti italiani.

Verrebbe da sè dove puntare gli occhi per questa nuova finanziaria.

Ma ho la netta sensazione che sul nostro sole non ci sia nessuna svastica e nessun fascio littorio, sul nostro sole c'è il famigerato simbolo del Vaticano.









Lorenzo





Nessun commento:

Posta un commento