sabato 13 agosto 2011
Luna rossa
Da errante vagabondo del mio destino
scorgo ferite mai rimarginate che riprendono a sanguinare
come
le torbide acque di un fiume in piena.
Luna, che da lassù mi guardi e
non osi sorridermi
eppur sei stata testimone silente
del mio peregrinar tortuoso ma fedele.
Muovo la mano da sopra la fronte, come facean i contadini
per tergersi dal sudore
( mai gesto fu così illuminante)
e scorgo tu, o luna candida, che sembri udirmi.
Una stella cadente, nella sua più casuale traiettoria, ha appena tracciato un lieve sorriso sul tuo viso sempre rivolto a noi.
Casualità ancestrale o nesso logico con il mio dolore?
Non lo saprò mai, ma a volte basta una virgola per cambiare le sorti del mondo
una lagrima di San Lorenzo, stasera, ha cambiato le rotte dei venti del mio
peregrinar silente.
E scorgo nel frattempo il tappeto stellato, l'immobile dono a noi uomini sulla terra.
Ecco allora Sirio, la stella più brillante del nostro cielo, una luminosità intrinseca dentro di lei,
l'abbiamo chiamata la splendente, l'ardente, la prima a vedersi al tramonto, l'ultima a spegnersi all'alba, quando il sole si erge a padrone della volta celeste.
E subito il mio sguardo va verso il suo naturale prolungamento, tracciato dalla via lattea, puntando su Betelgeuse, la mano del gigante, la seconda stella più luminosa.
Scorgo la costellazione di Perseo, a nord, con la sua stella Capella o Aurige, unica stella ai nostri occhi, ma nella realtà sono quattro e rappresenta la forza interiore, la luce dello stare insieme.
Deneb, Lira e tutte le costellazioni si formano sopra di me nel giro di poco tempo, creando lo spettacolo più bello che, purtroppo, ci rendiamo conto solo poche volte, perchè non abbiamo più occhi per vedere al di là del cielo.
E mentre contemplo questo spettacolo, mi rendo conto che la terra sotto i miei piedi è arida, arsa, senza vita.
Non ci sarà più la mia stella, quella che contemplai tempo fa con quello che io ritengo lo scritto del mio cuore.
Ora le stelle brillano e la luna sembra dirmi, con quel mezzo sorriso:
"Non inchinarti mai a nessuno, eccetto che all'amore"
Lorenzo
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Non ho una vasta cultura per quanto riguarda la poesia (e non solo) e quest'ode alla luna non l'ho mai letta.
RispondiEliminaLe stelle m'incantano e questi versi mi piacciono molto.
Li hai scritti tu? Se sì, complimenti!
BuonFerragosto
Cristiana
Buona Ferragosto anche a te:)
RispondiEliminaCredo proprio che questo guazzabuglio parolaio tu non lo possa trovare da nessuna parte perchè è frutto della mia mente.
Mah che dirti? Un dialogo, una riflessione fra me e me mentre ieri sera, al tramonto, guardavo le stelle e facevo qualche foto.
Mi è sempre piaciuto il panorama siderale e così è uscito questo post.
Un dialogo solitario con la Luna, una forma di presa di coscienza di altre cose personali.
Grazie del bel commento e grazie che ti sia piaciuta.
Lorenzo
Lorenzo, wuàààààààààààààààààà ..... dai, dai, dai .....che scrivi meravigliosamente STUPENDO.
RispondiElimina"E scorgo nel frattempo il tappeto stellato, l'immobile dono a noi uomini sulla terra"
Ma non solo questo, anche altri.
Parla più spesso con la luna... se poi ti suggerisce questi pensieri che hai fissato benissimo in questa ode.
Bacioni!:)))))))))))))))
Per una volta ho capito al volo che i versi erano del blogger, cioe' tu, inquesto caso. Non vorrei incensarti troppo, ma devo proprio dire che e' inusuale essere sinceri, eruditi, passionali ed originali come te con queste commosse parole, che riprendono temi sul serio di sempre in quanto "ancestrali". Un abbracciodi solidarieta'umana ...
RispondiEliminaQuando è un Uomo a scrivere poesie, non so perchè, ha la capacità di rendere visibile l'anima in volo. L'ho letta più volte per non smettere di viaggiare in questo cielo notturno così ben cantato.
RispondiEliminaE' una Perla e io... Te la rubo :)
Buon Ferragosto Lorenzo
Ma grazie Miryam:!!!! I complimenti da chi scrive bellissime poesie sono motivo di orgoglio, ma io non sono affatto un poeta, di questo ne sono sicuro. E' uno scritto che mi è venuto spontaneo.
RispondiEliminaFra l'altro, il post, è diviso in due, la "poesia" vera e propria e il post dove il dialogo interiore continua.
Ti ringrazio del bellissimo commento e proverò a riparlare alla luna:)
Grazie
Lorenzo
Adriano grazie!!! Sono contento di quello che hai scritto e grazie della solidarietà. Posso dirti che qualche effetto lo sta già facendo:))
RispondiEliminaMa ricordiamoci che io non sono affatto uno che scrive poetando:))
A presto
Lorenzo
Grazie Francy:DD Lo sai che io vedo il tuo blog come una sorta di premio e in questo caso sono premi molto belli, perchè scelti da una di quei blogger che sanno davvero scrivere.
RispondiEliminaMagari dai una occhiata alla punteggiatura:DDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD
Grazie
Lorenzo
Lori, a parte la tua grande conoscenza di costellazioni e stelle, hai scritto una poesia triste e vara nel contempo e la frase finale, quella che suscita quell'accenno d'un sorriso ad una luna che ti guarda è verissima: difronte all'amore non c'è mai vergogna o sottomissione, anche se per me l'amore è solarità, freschezza...è un sentimento che quando esplode deve far saltar tutto ciò che c'è intorno!!!!!!
RispondiEliminaUn buon Ferragosto
Complimentoni
Elisena
Ehh Elisena!! Anche per me l'amore è solarità e altro:)) Ma dipende in quali circostanze nasce l'amore, per non parlare di quando un amore è lontano o, come in questo caso, quando si sente che si sta perdendo.
RispondiEliminaCredo di aver scritto, in momenti diversi, post sull'amore di taglio nettamente differente, post sui sentimenti molto più solari o scritti, dedicati alle persone a cui tengo davvero, dove l'amore è un esplosione di colori.
Io non scrivo solo per scrivere, per stupire chi mi legge, in modo roboante e, a volte, incomprensibile. Scrivo , come fai tu, quello che mi passa per la mente, quello che ho dentro, che sia filosofia, politica, critica o amore e sentimento. In questo periodo fare post dove descrivo l'amore in modo solare proprio non mi viene.
Vorrei farlo Elisena, Dio solo sa se vorrei farlo.
Grazie del bel commento, molto gradito e buon Ferragosto.
Lorenzo
Bellissima Lorenzo
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