venerdì 5 giugno 2009

Habermas il filosofo della morale politica



Assistente volontario di T.W. Adorno, co-fondatore della cosiddetta Scuola di Francoforte insieme a M. Horkheimer, ha insegnato filosofia sociale alla Goethe-Universität di Francoforte dal 1964 al 1971 e dal 1983 al 1994, anno in cui diviene professore emerito presso la stessa università; nel periodo intermedio ha diretto il «Max-Planck-Institut per la ricerca delle condizioni vitali del mondo tecnico-scientifico».
Filosofo sociale e politico, è principalmente noto come teorico
dell’etica del discorso (Diskursethik, in tedesco), insieme al filosofo tedesco Karl-Otto Apel
(Düsseldorf, 1922), con cui ha intrecciato un dialogo spesso critico, per quanto largamente
consonante negli esiti normativi. Nella storiografia filosofica, Habermas viene considerato
l’esponente più rilevante della seconda generazione della Scuola di Francoforte (mentre la prima
coincide con i due fondatori sopracitati); la terza è invece rappresentata da Axel Honneth (Essen,
1949), attuale successore alla cattedra di Habermas e teorico del «riconoscimento». Le due opere
principali di Habermas nei due rispettivi campi d’indagine sono: Teoria dell’agire comunicativo
(1981, 2 voll.), per il versante di filosofia sociale; e Fatti e norme (più propriamente, in una più
fedele traduzione dall’originale tedesco: Fatticità e normatività) (1992), per il versante filosoficopolitico.

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