domenica 16 gennaio 2011

Io e le mie idee




"Non ci sono più idee a cui fare riferimento.
"

Quante volte ho sentito questa frase. Ma mi accorgo, ora, che spesso viene usata per giustificare una sorta di immobilismo, collettivo e individuale.
Le idee ci sono eccome, e girano molto più velocemente di prima proprio tramite internet.
Ma se a mancare, invece, fossero i valori?
Passività e inierzia caratterizzano i non-eventi del nostro tempo, dove si ha l'impessione che a nessuno freghi molto delle storie degli altri, gli ultimi fatti degli studenti ne sono una testimonianza.
Storie che girano ce ne sono eccome, specialmente internet, ma io penso che siano solamente energie liberate in modo selvaggio, personalistico, individualista, dove non circola nessun senso, ma tutto si esaurisce nel fascino del momento, nella spettacolarità emotiva.
Emozioni, ecco cosa circola in Tv, nelle radio e spesso anche in internet.
Siamo come gli androidi di Blade Runner, che per sopravvivere e dare un senso alla loro breve vita cercavano emozioni.
Mi chiedo allora perchè in questa società un migliaio di persone scendono in piazza a urlare rabbia per i torti subiti mentre milioni di persone stanno li a guardare e a giudicare. Inermi, impassibili e anche a ridere di loro, spesso preferiscono in buona fede con gioia e senza motivo un incontro di calcio o un dramma umano.....rigorosamente di una singola persona.
La risposta è semplice, credo, viviamo in un modo dove i valori individuali hanno la supremazia sui valori collettivi. Un altro motivo, a cui credo fermamente, è che molti valori sono stati assorbiti dall'Esterno, dimenticando quelli prodotti dal nostro interno, dalla nostra società.
Teste e cuori allora che non si esprimono, ma si sondano, si lodano. Insieme si sentono bene per poi ritrovarsi nella solitudine della loro mente perchè nulla hanno condiviso insieme.
Le nostre persone, in internet, sono diventate " schemi di lettura", materiale per giudicare e sondarne l'assorbimento al fine di un uso e consumo e gettarle poi nell'inerzia del conformismo; non luogo invece di ideazione collettiva o semplice comunicazione attiva.
Fino a qualche decennio fa la parola produceva senso, perchè un senso l'aveva, che sia stato politico, sessuale, culturale, ed essa produceva domande trovando risposte nei valori collettivi, partendo anche da esigenze individuali.
Questo era lo spirito che ci accomunava e che è stata la miccia per la protesta studentesca.
Ora,invece, la persona è merce, un immane produttore di emozioni individuali che per forza di cose e per inerzia collettiva diventano moneta di scambio, a volte anche affettivo.
Non ci sono più domande, e senza queste domande che abbiano un senso, viene a mancare la " curiosità ideativa", la presa di coscienza collettiva.
Oggi io vedo solo " concessioni personali " di aiuto individuale.
Questi sono i nuovi eroi.

Lorenzo

13 commenti:

  1. Che tristezza Lorenzo
    buona Domenica

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  2. Forse è colpa nostra Lorenzo se oggi non ci sono più valori. Colpa della nostra voglia di cambiare il mondo, credendoci veramente, dando valore anche nella condivisione di un bicchier di birra e una sigaretta senza renderci conto che il mondo che stava cambiando e stava perdendo ogni valore. Forse in passato avrò già detto questo mio parere, ma, e mi ripeto, penso che fin quando su ogni tavola ci sarà anche un pezzo di pane da mangiare, nessuno protesterà mai collettivamente. Se tornasse LA FAME (ripeto è solo un modo di dire) x tutti, tornerebbe la comune esigenza, il valore.
    Elisena

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  3. Si, una cosa molto triste. Vedi Vanda, noi blogger siamo già vecchi, sorpassati, eppure è l'unico spazio dove è possibile confrontarsi e dialogare, addirittura fare iniziative insieme.
    Grazie del commento

    Lorenzo

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  4. Hai perfettamente ragione Elisena. Come ho appena detto a Vanda noi blogger siamo già vecchi, un po' come le cassette dei film VHS:)))
    ma non solo noi, anche facebook e twitter.
    Le nuove frontiere del socialnetwork sono: Istagram, Path e PicPiz. Nuovi social dove si mettono solo immagini! Il mondo sta prendendo la direzione dell'apparire nelle sue forme più estreme, anche le parole scritte non servono più, perchè non lette.
    In questo quadro parlare di valori come la socialità, la condivisione, il fare le cose insieme e per tutti hanno sapore di antico.
    Questa società ipertecnologica ha vinto, ma non ha vinto me. Io continuerò a difendere queste idee perchè credo giuste, ma soprattutto perchè in questo modo sento di vivere fra gli altri.
    E vivere fra gli altri è comunicare ed essere compresi.

    Lorenzo

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  5. LORIIIIIII io non so stare in solitudine....parlo pure coi sassi.........
    Baci baci baci

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  6. Solo le immagini?
    E le parole?
    Il silenzio della forma: un vaso, una clessidra, una mela, un paio di occhiali, una bocca......il silenzio della forma.
    E le emozioni?
    Nessuna parola a raccontarle.
    No, Lò, non è la nuova frontiera dei socialnetwork ma la tomba del pensiero scritto.
    Un mondo di nature morte......
    Deprimente
    Mari

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  7. Nemmeno io:))
    Io parlo pure con l'antro:)))

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  8. Li ho presi leggendo La Repubblica dove c'era un articolo interessante sulle nuove tendenze dei socialnetworks.
    Ho cercato di evidenziare con questo post il fatto che spesso crediamo di comunicare ma in effetti comunichiamo solo solitudine.
    Grazie dei complimenti Doriana

    Lorenzo

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  9. Le parole marilena sono out su quei siti. Tutto è basato sull'immagine. Per certi versi potrà essere interessante ma per usi specifici. Sta invece diventando un nuovo modo di comunicare.
    E' l'esempio di quello che ho scritto su questo post, dove affermo che sono energie liberate in modo selvaggio, personalistico, anche senza un senso preciso.
    Cuori e menti sono lì per sondarsi e per spiarsi inquesto caso.
    E' si la tomba del pensiero scritto, ma anche del comunicare veicolando pensieri e idee.
    Nietzsche lo ha evidenziato nella famosa frase:
    " Dio è morto, siamo stati noi ad ucciderlo"
    L'apoteosi del nichilismo, anche se i più lo hanno fraiteso credendo che parlasse di religione.
    E anche in questo caso siamo sempre noi che abbiamo ucciso la comunicazione, il piacere del conoscerci e dello scambio intellettuale in modo moderno e libero.
    Grazie del commento Marilena

    Lorenzo

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  10. Berlusconi docet : menefreghismo, indifferenza, egoismo.La mancanza di una classe dirigente intellettuale - e ben sappiamo che tutti i cambiamenti storici sono avvenuti grazie agli intellettuali - ha fatto sì che ognumo si riferisca a sè,al proprio nucleo familiare o d'amicizia.
    In fondo, i valori sono sempre gli stessi, ma a volte vanno in letargo e ,purtroppo, il loro risveglio avviene sempre attraverso il sacrificio di qualche anima nobile.
    Come sai il mio è un blog socio-politico,satirico e ironico -che non ha nessuna pretesa di letteraria- con pochi spunti personali e mi piace dialogare con chi ha le mie stesse idee.Mi piacerebbe che molti lo leggessero e lo copiassero anche, se questo servisse ad aprire certe menti reazionarie : pia illusione.
    Un valore che si sta sempre più affievolendo, secondo me, è quello dell'amicizia, quella bella amicizia fatta di dialogo e anche di accese discussioni che non intaccano minimamente ciò che si è costruito nel tempo.
    Ultimamente sono stata ferita da un amico (io lo credevo tale) che non solo non ha accettato delle critiche e le mie successive scuse, ma si è limitato a non risponermi a non farsi trovare : insomma mi ha sbattuto la porta in faccia. Che tristezza...
    Cristiana

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  11. Immagini, effetti e parole che catturano l'attenzione fin da subito. L'importante è impedire al pensiero di sorgere ogni giorno come il sole. Il tam-tam è iniziato negli Stati Uniti, dove i programmi televisivi non avevano un attimo di sosta. Modello debitamente copiato dalla vecchia Europa, che negli anni sessanta/settanta aveva orari stabiliti per trasmettere, e i programmi erano conformi all’ora in cui venivano trasmessi. Tutto ciò è stato astutamente accantonato, e senza che ce ne rendessimo conto sono stati violati i diritti fondamentali per la tutela dei minori, che al lungo andare non sapranno cosa significherà “pensare”.
    E’ stata diffusa la “filosofia del rifiuto”. Non abbiamo più interesse a riunirci con chi la pensa come noi, le piazze sono vuote, quelle piazze che alla Domenica erano motivo di incontro e di socializzazione. Ci hanno isolati e lo abbiamo lasciato fare. E' molto più facile colpire un singolo o un piccolo gruppo, strumentalizzato, annientarlo. Migliaia di isolati sono più controllabili di milioni di persone che insieme urlano no!!!
    Dici che ormai siamo “vecchi”, hai ragione… Siamo gli ultimi dinosauri che scalpitano ancora, flebilmente, contro questa nuova corrente filosofica.
    Caro Lorenzo, nutro la Tua stessa amarezza.

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  12. Ti capisco benissimo Cristiana per quanto riguarda il copiare. Avendo anche io un blog prettamente politico e di opinione. sarei contento se mi copiassero. Però lo sarei di più se almeno dicessero...così ho letto da...oppure così dice...
    Per quanto riguarda invece chi scrive racconti oppure opere d'arte in generale la questione è più complessa. Bisogna infatti tenere a mente che non si tratta di idee( idee artistiche si) ma di copiare un opera d'arte, un plagio belle e buono. Le cose infatti stanno in modo differente fra il mio e il tuo blog e un altro blog di poesia.
    Grazie del commento

    Lorenzo

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  13. E' la motivazione per cui ho messo questo post. il sensazionalismo imperante ( anche in certo blog) il colpire stupendo non con la meraviglia di un pensiero, ma con lo stupore in sè, il colpire l'altro senza nulla dire nella sostanza.
    Io credo che un bel racconto, una poesia ( tu e molti altri me lo insegnate) sia comunque veicolo di un qualcosa, un po' come la fotografia.
    Se questo "modus comunicandi" lo usiamo solo come veicolo per stupire al momento ( una foto di un incidente, ecc...)ma senza portare nessun messaggio o pensiero concreto, ecco che il passaggio all'immediatezza è presto fatto.
    Grazie Francy, apresto

    Lorenzo

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