sabato 2 gennaio 2010

Ricominciano le provocazioni



E' da pochi giorni finito il Natale e i " buonisti della politica" tornano a fare i falchi su un argomento a loro molto a cuore, le riforme costituzionali ( per loro significa riformare la giustizia ad uso e consumo di una persona sola).
Notizia di oggi del Ministro Brunetta: " se dobbiamo parlare di riforme allora anche l'art 1 della costituzione va cambiato, come tutta la prima parte".
Ovviamente il tutto condito dalle dichiarazioni dei portavoce vari che parlano già di concordanza all'interno del PdL, che non faranno riforme con chi ha pregiudizi, insomma o la sinistra è d'accordo a stravolgere il tutto oppure saranno i soliti disfattisti, conservatori e residui del comunismo.
Alla faccia del discorso del Presidente della Repubblica del 31 Dicembre scorso dove tutti si trovavano d'accordo ma che il giorno dopo, chi tramava nell'ombra, è uscito con l'ennesima provocazione.
Perchè proprio l'art. 1?
Io non sono un costituzionalista, sono un ferroviere, ma desidero esprimere un giudizio del tutto personale alla vicenda con questa mia tesi.
L'art 1 è il fondamento della nostra Repubblica, ne sancisce la democrazia tramite l'ordinamento repubblicano democratico, implicitamente anche tutte le libertà.
Afferma anche un principio di base, altrimenti non lo avrebbero messo nell'art 1, la nostra Repubblica è fondata sul lavoro.
Ed è qui che il nostro ministro vuole cambiare la Costituzione.
In modo molto spavaldo ha dichiarato oggi che è un articolo antiquato, che la Repubblica dovrebbe essere fondata sul " libero mercato"!!!!!
Ma in che mani siamo??
Il preciso riferimento al lavoro non è stato messo a caso.
Innanzitutto il lavoro è un diritto-dovere di ogni società, poi è stata sancita, in questo modo, la democraticità del lavoro, il conceto di " democrazia del e nel lavoro".
Anche i giuristi più rigorosi convengono che è un principio base della nostra democrazia in quanto " diritto potenziale".
Molti confondono questo articolo con il diritto al lavoro, l'ho letto da molte parti. Errore fatto in buona fede vista anche l'attuale crisi economica.
Questo articolo va oltre il diritto ad un lavoro; ne sancisce invece l'obbligatorietà ad emanare leggi in modo che tutti soggetti coinvolti agiscano all'interno di leggi democratiche.
Da questo articolo è nato lo statuto dei lavoratori, tutti i diritti e codici che riguardano il lavoro, abolisce lo sfruttamento, lo schiavismo ecc.....
Qualcuno potrà anche ridere, ma senza questa formulazione lo schiavismo potrebbe essere introdotto con una sola legge a maggioranza e non sarebbe incostituzionale!!!
Bella sorpresa vero???
E' questa classe politica invece che mi sorprende, che non è abituata a ragionare con i princìpi, ma solo con le leggi fatte di giorno in giorno per poi meravigliarsi se sono incostituzionali!
Alla luce di questo le dichiarazioni del ministro, che toglie dalla busta paga 30 auro al giorno ai lavoratori con l'influenza, sono campate in aria oppure fanno parte di un disegno più grande???
La dichiarazione di oggi è solo una boutade???

3 commenti:

  1. Grazie Doriana, sono contento che ti sia piaciuta questa riflessione.
    Il pericolo in effetti è proprio questo, che vada tutto nel dimenticatoio i motivi per cui la Costituzione è nata e su quali basi sia stata promulgata. Abbiamo poca memoria storica e il primo che si sveglia può stravolgere tutto senza che nessuna voce si levi.
    Lorenzo

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  2. Bellissima riflessione per il post!
    Sentivo che uno dei soliti"brunetta"( splash l'originale,nu quart 'e homme:DDD) sarebbe andato in escandescenza... l'avevo previsto ...Non sono cartomante :DDDD ma con questi soggetti al governo "prevedere le loro cagate"(scusate) è un gioco da ragazzi!
    Ma la Costituzione non si tocca e meno che mai nei suoi principi fondamentali,
    E' una pietra miliare della nostra storia.
    " hann appiso ' a carne a nu male chiuvo"
    Chi vuole capire capisca...
    Ciao Lorenzo!

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  3. Beh viste le dimensioni lui è il proiettile!

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