mercoledì 22 luglio 2009

Artificiale o spontaneo

Habermas, uno dei più grandi filosofi tedeschi contemporanei, è ormai diventato un classico della letteratura filosofica etica e politica.Di estrazione kantiana si è sempre occupato dei più grandi argomenti di attualità in campo filosofico .
La tesi principale sostenuta dall’autore, in campo bioetico, è la seguente: nel momento in cui pratiche di ingegneria genetica, in particolare Habermas parla di diagnosi preimpianto e sperimantazioni sulle staminali, oltrepassano i limiti della finalità terapeutica e clinica vanno sicuramente vietate, poiché minacciano la libertà del soggetto di poter essere se stesso manipolando il suo “indisponibile” patrimonio genetico.

Habermas critica i deboli argomenti di coloro che sostengono una genetica liberale( Inglesi) basantesi sull’analogia tra modificazioni genetiche tecnicamente prodotte e modificazioni pedagogiche del carattere. perchè l'ingegneria genetica liberale si sta interessando acnhe di questa parte del genoma umano ( sperimentazioni sui carcerati).

Addirittura ci sono studi sulla equivalenza tra genetica ed educazione e sulla conseguente estensione del potere educativo dei genitori alla libertà di intervenire anche sul corredo genetico ei propri figli. In realtà tutto ciò porterebbe per Habermas alla pericolosa perdita della distinzione tra artificiale e spontaneo, tra ciò che è tecnicamente prodotto e ciò che è spontaneamente divenuto, l’essere umano geneticamente modificato scoprirà se stesso come un prodotto tecnico e non come un organismo spontaneo.
La manipolazione genetica è un qualcosa a cui il futuro individuo non può ribellarsi, di conseguenza è una grave minaccia alla sua libertà etica.

Quello che voglio inoltre sottolineare è la totale assenza, in questi dibattiti di alto livello, dei filosofi italiani,( per non parlare dei politici!) ancora impegnati a chiedersi se è giusto un intervento del Papa nelle questioni politiche, oppure il loro sguardo filosofico è appannato dal platonismo sempre più dilagante dove le idee, provenienti da chissà dove, non sono ad uso della ragione umana.

Lorenzo

2 commenti:

  1. Nell'era post_moderna assistiamo a delle vere e proprie esagerazioni in campo biologico e genetico, non basta il controllo della vita in "entrata" ma si innestano meccanismi atti a espletare manipolazioni sulla vita anche in "uscita", addirittura si parla di pedagogia genetica indotta...Non ero a conoscenza di questi ulteriori "passi avanti" dell'era supertecnologica.
    Credo che Habermas abbia ragione a parlare di etica del limite.
    Ma ce lo immaginiamo un essere umano modificato geneticamente anche nel carattere? E poi , credo che si creerebbero mostri tecnicamente educati.
    Ma come si può arrivare a tanto? Non sono una scienziata, ma non credo proprio che si possa creare un individuo non solo biologicamente su misura ma anche adeguandone pedagogicamente la personalità . Questo è davvero troppo.
    E poi l'uomo è un prodotto sociale, ci sono tratti genetici nel carattere ma questo è ampiamente mutuato dalla socializzazione primaria ( famiglia, parenti, vicinato) e poi da quella secondaria ( scuola, chiesa, associazioni, gruppo dei pari).
    Questo è quello che insegna la pedagogia, la psicologia, la sociologia e l'antropologia ognuna seguendo il proprio percorso disciplinare.
    Senza ombra di dubbio sono d'accordo con Habermas, si andrebbe inevitabilmente verso la creazione artificiale. L'essere da soggetto diventerebbe drammaticamente oggetto di se stesso e degli altri.

    I filosofi italiani non vanno al di là della contrapposizione tra il fondamentalismo religioso o laicista.
    Dei politici meglio non parlare... passano il tempo a litigare sulle poltrone da occupare e sulle leggi da approvare per continuare a salvaguardare la loro casta.
    Magari se si trova qualche personalità italiana che si occupa di questi dibattiti si scopre poi che si è formata all'estero e ha lasciato l'Italia almeno da un decennio.
    Ma questa è una mia supposizione.

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  2. Supposizione giusta Miryam, molte personedi ottimo livello, in tutti i campi, sono costretti a lasciare l'italia per andare all'estero.
    Non solo nella ricerca scientifica, ma anche nella filosofia, vedi il Prof Sartori, altro politilogo e filosofo della politica molto interessante.

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