mercoledì 15 luglio 2009

La radio Libera

Siamo nel 1974, le radio libere entrano prepotentemente nell'etere, portando musica e discussione al di fuori dei canali istituzionali. Radio in mano alla gente e per la gente.
Radio Veronica ad Alessandria era nella sede di Lotta Continua, in un angolo in fondo ad una grande stanza, formata da una scrivania, una sedia, qualche piatto recuperato, un mixer affittato. Il trasmettitore era sul tetto e la sua potenza non arrivava a coprire tutta la città, anzi, le prime volte faceva fatica ad arrivare alla fine della via. Addirittura una volta un commentatore venne in sede perchè faceva prima che telefonare!
Il mio primo album trasmesso fu Clic, di F. Battiato, allora quasi sconosciuto. Ricevettti due telefonate : una perchè quella musica aveva fatto addormentare un bimbo piccolo e l'altra perchè grazie a me il marito aveva abbassato la radio. Bell'inizio pensai.
Ma era la musica che ascoltavo allora, non potevo certo mettere Baglioni o Battisti, semplicemente li odiavo.
Mi sentivo un DJ, un pò alternativo ma sempre un DJ. Imparai a sfumare i pezzi, a fare commenti. La prima volta che parlai al microfono la bocca mi si seccò peggio del deserto del Nevada. Rimasi bloccato peggio che fulminato dalla sfinge. Flavio per aiutarmi, prese il microfono, dimenticandosi che aveva "fumato" e si mise a ridere senza freni, lasciando gli ascoltatori a bocca aperta, Spigutz seduto davanti a noi piegato in due, era la sua posa preferita, dal ridere, ripetendo le cazzate dette da me e Flavio. Ma la ciliegina sulla torta era una ragazza che mi piaceva molto che mi guardava con compassione e quando la guardavo si girava dall'altra parte. Insomma un vero e proprio fiasco iniziale.
Il nostro primo programma, condotto da me e Flavio (spigutz ne conduceva uno tutto suo di musica popolare) era di musica rock. La siglia era di Frank Zappa, l'attacco iniziale di Peaches en Regalia,ascoltarla nel video qui sotto mi mette le lacrime agli occhi.

Io mettevo musica più sull'elettronico, la mia passione di sempre, dai Popol Vuh ai Can fino ai Tangerine, con innesti di Pink Floyd e Soft Machine, Flavio più sul Jazz rock, es Brand X. Ma comunque eravamo interscambiabili, tutti e due ascoltavamo comunque le stesse band.
Furono momenti veramente belli, accompagnati poi dalla vitalità di quell'ambiente, sempre molto frequentato e molto vivo. Ognuno portava agli altri le proprie esperienze e esigenze, quasi sempre tramutati, poi, in lotte politiche.
Quella ragazza dopo quanche giorno non la rividi mai più.

Lorenzo

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